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16 gennaio 2019, Juventus vs Milan 1-0




dal sito www.laprovinciadicomo.it
10 gennaio 2019

LE TIFOSE DEL MILAN RINUNCIANO ALLA FINALE «“NO” ALLA TRASFERTA BLINDATA IN ARABIA»
Lomazzo, «È stata una vigliaccata nei confronti di noi donne soprattutto»
«Avremmo dovuto indossare il velo e andare in un settore riservato»
«La Supercoppa a Gedda ? A mio parere è stata una “vigliaccata” nei confronti in particolare delle donne, ma anche verso un po’ tutti i tifosi, che non penso potranno sentirsi molto liberi di divertirsi e di seguire la partita e di divertirsi come invece avrebbe potuto fare altrove».
Così una super tifosa milanista del Milan club femminile Stella di Saronno, che fatica a trovare dei termini “politicamente corretti” per esprimere tutto il proprio disappunto riguardo alla decisione della Lega Calcio di far giocare la finalissima tra Juve e Milan in Arabia Saudita, dove sono note le limitazioni nei confronti delle donne.
Lo storico club saronnese, presieduto daAlberta Prandina , sempre presente nelle più importanti trasferte internazionali – compresa ad esempio quella di Doha, in Qatar, nel 2016 – ha reso noto che, per la prima volta, non sarà come al solito allo stadio. A far parte del gruppo sono anche una ventina di tifose del Comasco.
«Appena abbiamo saputo dove si sarebbe giocata la finale siamo state tutte concordi nel rinunciarvi oltre a dover indossare il velo, avremmo dovuto anche andare in un settore riservato. In trasferta io sono andata con mio marito e anche con la famiglia di mia figlia. È un’assurda discriminazione pensare che non avremmo potuto stare tutti assieme allo stadio; pure i costi, rispetto anche a Doha, erano più elevati».


dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - ECCO IL DIAVOLO D'ARABIA, CON HIGUAÍN TITOLARE "AL 90%..."
Oltre alle incessanti voci sul futuro di Gonzalo Gerardo Higuaín, nel mondo Milan c'è molto di più... Come una Supercoppa da vincere. Dopo aver sbancato il Ferraris in TIM Cup all'over time, grazie alla doppia zampata di Patrick Cutrone, il Diavolo torna in campo a Jeddah alla caccia di un trofeo che segnerebbe un altro record nella storia rossonera. Ma a chi si affiderà mister Gattuso per provare l'impresa? Nel tentativo di sconfiggere la Juventus schiacciasassi di Allegri e Ronaldo, il tecnico milanista andrà all-in nell'undici capace di sconfiggere la Sampdoria. Fatta eccezione per un paio di pedine.
Dopo i miracoli di Pepe Reina, torna tra i pali l'eroe dell'ultima Supercoppa: quel Gigio Donnarumma capace di mettere le mani sui rigori decisivi del 2016. Davanti a lui, la linea difensiva sarà composta dal rientrante Calabria, il tandem Zapata-Romagnoli e l'elvetico Rodríguez. Centrocampo di muscoli e samba, grazia al mix di caratteristiche fra Kessié, Bakayoko e Lucas Paquetá alla prima finale da giocatore del Milan. Con Suso assente per squalifica, espulso in campionato contro la SPAL, le sorti dell'attacco passeranno dai piedi della doppia C: Castillejo-Çalhanoglu. Lo spagnolo ed il turco saranno chiamati ad accendere il fuoco dell'ex bianconero Gonzalo Higuaín che, rivela Gattuso in conferenza stampa, "sarà titolare al 90%".
Questa la probabile formazione rossonera di Juventus-Milan finale di Supercoppa: Donnarumma; Calabria, Zapata, Romagnoli, Rodríguez; Kessié, Bakayoko, Paquetá; Castillejo, Higuain, Çalhanoglu.





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Maria Luisa Garatti del Milan Club Toscolano Maderno (BS) si pronuncia riguardo la (mancata) trasferta
al seguito del Milan in Arabia per la Supercoppa Italiana. Maglia Rossonera condivide il suo pensiero




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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 3 e 4 gennaio 2019)




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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 14 gennaio 2019)
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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 15 gennaio 2019)
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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 16 gennaio 2019)
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Dino, fondatore dei Drunk Company, Paolo 049, e un ex di Gruppo Brasato in viaggio verso Jeddah


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Dino, fondatore dei Drunk Company, Paolo 049, e un ex di Gruppo Brasato in viaggio verso Jeddah


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Tra le pezze che saranno presenti allo stadio, Paolo 049 e Dino in piscina in attesa della partita


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Tra le pezze che saranno presenti allo stadio, Paolo 049 e Dino in piscina in attesa della partita


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Tra le pezze che saranno presenti allo stadio, Paolo 049 e Dino in piscina in attesa della partita


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Dino con la maglietta dei Drunk Company


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Milan Club Seregno
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(foto Curva Sud Milano)
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L'amico Luca Murazzano di Roma, onnipresente al seguito della Juventus




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Pass per la finale di Supercoppa Italiana
(by Domenico Tricarico)
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Il biglietto della partita
(by Domenico Tricarico)



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Vista notturna dello stadio di Jeddah
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Foto di gruppo nell'albergo che ospita il Milan nella mattinata prima dell'incontro
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Veduta dello stadio pieno
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La formazione del Milan
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La formazione della Juventus
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(Getty Images)



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Fuorigioco molto dubbio fischiato a Cutrone, che si avvia solo verso la porta della Juventus
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Il gol di Cristiano Ronaldo
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Fallo di Matuidi su Calabria con il piede a martello, non punito
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I falli di Kessie e Matuidi, uguali, con il piede a martello,
ma valutati diversamente


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Emre Can sbilancia Conti in area, l'arbitro Banti non va neanche al VAR
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Il fallo in area, non sanzionato, di Emre Can su Andrea Conti


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Gonzalo Higuain, alla sua ultima incolore apparizione con il Milan


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Patrick Cutrone dopo la premiazione
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Il medico sociale del Milan Brozzi
squalificato per questa frase a fine partita.
Da non credere...


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Gagliardetto della partita
(by Marco Cianfanelli)




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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 17 gennaio 2019)
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dal sito www.gazzetta.it

DECIDE IL GOL DI CRISTIANO RONALDO
Una rete di CR7 nel secondo tempo piega il Milan, pericoloso prima con la traversa di Cutrone
Ripasso dei teoremi scientifici applicati al calcio. Prima legge di Gedda: ai 25 gradi dell'Arabia Saudita valgono le stesse regole che governano il pallone ai 2 gradi di Torino. La principale: i campioni decidono le partite. La Juventus vince la Supercoppa Italiana con il classico 1-0 prodotto artigianalmente da due fenomeni. Minuto 16 del secondo tempo: Pjanic alza la testa in zona trequarti, Ronaldo si butta in area e Ricardo Rodriguez tarda mezzo secondo per fare un passo avanti. Il resto viene da sé: deviazione di testa di CR7 e gol decisivo. Alla fine, conta questo in una giornata infinita, iniziata con il caso-Higuain, in campo solo nei 20 minuti finali, e sostanzialmente finita con l'espulsione di Kessie al minuto 74 per un brutto fallo su Emre Can. Troppo difficile rimontare un gol in dieci contro la squadra più forte d'Italia. A proposito di classifiche, la Juve da stasera è la squadra con più Supercoppe in bacheca: con questa sono otto, mentre il Milan resta a sette. Per i trofei di Cristiano, invece, si sale a 28: impressionante.
LA CHIAVE — I primi 15-20 minuti del secondo tempo sono stati i più importanti della serata. In quei momenti si percepiva che per il Milan le opzioni erano due: fare gol o subire l'inevitabile giocata di un campione. La palla giusta è capitata subito a Patrick Cutrone, vice-Higuain promosso titolare. Oddio, palla giusta: diciamo un rimpallo. Patrick è stato bravissimo a fare quello che gli riesce meglio: trovare la porta, anche di sinistro, anche su una palla sporca. Il problema è che il suo tiro è finito sulla traversa. La Juve allora ha preso fiato e Cristiano è salito di livello. Prima con un tiro respinto da Donnarumma, poi con il gol.
MILAN: BENE PAQUETÀ — Il Milan, concentrato ma con alcuni limiti visibili, non è mai davvero andato vicino all'1-1. Gattuso ha provato prima Higuain, poi Conti, ma non ha mai svoltato. Per Rino, prima di tornare a pensare al mercato, una buona notizia e forse una polemica. Il sorriso: Paquetà, sicuramente positivo, sa stare anche a questo livello. La potenziale polemica: l'arbitro Banti nel primo tempo ha fermato Cutrone per un fuorigioco dubbio - in epoca Var, nel dubbio, bisogna lasciar finire l'azione - e negli ultimi minuti del secondo non ha voluto guardare alla tv un contatto tra Emre Can e Conti che a molti è parso rigore.
JUVE: IL SOLITO CINISMO — La Juve invece, anche se sembra paradossale, ha vissuto meno emozioni. Nel primo tempo ha giocato con un po' di sonnifero ma come sempre è stata pericolosa nei momenti di brillantezza. Tre, in particolare. Minuto 4: Cancelo dribbla Ricardo Rodriguez e libera Douglas Costa, che calcia fuori. Minuto 17: palla di DC per il tiro largo di Cancelo. Minuto 43: cross di Alex Sandro e sforbiciata di Cristiano Ronaldo appena alta. Certo, Allegri un po' ha sofferto, soprattutto quando Calhanoglu, a un pugno di secondi dall'intervallo, ha calciato verso Szczesny, ma nel complesso può essere soddisfatto della prima partita "dentro o fuori" della stagione. Madrid e l'Atletico già si vedono all'orizzonte.
L'ARABIA — L'atmosfera, alla fine di tutto, merita due parole. Il contesto è stato per giorni l'argomento di discussione e un po' ha sorpreso. Intanto, le donne saudite: lo stadio, come da annunci della Lega, è stato diviso in settori misti (il terzo anello, la zona centrale del primo e del secondo) e solo maschili (il resto dello stadio). All'esterno, nei corridoi e sui seggiolini si sono viste tante donne con l'abaya nera, qualcuna in abiti occidentali, molte sorridenti. Un bel clima, anche se più silenzioso del previsto. Il numero 1 all'applausometro è stato Ronaldo perché lo stadio ha tifato per lui alla presentazione delle squadre e al gol, quando i 63mila arabi hanno urlano "siuuu" come se fossero nati a Madeira. Il numero 1 alla conta di buu, invece, Higuain. Per il Pipita decisamente non era giornata. Anzi, non è settimana, non è stagione, forse non è più Italia.
Luca Bianchin


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - PAQUETÀ SUPERA L'ESAME. KESSIE, MA COSA FAI? CASTILLEJO UN FANTASMA. GIGIO MALE SUL GOL VITTORIA DI CR7
G. Donnarumma 4,5: erroraccio decisivo sul colpo di testa di Ronaldo. Anche se fosse stato in off-side, un portiere della sua caratura non può prendere un gol del genere.
Calabria 6: torna titolare e tiene botta su una corsia da mal di testa, visto che l’unica certezza è Alex Sandro, mentre gli altri ruotano, CR7 compreso.
Zapata 6: chiude spesso e volentieri i buchi della fase difensiva.
Romagnoli 5,5: nella prima finale da capitano, non brilla. Troppa sofferenza anche in situazioni che, abitualmente, sono pane quotidiano per lui.
Rodriguez 5,5: tiene in gioco Ronaldo in occasione del gol vittoria e, più in generale, non brilla tanto da beccarsi anche un giallo nel finale.
Kessie 4: per quanto tempo dovremo vedere ancora queste prestazioni? Sciupa tutti i contropiedi che imposta e poi si rende protagonista di un intervento killer che viene punito con il rosso diretto post Var.
Bakayoko 6: prova sufficiente del francese, che in mezzo ai palleggiatori bianconeri deve mantenere la calma. Almeno lui da segnali di lucidità.
Paquetà 6: regala lampi di classe nel primo tempo quando apre spazio che, abitualmente, sono chiusi a chiave. Cala nel secondo tempo ed è tra quelli scelti da Gattuso per passare al 4-4-2. (dal 71’ Borini 5,5: non si nota la sua presenza in campo).
Castillejo 4,5: si nota in positivo per due cose: un sinistro a parabola che non scende quanto dovrebbe e per un recupero determinato. Poi, però, c’è il resto della (dal 71’ Higuain 5,5: chissà cosa poteva essere questa partita con lui dall’inizio. Fatto sta che entra a diesel, ma non calcia mai verso la porta juventina. Se sarà l’ultima col Milan, sarà con molti rimpianti).
Cutrone 6: in mezzo a Bonucci e Chiellini, sgomita e crea spazi. Poi, in avvio di ripresa, gli capita sul sinistro la palla che può cambiare la partita, ma il suo mancino va a stamparsi sulla traversa. Peccato, ma è quello che nel reparto d’attacco ha fatto qualcosa di significativo, sbattendosi tanto e tenendo su tanti palloni. (dal 79’ Conti sv)
Calhanoglu 5,5: prova a inventare, ma la lampada è ancora inceppata. Allo Stadium, quasi un anno fa, fece tramare la Juventus. Questa sera non trova spunti e nemmeno quando ha la possibilità di calciare riesce ad essere incisivo.