dal sito www.gazzetta.it
PROVA DI FORZA MILAN: 4-0 A ZAGABRIA! ORA PER GLI OTTAVI BASTA UN PARI COL SALISBURGO
I rossoneri schiantano la Dinamo (che in casa non perdeva da dicembre) con i gol di Gabbia, Leao, Giroud (rigore) e un’autorete. Secondo posto in classifica: nell’ultimo atto a San Siro contro gli austriaci basterà un pareggio
Dopo questa mattanza forse Boban rivedrà le sue idee su un Milan che deve ancora raggiungere “una struttura tattica ben definita”. In fondo, in questo corpulento quattro a zero con cui il Diavolo sbanca un campo dove i blu non abdicavano da dicembre 2021, c’è anche una piccola rivincita di Pioli proprio sotto gli occhi di Zvone. Senza cattiveria e sempre in amicizia, s’intende. Però quella del Milan è stata una lectio magistralis sotto tutti gli aspetti. Avrebbe potuto serenamente finire con un altro paio di reti rossonere, e adesso il Milan si avvia all’ultimo atto con il conforto della classifica e dei miglioramenti sul palcoscenico europeo. Il Chelsea aveva in realtà già agevolato la serata di Giroud e compagni, spezzando le ambizioni del Salisburgo e sgravando il Milan dall’obbligo delle due vittorie: quando il polacco Marciniak fischia l’avvio del match allo stadio Maksimir, il Milan sa che sono sufficienti quattro punti – e non sei – per riabbracciare la Champions a febbraio (con una interessante manciata di milioni in dote). Tre sono già arrivati, la classifica recita secondo posto e nell’ultimo round con il Salisburgo a San Siro basterà anche un pareggio. Concetto scivoloso e complicato questo, in realtà, per la banda di Pioli, che non è abituata per spirito alle speculazioni di questo tipo. Si è visto chiaramente anche negli ultimi dieci minuti di Zagabria, quando il Milan ha cercato con insistenza e ferocia il quinto gol. Il tabellino celebra Gabbia, Leao, Giroud (rigore) e un autogol di Ljubicic, ma è l’intera orchestra a essersi esibita con quella maturità e cattiveria indispensabili in Europa. Sì, un deciso passo avanti del Diavolo oltreconfine, quello che a Milanello e dintorni auspicavano tutti.
LE SCELTE — Se in infermeria piove (da tempo), poi può sempre grandinare. E così, dopo aver perso in un colpo solo Dest e Diaz (recuperato quanto meno per la panchina, dopo l’ultimo provino a ridosso del match), Pioli è rimasto anche senza Mirante, steso dall’influenza. Tradotto: in panchina, coi guanti addosso, i due Primavera Jungdal e Nava. Un’emergenza che ha picchiato duro soprattutto in difesa, priva di Dest e dello squalificato Tomori, e quindi obbligata: Kalulu terzino, Kjaer e Gabbia centrali. Al centro della trequarti esame di riparazione per De Ketelaere, con Rebic alla sua destra e il ritorno di Giroud davanti. Cacic con l’attacco di riferimento: Petkovic e Orsic, in gol a San Siro e osservato speciale alla lavagna tattica di Milanello in settimana, ma ben contenuto da Kalulu e Kjaer. Come spesso è successo lungo la gestione pioliana, i suoi ragazzi sono stati capaci di andare oltre le difficoltà generate dalle assenze e le ondate della Dinamo – come una risacca: affondi in massa per poi tornare a ricomporsi nei propri territori – sono state respinte efficacemente. I croati hanno provato a spaventare subito il Diavolo con cinque minuti di pressing feroce, ma il Milan ormai da tempo ha imparato a gestire queste situazioni. Anche perché il succo dei primi 45, emerso in tempi brevi, ha illustrato con chiarezza come le manovre offensive rossonere, anche se non esattamente martellanti, fossero più incisive e pericolose rispetto alle maglie blu.
SUPER ISMAEL E SANDRO — Come previsto la Dinamo si è affidata ad affondi in ripartenza, abile nei cambi di gioco e negli inserimenti centrali, che hanno trovato più di una volta il Milan malmesso in mediana. Voragini poi chiuse in qualche modo negli ultimi venti metri. Col passare dei minuti il Milan è cresciuto in personalità ed efficacia, iniziando a preoccupare Livakovic. Prima Giroud (in fuorigioco) di tacco, poi Peric ha salvato a porta sguarnita su un sinistro a colpo sicuro di Kjaer. I croati hanno vissuto il momento migliore dopo il quarto d’ora – Gabbia ha rabbonito una palla velenosa in area, Tatarusanu ha respinto su Ivanusec -, e poi si sono limitati a controllare, anche perché il Milan ha progressivamente alzato il baricentro. Prima un salvataggio di Misic su Rebic e poi un grande riflesso di Livakovic su Giroud hanno in pratica annunciato il gol, nell’aria da un po’: punizione di Tonali, profonda e disegnata magistralmente, e colpo di testa vincente di Gabbia, secondo gol tra i pro’ in carriera e al terzo gettone in Champions. Qualche appunto sui singoli: Bennacer monumentale nel taglia e cuci davanti alla difesa, Tonali superlativo a ritagliarsi metri vitali tutti per sé a ridosso della trequarti, cosa che invece ancora una volta non è riuscita a De Ketelaere.
SLALOM RAFA — Pioli l’ha tolto di scena al minuto numero 7 della ripresa (dentro Krunic), ormai decisamente confortato dal modo in cui la squadra ha iniziato la seconda metà del match. Merito di Leao, che dopo un primo tempo che potremmo definire a metà fra il pigro e il sornione), si è ricordato… di fare il Leao: azione personale avviata da lontano – molto lontano -, Rafa è passato in mezzo a Moharrami, Ristovski e Sutalo, costringendoli a una figuraccia, e ha infilato tutto solo alle spalle di Livakovic. Partita in ghiacciaia al quarto d’ora, quando a quel punto davanti al Milan si sono ovviamente spalancate svariate praterie. Tacco pregiato di Rebic per Tonali, agganciato in area da Ljubicic, e rigore trasformato da Giroud. Tre a zero. A quel punto, la Dinamo ha perso qualsiasi ambizione propulsiva ed è finita quasi totalmente nelle mani del Diavolo. Giroud ha ingaggiato una sfida personale con Livakovic e a venti dalla fine un’altra percussione di Leao ha portato all’autogol di Ljubicic. Il punteggio si è fermato a quota quattro solo per gli sprechi colossali in zona gol, con Krunic e Rebic che si sono divorati la cinquina.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - TONALI, PROVA DA CHAMPIONS. GABBIA, GOL E GRANDE PROVA. LEAO ARA LA FASCIA. MACCHIA CDK
Tatarusanu 6.5: disinnesca le conclusioni, poche, della Dinamo Zagabria. Bravo su Ivanusec a dirgli di no con una bella parata.
Kalulu 6.5: gioca con una calma che è quasi imbarazzante per l’importanza della partita. Ljubicic cerca in qualche modo di superarlo, ma non ci riesce.
Gabbia 7.5: decisivo nel togliere dalla porta di Tatarusanu il tentativo di Moharrami, con un bel tuffo di testa. Trova il suo primo gol ufficiale con la maglia del Milan con un bel volo d’angelo, di ambrosiniana memoria, su punizione tagliata di Tonali.
Kjaer 7: Orsic e Petkovic provano a bussare dalle parti sue e di Gabbia, ma trovano sempre il casello chiuso. In ripresa e migliora nettamente rispetto alle sue ultime apparizioni, dove era apparso un po’ contratto.
Theo Hernandez 6: scon la Dinamo che si chiude anche in casa, lui fa quello che deve e accelera quando trova spazi, maggiormente nel secondo tempo quando la Dinamo perde le distanze. (dal 70’ Ballo-Touré 6: venti minuti per far rifiatare Theo).
Tonali 7.5: partita da Champions League per Sandro, che non solo disegna la punizione da cui nasce il gol di Gabbia, ma si procura il rigore dello 0-3 che manda la partita sui binari preferiti dal Milan. Insieme a Bennacer sono un’entità superiore.
Bennacer 7: quando gioca con questa qualità è quasi imbarazzante per gli avversari. Gli nasconde il pallone come e quando vuole, detta la sinfonia dentro una prestazione da diesel della squadra. (dal 70’ Pobega 6: incamera minuti internazionali che non fanno mai male).
Rebic 6: a destra per la prima volta dopo tre anni e mezzo, ha una delle due occasioni più grrandi del primo tempo, ma non calcia bene verso la porta della Dinamo. Sale di condizione e rendimento nella ripresa e mette in porta Krunic con il compagno che si mangia il quinto gol.
De Ketelaere 5: purtroppo, nella partita in cui era chiamato a dare una risposta importante, Charles non emerge. Prova delle giocate, ma non è mai propositivo per come ci si aspetterebbe. E la sostituzione ne certifica una prova non bella. (dal 52’ Krunic 6: entra per CDK, fa il suo compitino ordinato con la macchia del gol mangiato).
Leao 7: la chiusura della difesa della Dinamo gli dà noie. Nel secondo tempo decide di accelerare e di fare quello che gli riesce meglio, devastando la fascia, segnando il gol dello 0-2 e propiziando l’autorete dello 0-4.(dal 70’ Messias 6: minuti a risultato acquisito).
Giroud 6.5: il portiere della Dinamo gli nega il gol quando lui riesce ad andare in girata aerea su palla col contagiri di Kalulu. Freddo nel segnare il rigore dello 0-3. (dall’Origi sv)
All. Pioli 7.5: vittoria bella, convicente, da grande squadra. Tra una settimana a San Siro si giocherà per vincere.
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