dal sito www.gazzetta.it
DELIRIO MILAN: FA 1-1 A NAPOLI E VOLA IN SEMIFINALE DI CHAMPIONS!
Rossoneri fra le prime quattro d’Europa sedici anni dopo. A segno Giroud su magia di Leao, pareggio nel finale di Osimhen. Meret para un rigore al francese nel primo tempo, Maignan mura dal dischetto Kvara
La Champions, anche se ha cambiato nome, resta la coppa dei campioni. Il Milan va in semifinale, portato di peso da due delle sue icone: Rafa Leao e Mike Maignan. Due campioni. Napoli-Milan è finita 1-1, con gol di Giroud al 43’ e Osimhen oltre il 90’, ma sulla partita ci sono i timbri di Rafa e Mike. Leao ha prodotto in casa il gol, con una citazione della partita icona del Milan a Napoli: il 3-2 del primo maggio 1988, la partita simbolo dello scudetto di Sacchi. Come Gullit quel giorno, è andato in fuga nella metà campo del Napoli e ha chiuso l’azione con un assist. Allora Van Basten, questa volta un altro numero 9: Giroud. Maignan a 10 minuti dalla fine ha parato un rigore di Kvaratskhelia, spegnendo le speranze del Napoli e confermando che, se si parla del miglior portiere del mondo, vorrebbe essere invitato alla discussione. Significa che il Milan dopo 16 anni è in semifinale di Champions League: giocherà l’andata in casa, il 9 o il 10 maggio. Domani scoprirà con quale avversaria: l’Inter per il replay del doppio derby 2003 o il Benfica, con Leao – ex ragazzino dello Sporting – che torna a casa.
IL GOL — Per i pochi che non lo avessero visto, ecco il gol decisivo. Ndombele perde palla nella trequarti del Milan e Leao, così lontano, sembra inoffensivo. Invece ci crede, non appoggia a Theo Hernandez e parte. Ndombele non lo prende, così Rafa accelera, salta Di Lorenzo e Rrahmani, poi appoggia la palla perfetta a Giroud. Sempre lui, Giroud, a metà primo tempo si era fatto parare un rigore da Meret, creato tanto per cambiare da Leao, steso in area da Mario Rui in capo alla prima vera ripartenza del Milan, nata a sinistra e chiusa dall’altra parte del campo. Giroud, che non sbagliava un rigore dal 2012, ha incrociato a mezz’altezza col sinistro, e Meret è stato bravo a scegliere l’angolo giusto.
LA CHIAVE — Pioli ha vinto con una partita da grande squadra: Milan attento, in sofferenza all’inizio ma bravo a prendere le misure, difendere ordinato e ripartire, la sua arma migliore. Il Napoli ha comandato il possesso, ha fatto paura all’inizio – il Maradona questa volta ha tifato, ha tifato per davvero – ma non ha trovato quasi mai Osimhen a centro area. Per Maignan, tanta apprensione ma poca necessità di miracoli.
LA CRONACA — Tatticamente la partita è stata quella attesa. Il Napoli aggressivo dal primo minuto e il Milan inizialmente in difficoltà nel palleggio, con pochissima capacità di conservare il possesso. Il Napoli ha cercato Kvaratskhelia il più possibile, mentre Pioli ha difeso nella sua metà campo, come all’andata, e ha stretto il suo Milan davanti a Maignan, con Kjaer e Tomori sempre vicini a Osimhen. Nel primo tempo, il Maradona si è alzato sui seggiolini per 4-5 occasioni. Occhio alla progressione. Minuto 9: destro di Kvara. Minuto 10: palla di Politano per Osimhen intercettata di testa da Kjaer, ultimo difensore. Minuto 13 e 20: due tiri di Politano. Minuto 26: una botta di Zielinski forte ma centrale. Tanta pressione ma un solo grande brivido per Maignan, nel finale: un gol annullato a Osimhen appena prima dell’intervallo per un fallo di mano a centro area. E il Milan? Gol e rigore a parte, ha avuto una grande chance con il solito Giroud poco dopo il rigore sbagliato. Stesso copione: il 9 rossonero poteva fare di più col sinistro, Meret ha trovato il modo di deviare con un piede.
RIMPIANTI KVARA — Il secondo tempo ha dato una fiammata subito, con un’occasione per Kvaratskhelia, bravo ad arrivare in area, meno nel tiro, alto. Poi il Napoli si è un po’ spento. Lozano, entrato nel primo tempo per Politano, ha calciato alto dopo un’ora di gioco, poi Spalletti si è giocato Elmas e Raspadori, senza cambiare la partita. La grande speranza azzurra è arrivata a 10 minuti dalla fine: giocata di Lozano per Di Lorenzo, lasciato clamorosamente solo da Origi, ancora negativo. Il capitano del Napoli ha crossato basso e ha trovato il braccio di Tomori per il secondo rigore di serata. Quando Maignan ha parato Kvara, si è intuito come sarebbe finita, anche se Osimhen ha trovato il modo di segnare l’1-1 nel recupero: cross di Raspadori e bel colpo di testa in anticipo su Messias. La curva ospiti ha temuto per un minuto, poi si è presa la colonna sonora, nel silenzio generale. Tornando verso Milano, stanotte o domani, i milanisti in trasferta parleranno dello stesso argomento delle conversazioni di tutti i rossoneri a Milano: il derby.
Luca Bianchin
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - MAIGNAN E LEAO MOSTRUOSI, KJAER PERFETTO. GIROUD FA E DISFA
Maignan 8: il rigore parato a Kvaratskhelia è la mazzata sulle ambizioni del Napoli di riaprire la partita. È il portiere più forte del mondo, senza se e senza ma.
Calabria 7: ancora una volta si francobolla a Kvara che, ogni tanto, gli scappa via. Ma sono concessioni fisiologiche dentro una partita di grandissimo sacrificio, dove insieme a Krunic, Brahim e Messias si mettono addosso al georgiano.
Kjaer 7.5: domina l’area di rigore, prendendo in seconda battuta Osimhen e dirigendo le grandi manovre della retroguardia milanista. Esperienza, posizionamento e grande concentrazione fino alla fine.
Tomori 7: la macchia sulla sua prestazione è il fallo di mano dal quale nasce il rigore che, poi, Maignan para. Perché per il resto fa una partitona. Non è bello, ma è efficace.
Theo Hernandez 7: partita psicologicamente non facile, visto il trascorso dei giorni che hanno portato alla gara. Lui non ci pensa, si carica e fa cose importanti in difesa e qualche sgorppata non premiata in attacco. Prova di sostanza.
Tonali 7: lotta in mezzo al campo e per un errore della Uefa si sta, per almeno mezz’ora, con il dramma che potesse saltare la semifinale. E invece gioca ancora una volta una partita di stampo europeo.
Krunic 7.5: è l’uomo ombra che sbuca ovunque a rubare il pallone ai giocatori con la maglia azzurra. Kvara, probabilmente, si chiederà se gli sbucherà da dietro l’angolo del soggiorno o da dietro il divano. Enorme Rade. Enorme!
Brahim Diaz 6: ha il compito di aiutare Calabria in prima battuta su Kvara e deve rinunciare alla fase offensiva. Si sbatte tantissimo, come se non avesse il numero 10 sulle spalle. (dal 59’ Messias 6: entra quando Brahim non ne ha più. Si fa bruciare da Osimhen sul gol dell’1-1, ma è l’errore più dolce della sua carriera).
Bennacer 6.5: trottola impazzita in mezzo al campo, dove fa un po’ di tutto. Trequarti, mezzala, mediano. Tutto. Non è al top, ma ragazzi, che lucidità con il pallone tra i piedi.
Leao 8: un alieno al Maradona, fa un’azione… alla Kakà. 78 metri palla al piede, con lucidità apre in due il Napoli e poi serve a Giroud la palla del gol dello 0-1. Crolla nel finale, a furia di strappare e anche di correre all’indietro. Il contatto con Lozano, dopo i replay, era da rigore. Ma va bene così. (dall’84’ Saelemaekers sv)
Giroud 7: il gol dello 0-1 è una reazione da campione, perché dopo il rigore sbagliato e il miracolo di Meret, probabilmente qualcun altro sarebbe andato sotto un treno. Lui no e appoggia in rete la palla della qualificazione. (dal 68’ Origi 5.5: prova a sbattersi, ma entra nel momento di maggior pressione del Napoli).
All. Pioli 7.5: riporta il Milan in semifinale dal 2007 e lo fa incartando il Napoli per due volte, sfruttando i suoi punti deboli e costruendo un’ottima fase difensiva. Osimhen, lo spauracchio assoluto, limitato per 89’ e diverse situazioni in ripartenza con la squadra che non trema mai.
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