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12 maggio 2021, Torino vs Milan 0-7




dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - PIOLI RIPROPONE L'XI DELLO STADIUM, REBIC E CASTILLEJO GLI UNICI CAMBI
Non c'è il tempo di festeggiare il roboante 3-0 allo Stadium di domenica, il Milan scende in campo contro il Torino già domani sera. Dopo i tre punti fondamentali contro la Juventus deve arrivare lo stesso risultato anche contro i granata per mettere ancor più in discesa la rincorsa ad un posto Champions. Al termine della sfida con i bianconeri Pioli perde Ibrahimovic, infortunato, e Saelemaekers, squalificato. Al netto di queste due assenze andiamo a vedere nel dettagli le possibili scelte del tecnico rossonero per la sfida contro la formazione di Davide Nicola.
ANTE DALL'INIZIO - Sarà Ante Rebic a prendere il posto di Zlatan Ibrahimovic. Il croato, subentrato allo svedese già contro la Juve, ha indirizzato il match con il meraviglioso gol del momentaneo 0-2. Ante è in forma e come sempre darà tutto per la causa. Dietro di lui ci saranno sicuramente Calhanoglu e Castillejo, con Brahim Diaz in vantaggio su Leao. La formazione più provata oggi vedeva Diaz dietro alla punta, con Calhanoglu a sinistra. Se invece Pioli dovesse scegliere Leao il portoghese andrà a sinistra e Hakan tornerà al centro.
INTOCCABILI - È il momento della stagione in cui i giri del motore devono essere alti, e quelli di Kessie e Bennacer sono altissimi. Sono loro i padroni della mediana rossonera e Pioli non ci pensa proprio a toccarli. Ancora panchina per Tonali, Meite e Krunic.
UNA COPPIA CHE DÀ SICUREZZA - Per quanto riguarda il reparto arretrato ci sarà come sempre Gigio Donnarumma tra i pali, indosserà ancora una volta la fascia da capitano. La linea difensiva sarà la stessa schierata contro la Juventus: confermata la coppia Kjaer-Tomori, ancora una volta panchina per capitan Romagnoli.
MILAN (4-2-3-1): Donnarumma G.; Calabria, Kjaer, Tomori, Theo Hernandez; Bennacer, Kessie; Castillejo, Diaz, Calhanoglu; Rebic.





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(dalla "Gazzetta dello Sport" dell'11 maggio 2021)



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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 12 maggio 2021)




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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 13 maggio 2021)
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(dal "Corriere della Sera" del 13 maggio 2021)




dal sito www.gazzetta.it

IL MILAN CALA IL SETTEBELLO A TORINO: CHAMPIONS A UN PASSO CON SUPER REBIC
I rossoneri passeggiano sui granata e mantengono il secondo posto. A segno Rebic (3), Hernandez (2), Diaz e Kessie su rigore. Padroni di casa inesistenti e a +4 sul Benevento: decisiva la sfida con lo Spezia di sabato
Una mattanza. Ovvero chi ha in mano gli strumenti per colpire e chi è indifeso. Torino-Milan è stato più o meno questo e fa parecchio effetto perché a fine campionato le esigenze e le forze di chi lotta per non retrocedere a volte valgono quanto quelle di chi insegue obiettivi più nobili. Ecco, questa non è stata una di quelle volte. Il Milan all’Olimpico Grande Torino cala addirittura un settebello – senza Ibra, va sottolineato - che schianta i granata e li piega sotto il peso di una figuraccia molto pericolosa dal punto di vista mentale a 180 minuti dalla fine. Finisce 7-0 con tripletta di Rebic, doppietta di Hernandez, gol di Kessie (rigore) e ancora Diaz. In più sul taccuino resta una rete annullata per fuorigioco (Calabria), un palo (Castillejo) e una traversa (Diaz). Il report rende l’idea di cosa sia successo all’Olimpico, con una squadra su di giri dopo l’altra fantastica vittoria torinese sulla Juve, e un’altra sprofondata in un incubo con Spezia e Benevento all’orizzonte. Il Milan difende, riconquistandolo, il secondo posto e mette ancora più a fuoco l’obiettivo Champions. Ormai manca davvero un soffio. Il Toro resta a +4 sul Benevento terzultimo e ora la sfida con lo Spezia di sabato diventa decisiva. Senza dimenticare, però, che i granata hanno anche il recupero con la Lazio. Se era lecito attendersi un Diavolo gasato nella testa e frizzante nelle gambe, la grande sorpresa arriva dal Torino: incapace di imbastire qualsiasi accenno di fase offensiva, di completare cinque passaggi di fila, di disarmare almeno parzialmente le trame rossonere, tornate a essere quelle dei mesi belli. Ma, soprattutto, incapace di reagire ai gol. A partire dal primo.
LE SCELTE — Nicola ha ricorso a un ampio turnover. In parte obbligato, ma molto per scelta. Senza Nkoulou, Izzo e Murru, ha affidato la difesa a Bremer, Lyanco e Buongiorno, con Singo e l’ex Rodriguez sulle fasce. Diversi entrambi gli esterni quindi rispetto a Verona, così come diversa per due terzi anche la mediana: confermato soltanto Mandragora, a cui sono stati affiancati Baselli e Linetty. E diverso anche il tandem d’attacco: dentro Zaza e Bonazzoli (ultima da titolari insieme il 7 marzo), con Sanabria e Belotti (diffidato e non al top) in panca. Pioli per l’ennesima volta ha perso per strada Ibrahimovic ma, dopo aver visto com’è andata con la Juve senza Zlatan, non si è fasciato la testa. E ha fatto le scelte più logiche: al posto di Z ci ha piazzato Rebic, autore di un gol fantastico allo Stadium, e alle sue spalle ha confermato Diaz, con Calhanoglu a sinistra e Castillejo al posto dello squalificato Saelemaekers. In difesa confermata la coppia Kjaer-Tomori, quindi con Romagnoli ancora una volta in panchina.
REBIC TUTTOLOGO — Una difesa, quella rossonera, che probabilmente non pensava di trascorrere una serata così piacevole contro un avversario in piena lotta salvezza. Per spiegare l’andamento dei primi 45 è sufficiente dire che l’unico tiro del Torino nello specchio è arrivato grazie a una follia di Calhanoglu, che in piena area ha consegnato palla sui piedi di Zaza, intelligente nella scelta di chiamare Bremer - solo, sulla corsa, col tempo di prendere la mira - alla conclusione da pochi passi. C’è chi li definisce rigori in movimento, che quindi in teoria andrebbero segnati. Ma il numero 3 granata (gara disastrosa in marcatura, la sua) è andato a far compagnia a Calhanoglu nella galleria degli orrori, spedendo il piattone destro addosso a Gigio. Comunque reattivo e molto bravo a coordinarsi in pochi istanti. Il resto della produzione offensiva casalinga si è limitata a un paio di conclusioni fuori misura, anche perché il Torino non è mai riuscito ad armare i suoi attaccanti. Motivazioni piuttosto semplici: mediana poco lucida e ben pressata dai rossoneri, ovvero incapace di dare sviluppo al gioco anche a causa di tanti, troppi errori banali e gratuiti. Se a ciò aggiungiamo che le sgommate di Hernandez in fascia hanno trasformato Singo da sprinter in prudente guardiano, ecco inaridita anche l’altra importante fonte di gioco granata. Il Milan non ha forzato particolarmente per impossessarsi della partita: lo ha permesso l’inerzia di un Torino attendista per scelta tattica, ma anche all’attendismo c’è un limite se il risultato è esserne schiacciati senza mai riuscire a riprendere fiato. Il Diavolo ha colpito e si è infilato nel cuore del Toro con le armi conosciute (specialmente quando non c’è Ibra): una girandola continua di cambi e sovrapposizioni che hanno coinvolto tutti e quattro i giocatori offensivi. Esatto, al festival del movimento ha partecipato – e molto bene – anche Rebic, falso nove capace di agire con la delicatezza e la saggezza del trequartista o, a seconda delle necessità, con la forza dell’uomo di fascia (poi, nelle ripresa, parteciperà all’altro festival, quello del gol). Diaz peraltro ha ripetuto le giocate viste con la Juve, infilandosi fra le linee con facilità a volte disarmante.
LO SCAVETTO DI THEO — Proprio com’è successo sul primo gol. Brahim è partito largo a destra, si è accentrato senza essere disturbato da Rodriguez e ha servito Hernandez: Bremer, e soprattutto Singo gli hanno lasciato tutto il tempo di prendere la mira e il sinistro dello spagnolo ha infilato Sirigu. Tutto ben fatto, e anche tutto troppo facile. Il gol non ha sortito effetti nei padroni di casa. Deglutito senza reazione. E così un minuto dopo Castillejo ha preso un palo e al 26’ il biondo spagnolo si è procurato il rigore (fallo di Bremer) poi trasformato da Kessie. I granata in pratica si sono liquefatti qui, incapaci di abbozzare una reazione. Guida ha annullato un gol a Calabria in fuorigioco e il primo tempo si è chiuso così, dopo la grande occasione sprecata da Bremer. La ripresa non ha modificato lo spartito, anzi l’ha inasprito. Di fronte a un Toro sempre più incapace di gestire palla, il Milan ha banchettato. Cinque minuti e Diaz ha calato il tris (di nuovo male Bremer), servito da Kessie. Poi Kessie si è divorato il gol a due passi dalla porta, Diaz ha colpito una traversa e il resto della ripresa per il Torino può avere una sola parola: imbarazzante. Il quarto gol l’ha realizzato Hernandez con uno scavetto sontuoso su servizio di Rebic e poi il croato ne ha messi a segno tre, uno dopo l’altro. Tutti con una facilità inconcepibile per un avversario a quattro punti dal terzultimo posto. Uno su assist di Krunic, uno di Leao (generoso e apprezzabile nel servire il compagno in contropiede) e un altro col ginocchio. Cose che nemmeno in un’amichevole estiva. Al fischio finale ovviamente i giocatori rossoneri esultano, ma a spiccare è la parte di campo granata, con i giocatori in cerchio assieme al tecnico Nicola. Un discorso a caldo, con le parole che l’allenatore granata avrà reputato migliori per provare a superare subito lo shock. Serviva il discorso più azzeccato del mondo.
Marco Pasotto


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - ANTE RE(BIC) DI TORINO. THEO È STRARIPANTE. BRAHIM È UNA DELIZIA
G. Donnarumma 7: porta a casa la pagnotta con la parata su Bremer nel primo tempo. Poi assiste da spettatore alla mattanza che i compagni mettono in scena ai danni del Torino.
Calabria 7,5: nella sinfonia globale, gli viene annullato un gol per mezza scarpa in fuorigioco. Ricardo Rodriguez è innocuo come un cucciolo di coniglio in mezzo ad una gabbia di tigri. Si concede anche un tunnel a Verdi.
Kjaer 7: una serata senza alcun tipo di affanno per Simon, che si prende almeno due colpi duri, ma torna in campo a dirigere il traffico senza alcun tipo di affanno.
Tomori 7: vedi Kjaer, anche se lui si esibisce in una chiusura in rovesciata che è l’esempio lampante della serenità con la quale si mangia Bonazzoli dopo pochi minuti. Anche Zaza gli va a sbattere addosso.
Theo Hernandez 8,5: scarica, da fermo, un sinistro terrificante che dà il via alla goleada milanista, con Sirigu che non ci può mai arrivare. Singo gli fa il solletico e lui, capendo che non deve difendere, si diverte andando a siglare la sua doppietta personale con un tocco sotto contro l’incolpevole portiere granata. (dal 69’ Dalot 6,5: entra a giochi fatti prendendosi una licenza offensiva).
Bennacer 7: picchiato dai mediani del Toro, Ismael fa girare la squadra come vuole lui. Guida lo ammonisce e allora Pioli, per evitare problemi, lo manda sotto la doccia a fine primo tempo. (dal 46’ Meite 6,5: secondo tempo in linea con il ritmo della squadra. Sembra un gigante in mezzo agli ex compagni).
Kessie 8,5: si rifà del rigore sbagliato insaccando quello procurato da Castillejo. È letteralmente dominante in mezzo al campo. Ruba la palla per il gol di Brahim Diaz, ne sbaglia uno su assist di Rebic ma, in generale, conferma di essere uno dei centrocampisti più forti in circolazione. Presidentissimo.
Castillejo 7: ci mette un po’ a carburare, colpisce un palo e poi si procura il rigore. Sale nel corso della gara riabilitandosi per un inizio timido.
Brahim Diaz 8,5: è in grande fiducia e uno con quei piedi, non può non regalare calcio. Trova la conduzione che porta al gol dello 0-1 di Theo. Poi sigla il suo secondo gol consecutivo a Torino spiazzando Sirigu. È un giocatore meraviglioso, che il Milan deve trattenere perché trattasi di calciatore molto, molto forte. (dal 63’ Krunic 7,5: confeziona due assist per Rebic e ciò basta e avanza).
Calhanoglu 7,5: regala un brivido a metà primo tempo quando sbaglia un appoggio all’indietro che costringe Donnarumma a sporcarsi i guantoni sul tiro di Bremer. Ma reagisce all’errore continuando a disegnare calcio. (dal 69’ Leao 7: al primo pallone toccato, mette in porta Rebic per il gol dello 0-6).
Rebic 9: quando le maglie del Torino si allargano, diventa devastante. Segna una tripletta ben costruita dai compagni e lui è bravissimo e freddo a giustiziare Sirigu in ogni occasione. Regala a Theo l’assist per la sua doppietta. Si prende il titolo di Barone di Torino con quattro gol in quattro giorni (dall’80 Mandzukic sv).
All. Pioli 8: il Milan gioca meravigliosamente. Legge bene le fasi della gara e affonda quando deve, esattamente come fanno le grandi squadre. Lo 0-7 è il giusto premio per una formazione famelica che non si è mai voluta fermare davanti agli spazi concessi dal Toro. Manca pochissimo all’obiettivo Champions.