dal sito www.gazzetta.it
MILAN, ALTRI TRE PASSI SCUDETTO. BENNACER PIEGA IL CAGLIARI E ORA L’INTER È A -6
I rossoneri passano anche in Sardegna e si tengono stretti il primato solitario grazie a un gol dell'algerino nella ripresa. Traversa di Pavoletti al 90’: il Diavolo ringrazia la buona sorte e resta a +3 sul Napoli
Il “sabato dello scudetto” si tinge di rossonero. Per una squadra padrona del proprio destino l’unica cosa che conta è vincere, al di là di cosa combinano gli avversari. E così è stato. Il Milan supera anche il Cagliari, firma il terzo successo di fila (tutti per 1-0, ormai il corto muso è diventato un must a Milanello), mantiene il primato solitario, tiene a distanza il Napoli e soprattutto guadagna altri due punti sull’Inter, che ora insegue a -6. Il saldo è ampiamente positivo, anche perché ormai il Diavolo è diventato una squadra assolutamente in grado di vincere contro gli avversari di fascia bassa. Ha imparato a soffrire.
Potrebbe essere l’ultimo tassello che mancava per rendere i rossoneri davvero una squadra da scudetto. A Cagliari decide un gol – magnifico – di Bennacer nella ripresa, nell’ambito di una gara in cui il Milan ha dilapidato almeno tre palle gol pulite – pulitissime – e in cui nel finale ha dovuto ringraziare la traversa, che gli ha evitato la beffa su un colpo di testa di Pavoletti. Segnali anche questi, chissà. E attenzione alla ripresa del campionato dopo la sosta: in programma Milan-Bologna, Juve-Inter e Atalanta-Napoli.
LE SCELTE — Mazzarri ha perso Baselli (Covid) a poche ore dalla partita e allora ha rimodulato il centrocampo con una novità: Dalbert portato dentro il campo da mezzala accanto a Grassi (Marin sul centrodestra), con Lykogiannis largo a sinistra. Attacco affidato a Joao Pedro e Pavoletti. L’influenza che ha colpito Tonali (comunque convocato) in settimana ha scombussolato i piani di Pioli, che ha così dovuto riportare in mediana Kessie. Dietro Giroud si è quindi rivisto Diaz, ultima da titolare il 25 febbraio. A destra ancora Messias. In difesa Kalulu è stato nuovamente preferito a Romagnoli ed Hernandez è tornato dalla squalifica. Theo nel primo tempo è stato indiscutibilmente il migliore di un Milan strano, tatticamente poco decifrabile, con lo spagnolo molto dentro il campo – ma questa non è una novità – e Leao chiamato da Pioli a sostenere Giroud a distanza ravvicinata. Mossa che non è riuscita: il portoghese non ha mai trovato posizioni e distanze, si è smarrito in mezzo alla linea difensiva sarda e – pessima aggravante – in pratica l’asse con Theo sulla corsia sinistra non ha mai preso vita. Una delle armi più micidiali del Milan. Nonostante ciò i rossoneri devono comunque mangiarsi le mani per non aver chiuso i primi 45 in vantaggio. Nel primo quarto d’ora il Diavolo ha trascorso la serata alla sagra dello spreco, divorandosi due occasioni colossali. La prima al 7’ con Giroud, che ha ciabattato tutto solo da due passi su sponda di Messias. Mani nei capelli per il francese. La seconda al 13’ con Diaz, che ha “aperto” malamente il sinistro a giro da posizione più che invitante, spedendo abbondantemente a lato. Pochi secondi prima, un destro potente di Kessie si era stampato sul palo.
ERRORI — I pericoli rossoneri si sono fermati lì, mentre sul versante opposto non sono proprio arrivati. Il Cagliari non è mai riuscito a innescare realmente Joao Pedro, e nemmeno Pavoletti, ma è riuscito a imbrigliare il Diavolo decisamente bene in mediana, con Grassi appiccicato a Diaz e Dalbert su Bennacer. Un Milan quindi che ha finito con l’innervosirsi, conscio dei propri errori e della difficoltà di superare la prima linea di pressione rossoblù. Risultato: scarsa lucidità negli ultimi venti metri, al momento di concludere. Tutti presi dalla frenesia, che è sempre cattiva consigliera. Tiracci di Messias e Bennacer, per esempio, con relative arrabbiature dei compagni e la sensazione di vivere quelle partite che rischi di concludere senza gol e con tanti rimpianti. Unica consolazione: gestione della fase difensiva senza il minimo affanno. Il Diavolo ha iniziato la ripresa provando a spingere sull’acceleratore e l’approccio ha sortito i suoi effetti. Dopo tre minuti ha fatto capolino Leao (attento Cragno), dopo sei Hernandez ha lasciato partire un siluro che il portiere rossoblù ha smanacciato via da sotto la traversa e al quarto d’ora i rossoneri sono passati: Diaz a centro area per Giroud, appoggio del francese per Bennacer che ha infilato Cragno con un fantastico sinistro al volo. Esecuzione tecnica da applausi. Il gol ha avuto l’effetto di rinforzare il predominio rossonero. Il Milan a quel punto ha iniziato a muoversi con la sicurezza trasmessa dal vantaggio e si è installato nella metà campo sarda, anche perché per il Cagliari il gol è stato una randellata sulla schiena. Mazzarri ha inserito Deiola per Lykogiannis, Pioli ha tolto Leao e Diaz per Rebic e Krunic.
BUONA SORTE — Nell’ultimo quarto d’ora il Milan ha commesso di nuovo l’errore del primo tempo: non capitalizzare il dominio quasi assoluto, realizzando il gol della tranquillità. Coscienza sporca soprattutto per Calabria, che al 39’ ha calciato addosso a Cragno dopo essersi ritrovato a tu per tu con il 28 rossoblù. E infatti se il Diavolo riesce a lasciare Cagliari con i tre punti, è grazie alla buona sorte: minuto numero 90, cross di Zappa, testa di Pavoletti, palla che prima rimbalza a terra e poi sulla traversa. Ecco come si può rischiare di pareggiare una partita dominata e perdere due punti vitali nella lotta scudetto. Pioli si augura che per l’ennesima volta la lezione serva ai suoi ragazzi, stavolta il dio del calcio si è infilato la maglia rossonera. Dopo il fischio finale, alta tensione in campo. Maignan è stato insultato da alcuni tifosi rossoblù (Pioli ha parlato di epiteti razzisti), ha risposto portando le mani alle orecchie e da lì in avanti si è scatenato il putiferio.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - BENNACER, UNA PERLA PREZIOSISSIMA. THEO E CALABRIA, MANCA "SOLO" IL GOL
Maignan 6.5: rimanendo agli aspetti di campo, va sottolineata una prova molto intelligente ed efficace del portiere rossonero che sa ben destreggiarsi anche con un clima non ottimale, meteorologico e non.
Calabria 6.5: stantuffa a destra come non si vedeva da tempo. Ha sul suo piede destro un pallone per chiudere la partita, ma l’appuntamento con il gol viene rimandato.
Kalulu 7: la deviazione su Joao Pedro è determinante per togliere le castagne dal fuoco. Paga chili e centimetri a Pavoletti, ma onestamente non si è vista la differenza anche perché il Milan, per gran parte della partita, mette le tende nella metà campo del Cagliari.
Tomori 6.5: svetta di testa su tanti cross che piovono nell’area milanista. Pavoletti lo soffre e gli scappa solo una volta. Spesso apre il gioco, cambiando fascia con lanci precisi.
Theo Hernandez 6.5: sprinta anche lui e, come Calabria, arriva alla conclusione spesso e volentieri. Non inquadra la porta, ma è sempre una spina nel fianco, specie perché Leao è spento.
Bennacer 7.5: un gol fantastico, di una difficoltà estrema per come colpisce il pallone e dove lo mette. È la sublimazione di una partita da dominatore assoluto del centrocampo, dove non sbaglia una giocata nemmeno sotto tortura. Giocatore sempre più importante nelle due fasi.
Kessie 6.5: prende il palo mettendo le cose in chiaro su come sarà la gara. Polipeggia in mezzo al campo e, anche nel finale, ci mette il fisico.
Messias 5.5: sbuca sul cross di Theo Hernandez che trasforma nella sponda per Giroud. Poi, come spesso accade, non becca la giocata giusta perdendo tanti, troppi tempi di gioco. (dal 78’ Saelemaekers 5.5: ma quanta fame ha ogni volta che arriva davanti alla porta? Si mangia l’ennesimo gol della stagione. Deve invertire la tendenza).
Brahim Diaz 6: segnali di risveglio. Si mangia un gol enorme, però rispetto ad altre volte non si abbatte e si sbatte per tutta la gara, zanzareggiando il mezzo al campo e dando strappi che devono essere la base dalla quale ripartire. (dal 71’ Krunic 6: il solito Rade, con impegno e dedizione).
Leao 5: dopo le celebrazioni delle scorse settimane, sta calando il suo rendimento in queste partite che, in realtà, dovrebbero essere quelle nelle quali deve incidere. Non chiude il dai e vai che gli chiama Theo nella ripresa, ciabattando in bocca a Cragno quell’azione. (dal 71’ Rebic 6: entra bene e contribuisce all’assalto finale al secondo gol).
Giroud 6.5: si mangia il gol dello 0-1, però non si perde d’animo fino ad arrivare alla sponda finale per il gol di Bennacer che vale come passaggio vincente per i tre punti odierni. (dall’87’ Ibrahimovic sv).
All. Pioli 6.5: vittoria, la terza consecutiva, di corto muso ma a questo Milan manca solo il chiudere le partite. La squadra domina a Cagliari, crea tante occasioni e manca solo il secondo gol. Testa del campionato meritata.
dal sito www.milannews.it
MEZZO CON TIFOSI DEL MILAN PRESO A CINGHIATE: LA DIGOS DI CAGLIARI APRE UN'INDAGINE
Secondo quanto riportato da L'Unione Sarda, la Digos della Questura di Cagliari ha avviato un’indagine su quanto accaduto ieri lungo la Statale 131, prima della partita tra Cagliari e Milan alla Unipol Domus. La testata riporta che "un gruppo di supporter rossoneri preveniente da Sassari che viaggiava a bordo di un furgoncino al seguito del pullman con gli altri tifosi, è stato raggiunto mentre era fermo in un'area di servizio da un'auto con a bordo quattro persone, sembra ultrà rossoblu. Dal finestrino della vettura si è affacciato uno dei tifosi che ha iniziato a prendere a cinghiate il mezzo con a bordo i supporter della squadra di Pioli, danneggiandolo. L'auto si è poi allontanata a tutta velocità dalla zona. A segnalare l’accaduto alla Polizia sono stati gli stessi tifosi del Milan".
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