Ritorno ai tabellini delle partite
   

   


3 agosto 2019, Manchester United vs Milan 2-2 (7-6 d.c.r.)






"Sono cresciuto al Milan, ho fatto parte dell'accademia rossonera per quasi dieci anni,
sono cresciuto sia come calciatore che come uomo, sono fiero di questo.
Quando ero lì io il Milan era una delle squadre più forti del mondo, c'erano un sacco di grandi giocatori
e sopratutto grandi difensori, il mio idolo è sempre stato Maldini" (Matteo Darmian)




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(by Consuelo De)
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(by Consuelo De)
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(by Consuelo De)


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Il biglietto della partita
(by Domenico Tricarico)



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La formazione rossonera
(da AC Milan - facebook)


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(by Consuelo De)




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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 4 agosto 2019)




dal sito www.gazzetta.it

L’ERRORE DI MALDINI CONDANNA UN BUON MILAN: LO UNITED VINCE 7-6 AI RIGORI
Inglesi in vantaggio con Rashford, poi Suso pareggia e un autogol di Lindelof ribalta il punteggio. Di Lingard il 2-2 prima della sequenza dei rigori decisa dalla parata di De Gea sulla giovane promessa
I rigori premiano i Diavoli d’Inghilterra, lasciando ancora a secco di vittorie quelli milanesi ma, così com’era avvenuto col Benfica, anche stavolta per il Milan tutto è tranne che una sconfitta. Al cospetto di uno United ampiamente più avanti nella preparazione - la Premier League inizia il prossimo fine settimana -, i rossoneri dopo un’apnea durata una ventina di minuti tornano a mostrare le buone linee guida di gioco viste contro i portoghesi e non solo riescono a riprendere gli avversari, ma anche a portarsi in vantaggio. Tutto questo di fronte a 65mila appassionati che tifavano praticamente tutti (a parte un ridottissimo manipolo di milanisti) per gli inglesi. Dunque una prova anche di carattere da parte degli uomini di Giampaolo, che ha portato in panchina il neoacquisto Leao (maglia numero 17, evidentemente non è scaramantico). Lo United l’ha spuntata dal dischetto dopo il 2-2 al novantesimo, grazie a un errore di Daniel Maldini, disperato dopo lo sbaglio. Nessun problema, si cresce anche - e soprattutto - così.
MILAN A DUE FACCE — I primi venti minuti del primo tempo sono una sorta di buco nero nel quale i rossoneri si ritrovano senza riuscire a tirarsene fuori. Lo United è padrone di tutto: pallone, gioco e campo, e pare una di quelle partite che corrono il rischio di diventare un monologo. Soprattutto perché i rossoneri faticano maledettamente a far ripartire l’azione, pressati altissimi dagli inglesi. Il gol di Rashford, che a sinistra si infila con una facilità disarmante, è la normale conseguenza degli equilibri del match. L’anima della sfida cambia quando lo United cala la pressione, in particolare con i tre trequartisti, cosa che i ragazzi di Giampaolo capiscono al volo. E allora cambia tutto in maniera speculare: la palla inizia a restare fra i piedi rossoneri e comincia a viaggiare spedita come avevamo visto contro il Benfica. In pratica Giampaolo ritrova il suo Milan da un minuto all’altro. L’effetto più evidente viene prodotto su Suso, che trova spazi fin lì impossibili da percorrere. Prima ci prova con un arcobaleno a giro che esce di un soffio e poi, da posizione centralissima, supera De Gea con un sinistro chirurgico. Pochi minuti dopo prova pure a mandare in porta Piatek, che non arriva per un soffio di testa su un cross delicatissimo. Se Jesus riesce ad armarsi - e ad armare - è perché il Milan è riuscito a riorganizzarsi, e questo è un merito di fronte a un avversario del genere.
SECONDO TEMPO SPUMEGGIANTE — Nella ripresa lo United tenta di impossessarsi nuovamente del match come nella prima frazione, ma stavolta ci riesce soltanto per un quarto d’ora. Il break arriva su una spizzata di testa di Castillejo (cross del solito Suso) che rimbalza su Lindelof e si infila in porta. Vantaggio Milan, e di fronte a una platea del genere è qualcosa da gustare. A metà frazione inizia la girandola dei cambi, ma i rossoneri mantengono identità e idee, almeno fin quando c’è benzina. La spia si accende negli ultimi dieci minuti, in cui lo United si rifà sotto con forza, ma senza trovare lo spunto vincente. Da segnalare Calhanoglu che va a fare il play al posto di Biglia, il pareggio inglese di Lingard (azione che si sviluppa nuovamente sul fianco destro del Milan) e l’ingresso di Maldini, che entra con ottima personalità (imbeccata per Silva, che pasticcia, e tunnel a James) e poi, appunto, cede all’emozione dal dischetto. C’è anche spazio per un ritorno importante, ovvero quello di Bonaventura dopo la lunga assenza per infortunio. Giampaolo l’ha schierato sulla trequarti, poi più avanti si vedrà.
Marco Pasotto


dal sito www.milannews.it

MILAN, ALTRI SEGNALI INCORAGGIANTI CONTRO LO UNITED
Segnali incoraggianti, gioco corale e pareggio che fa ben sperare per il futuro. Il Milan di Marco Giampaolo chiude la sua International Champions Cup con una sconfitta ai calci di rigore dopo il pareggio per 2-2 contro il Manchester United nei tempi regolamentari. La formazione rossonera, in difficoltà nei primissimi minuti, ma che cresce anche nel gioco. Rigori fatali ma la consapevolezza è quello di un Milan quadrato e che può far bene.
Le scelte - Nessuna grande novità nello schieramento di Marco Giampaolo, si riparte da Suso come trequartista del 4-3-1-2 alle spalle della coppia d'attacco formata da Castillejo e Piatek. Borini confermato in mezzo al campo come Calhanoglu mentre c'è Ricardo Rodriguez a sinistra vista l'assenza per infortunio di Theo Hernandez. In panchina c'è anche André Silva dopo il mancato trasferimento al Monaco. Nel Manchester United fanno rumore le assenza di Lukaku e Pogba, uomini mercato della squadra di Solskjaer e destinati a lasciare l'Inghilterra.
Incubo Rashford ed il mancino di Suso - Il Milan comincia la sfida con il freno a mano tirato, troppo lenta e prevedibile la manovra rossonera che facilità il compito ad un Manchester United che colpisce alla prima occasione. Rashford, il più attivo dei suoi, semina il panico a sinistra e lascia partire un destro che non lascia scampo a Donnarumma. La formazione di Giampaolo non accusa il colpo, comincia ad alzare i ritmi e fa male agli inglesi. Al ventiseiesimo cambia la sfida, Suso sfrutta la riconquista di Castillejo e con un mancino preciso punisce De Gea. In fiducia il Milan che continua a premere sull'acceleratore, sfrutta le giocate dello stesso Suso oltre al grande lavoro di Borini e Calhanoglu. Nel finale di frazione è Piatek a sfiorare la gioia personale.
Suso crea ma il Manchester colpisce - Il Milan anche in avvio di ripresa continua a spingere per trovare il vantaggio che arriva all'ora di gioco, parte tutto dal mancino di Suso che pennella per la testa di Castillejo trovando la deviazione decisiva di Lindelof. Girandola di cambi che ridisegnano entrambe le formazione, ne beneficia il Manchester che dopo dodici minuti riacciuffa il pareggio con il mancino di Lingard. I ritmi della partita si abbassano, i rossoneri perdono i loro protagonisti per via delle sostituzioni, entra anche André Silva e si rivede Bonaventura, ma il risultato di 2-2 resiste fino al termine. Si va ai calci di rigore, il Manchester United non sbaglia ma Maldini fallisce il rigore decisivo per i rossoneri consegnando la vittoria agli inglesi.