dal sito www.gazzetta.it
IL MILAN SPROFONDA, L'UDINESE FA IL COLPO A SAN SIRO. E L'INTER SCAPPA VIA
Un rigore di Pereyra nella ripresa fa cadere i rossoneri, che ora si ritrovano a -6 dall'Inter. Per i friulani vittoria meritata, un Diavolo bruttissimo ora attende con ansia il Psg. Fischi del Meazza
La pioggia che scende su San Siro spazza via anche le ultime certezze. Il Milan cade in casa contro l’Udinese e scivola a -6 dall’Inter, uscendo sotto i fischi dello stadio. Il manifesto dei problemi degli ultimi tempi è l'occasione di Okafor a un centimetro dal gong. Lo svizzero arpiona il pallone in area, inganna il difensore con una finta e non calcia, sprecando la chance del pari. Così il Milan non segna, non incide e infine protesta, perché l’Udinese passa con un rigore di Pereyra nella ripresa. I friulani alzano il muro, sfruttano le fasce e Cioffi blinda il fortino, costringendo Pioli a trovare uno spazio in fessure strettissime. La retroguardia bianconera si chiude a riccio e l’Udinese centra la prima vittoria stagionale.
LE SCELTE — Il primo fulmine arriva dalle ufficiali: fuori Theo, gioca Florenzi. Il francese non va neanche in panchina per una contusione alla caviglia. Meglio non rischiare in vista del Psg. Pioli vara un inedito 4-4-2 sbilanciato in avanti: Musah a destra, Leao a sinistra, Jovic e Giroud davanti, alla prima gara in coppia. In mezzo, Krunic e Reijnders. L’Udinese risponde con un 3-5-1-1 da fortino: Lucca e Thauvin in panchina, giocano Success e Pereyra, con Ebosele e Zemura sulle fasce. Il fantasista è il solito Samardzic, affiancato da Payero e Wallace. Prima dell’inizio del match, tutto il Milan posa con la maglia di Kalulu, reduce dall’operazione che lo terrà fermo per almeno quattro mesi.
POCO CONCRETI — I primi 45’ del Milan sono una sorta di “vorrei ma non riesco”. La manovra è lenta, gli scambi prevedibili, i lanci lunghi più frequenti e quasi tutti verso Leao, sganciato sulla sinistra nel 4-4-2 (palesemente un 4-2-4 in fase offensiva). La fotografia è “palla a Rafa e qualcosa combina”. Pochino, in realtà: un destro in tribuna dopo una bella serpentina, una bella palla per Florenzi che per poco sfiora l’eurogol (38’) e un paio di palloni in mezzo dopo le solite sgasate, anche se il primo squillo è dell’Udinese. Al 9’ Zemura affonda a sinistra, Florenzi spazza malamente e Pereyra calcia altissimo da una dozzina di metri. Due le chance del Milan, entrambe con tiri da fuori neutralizzati da Silvestri: la prima con Calabria (24’), la seconda con Musah (33’). L’Udinese fa ciò che può con le due armi a disposizione: la corsa degli esterni - ficcanti, rapidi, fisici -, e l’estro di Samardzic, una sorta di faro nella pioggia. La nota stonata rossonera, però, si chiama Luka Jovic, a secco di gol da 161 giorni. Il serbo tocca solo 14 palloni in tutto il primo tempo, sbaglia un paio di appoggi semplici, non trova l’intesa con Giroud e si becca anche qualche fischio. Inevitabile la sostituzione all’intervallo.
PEREYRA GOL — La ripresa si apre con un altro fulmine in un cielo già cupo, e stavolta dà più fastidio. Noia muscolare per Krunic, dentro Adli (più Okafor al posto di Jovic). Ventunesimo infortunio stagionale per il Milan. I rossoneri fraseggiano, ci provano con Reijnders, ma alla fine punge l’Udinese. Al 60’ Ebosele si infila in area partendo da destra, si allunga la sfera e Adli gli rifila un pestone: calcio di rigore (tra molti dubbi). Dopo un breve check del Var, il “Tucu” Pereyra - fino a quel momento a corto di guizzi - spiazza Maignan e sigla il primo gol stagionale. A questo punto Pioli abbassa la testa sulla scacchiera e muove i pezzi: spazio a Loftus-Cheek - al rientro dopo lo stop - e fuori Reijnders, che gioca il solito match a due volti. Bene quando c’è da impostare, ma inconsistente sotto porta. Pioli lancia anche Romero, ma gli applausi se li prende Silvestri: al novantesimo sventa un colpo di testa di Giroud, poi si ripete deviando in angolo una conclusione di Florenzi dalla distanza. Il Milan non c’è più. Sorride Cioffi invece, al primo successo dopo il rientro all’Udinese. Quando vede i rossoneri tira fuori gli artigli: due pareggi e un successo in tre gare. Sul curriculum anche uno 0-0 raccolto a San Siro quand’era giocatore, con la maglia del Torino. Dall’altra parte, invece, delusione e rimpianti. Due sconfitte e un pari nelle ultime tre partite di campionato, due reti al Maradona e nessuna tra Juve e Udinese. Pioli riflette sotto la pioggia. Serve una svolta.
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LE PAGELLE - TOMORI UNICO A SPICCARE. REIJNDERS E KRUNIC MALE, ADLI: FALLO INGENUO E DECISIVO
Maignan 6: una parata degna di nota, poi una notte a prendere acqua e a vedere i suoi compagni sbattere contro il muro friulano. Pereyra lo spiazza sul rigore decisivo.
Calabria 6: è il primo a impensierire Silvestri con un destro dalla distanza, che il portiere ospite mette in angolo. Cerca in tutti i modi di trovare soluzioni anche offensive, ma la luce è spenta in chi gli sta accanto.
Thiaw 5.5: partita normale, con qualche concessione poetica in dribbling, ma nella norma anche perché gli attaccanti dell’Udinese non è che facciano granché
Tomori 6.5: oggi è il miglior giocatore, per rendimento, tra quelli di movimento. È ovunque e copre per tre le zone di campo.
Florenzi 5.5: regala una palla gol clamorosa all’Udinese, poi cerca di mettersi in bolla, ma la prestazione globale è insoddisfacente.
Musah 6: è l’unico della mediana a mettere ritmo e a scaricare qualcosa sul terreno di gioco che sia alternativo al diluvio che si abbatte su San Siro. (dall’81 Romero sv)
Krunic 4.5: imprecise, non fa girare il pallone con qualità. Viene anche ammonito e si perde in scelte errate che denotano una poca lucidità. In più esce per un problema all’adduttore. (dal 46’ Adli 5: l’intervento che causa il rigore decisive è ingenuo ed evitabile).
Reijnders 4.5: sbaglia tutto, compresa l’occasione da gol in avvio di ripresa che poteva cambiare faccia alla sua partita e a quella del Milan. (dal 67’ Loftus-Cheek 5.5: buttato dentro per necessità, ma non si vede).
Leao 5: non sta facendo il leader tecnico ed emotivo della squadra. Raddoppiato nel primo tempo, cerca cross senza una logica precisa perché quelli a rimorchio sono fatti senza guardare se ci siano compagni a riempire l’area e quelli alti sono sbilenchi. Di tirare in porta non se ne parla. Male.
Jovic 4.5: si brucia la nuova chance che gli viene concessa per partire titolare con una prova più grigia del cielo di Milano degli ultimi giorni. Non è né carne né pesce e questo è un grosso problema. (dal 46’ Okafor 5: impalpabile).
Giroud 5.5: povero cristo, gli arriva un solo pallone degno di nota all’88’ e Silvestri gli fa la parata della serata.
All. Pioli 4: prova estremamente negativa e preoccupante della sua squadra. Piano partita monotono e prevedibile, che non sa variare il tema della palla a Leao e preghiamo tutti insieme. Se queste erano le cose preparate in settimana, c’è da preoccuparsi.
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