dal sito www.gazzetta.it
RIGORE DI KESSIE E PERLA DI LEAO: IL MILAN IN 10 NON MOLLA LA VETTA. K.O. UN BEL BENEVENTO
I rossoneri rispondono all'Inter con un gol per tempo e nonostante il rosso a Tonali. Pali di Insigne, Calhanoglu e Kessie. La squadra di Pippo Inzaghi sbaglia anche un rigore con Caprari
E sono ancora là. Eh già, come canterebbe Vasco Rossi. Nonostante una quantità abbondante di infortuni e l'ingenuità di Tonali, che dopo poco più di mezzora ha lasciato in dieci i compagni di squadra, il Milan è ancora in testa alla classifica. Aggrappato a un primato che sembrava poter sfuggire di fronte alla pressione costante del Benevento, alla inferiorità numerica, ai risultati delle inseguitrici (Juve a parte) che avevano già vinto, all'Inter che si era goduta il primato per qualche ora dopo aver annichilito il Crotone.
Eppure il Milan allunga la sua serie positiva in trasferta. Squadra imbattuta, eccellente nel 2020, impeccabile nella prima uscita dell'anno nuovo. Impeccabile non proprio, perché il Benevento di Pippo Inzaghi ci ha provato dall'inizio alla fine, però il risultato è un 2-0 rotondo, con pali da una parte e dall'altra, ma tanta sicurezza e qualità nella formazione schierata da Pioli, in emergenza. E l'emergenza proseguirà mercoledì contro la Juventus, vista l'espulsione di Tonali e la lista di acciaccati da recuperare. Ma il Milan va. Senza Ibrahimovic, senza Bennacer, però con un gigantesco Kjaer, uscito per precauzione prima della fine del match, e con un Kessie implacabile, che non manca l'appuntamento dal dischetto e dopo un quarto d'ora trasforma il rigore conquistato per il fallo di Tuia su Rebic. Poi succedono altre cose, il palo di Insigne, la traversa di Leao. Il Benevento è una squadra in forma, viene da risultati positivi. Ma il Milan non molla neppure quando resta in dieci. Ha una consapevolezza della propria forza che ormai forse va davvero oltre il valore dei singoli. In ogni caso enorme anche se altalenante, perché c'è il gol di Rafael Leao a dimostrarlo.
BELLI E SALDI - Come definirlo? Un numero d'arte varia? La dimostrazione del talento immenso di un giocatore che a volte pare indolente, e anche Pioli lo ha ripreso durante il match, ma è una spanna sopra la media? Restano i fatti, il gol siglato dopo tre minuti del secondo tempo, mentre il Milan soffriva in serenità, se così si può dire. Un gol talmente bello che è difficile descriverlo: un pallone ricevuto da Rebic, ma il portoghese era quasi parallelo al portiere Montipò, eppure lo ha infilato. Milan quasi felice, perché sul 2-0 per i rossoneri la squadra guidata da Pippo Inzaghi ha continuato a premere. Fra un cambio e l'altro, un palo e una traversa, un rigore sbagliato sbagliato da Caprari, un'occasione e l'altra, il risultato è rimasto saldo. Come il Milan in testa alla classifica. Con tanti problemi, ma abituato a domarli.
Alessandra Bocci
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - LEAO, ALTRA GEMMA. KESSIE GLACIALE DAGLI UNDICI METRI. TONALI, UN ROSSO DISCUTIBILE
G. Donnarumma 7: le parate che fanno brillare gli occhi sono quelle su Letizia (nel primo tempo) e su Lapadula (nel secondo). Rende facili cose che, in realtà, non lo sarebbero per i portieri umani. Ma qui siamo sempre a sottolineare, giustamente come Gigio sia di un'altra categoria.
Calabria 6,5: si concede due chiusure difensive al limite, ma essendo state portate a casa, lo autorizzano a tirarsela un po'. Caprari è un brutto cliente con il quale avere a che fare, soprattutto nello stretto, ma Davide non si fa sorprendere. (dal 81' Conti sv)
Kjaer 6,5: torna dal primo minuto, si riprende la stanza dei bottoni della difesa e il Milan, casualmente, non prende gol su azione. Troppo importante per tutta la squadra averlo in campo, sia per la leadership tecnica sia per quella vocale. (dal 81' Kalulu)
Romagnoli 6: aziona la modalità "pulizia area di rigore" rimbalzando via diversi palloni. Si addormenta su Lapadula, ma ci pensa Gigio a tenere immacolata la porta.
Dalot 6: meglio nel primo tempo rispetto al secondo. L'inferiorità numerica lo costringe a stare bloccato mentre, a parità di uomini, aveva trovato tracce interessanti sulle quali lavorare in fase offensiva.
Kessie 7: glaciale dagli undici metri, sfortunato con il doppio palo colpito nel finale di partita. Il presidente è tornato a dettare la sua legge in mezzo al campo, dove si assume tutte le responsabilità sia con Tonali sia con Krunic accanto.
Tonali 5: partiamo dal concetto di fondo che entrare in quel modo, vicini al limite dell'area di rigore, non esiste. Il suo contrasto fuori tempo su Ionita, che Pasqua va a rivedere al Var, probabilmente è più scenico che cattivo, ma l'espulsione poteva costare cara al Vigorito e mette in difficoltà Pioli per la Juventus.
Brahim Diaz 6: aveva iniziato bene, facendo sibilare un bel destro (finalmente calciando forte) vicino all'incrocio alla destra di Montipò. Copre il pallone e sa ripartire forte. Sacrificato sull'altare dell'espulsione di Tonali. (dal 36' Krunic 5,5: riprende, purtroppo per lui, da dove aveva lasciato. Alterna cose buone a cose che fanno paura, come il fallo da rigore che poi Caprari fallisce).
Calhanoglu 6,5: è il cervello della squadra, smistando palloni e gestendo le transizioni verso la porta di Montipò. Colpisce l'ennesimo palo della sua stagione, facendo tremare il montante del portiere di casa. Mercoledì sarà chiamato ad un'altra grande prova, in che ruolo si vedrà.
Rebic 6,5: crede fortemente nell'andare a infastidire Tuia, che perde la connessione con l'azione e lo stende in area di rigore. La sua prova cambia, a livello di sostanza, con il Milan in 10 dove deve fare il riferimento offensivo lasciando libertà a Leao. (dal 70' Castillejo 6: entra bene in partita e a risultato acquisito).
Leao 7: realizza un gol strepitoso, quando può strappare in velocità lo fa e non lo prendono nemmeno con le trappole. Pioli gli chiede una prova matura e lui, nel complesso, lo fa. Deve ancora migliorare in alcune transizioni, ma incute un grande timore agli avversari perché è cresciuto anche a livello fisico.
All. Pioli 7: la sua squadra, paradossalmente, si accende dopo l'espulsione di Tonali visto che la coralità è uno dei punti chiave di questo Milan. Vincere così è l'ennesima prova di come la squadra stia andando avanti nel suo percorso di crescita e maturazione. Mercoledì contro la Juventus dovrà inventarsi di nuovo qualcosa vista l'assenza di Tonali per squalifica.
|