dal sito www.gazzetta.it
FESTA INTER IN SUPERCOPPA: MILAN TRAVOLTO 3-0 CON LE MAGIE DI DZEKO E LAUTARO!
Partita dominata da Skriniar e compagni, con i campioni d'Italia mai davvero pericolosi. In rete anche Dimarco. Per il tecnico dell'Inter è la quarta Supercoppa italiana vinta in carriera, il terzo trofeo nerazzurro. Nel finale le lacrime in panchina di Calabria
L’Inter alza la Supercoppa italiana, il terzo trofeo negli ultimi 12 mesi, e acuisce la crisi del Milan, che ha iniziato malissimo per il 2023. Sorride Inzaghi, il Re delle Supercoppe: ne ha già in bacheca quattro e in finale ha sempre vinto. Nella cornice del King Fahd International Stadium di Riad non c'è partita: i nerazzurri vanno avanti di due gol, con Dimarco e Dzeko, nell’arco di 11 minuti (dal 10’ al 21’), e poi controllano la reazione degli avversari, a dire la verità mai incisivi. Pioli tornerà in Italia con un pieno di preoccupazioni e punti interrogativi: sperava in una reazione dopo l’uscita dalla Coppa Italia e i due pareggi in campionato e invece è stato travolto come nel derby di ritorno di Coppa Italia della passata stagione. Male la difesa (9 reti al passivo nelle ultime 5 sfide), con troppi errori e spazi concessi. Ora l’ultima giornata del girone d’andata sul campo della Lazio (martedì) preoccupa, mentre l’Inter, con un altro trofeo in bacheca, lunedì darà l’assalto all’Empoli. Quello in Arabia Saudita può essere il successo della definitiva svolta della stagione, sempre che il Napoli rallenti.
DOMINIO INTER — Pioli sceglie Kjaer, più bravo a impostare, e non Kalulu per far coppia con Tomori nel cuore della retroguardia; a destra c’è Messias e non Saelemaekers. Inzaghi risponde con i titolarissimi e porta in panchina sia il recuperato Lukaku sia gli infortunati Brozovic e Handanovic. L’inizio è equilibrato, con un paio di tiri innocui di Calhanoglu e Dzeko. Il Milan pensa soprattutto a non allungarsi e cerca a sinistra Leao per mettere in difficoltà Skriniar, l’Inter risponde facendo dialogare i due attaccanti. Nessuna della due formazioni però usa troppo la costruzione da dietro perché la paura di sbagliare condiziona. L’equilibrio si spezza grazie a una grande azione, tutta di prima, sull’asse Darmian, Dzeko, Barella e Dimarco: l’esterno mancino nerazzurro mette in rete l’assist del centrocampista sardo e il fuorigioco semiautomatico, alla prima decisione nel calcio italiano, conferma che è tutto regolare. La reazione del Diavolo è affidata alle ripartenze di Leao perché Brahim Diaz non trova la giusta posizione tra le linee: il portoghese è imprendibile, conclude e impegna Onana che alza sopra la traversa, ma predica... nel deserto perché anche Giroud non è in serata. Quelli rossoneri sono lampi: Skriniar e compagni sono messi meglio in campo e su una verticalizzazione di Bastoni, Dzeko va in profondità, salta netto Tonali e in diagonale batte Tatarusanu. Se in occasione dell’1-0 è Kjaer a tenere in gioco Barella, stavolta è Tomori che non fa scattare il fuorigioco. Forte del doppio vantaggio, l’Inter alza la pressione con i quinti che vanno ad attaccare Calabria e Theo Hernandez e gli uomini di Pioli faticano tremendamente a impostare. Il Milan sembra la fotocopia di quello visto nel primo tempo sabato a Lecce. Forse addirittura peggiore. Su calcio d’angolo, Dzeko va vicino al 3-0 e viene stoppato da Tatarusanu, bravo a respingere anche su Dimarco. Dopo la mezzora la mareggiata nerazzurra perde intensità, Inzaghi arretra il baricentro e i campioni d’Italia mostrano più coraggio, anche se è Lautaro ad andare vicino al 3-0 durante il recupero. Il 63% di possesso dei Diavolo all’intervallo è bugiardo perché il dato che conta è quello delle conclusioni nello specchio, 4-1 quelle negli inzaghiani.
LA CHIUDE LAUTARO — L’approccio del Milan alla ripresa è più convinto e tre conclusioni fuori bersaglio di Theo Hernandez, Bennacer e Leao fanno pensare che la musica sarà diversa. Kjaer stoppa Lautaro e Onana deve intervenire su Bennacer. L’Inter avrebbe spazi per ripartire, ma i suoi non hanno più la gamba della prima frazione. Dimarco deve alzare bandiera bianca e viene sostituito da Gosens; Pioli risponde con un triplice cambio: entrano Origi, De Ketelaere e Kalulu ed escono Messias, Diaz e Kjaer. Il belga ex Liverpool va a destra e il 4-2-3-1 non cambia. Si arrende ai crampi anche Barella, avvicendato insieme a Dzeko: dentro le forze fresche di Gagliardini e Correa. L’Inter “gioca” con il cronometro, il Milan ci prova ma anche i rossoneri sentono la stanchezza. E vengono puniti da Lautaro che firma il 3-0: è il gol personale numero 12 del Toro nel 2022-23, la rete che chiude il match e consegna il trofeo a Inzaghi. La notte di Riad si colora di nerazzurro e Calabria piange di rabbia in panchina.
Andrea Ramazzotti
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - KJAER, RIENTRO DA INCUBO. THEO GIÙ FISICAMENTE, PIOLI LA LEGGE MALE
Tatarusanu 6: ne prende tre, ma è incolpevole. Nel primo tempo salva sul Dzeko con un intervento difficile.
Calabria 5: naufraga insieme ai compagni di reparto, preso in mezzo dai tanti uno-due sulle fasce che propone l’Inter. Prova a farsi vedere anche in avanti, ma il cross è spesso sbilenco (dal 79’ Dest sv).
Kjaer 4.5: doveva essere il ritorno del leader, ma Simon entra, in negativo, in entrambi i gol dei nerazzurri nel primo tempo. Lascia in gioco Barella sulla prima rete, perde completamente Dzeko sul secondo. In affanno (dal 65’ Kalulu 6: entra in momento complicato del match, gli attaccanti dell’Inter non transitano dalle sue parti ma scelgono l’altro lato).
Tomori 4.5: Fik, che succede? Lontano parente del centrale sicuro e attento visto in passato, sembra essere sempre mezzo passo in ritardo. Lautaro lo scherza troppo facilmente sul terzo gol nerazzurro.
Theo 4.5: come Calabria, viene sempre preso in mezzo sulla fascia dall’inserimento del centrocampista o dell’esterno nerazzurro. Non spinge, fisicamente è molto giù e lo paga. Scarico.
Tonali 5: Dzeko lo salta secco sul gol del 2-0 e gli fa fare una brutta figura. L’impegno non manca, uno degli ultimi a mollare.
Bennacer 5: all’inizio soffre il dominio fisico dell’Inter, esce sulla distanza. Prova un paio di volte dalla distanza ma non va mai convinto.
Messias 4.5: partita incolore, l’ennesima di questo 2023. Si pesta i piedi con Calabria, il suo apporto in attacco è nullo. Non riesce a trovare mai la giocata adatta alla situazione (dal 65’ Origi 5: Pioli lo mette sulla fascia, non entra mai nel gioco).
Diaz 5: in un paio di occasioni conduce palla in maniera interessante, ma non arriva mai al dunque. Ci prova e si sbatte, ma non basta (dal 65’ De Ketelaere 5: entra ma non incide in nessun modo. Non riesce a farsi vedere).
Leao 5.5: il più pericoloso, crea ansia e apprensione negli avversari in diverse occasioni, ma si intestardisce troppo nella conclusione personale dalla distanza. Non riesce ad incidere come vorrebbe e come potrebbe.
Giroud 5: gli manca parecchio il gol, si vede. Soffre l’aggressività dei tre centrali nerazzurri, in area non la vede mai (dal 79’ Rebic sv).
All. Pioli 4: Inzaghi gliela incarta sugli esterni, dove l’Inter trova puntualmente la superiorità numerica che mette in estrema difficoltà i due esterni. La squadra è spenta e avulsa, non riesce a trovare nulla che cambi la situazione, neanche con i cambi. Trend negativo che va invertito in tempi davvero brevi.
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