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24 gennaio 2023, Lazio vs Milan 4-0




dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - TUTTI I BALLOTTAGGI ALLA VIGILIA DELLA SFIDA CON LA LAZIO
Mister Pioli e la squadra vogliono mettersi alle spalle un periodo, iniziato con gli ultimi minuti del match casalingo contro la Roma, non proprio positivo. Dopo il derby di Supercoppa perso in modo netto i rossoneri andranno all'Olimpico per affrontare la Lazio di Maurizio Sarri. Lo faranno senza Theo Hernandez, che è rimasto in modo precauzionale a Milanello a causa di un lieve affaticamento muscolare.
Per quanto riguarda la linea difensiva sono due le opzioni per Pioli: Kalulu e Tomori centrali con Calabria a destra e Dest al posto di Theo, oppure Kjaer e Tomori centrali, con Kalulu a destra e Calabria al sinistra. Al momento sembra essere in vantaggio il giocatore americano sulla fascia sinistra.
In attacco è molto probabile un turno di riposo per Giroud, mai a riposo dopo le fatiche del mondiale qatariota. Testa a testa Rebic-Origi, il mister dovrebbe prendere la decisione finale nella mattinata di domani.
Grande dubbio sulla trequarti. La scelta è tra Diaz o Pobega, con Vranckx sullo sfondo: Pioli pensa alla soluzione del trequartista "atipico" per dare più equilibrio e copertura alla squadra.

PROBABILE FORMAZIONE MILAN (4-2-3-1)
1 Tatarusanu
2 Calabria, 20 Kalulu, 23 Tomori, 21 Dest
8 Tonali, 4 Bennacer
56 Saelemaekers, 32 Pobega, 17 Leao
12 Rebic
All. Pioli
A disp.: 83 Mirante, 77 Vasquez, 24 Kjaer, 28 Thiaw, 46 Gabbia, 40 Vranckx, 14 Bakayoko, 7 Adli, 30 Messias, 10 Diaz, 90 De Ketelaere, 22 Lazetic, 27 Origi, 9 Giroud
Ballottaggi: Rebic 40% - Origi 40% - Giroud 20%, Diaz 35% - Pobega 35% - Vranckx 30%, Dest 60% - Kjaer 40%
Diffidati: Bennacer
Indisponibili: Maignan, Ballo-Touré, Theo Hernandez, Florenzi, Ibrahimovic

SQUADRA ARBITRALE
Arbitro: Di Bello
Assistenti: Tolfo - Galetto
Quarto uomo: Abisso
Var: Aureliano
Avar: Paganessi





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(dal "Corriere dello Sport" del 24 gennaio 2023)



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(da "TuttoSport" del 24 gennaio 2023)




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VIDEO 1
L'arrivo del pullman del Milan
allo stadio Olimpico
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VIDEO 2
L'arrivo del Milan a Roma
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VIDEO 3
Prepartita
(by Alessandro Trovabene)


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VIDEO 4
Prepartita
(by Alessandro Trovabene)
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VIDEO 5
Prepartita
(by Alessandro Trovabene)
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VIDEO 6
"Alè, diavolo alè..."
(by Alessandro Trovabene)


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VIDEO 7
"Forza, diavolo alè..."
(by Alessandro Trovabene)
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VIDEO 8
Tifo rossonero a fine partita
(by Alessandro Trovabene)
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VIDEO 9
Gran tifo rossonero sul 4-0 per la Lazio
(by Alessandro Trovabene)


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VIDEO 10
Gran tifo rossonero sul 4-0 per la Lazio
(by acmilan.com)
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VIDEO 11
Gran tifo rossonero sul 4-0 per la Lazio
(by Tik Tok)


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VIDEO 12
(by Enzo, Loano - SV)
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VIDEO 13
(by Enzo, Loano - SV)
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(by Enzo, Loano - SV)




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Premetto subito che per rinnovare il suo contratto Alessio Romagnoli aveva chiesto sei milioni netti e non era il caso, pur apprezzandolo molto per come si è sempre comportato nel suo periodo al Milan (dal 2015-16 al 2021-22), non facendo mai una polemica (anzi) ed accettando tutto ciò che gli veniva proposto, meritando per questo la fascia di Capitano rossonero che ha sempre indossato con onore dal 2018 al 2022 -anche se con l’arrivo di Tomori perse il posto da titolare e conseguentemente la fascia stessa passata a Davide Calabria-. Non fu un caso che nell’ultima partita della scorsa stagione con il Sassuolo a Reggio Emilia Davide stesso la mise sul suo braccio quando a dieci minuti dalla fine subentrò al posto di Tomori per poi alzare la Coppa dello Scudetto “da Capitano”, a dimostrazione del fatto che nello spogliatoio Alessio è stato sempre rispettato e ben voluto. Detto questo, gli si può muovere qualche appunto, tipo la poca personalità quando (sempre da Capitano) si interfacciava con gli arbitri in campo che puntualmente o lo ammonivano o (peggio) non gli davano retta, oppure quando -proprio a causa del suo essere mite, non sapendo reagire caratterialmente (in certi ambiti purtroppo questo rappresenta una “colpa”) ha commesso via via degli errori che gli sono costati il posto prima in Nazionale e poi nel Club. Ma non dimenticherò mai il rigore decisivo (dopo 120 infruttuosi minuti) per la qualificazione alla finale di Coppa Italia battuto impeccabilmente -da vero, grande professionista- all’Olimpico sotto la Curva Nord in una gelida serata di fine febbraio del 2018 contro la “sua” Lazio, palla a sinistra e Strakosha a destra, senza esultare ma venendo poi sommerso sotto il nevischio dall’abbraccio dei compagni con il settore ospiti (me compreso) in visibilio. Ora veste la maglia biancoceleste, quella della squadra per la quale ha sempre fatto il tifo non nascondendolo mai (segno di grande coerenza in un mondo dove questa virtù é merce rara) e affronterà il Milan da avversario; lo sarà -questo si- per novanta minuti più recupero, ma poi per quanto mi riguarda rimarrà per sempre il Capitano del 19.mo splendido Scudetto, ovvero (nei miei sentimenti da tifoso) un immortale. (Colombo Labate)




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"Un calciatore italiano deve puntare a vincere lo Scudetto per essere importante. Vincerlo con il Milan da capitano è stata una cosa fuori dal comune. Però è stato bello perché dopo tanti anni di delusioni, tante critiche e momenti bui: passare a fare sold out ogni volta a San Siro e sentirsi a casa in trasferta è una cosa incredibile. E poi vincere è l’adrenalina migliore che c’è e vincere un campionato come quello dell’anno scorso in cui abbiamo recuperato tanti punti di svantaggio, è stato bellissimo". (Alessio Romagnoli)




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"L'anno scorso il messaggio era stato molto prima di Lazio-Milan: sapevamo di lottare per lo Scudetto dopo poche partite. Ora è un momento diverso: siamo stati eliminati in Coppa Italia, abbiamo perso malamente con l'Inter in Supercoppa e due obiettivi sono andati. Poi è arrivata questa sconfitta, subendo 11 gol nelle ultime 3 partite ed è il normale che il momento sia delicato. L'anno scorso abbiamo vinto per il nostro spirito e questo va ritrovato, senza neanche pensare di fare dei disastri. Siamo secondi in classifica da soli, dopo aver raggiunto la Champions e lo Scudetto in due anni. Con tutto il rispetto per le critiche, questa squadra è comunque dentro i suoi parametri. Il lavoro non è mai mancato. Noi siamo presenti a tutti gli allenamenti e possiamo testimoniarlo in prima persona. A volte capita: è successo anche al mio Milan di perdere sicurezza e fiducia. Può succedere. Noi sappiamo come si fa a ritornare. Facendo dei paragoni col passato: non siamo il Milan degli anni novanta che prende i grandi campioni già fatti, ma abbiamo la necessità - la necessità - di seguire una strategia che ci ha portato a sanare i conti della società e ad essere protagonisti. Da qua non ci scosteremo sicuramente. Con la Roma, sono due punti persi in una partita dominata. Da lì è iniziato un po' tutto dopo l'ottima partita di Salerno. Mah, va bene, anzi non va bene: si accetta. Esperienza, tutta esperienza. Ora abbiamo tanti giocatori che rientrano, c'è una rosa numerosa. Abbiamo tenuto quasi tutti quelli dell'anno scorso. Sappiamo di non essere al livello delle più grandi d'Europa, ma ricordiamoci che, rispetto all'anno scorso, ci siamo qualificati agli ottavi di Champions League è questo è un grande traguardo ottenuto quest'anno". (Paolo Maldini a DAZN)




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Tonali: "Bisogna ritrovare lo spirito che ci ha portato fino ad oggi. Sappiamo che ci ha dato una grande mano per tutto il campionato, ma ora bisogna ritrovare la squadra tutti uniti. Ci spiace tantissimo per i tifosi che sono sempre con noi. Partita no, però dobbiamo prendere il gruppo e con l'aiuto di tutti, anche dei tifosi, di andare verso un unico obiettivo."




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VIDEO della partita
(da AC Milan - App Ufficiale)



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VIDEO 1
Ingresso in campo delle squadre
(by Alessandro Trovabene)
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VIDEO 2
I giocatori rossoneri sotto il settore a fine partita
(by Alessandro Trovabene)




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(dal "Corriere dello Sport" del 25 gennaio 2023)
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(da "TuttoSport" del 25 gennaio 2023)




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(dal "Corriere dello Sport" del 26 gennaio 2023)




dal sito www.gazzetta.it

MILAN, CHE FIGURACCIA! LA LAZIO NE SEGNA 4 SENZA IMMOBILE, ROSSONERI CANCELLATI
La squadra di Sarri domina e va a segno con Milinkovic, Zaccagni, Luis Alberto (rigore) e Felipe Anderson. I biancocelesti agganciano Roma e Inter al terzo posto, rossoneri a meno 12 dal Napoli
La Lazio manda al tappeto il Milan con un 4-0 fragoroso. E la squadra di Sarri sale al terzo posto al fianco di Roma e Inter, a un punto proprio dai rossoneri di Pioli. Due gol per tempo esaltano il dominio biancoceleste: Milinkovic e Zaccagni, poi Luis Alberto (rigore) e Felipe Anderson. Una prova di grande spessore tattico con trame spettacolari a incorniciare la vittoria laziale. I rossoneri puntavano alla ripartenza dall’Olimpico dopo due pareggi nelle due giornate precedenti tra il k.o. in Coppa Italia col Torino e la Supercoppa persa contro l’Inter. Invece contro la Lazio Pioli deve fare i conti con la peggiore versione del suo Milan in una serata amarissima.
AVANTI CON MILINKOVIC E ZACCAGNI — Sarri sposta al centro dell’attacco Felipe Anderson per sostituire l’infortunato Immobile (domani nuovi esami per quantificare i tempi di recupero dello stiramento alla coscia destra) . Torna disponibile Lazzari dopo la squalifica, ma sulla destra della difesa il tecnico biancoceleste inserisce Marusic per fronteggiare Leao e sull’altra corsia della retroguardia gioca Hysaj. Pioli si affida a Dest per colmare l’assenza di Theo Hernandez. Brahim Diaz sulla trequarti alle spalle di Giroud. Avvio molto determinato della Lazio. Al 4’ Zaccagni scova il primo varco utile, sgomma sulla sinistra e smista al centro dove Milinkovic con un sinistro angolato è pronto a infilare Tatarusanu. Primo gol in carriera ai rossoneri da parte del serbo, al quarto sigillo in campionato. Il Milan prova a reagire subito. Incursione di Messias deviata in angolo. Rossoneri ben fronteggiati dal pressing della squadra di Sarri a metà campo. Provedel vigila su una botta dalla distanza di Tonali. Al 24’ si deve fermare Tomori per problemi alla coscia sinistra, entra Kjaer. Alla mezzora spettacolare girata a rete di Zaccagni deviata da Kjaer in angolo. Ancora pericolosa la Lazio. Pedro sfreccia sulla sinistra, il suo traversone radente non viene agganciato da Anderson a un passo dalla porta. E la squadra di Sarri coglie il raddoppio al 38’. Di nuovo Pedro in evidenza, questa volta sulla destra, lancio in profondità per Marusic che colpisce il palo, Zaccagni è lesto a ribattere in rete. Per l’ala è l’ottava rete in campionato: superato Immobile. Milan in difficoltà a ricompattarsi, mentre la Lazio continua a imperversare in proiezione offensiva. Nuovamente provvidenziale Kjaer: deviato un tiro di Zaccagni. All’intervallo con la Lazio sul doppio vantaggio.
POKER BIANCOCELESTE — Nessun cambio al ritorno in campo. Milan più carico a caccia di spazi in avanti. Bennacer sfiora il palo su punizione leggermente deviata. La formazione di Pioli guadagna metri. Al 13’ tre sostituzioni nel Milan per trovare la svolta in attacco: ecco De Ketelaere, Saelemaekers e Origi per Brahim Diaz, Messias e Giroud. Lazio ben raccolta e agile nelle ripartenze. Leao, contrastato da Hysaj, non aggancia nel modo giusto un pallone smistato da Saelemaekers. Al 22’ il tris della Lazio. Segna Luis Alberto su rigore (Pedro atterrato da Kalulu). Il Milan si rilancia in avanti. Lazio lucida in fase di possesso. E al 30’ arriva anche il quarto gol dei biancocelesti. Lo firma Felipe Anderson nella posizione di centravanti, innescato da un assist di gran classe di Luis Alberto. Quarto gol in quattro gare (Coppa Italia compresa) per il brasiliano, a quota sei in campionato. Sarri sostituisce Pedro con Romero e Marusic con Lazzari. Pioli avvicenda Leao con Rebic. Poi Basic rileva Milinkovic. E Cataldi viene sostituito da Marcos Antonio. Il Milan si smonta: solo un tentativo di Rebic. Esplode al fischio finale di Di Bello la gioia della Lazio per tre punti importantissimi nella corsa Champions.
Nicola Berardino


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - UNA SOLA PAROLA: DISASTROSI. TUTTI, SENZA ESCLUSIONI
Tatarusanu 4: due gol della Lazio e su tutti e due ha responsabilità. Su quello di Milinkovic-Savic viene impallinato sul suo palo, denotando una scarsa reattività. Su quello del 2-0 è goffo nel cercare di impattare il pallone. Perché non esce sulla palla che porta al rigore? Il problema è anche chi lo fa giocare ancora.
Calabria 4: serataccia anche per il capitano, uno di quelli che di solito non molla mai, ma in questa serata non riesce a porre limiti alle esondazioni della Lazio sul suo lato.
Kalulu 4: sul gol dell’1-0 si fa portare fuori posizione da Felipe Anderson, lasciando così il buco nel quale Milinkovic-Savic si infila a nozze. Da la sensazione di essere fuori fase anche lui. Causa il rigore del 3-0.
Tomori 5: sul gol di Milinkovic è uno dei membri della banda del buco. Poi esce per infortunio a testimonianza del suo periodo negativo. (dal 22’ Kjaer 5: ingaggia un duello personale con Zaccagni e, in due occasioni, mette delle pezze non da poco a protezione della traballante porta rossonera. Ma come tutto il gruppo, cade a picco).
Dest 4: fino al gol del 2-0 della Lazio era stato quello più degno di nota dentro il buio totale nel quale è caduto il Milan. Poi si fa bruciare da Marusic sull’imbucata interna di Pedro che porta la Lazio al 2-0. Poco prima aveva la chance di disegnare un buon cross per Giroud, ma si incaponisce nella modalità “Diventa un mito”. Perde di vista il pallone del quarto gol rimanendo largo.
Bennacer 5: prova a costruire qualcosa, ma è lento mentalmente e di conseguenza con il piede. Una punizione vicina al palo, deviata da Milinkovic-Savic, è il suo unico squillo.
Tonali 5: innegabile l’impegno, ma anche lui è travolto dall’onda azzurra e dall’abulicità dei compagni. Soffre come un cane, in campo e nell’anima per questa batosta.
Messias 4: per un momento è stato il meno peggio del Milan. Poi diventa evanescente. E se il Milan si deve aggrappare a Messias, vuol dire che il resto è stato davvero di bassissima caratura. (dal 58’ Saelemaekers 5: dentro per fare minuti, la squadra e la partita erano già belle che andate).
Brahim Diaz 5.5: dei tre trequartisti è l’unico che, in fase offensiva, prova a metterci qualcosa. Ma il grigiore che c’è attorno a lui e la ferocia del pressing della Lazio lo anestetizzano. (dal 58’ De Ketelaere 5: si vede in campo solo perché si alza il tabellone del quarto uomo).
Leao 4: piantato sui blocchi, non azzecca nulla in fase offensiva. E quella difensiva non sa minimamente cosa sia. Mangiato letteralmente da Marusic. Se vuole essere un top player, non può avere questi black out. (dal 78’ Rebic sv)
Giroud 4: è cotto, si vede. Non ha fluidità di corsa e mostra segni evidenti di nervosismo con i compagni (vedi sfuriata con Dest e entrata in ritardo su Romagnoli). Non tiene mezza palla e Pioli lo deve anche rimbrottare all’atto della sostituzione. (dal 58’ Origi 5: carne da macello nel vuoto e nulla del Milan).
All. Pioli 4: non c’è niente di difendibile. Ha la piena responsabilità di quanto si sta vedendo in campo, con una squadra costantemente spaccata in due e in balia fisica degli avversari. C’è un blackout mentale generale, suo compreso, che sta ficcando il Milan in un buco nero molto pericoloso per il prosieguo della stagione. E si fa fatica a credere ad alcune dichiarazioni, tipo quello che la squadra lavora bene, perché è evidente che non sia così. E la cosa va avanti dalla preparazione di Dubai.