dal sito www.gazzetta.it
GIROUD, REGALO D'ADDIO: L'ULTIMA FIRMA NELLA NOTTE DEI SALUTI. MA CON LA SALERNITANA FINISCE PARI
Apre Leao, raddoppia Giroud e sembra chiudere Calabria per il lieto fine, ma i due gol dei campani nel finale (doppietta di Simy) tolgono il successo all'ultima panchina di Pioli in rossonero
Applausi, abbracci, commiati, qualche lacrima e un bel po’ di gol. Festa doveva essere, e festa è stata nonostante tutto. Il Meazza rossonero in quest’ultimo atto stagionale contro la Salernitana si è divertito – ma sì, anche se è finita 3-3 - con una rilassatezza che quest’anno non aveva mai potuto permettersi, e l’omaggio a chi da domani non ci sarà più ne è stato una diretta conseguenza: voluto, sentito, riuscito. Pioli e Giroud hanno compiuto un’impresa: sono riusciti a scardinare già nel primo tempo il silenzio della curva, ancora in sciopero come previsto per la prima metà di partita.
APPLAUSI — E’ successo dopo il gol di Leao, che è corso per primo da Pioli caricandoselo di nuovo in braccio, seguito dai compagni. Tutti, ma proprio tutti ad abbracciare il loro mister in uscita dopo cinque stagioni a Milanello. Una scena che ha smosso il cuore della Sud, costringendola a derogare dal silenzio per urlare nome e cognome dell’allenatore. Applausi dagli spalti, applausi da Pioli ai tifosi. Ed è successo anche dopo il gol di Giroud, che per lasciare l’ultimo graffio ha scelto il lusso di un’acrobazia da urlo. Urlo, appunto, anche in questo caso partito dalla Sud: “Si è girato Giroud”, mentre Oly continuava a baciare lo stemma.
SALUTI — Sarebbe tutto molto da libro Cuore se non fosse che al centro della curva campeggiano su due anelli altrettanti striscioni: “Non esiste stagione positiva senza vittorie” al secondo, “Noi non ci accontenteremo mai” al primo. Poi, nell’intervallo, il momento atteso e annunciato: dopo tre partite e mezza di sciopero, la Sud è tornata a colorarsi e a cantare. Volume a fondo scala, bandiere, super torciata suggestiva e un ultimo striscione: “Concludiamo nell’unico modo in cui vorremmo sempre essere…”. Eh già, perché comunque la parola conclusione in questa serata è centrale. E va decisamente oltre il fatto che questa sia l’ultima partita della stagione. C’è chi il Milan lo sta salutando dopo anni vissuti a cento all’ora, dopo aver messo in bacheca il primo trofeo della carriera o dopo averne aggiunto uno molto speciale a una bacheca già ricca. Pioli, come nel prepartita, cerca di vivere l’ultimo atto in una sorta di impossibile normalità. Costantemente in piedi all’interno della sua area tecnica, un po’ a braccia conserte e un po’ lungo i fianchi, magari con una mano che talvolta si infila nella tasca mentre i suoi ragazzi con la maglia nuova della prossima stagione viaggiano sciolti, quanto meno nel primo tempo.
LA PARTITA — Pioli per l’occasione ha mandato in porta Mirante e nel 4-2-3-1 ha piazzato Florenzi in mediana accanto a Reijnders. Davanti, passerella dal primo minuto per Monsieur Giroud. Colantuono con Candreva e Kastanos alle spalle di Tchaouna. Nei primi 45’ è solo Milan, con Fiorillo che mura chiunque e ovunque, ma capitola con una papera clamorosa dopo 22 minuti, smarrendo il pallone dalle mani ad azione finita: Leao infila a porta vuota. Cinque minuti dopo Giroud si gira per l’ultima volta a San Siro in acrobazia su angolo di uno scatenato Florenzi. Ibra sorride e applaude con affetto. Il Var annulla un gol a Theo per fuorigioco, Fiorillo dice di no anche a Tomori e Gabbia. Nella ripresa la tensione cala e il Diavolo, perfettamente coerente con se stesso, prende il solito gol da un avversario (Simy) che colpisce nel cuore dell’area in totale solitudine. Calabria firma il tris di testa – gol rossonero numero 99 della stagione: peccato, per un pelo… -, Sambia raddoppia per i campani e Simy riporta addirittura la sfida sul pari. Ma il risultato per una volta ha un peso specifico superfluo. I momenti davvero importanti sono quando Pioli sostituisce Giroud regalandogli la standing ovation del Meazza, e quando butta dentro Kjaer. C’è anche il tempo per il debutto in prima squadra di Lapo Nava (che, povero, prende gol dopo pochi secondi). E poi cala il sipario sulla partita degli addii. Perché oltre a Pioli e Giroud salutano anche Kjaer, Mirante e Caldara (in campo nel secondo tempo). E’ la serata degli abbracci, dei saluti e di qualche inevitabile lacrima.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - GIROUD, ADDIO CON GOL. LEAO CHIUDE CON IL SORRISO. BENE ANCHE CALABRIA
Mirante 6: ultima con la maglia del Milan, da titolare e con gol subiti (e concorso di colpa con Tomori sul primo della Salernitana). Saluta una squadra che gli ha voluto molto bene e lascia un ruolo importante dentro lo spogliatoio, sia per il reparto dei portieri sia per il resto della squadra. (dall’88’ Nava sv).
Calabria 7: torna titolare e ha voglia di chiudere bene l’annata. Si vede e ci mette tutto quello che ha. Il gol del 3-1 è da mezzala d’inserimento pura.
Gabbia 6.5: la Salernitana non punge, lui gestisce la sua posizione al centro della difesa con calma serafica. (dal 59’ Caldara 5.5: dopo sei anni, fa il suo esordio in Serie A con la maglia del Milan. Non una gara da ricordare per quanto visto in campo).
Tomori 5.5: Castaignos non è un pericolo. Si perde Simy in occasione del primo gol ospite insieme a Mirante. (dall’88’ Kjaer sv).
Theo Hernandez 6.5: gli annullano un gol con il Var. Nel secondo tempo, quando c’è lo spazio, lascia andare sul terreno di gioco tutti i cavalli e crea due grandi occasioni da gol per Giroud e Bennacer.
Florenzi 6.5: da mezzala sembra divertirsi molto. Ha il piede caldo con diversi cambi di gioco molto belli. Dopo l’uscita di Leao, va a fare l’attaccante esterno.
Bennacer 6.5: si diverte a giocare nel corto e nel lungo, con alcune licenze tecniche individuali. Cestina un assist bellissimo di Theo Hernandez.
Reijnders 6.5: è praticamente ovunque. Non ha l’atteggiamento da ultimo giorno di scuola, ma vuole fare una bella prestazione e, alla fine, la fa.
Pulisic 7: confeziona un assist al bacio per il colpo di testa Vincente di Calabria, ma è soltanto la punta più alta di una prova, l’ennesima, di spessore tecnico e di abnegazione assoluta. Entra in doppia doppia, con 15 gol e 10 assist.
Giroud 7: chiude a quota 49 gol ufficiali con il Milan un triennio da protagonista. Ci ha fatto godere, tanto. Ha dimostrato che gli scettici dell’estate 2021 sul suo conto si sbagliavano, perché un grande campione lo è sempre. Ha dato l’esempio, dentro e fuori dal campo, per professionalità e disponibilità in ogni occasione. Merci beaucoup, champion! (dall’85’ Jovic sv).
Leao 7: (dal 59’ Adli 5.5: approccio leggero alla partita. Ha per due volte, nel giro di pochi secondi, la chance di calciare in porta, ma non lo fa…).
All. Pioli 6: aveva iniziato con un 2-2 contro il Lecce, chiude con un 3-3 con la Salernitana il suo ciclo al Milan. La partita è quella che è, il percorso lo ha visto alla guida di una squadra che ha cambiato fisionomia, vincendo lo scudetto più bello di sempre e portando il club costantemente in Champions. Adesso il giusto momento dei saluti, ma da domani sarà tempo di cambiamenti. Da capire se in meglio o in peggio rispetto alla sua gestione.
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