dal sito www.gazzetta.it
POGBA SPEZZA IL SOGNO DEL MILAN: CIAO EUROPA, UNITED AI QUARTI
Un gol del francese a inizio ripresa decide la sfida del Meazza dopo l’1-1 di Manchester. Il Milan si mangia le mani per le occasioni non sfruttate e il pasticcio che genera il gol fatale
Nessuno arrivava a pretendere la partita perfetta del 2007, ma il pasticcio in area che ha generato a inizio ripresa il gol del Manchester United è un regalo di cui gli inglesi davvero non avevano bisogno. Anche perché il Milan, seppur pieno di bende e cerotti, aveva nuovamente condotto con personalità e autorevolezza i primi 45 e si ritrova così a mangiarsi le mani per le occasioni sprecate. Dopo l’1-1 di Old Trafford lo United si impone a San Siro 1-0 con un gol a inizio ripresa di Pogba, appena entrato, e vola ai quarti. Un peccato perché il primo round aveva raccontato che l’impresa era alla portata e, in parte, lo ha dimostrato anche questa sfida.
FALSO NOVE — Pioli ha dovuto gestire la consueta devastazione medica anche stavolta, e non c’è davvero verso di restituire una dimensione più snella alla lista degli assenti. Con Ibra appena rientrato dopo quattro partite osservate da fuori, il tecnico rossonero sperava di poter contare almeno su uno fra Rebic e Leao. Nulla da fare, l’esito degli ultimi controlli li ha tolti di scena, il primo per la solita infiammazione all’anca e l’altro per una lesione alla coscia. Risultato: con Zlatan ancora non idoneo a partire dall’inizio, la scelta nel cuore dell’attacco è caduta su Castillejo (l’alternativa era Diaz), ovviamente con consegne da falso nove. Alle sue spalle Saelemaekers, Calhanoglu e Krunic. Niente convocazione anche per Calabria (sarà operato domani, venerdì, al menisco mediale del ginocchio destro) e Romagnoli (per il capitano lesione al polpaccio), rimpiazzati da Kalulu e Tomori. Solskjaer ha perso Cavani poche ore prima di salire sull’aereo per Milano e ha dovuto rinunciare a Martial, ma rispetto all’andata ha recuperato un pezzo grosso come Rashford dal primo minuto e Pogba per la panchina. Deleghe da centravanti a Greenwood.
SQUILLI SENZA GOL — Il primo tempo, a dispetto delle assenze rossonere, ha seguito lo stesso filo rosso dell’andata. Primi dieci minuti a marcate tinte inglesi, con palla costantemente fra i piedi e Milan incapace a uscire dalla sua mediana anche a causa di errori seriali in appoggio (inizio horror per Hernandez, con tre regali nei primi sette minuti). United insistente soprattutto sul versante destro, con James e gli inserimenti di Wan-Bissaka, ma poco abile a innescare Greenwood. Rashford? Praticamente non pervenuto e costretto a un’abbondante fase di copertura sull’ispiratissimo Saelemaekers, aiutato dalle incursioni di Kalulu. Il Milan ha iniziato a scrollarsi di dosso il peso della pressione inglese intorno al quarto d’ora, con un tiro di Kessie che ha funzionato quasi da segnale d’incoraggiamento. E intorno a metà frazione è passato dall’essere una squadra che cercava soltanto di anestetizzare la partita, a un’interpretazione propositiva. Al 24’ Calhanoglu – ancora spento, ancora lontano da una condizione accettabile – ha lisciato di sinistro un’occasione grande così in mezzo all’area su una svagatezza inglese. Svagatezze che di lì in avanti sono aumentate: errori in appoggio, poca pressione, poca convinzione. E così i rossoneri si sono definitivamente sciolti, infilandosi negli spazi che Castillejo ha provato ad aprire ai compagni coi suoi movimenti. Prima non si è completato un ghiotto contropiede tra lo spagnolo e Kessie, e negli ultimi quattro minuti sono arrivate altre due occasioni: un destro di Saelemaekers, che si è ritrovato libero al tiro al termine di una bella azione manovrata, e un cross del belga per il destro al volo di Krunic, che ha colpito male spedendo a lato da posizione decisamente invitante. Squilli importanti e chiari messaggi agli avversari.
PAUL DECISIVO — La ripresa è iniziata con Pogba in campo al posto di Rashford, anche come posizione: alto e largo a sinistra. Mossa che ha pagato subito perché è stato proprio il francese a cambiare il risultato con uno scaltro tocco di destro in area dopo una serie di pasticci rossoneri davanti a Donnarumma. Su tutti spicca l’incapacità di Calhanoglu prima e Meité subito dopo di liberare l’area. Una doccia ghiacciata che ha spento l’entusiasmo rossonero e permesso allo United di guadagnare metri. Saelemaekers ha provato ancora di destro (smanacciata di Henderson) e al 20’ Pioli ha fatto i primi due cambi: fuori Kalulu per Dalot ma soprattutto Castillejo per Ibra, che di lì a poco ha subito chiarito la sua presenza in area con un colpo di testa a sovrastare Shaw che ha chiamato Henderson a un mezzo miracolo. In realtà si rivelerà poi l’unico squillo concreto dello svedese, ancora lontano dalla condizione migliore. Pioli ha poi inserito anche Diaz (per Krunic), dando fondo a tutte le opzini offensive a disposizione, ma la seconda parte della ripresa è diventata una ricerca del gol troppo frenetica e poco lucida da parte del Milan, mentre dall’altra parte Pogba ha continuato a tenere per mano i compagni con una prova maiuscola a tutto campo. Un ingresso decisivo, che ha cambiato l’inerzia del match e volto tattico agli inglesi, anche se nei minuti di recupero l’intervento di Wan-Bissaka su Ibra in area era punibile con il rigore. Il Milan saluta l’Europa, anche se molto probabilmente si tratta soltanto di un arrivederci. Ora resta soltanto il campionato e una zona Champions da difendere a tutti i costi.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - MEITE-CALHA, ERRORE FATALE. BENE LA COPPIA DI DIFESA E LO SPIRITO DI SQUADRA
G. Donnarumma 6: attento con i piedi e sui cross bassi ed alti. Pogba lo fa secco da pochi metri e dopo aver recuperato un pallone incredibile al limite dell’area piccola.
Kalulu 6,5: inizia con una bella chiusura su Shaw, prosegue la sua gara in crescendo e sganciandosi spesso e volentieri in attacco. (dal 64’ Dalot 6: subentra a Kalulu e fa il suo).
Kjaer 6,5: Rashford era l’uomo più temuto, come a Old Trafford con Martial, lo annienta. Legge tutte le palle in anticipo, imposta la manovra e guida la squadra con l’esempio.
Tomori 6,5: altra prova di sostanza di Fikayo. Nella sua zona c’è il semaforo rosso sempre. Fa tutto quello che deve in chiusura e quando c’è da avviare l’uscita dal pressing.
Theo Hernandez 6: all’inizio deve registrare i cavalli di James, poi gli prende le misure e lo costringe a stare più basso. Crea almeno due occasioni, una per tempo, che tuttavia non trovano la destinazione sperata.
Meite 5: primo tempo ottimo, poi il patatrac. Si addormenta sul pallone che anche Calhanoglu non riesce a pulire con la sfera che poi arriva a Pogba che segna il gol della vittoria ospite. Un errore importante così come è impreciso nell’arrembaggio finale.
Kessie 6: il presidente non si tira indietro nella lotta in mezzo al campo e vince il duello diretto con Fred. Nella ripresa è stanco e si vede, ma non molla mai.
Saelemaekers 6: scalda le mani a Henderson con un destro insidioso nel primo tempo, dove fa spesso il trequartista centrale in un attacco che non ha dato punti di riferimento alla difesa ospite. Ci prova anche nella ripresa.
Calhanoglu 5: i suoi errori sono pesantissimi ai fini del risultato finale. Si mangia un gol clamoroso nel primo tempo, ciabattando maldestramente un pallone che era sbucato nella sua zolla di competenza nell’area dello United. Nel secondo tempo, insieme a Meite, si dimentica di spazzare il pallone che poi Pogba tramuta in gol. Non calibra un piazzato che sia uno come si dovrebbe.
Krunic 5,5: tanto movimento, ma anche lui si mangia un’occasione importante in chiusura della prima frazione di gioco. Henderson gli dice di no subito dopo il vantaggio dello United. (dal 72’ Brahim Diaz 6: entra per l’assalto finale e per dare qualità. Apre un corriodio interessante per Theo).
Castillejo 6: onestamente è da apprezzare il sacrificio che ha fatto in attacco. Si è sbattuto, ha corso per quattro, ha cercato il dialogo e di aprire i corridoi per i compagni. Con il Milan sotto, giusto chiamarlo fuori dalla lotta. (dal 64’ Ibrahimovic 6: entra a punteggio sbloccato dal compagno di scuderia Pogba. Impegna Henderson di testa, ma poi non gli arrivano più rifornimenti. Con la sola presenza in area di rigore, ha tenuto ancor più basso lo United).
All. Pioli 6: a giocare le gare importanti della stagione con le seconde e terze linee non è semplice. Il Milan esce immeritatamente, con tanto rammarico per le occasioni sprecate e per i giocatori non avuti a disposizione. Unica nota di discussione: perché perseverare con Meite con Tonali e Bennacer in panchina per dare qualità nell’assalto finale?
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