dal sito www.gazzetta.it
IL MILAN SALUTA IBRA CON UNA VITTORIA: È LEAO SHOW. VERONA, SPAREGGIO CON LO SPEZIA
Rossoneri in vantaggio con un rigore di Giroud, poi il pareggio di Faraoni. In fondo al match sale in cattedra il portoghese, autore di una doppietta. I veneti ringraziano la Roma: si deciderà tutto nella sfida diretta con i liguri
L’ultima speranza dell’Hellas ha gli occhi azzurri di un ragazzo di Laguna Larga che regala lo spareggio a Zaffaroni a seicento chilometri di distanza. Dybala segna su rigore a tre minuti dalla fine in Roma-Spezia e il Verona respira, nonostante la sconfitta per 3-1. L’Hellas e i liguri andranno a giocarsi lo spareggio per restare in Serie A. Niente Fatal Milan quindi, che invece ringrazia Giroud e una doppietta di Leao e chiude il campionato al quarto posto.
SEMPRE GIROUD — Nel primo tempo il pallone ce l’ha sempre il Milan. I ragazzi di Pioli controllano il gioco in tranquillità, senza rischiare, ed è un po’ strano, perché dopo sei minuti lo Spezia è già in vantaggio a Roma. Tradotto: il successo dei liguri, uniti a un pareggio o a una sconfitta dell’Hellas, condannerebbe Zaffaroni alla Serie B. Nel primo quarto d’ora i veneti non superano mai la metà campo, così il Milan distribuisce il gioco sulle fasce innescando Leao e Messias, più volte propositivo con il sinistro. L’Hellas si sveglia alla mezz’ora con l’unica arma a disposizione: il contropiede. Un lancio lungo da metà campo pesca lo scatto di Ngonge, lì davanti il migliore dei suoi. Il belga salta Thiaw con un bel dribbling e la mette in mezzo, ma Maignan lascia scorrere la sfera senza problemi. Troppo poco. L’Hellas si schiaccia, soffre e cerca di contenere gli affondi rossoneri marcando stretto e spazzando la palla in tribuna. Hien marca a uomo Giroud, e nei primi 45’ gli riesce bene, mentre Faraoni e Magnani raddoppiano Leao. La svolta arriva a fine primo tempo: al 45’ Ngonge colpisce Diaz in area e l’arbitro Valeri lascia correre, salvo poi essere richiamato al Var. Il consulto non dura neanche dieci secondi: calcio di rigore. E Giroud non sbaglia: gol numero 18 in stagione, tredicesimo in campionato.
LEAO E SPAREGGIO — Nella ripresa l’Hellas prova ad alzare la testa lanciando Ngonge in contropiede, il più positivo nonostante il rigore causato. Al 56’ Maignan si prende gli applausi per un altro intervento “alla Baresi” già visto contro la Salernitana. Da Dia a Ngonge, il risultato è lo stesso: pali blindati. A questo punto, dopo un’occasione di Theo, Zaffaroni prova a svegliare i suoi inserendo Lazovic e Verde, due di qualità, ma la manovra resta sterile, l’attacco spuntato, così il rapido Ngonge viene imbrigliato da Tomori e Kalulu. A venti minuti dalla fine Pioli regala la standing ovation a Diaz, acclamato dai tifosi a suon di “siam venuti fin qui per vedere segnare Brahim”, ma CDK non fa in tempo a schierarsi in campo che l’Hellas pareggia: gol di testa di Faraoni su assist di Lazovic (72’). Il terzino si prende l’abbraccio dell’intera panchina. A questo punto il Verona si chiude, mentre il Milan reclama un rigore per un tocco di mano di Faraoni su colpo di testa di Leao. La partita è tesa, l’Hellas prova a cercare il guizzo salvezza, ma alla fine sale in cattedra il portoghese con il 17. Rafa giochicchia per 85’ e poi infila una doppietta con uno show dei suoi. Prima punge di sinistro dopo una bella cavalcata, dedicando il gol a Ibra, poi salta due difensori, il portiere e cala il tris. Doppietta e applausi, con tanto di pallone calciato in tribuna. A San Siro finisce 3-1, ma l’Hellas deve aspettare dieci minuti prima di tirare il definitivo sospiro di sollievo. Sarà spareggio in campo neutro. La serata si conclude con il saluto di Ibra. E giù altre lacrime.
Francesco Pietrella
"GODBYE" IBRA: IL MILAN SALUTA ZLATAN. E LUI A FINE GARA: "É IL MOMENTO DI DIRE CIAO AL CALCIO"
La sfida col Verona si è aperta con il suo volto rigato dalle lacrime e si è chiusa con l’annuncio dello svedese, che dà l’addio al pallone giocato
"Godbye". E giù di lacrime, commosso. Zlatan saluta il Milan senza giocare e la curva sud del Milan lo omaggia con uno striscione. C’è scritto "Godbye", un gioco di parole dedicato all’idolo di sempre, due volte campione d’Italia in maglia rossonera e condottiero speciale.
Milan-Verona si è aperta così, con il volto commosso di Zlatan accanto alla panchina della prima squadra, in quei divanetti da cui non ha mai smesso di incitare i suoi durante i lunghi mesi di stop. Ibra, una volta inquadrato sul maxischermo, ha mimato un cuore con le mani, indirizzato ai suoi tifosi. Tanti. Più di settantamila rossoneri arrivati a San Siro per salutare lo svedese, alla sua "The Last Dance" al Meazza senza giocare. Adulti, adolescenti, bambini. Molti indossano la maglia di Zlatan, che da domani andrà a caccia di una nuova sfida. Prima, però, il saluto alla sua gente. "Ibrahimovic, Ibrahimovic". Questo il coro cantato da tutto lo stadio prima dell’inizio della partita. Dopo il fischio finale, altri fiumi di lacrime. Le sue, quelle della gente rossonera, quelle dei compagni. E le parole di Z: “E’ arrivato il momento di dire ciao al calcio”.
NUMERI — Ibrahimovic saluta il Milan dopo 93 gol in 163 presenze. Tornato a gennaio 2020 dopo due stagioni ai Los Angeles Galaxy, ha mantenuto la promessa fatta alla sua gente: "Sono qui per riportare questa società dove merita", disse tre anni fa. Nel 2022 ha vinto lo scudetto. Oggi, a 41 anni, saluta San Siro emozionandolo profondamente per l’ultima volta.
Francesco Pietrella
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - GRAZIE ZLATAN, SEI DA 10. LEAO DA FUORICLASSE, SOLITO MAIGNAN
Ibrahimovic - 10
I suoi occhi lucidi ad inizio partita sono quelli di tutti i milanisti, che salutano un grandissimo campione che al calcio ha dato tantissimo in tante latitudini e che al Milan ha ridato gloria e ambizione con la personalità di un campione leggendario e unico. GraZie, Zlatan.
Maignan - 7
Impegnato pochissimo, se non sull'uno contro uno con Ngonge che stravince con un intervento sì al limite, ma perfetto per tempismo ed efficacia. Il solito Maignan. Non può far niente sul gol di Faraoni. È mancato tantissimo per metà stagione al Milan: fin troppo evidente. (dall'88' Mirante: s.v)
Calabria - 5,5
Dalle sue parti il Verona non attacca molto, quindi, soprattutto nel primo tempo, il capitano può spingersi in avanti; prova in un paio di occasioni la conclusione, senza però essere pericoloso. Molto disattento in occasione della rimessa laterale che ha portato il pareggio al Verona.
Thiaw - 6
Una sola sbavatura: quando si fa saltare da Ngonge, anche se poi è bravo a sporcargli il cross. Gara attenta su Djuric.
Tomori - 6
Come il compagno di reparto: sbavatura quando si fa saltare da Ngonge. Per il resto attento e concentrato.
Theo Hernandez - 6
Spinge tanto e crea tanto, senza però incidere come al solito in fase realizzativa o di uomo assist. Superato da Faraoni sul gol del pareggio del Verona.
Tonali - 6
Più libero di spaziare per il campo rispetto a Krunic che mantiene la posizione. Tocca tanti palloni e si fa vedere molto. Solita prestazione di sostanza.
Krunic - 5,5
Tiene la posizione, anche se certe volte è un po' impreciso e macchinoso. La sua è stata una buona stagione, ma di regola dovrebbe essere un dodicesimo uomo e non il titolare del ruolo. Comunque, affidabile. (dal 71' Pobega 6: deve combattere e lo fa, è nel suo).
Messias - 5,5
Confinato lì sulla destra, avrebbe lo spazio e le situazioni per incidere, ma, come spesso accade, non ci riesce mai. Il Milan deve trovare qualcosa di meglio da quella parte (dall'84' Saelemaekers s.v.)
Diaz - 6,5
Forse all'ultima con la maglia del Milan. Si procura il rigore del momentaneo vantaggio e ha qualche buono spunto, senza però incidere in maniera così determinante come un 10 in quel ruolo dovrebbe fare. Generoso e volenteroso. Applausi meritati. (dal 71' De Ketelaere 6: entra bene, un paio di numeri e San Siro si infiamma).
Leao - 8,5
Non brilla alla prima post rinnovo, perché non ha grandi spazi per partire e, a dire la verità, non è neanche troppo cercato dai compagni. Fino all'85esimo, quando parte dalla mediana e trova il gol con un destro da 25 metri che finisce a fin di palo. Al 92esimo altra perla clamorosa alla Leao: tutti per terra e gol dalla linea. Bellissimo l'abbraccio con Ibra. Il Milan saluta un fuoriclasse, ma ne ha già trovato da tempo un altro, di quelli che magari non brillano per buona parte della partita, ma che poi la decidono con giocate da fenomeno.
Giroud - 6,5
Sbaglia un po' di appoggi, ma segna perfettamente il rigore del vantaggio ed è sempre sempre super disponibili ad aiutare la squadra. Stagione encomiabile per un 9 di 37 anni.
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