dal sito www.gazzetta.it
UN GOL DI LEAO MANDA IL DIAVOLO IN PARADISO: FIORENTINA BATTUTA, +2 SULL'INTER
Il Milan piega la squadra viola con una rete all'82' del portoghese che sfrutta un errore di Terracciano. I rossoneri sprecano tanto, ma alla fine portano a casa tre punti d'oro per lo scudetto
Alle 16.42 del primo maggio, a Milano la terra ha tremato. L’epicentro è lo stadio di San Siro, dove gli spalti ballano per minuti che sembrano lunghi una vita perché Rafael Leao ha appena segnato alla Fiorentina un gol che profuma di scudetto. Il Milan ha fatto il suo, ha vinto anche questa e domenica prossima andrà a Verona ancora da capolista, ancora in solitaria, sempre a +2 sull'Inter di Inzaghi. A decidere il match è Leao, il diamante che Pioli ha sgrezzato e che ora comanda la truppa del gol in casa Milan: le reti di Rafa sono dieci, se non si vincono scudetti senza bomber in doppia cifra allora il Diavolo è attrezzato anche lì davanti. La Fiorentina si arrende per un errore del suo portiere Terracciano, “assistman” con uno sciagurato passaggio sui piedi del portoghese: dopo Radu a Bologna, un altro numero uno indirizza lo scudetto verso il Milan.
GIROUD, CHE ERRORE - Pioli ripresenta gli stessi undici partiti all’Olimpico con la Lazio: Diaz ancora titolare, Bennacer in panchina. Italiano disegna un 4-3-3 muscolare in mezzo – Amrabat perno centrale con Duncan e Maleh ai lati – e il tridente Gonzalez-Cabral-Saponara. Chi si aspettava una Fiorentina ancora sottotono, dopo i due ko di fila con Salernitana e Udinese, sbagliava: i vola non regalalo nulla e anzi dirigono i giochi con un possesso palla superiore a quello del Milan, ma i segnali di vero Diavolo lungo il primo tempo sono più di uno. Nel primo quarto d’ora i rossoneri costruiscono occasioni seguendo la via prediletta dai funamboli di Pioli, ovvero fraseggio stretto, movimenti tra le linee e gli immancabili strappi di Leao. Dopo 7 minuti i 71 mila di San Siro esplodono al gol di Hernandez (destro imparabile), ma l’arbitro annulla per il fuorigioco di Messias che vizia l’avvio dell’azione. Poco dopo altra palla d’oro per Diaz, anche lui in offside, mentre al 16’ è Giroud a divorarsi l’1-0: manovra bellissima accesa dal duo Tonali-Leao e rifinita da Kessie, che manda il francese a tu per tu con Terracciano. Il tocco sotto mancino di Giroud però finisce clamorosamente a lato. I pericoli viola arrivano tra l’11’ e il 21’: prima Igor spara fuori di niente un rigore in movimento, poi è Maignan a farsi trovare pronto sul sinistro di Saponara, l’incursore più pericoloso della Fiorentina. La banda Italiano mette paura quando avanza, perché palleggia in velocità e a due tocchi, anche a corso concedere spazi vitali per le imbucate dei diavoli e prendersi dei rischi. Uno, gigantesco, lo corre Maleh: dopo essere stato ammonito all’alba del match per una entrata in gioco pericoloso su Maignan, il centrocampista viola al 19’ sbraccia su Tonali, colpendolo al collo. Fallo che andrebbe punito con il secondo giallo, ma Valeri decide di non estrarre il cartellino graziando giocatore e squadra viola.
KILLER LEAO — Nella ripresa Italiano risistema la fascia destra: Venuti, che ha pagato la sofferenza su Leao con una ammonizione nei primi 45 minuti, lascia il posto a Quarta. Non che cambi molto, perché il portoghese si ripresenta al tiro subito, ed è un’altra palla gol colossale sprecata dal Milan: Rafa riceve palla tutto solo da Giroud e alza incredibilmente sopra la traversa da due passi. Il gol è maturo ma non arriva, però i giovani diavoli hanno il merito di non deprimersi e alzano il ritmo. Al 52’ Kessie in diagonale chiama Terracciano alla respinta, un minuto dopo è Hernandez a infiammare la curva sud: Tonali, sempre più motore di tutta la squadra, pesca il francese che però controlla male e spara alto. Pioli ripensa la trequarti inserendo Rebic e Krunic per Messias e Diaz, Italiano risponde con Bonaventura al posto di Maleh: l’ex rossonero raccoglie gli applausi del Meazza e prova a scuotere i suoi, decisamente meno brillanti del primo tempo. È in questo quadro che Ibra irrompe nel match, quando sostituisce Giroud a venti minuti dalla fine: San Siro gli chiede magie, ma Zlatan non tira fuori nulla dal cilindro. La tensione rossonera sale, anche Theo rischia per una gomitata su Torreira, mentre Quarta si prende un giallo poco dopo per un calcione a Hernandez sulla linea laterale. Mentre le rotazioni di Pioli lì davanti non producono un granché, è la Fiorentina ad andare vicina al gol, con un colpo di testa di Cabral al 76’ su cui vola Maignan. La partita si trascina verso un pareggio che offrirebbe all’Inter l’occasione dell’aggancio, ma all’82’ Leao cambia la storia di questo pomeriggio e forse anche del campionato: il pallone che Terracciano gli recapita è troppo goloso per non essere sfruttato, Rafa stavolta non sbaglia e va in buca. Milan is on fire, staremo a vedere se le ultime tre giornate somiglieranno a un conto alla rovescia.
Marco Fallisi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - LEAO, GOL-RISCATTO. MAIGNAN, PARATONA FONDAMENTALE. TONALI OVUNQUE
Maignan 7.5: preciso nelle uscite, spesso sollecitato nel rilancio per scavalcare la linea di pressione della Fiorentina. Decisivo su Cabral poco prima che la partita si stappi con il gol di Leao
Calabria 6.5: sostanza e milanismo. Si fa trascinare dalla spinta di San Siro ed è preciso nella lettura di qualche diagonale difensiva importante.
Kalulu 6.5: lui e Tomori giocano con la spada di Damocle sulla testa della diffida, ma anche oggi non sbaglia un intervento. Prova a spingersi anche in attacco per aprire ulteriormente le maglie della difesa viola.
Tomori 6.5: anche lui autore di una prova autorevole con Cabral che fa fatica a trovare spazio per vivere nell’area di rigore milanista.
Theo Hernandez 7: parte con una chiusura decisiva nel primo tempo, dove impedisce alla Fiorentina si sbloccare la partita. Torna a stantuffare tra le linee e si mangia un gol che poteva essere roba sua. Ma prova monstre del 19.
Tonali 7: se ha il dono dell’ubiquità ce lo dica. È letteralmente ovunque. Va da una parte all’altra del campo a prendersi i palloni che servono alla squadra per attivare la sua fase offensiva. Leader.
Kessie 6: dentro la prova globale della squadra, non brilla per qualità delle scelte, ma quando Theo si lancia nelle sue scorribande, è lui a coprire la zolla di campo scoperta dal francese. (dal 79’ Bennacer sv).
Messias 6: l’impegno ce lo mette, forse anche trascinato dal pubblico che incita tutto e tutti. Nella fase di conclusione, come gli accade spesso, perde un tempo di gioco. (dal 56’ Rebic 6.5: entra bene, ringhia e costringe la Fiorentina a non avere più un punto di riferimento puro. Si è attivato nel momento decisivo).
Brahim Diaz 6: tra le linee taglia in due la fase difensiva della viola, poi però gli manca la giocata decisiva, che sia un tiro o un assist. Ne catalizza parecchi. Serve anche lui nelle prossime tre. (dal 56’ Krunic 6: lavoro sporco, oscuro, silenzioso ma prezioso).
Leao 7: il gol della vittoria, il numero 10 del suo campionato, è di una pesantezza clamorosa. In avvio di ripresa, sull’assist di Giroud, fa tutto benissimo ma poi perde la coordinazione e spara la palla in curva. Si rifà con il gol da +3.
Giroud 6: si divora il gol del vantaggio, sbagliando il colpo sotto davanti a Terracciano. Sgomita tantissimo con la difesa della Fiorentina e mette sui piedi di Leao il pallone del possibile 1-0 in avvio di ripresa. (dal 67’ Ibrahimovic 6: il suo ingresso fa vibrare San Siro e anche la difesa della Fiorentina. Mette pressione a Terracciano inducendolo all’errore dal quale nasce il gol di Leao).
All. Pioli 7: la squadra c’è, produce tanto e rispetto al passato sembra aver capito che le partite si possono vincere anche nei minuti finali, senza disunirsi e senza ansia di sbloccarla subito. Passetto importante per la vetta della classifica.
|