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18 aprile 2021, Milan vs Genoa 2-1




dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - LEAO SOSTITUISCE IBRA, KALULU IN VANTAGGIO SU DALOT
Vigilia di Milan-Genoa, match di Serie A in scena domani a San Siro alle 12:30 che i tifosi rossoneri potranno seguire live su DAZN. Siamo ormai agli sgoccioli di questo campionato, ogni partita è fondamentale e assolutamente da non sottovalutare. A parte Ibrahimoivc, squalifcato, e Davide Calabria, infortunato ma ben avviato sulla via del recupero, Mister Pioli avrà a disposizione praticamente tutta la squadra per la sfida contro i liguri. Andiamo a vedere nel dettaglio le possibili scelte del tecnico rossonero:
RAFA, SCELGO TE - Dopo la querelle con l'arbitro Maresca e la decisione del Giudice Sportivo che ha lasciato tutti amareggiati e contrariati, il Milan dovrà fare a meno di Zlatan Ibrahimovic: lo svedese dovrà scontare un turno di squalifica e tornerà mercoledì sera contro il Sassuolo. Spazio quindi a Rafael Leao: il portoghese, reduce dal gol segnato nella sfida contro il Parma, sarà utilizzato come prima punta ed è lui il sostituto di Zlatan. Dietro Rafa scenderà in campo il solito trio composto da Rebic, Calhanoglu e Saelemaekers. Mandzukic, Diaz, Hauge e Castillejo andranno in panchina, pronti a subentrare in caso di necessità.
INTOCCABILI - Quando sono a disposizione è impossibile non sceglierli, ed è per questo che anche contro il Genoa la coppia di mediani sarà formata da Kessie e Bennacer, pedine fondamentali nello scacchiere tattico di Mister Pioli. Restano a disposizione Tonali, Meite e Krunic.
BALLOTTAGGIO A DESTRA - Anche qui pochi cambi rispetto al match contro i crociati: Donnarumma in porta, Theo a sinistra, Kjaer e Tomori centrali. L'unico possibile ballotaggio è sulla fascia destra, con Kalulu e Dalot che si sfidano per una maglia da titolare: a spuntarla dovrebbe essere il francese ex Lione, in vantaggio sull'esterno portoghese. Ancora una volta panchina per capitan Romagnoli.
MILAN (4-2-3-1): Donnarumma G.; Kalulu, Kjaer, Tomori, Theo Hernandez; Bennacer, Kessie; Saelemaekers, Calhanoglu, Rebic; Leao.





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(dal "Corriere della Sera" del 18 aprile 2021)




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L'ex rossonero Mattia Destro
intervistato da DAZN


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Stefano Pioli intervistato a fine partita
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Simon Kjaer intervistato da DAZN
al termine della partita
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(da "Spazio Milan")
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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 19 aprile 2021)



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(dal "Corriere della Sera" del 19 aprile 2021)




dal sito www.gazzetta.it

MILAN, VITTORIA SOFFERTA MA DA CHAMPIONS: IL DIAVOLO RINGRAZIA... SCAMACCA
I rossoneri si impongono sul Genoa grazie a un autogol del centravanti rossoblù. Si interrompe il tabù casalingo. Di Rebic e Destro le altre reti. Doppio salvataggio di Kjaer e Tomori nel finale
Non è più il momento di fare gli schizzinosi: arrivati al trentunesimo tornante del campionato, contano i punti più delle modalità con cui ottenerli. E allora questa vittoria del Milan sul Genoa per 2-1, conquistata in modo sporco (un autogol di Scamacca), soffrendo e chiudendo la partita col pullman davanti a Donnarumma, non deve imbarazzare né far storcere il naso. Questi sono tre lingotti d’oro nel cammino verso la Champions, perché un altro match è finito dietro le spalle e il Diavolo si è garantito nuovamente il secondo posto in solitaria. Obbligo di vittoria era, e vittoria è arrivata nel turno in cui le altre quattro in cima alla lista si sbraneranno a vicenda sottraendosi inevitabilmente punti, comunque vada. E finalmente cade il tabù San Siro, dove i rossoneri non vincevano da due mesi e mezzo (era il 7 febbraio, contro il Crotone). Una vittoria preziosa e sofferta perché il Genoa, alla ricerca dei punti tranquillità per la salvezza, ha messo a dura prova la fase difensiva del Milan e le coronarie dei suoi tifosi. Una prova di carattere, coraggiosa e decisamente apprezzabile, anche se i complimenti non portano punti. Il tesoretto che divide il Grifone dalla terzultima – sette gradini – resta comunque un discreto (anche se non troppo confortevole) cuscinetto di sicurezza con sette partite da giocare.
LE SCELTE — Senza lo squalificato Ibrahimovic, Pioli davanti ha confermato le intenzioni emerse in settimana, con il centro dell’attacco affidato a Leao (tutti i gol stagionali del portoghese peraltro sono arrivati in quella posizione), all’eterna ricerca di continuità, e con Saelemaekers, Calhanoglu e Rebic a supporto. In difesa Kalulu ha vinto il ballottaggio con Dalot e va segnalato il ritorno – in panchina – di Romagnoli fra i convocati dopo oltre un mese di assenza. Ballardini davanti si è affidato alla coppia formata dall’ex rossonero Destro e da Scamacca, che rossonero magari potrebbe diventarlo, essendo scritto a stampatello sul taccuino di Maldini e Massara. Quindi Pandev in panchina, ma non è stata l’unica novità rispetto alla Juve: diversi anche gli esterni (Ghiglione e Cassata per Biraschi e Zappacosta, acciaccato e nemmeno convocato) e due terzi della mediana, composta in questo caso da Zajc, Badelj e Strootman. In difesa Goldaniga al posto dello squalificato Criscito.
ANTE, CHE MAGIA — Il Genoa è sceso in campo col chiaro intento di imbrigliare la manovra del Milan grazie a movimenti di reparto e – nei limiti del possibile - di squadra, più che con marcature individuali. Ovvero riempire il più possibile gli spazi in modo da evitare gli inserimenti dei trequartisti rossoneri. E quindi linee molto corte e blocco compatto sia in fase difensiva, sia quando i rossoblù sono andati a prendere alti gli avversari. Il Milan nei primi minuti ha infatti faticato a trovare spiragli, ma ci ha pensato un prodigio individuale a sparigliare le carte e far crollare il castello difeso dal Grifone. Punizione di Hernandez, deviazione di Strootman in barriera, pallone che si è impennato e che, dopo un rinvio di testa di Ghiglione, è arrivato sui piedi di Rebic. Che si è esibito in una magia: sinistro al volo di controbalzo e palla nell’angolo più lontano. Il tutto eseguito con una scioltezza soprannaturale, che ha fatto sembrare semplice una giocata difficilissima. Il gol ha tirato un bel cazzotto al Genoa, che ha barcollato un po’, e allo stesso tempo ha galvanizzato i rossoneri. Ottimo l’atteggiamento dopo il vantaggio, con la squadra di Pioli alla ricerca costante del raddoppio. Leao ha impegnato Perin e, in generale, il Diavolo ha alzato i giri asfissiando i rossoblù e costringendoli ad abbassare notevolmente il baricentro. Un Milan tonico nella testa e nelle gambe, con un solo (ma grande) difetto: tanti errori sulla trequarti al momento del passaggio “caldo”. In particolare da parte di Calhanoglu, per l’ennesima volta con la gamba scarica e scarsamente ispirato. Il risultato è stato la scarsa assistenza a Leao, che dal canto suo non si è dannato molto l’anima per andare a prendersi qualche pallone in più. Il Genoa si è affacciato seriamente dalle parti di Donnarumma soltanto alla mezzora, prima con Destro e poi con Badelj, ma senza troppi patemi per la difesa rossonera. Il pareggio si è materializzato al minuto 37 grazie a un’ottima protezione della palla da parte di Scamacca, che si è difeso da Tomori ed Hernandez e ha generato un angolo (calciato da Zajc) su cui si è avventato in modo vincente Destro. Male Tomori in marcatura, stavolta. E l’ex Destro nuovamente carnefice del Diavolo dopo la doppietta all’andata.
DOPPIO SALVATAGGIO — Il pari ha fatto male al Milan, che ha perso equilibrio e intensità. Sul versante opposto, opposto anche lo stato d’animo: Genoa in fiducia e pulito nelle giocate, fino all’intervallo. Poi l’entusiasmo evidentemente si è spento perché il secondo tempo è iniziato nuovamente col Milan al comando. Tre minuti e Rebic ha offuscato la magia del primo tempo spedendo in curva un pallone virtualmente in rete a due passi dalla porta. Qualche minuto dopo uno-due fra Calhanoglu e Saelemaekers, col nazionale turco al tiro (alto). E poi sono arrivati i primi cambi. Ballardini ha tolto Destro per Pjaca (ottimo ingresso in partita), Pioli ha calato il tris al 17’ (un attimo dopo un gol sfiorato di testa da Kjaer), anche perché il Genoa stava di nuovo rimettendo la testa fuori: a farsi la doccia Kalulu, Saelemaekers e Leao, dentro Dalot, Diaz e Mandzukic. Per tornare in vantaggio, però, ha dovuto ringraziare un giocatore del Genoa. E non uno qualunque: il povero Scamacca, che su un angolo di Calhanoglu si è girato goffamente in area con la palla che gli è piovuta sulla nuca e ha infilato Perin. La più scontata delle battute che hanno iniziato a girare immediatamente sul web: Gianluca ha fatto il primo gol in rossonero. Ironie a parte, il numero 9 del Genoa è stato tratto in inganno dallo stacco a vuoto di Tomori e Mandzukic, ma ha comunque sbagliato la postura. Il nuovo svantaggio, però, rispetto al primo tempo non ha prodotto sconforto nel Genoa. Anzi. Il Grifone è rimasto a galla, vivo e pronto ad azzannare. Anche perché il Milan a un certo punto è andato in riserva di ossigeno e ha optato per la terapia conservativa: palla lasciata agli avversari e via di ripartenza. Break importanti, come quello di Calhanoglu (bene Perin), ma importante anche la produzione offensiva rossoblù, assolutamente encomiabile (e pericolosa) fino all’ultimo secondo. L’apice a quattro dal novantesimo, quando Donnarumma ha smarrito malamente un pallone in uscita: con Gigio fuori causa ci hanno provato prima Masiello e poi Behrami, murati sulla linea da Kjaer e Tomori (che si è riscattato dell’errore sul gol di Destro). Un’immagine simbolo della resistenza rossonera e, chissà, magari una delle cartoline che accompagneranno il Milan in Champions.
Marco Pasotto


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - KJAER, MURO DECISIVO. REBIC: GOL E RIMPIANTO. MALISSIMO LEAO
G. Donnarumma 6: non deve fare grandi parate, Destro lo impallina dagli 8 metri. Brivido nel finale quando sbaglia l’uscita che genera la doppia occasione del Genoa murata sulla linea da Kjaer e Tomori.
Kalulu 6: spinge bene in sovrapposizione a Saelemaekers, soprattutto nel secondo tempo quando apparecchia la tavola per Rebic che, da due passi, spara al primo blu. (dal 62’ Dalot 6: entra in partita con determinazione e voglia).
Kjaer 7: nel corpo a corpo vince il duello con Destro e, in assenza di Ibrahimovic, è il leader carismatico dei giocatori di movimento. Determinante il primo salvataggio sulla linea a dire di no alla conclusione di Masiello.
Tomori 6: salva la sua prestazione con l’intervento sulla linea a murare Behrami. Non una prova da incorniciare quella odierna per Fikayo, che perde completamente la marcatura su Destro nel gol del pareggio del Genoa.
Theo Hernandez 6: preciso in difesa, meno spumeggiante quando deve gettarsi in proiezione offensiva. Ma va bene così.
Bennacer 6: alterna cose buone ad errori non da lui. Pioli capisce che gli è finita la bombola d’ossigeno e lo richiama nel finale. (dal 74’ Tonali 6: attento nel chjiudere gli spazi nell’assalto finale dei liguri).
Kessie 6: anche per il presidente una prova non del tutto convincente, ma fa quello che deve per portare a casa la pagnotta.
Saelemaekers 6: frizzante nella prima frazione, dove sfiora anche il gol con un destro a giro deviato fuori da un avversario. Sacrificato in nome della vittoria nel break di tre cambi all’ora di gioco. (dal 62’ Brahim Diaz 6: entra con il compito di dover portare imprevedibilità alla fase offensiva, finisce a dover coprire gli spazi nell’assalto genoano).
Calhanoglu 5,5: altra partita nella quale non riesce a dare continuità alla sua prestazione. Parte bene, come tutta la squadra, poi si spegne andando in un blackout decisionale importante che lo porta a prendere, spesso, la scelta sbagliata. (dal 88’ Krunic sv).
Rebic 6,5: sblocca il match con una rasoiata imparabile per Perin ed è elettrico nelle sue giocate uno contro uno. Si divora, clamorosamente, il gol del 2-1 su assist perfetto di Kalulu in avvio di ripresa.
Leao 4,5: la fotografia della sua partita sta tutta nel rimbrotto udito fin su in tribuna stampa che gli lancia Donnarumma dopo che Rafa si mangia il gol del 2-0 (“fai gol c….o”). Non è un centravanti e si vede nei tempi delle giocate. Spesso è indolente e Pioli lo toglie. (dal 62’ Mandzukic 6: gravita nella zona di Scamacca in occasione del gol della vittoria, ma in generale è ancora lontano dalla forma migliore).
All. Pioli 6: il Milan approccia bene alla partita, la sblocca, ma dopo il vantaggio smette di giocare a certi ritmi ed il Genoa esce fuori. Bravo nel cambiare nella ripresa gli uomini offensivi.