dal sito www.gazzetta.it
IN GOL GUERRERO, CUTRONE (2) E HIGUAIN
Greci in vantaggio al 14' del primo tempo con un colpo di testa dello spagnolo, poi in 9 minuti i rossoneri ribaltano il risultato: doppietta del classe '98 e rete di Higuain. La squadra di Gattuso comanda ora il Gruppo F con 6 punti
L’esame di greco è quello più tosto per definizione: il Milan lo soffre per un’ora abbondante, intravvede una bocciatura, poi si alza dal banco e sfodera una prova di maturità da applausi. Nove minuti per ribaltare una serata che poteva diventare tremenda e regalarsi invece il primo posto in solitaria nel gruppo F di Europa League: a San Siro finisce 3-1 per il Diavolo. L’alunno è dotato ma non si impegna? Ci pensano Cutrone e Higuain, con la collaborazione di Calhanoglu: siamo a due successi di fila tra campionato e coppa, Gattuso comincia gustarsi una squadra non più solo talentuosa, ma pure compatta e con una certa personalità.
SEGNA L'ALTRO 9 — In un San Siro per pochi intimi, il già rumorosissimo terzo anello verde – riempito quasi per intero dai tifosi biancorossi – esplode al 14’. Cissé da dietro pesca Koutris, che dall’out mancino pennella in mezzo per Guerrero, il 9 dei greci: colpo di testa "in faccia" a Zapata e Olympiacos avanti. Ci risiamo, i rossoneri prendono gol. E A Gattuso pare di rivivere un incubo: l’ultima volta europea in casa, a marzo contro l’Arsenal, aveva visto i suoi capitolare proprio dopo un quarto d’ora (per mano di Mkhitaryan). Il Milan non sfonda, e allora il tecnico rossonero rimpolpa la linea d’attacco, avvicinando Castillejo a Higuain e passando al 4-4-2 con Bonaventura largo a sinistra. Il cambio di sistema rivitalizza un Diavolo sin lì spento e prevedibile, ma lo spagnolo manca l’impatto col pallone da ottima posizione su un cross dalla destra di Suso. Lo trova, il pallone, Zapata con un colpo di testa dopo un corner allo scadere, ma fuori misura.
LA SCOSSA — Nella ripresa Rino passa al vero doppio centravanti, inserendo Cutrone per l’ex Villarreal, e prova a smuovere qualcosa a sinistra con Calhanoglu al posto di Jack: mai doppia mossa fu più azzeccata, perché il Milan la ribalta così. Il 63 rossonero aggiunge peso e sostanza nell’area greca, il turco si inventa due assist su tre. Patrick sfiora il pari al 60’ (ispira il solito Suso), poi infila di testa il cross al bacio di RR al 70’ e 9 minuti dopo trova la prima doppietta stagionale, raccogliendo il traversone basso di Calha da destra.
EUROPIPA — In mezzo, però, c’era stato il gol del Pipita, quello che rovescia il risultato e spegne i sogni di punti esterni di Yaya Touré e compagni: Calha (che colpirà un palo nel recupero) lo pesca con un bel taglio dal limite, Gonzalo sterza sul sinistro, salta Cissé e sempre col mancino supera Sà. È il quarto gol stagionale, e di fatto consecutivo, visto che dopo la splendida volée all’Atalanta si era fermato per infortunio; è il secondo all’Olympiacos, che aveva già trafitto nel settembre 2017 con la maglia della Juve in Champions. L’argentino è sempre più al centro del Diavolo, prima di segnare la sua gara è un film di perenne alta tensione. Si sbraccia, chiede palla, si innervosisce per i duelli fisici con i centrali greci e ci prova persino da fermo, "rubando" una punizione dal limite a Suso. Poi fa il suo dovere, stavolta sotto la curva milanista. Giusto per non farsi mancare nulla.
Marco Fallisi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - PATRICK-PIPITA, COPPIA GOL DEVASTANTE. HAKAN ENTRA BENE IN PARTITA. BAKAYOKO IN DIFFICOLTÀ
Reina 6: sul colpo di testa di Guerrero non può fare granché. Sicuro con i piedi e anche nelle uscite.
Calabria 6: non precisissimo in fase di rifinitura, ma si propone per tutta la partita tenendo basso Koutris.
Zapata 5,5: alla prima da titolare, perde completamente la marcatura su Guerrero che salta tutto solo e batte Reina. Floppa un paio di interventi e liscia, nell’area greca, una palla invitantissima di Calhangolu.
Romagnoli 6: quando Guerrero gravita nella sua zona, è meno incisivo. Esce in raddoppio quando Fetfatzidis punta Rodriguez.
Rodriguez 7: in costante crescita. Tiene botta su Fetfatzidis e poi, nel momento in cui sembrava che la partita stesse scivolando via, disegna il cross che Cutrone tramuta nel gol del pareggio.
Bakayoko 5: non ripaga la fiducia concessagli da Gattuso. Arruffone e pasticcione in mezzo al campo, spesso si va a chiudere in imbuti senza via d’uscita. Non dà mai la sensazione che il pallone, tra i suoi piedi, sia in cassaforte.
Biglia 6,5: chi si aspetta da lui aperture panoramiche o verticalizzazioni di 60 metri, non ha capito che tipo di calcio gioca Lucas. Che dentro questo Milan è un equilibratore fondamentale della manovra. E anche contro i greci è quello che tiene la barra sempre alta.
Bonaventura 5,5: Castillejo gli toglie un gol che poteva essere buono. Poi abbassa il voltaggio della prestazione e non riesce ad essere incisivo come al suo solito. (dal 54’ Calhanoglu 6,5: nel 4-4-2 va a fare l’esterno di sinistra ed entra nelle azioni del secondo e terzo gol prima servendo Higuain e poi mettendo in porta Cutrone. Prende il palo allo scadere).
Suso 6: decisamente uno dei più lucidi nel pallidume del Milan dei primi 70 minuti. Crea, mette alla frusta gli avversari. Deve riprendere la mira su punizione diretta, ma porta a casa la prestazione. (dall’80’ Borini sv).
Higuain 6,5: fino al gol non è che avesse fatto una grandissima prestazione, con qualche lampo qua e là più in fase d’impostazione che di conclusione. Poi, però, quando gli è arrivato il pallone giusto, l’ha messa dentro. Letale.
Castillejo 5,5: entra sul colpo di testa di Bonaventura, ma è in fuorigioco e forse il suo tocco non era necessario. Evapora nel corso della partita, giocando in maniera piuttosto confusionaria. (dal 54’ Cutrone 8: entra con la voglia di spaccare il mondo. Spacca due volte la porta dell’Olympiacos con due gol che pesano come dei macigni. Conferma il suo feeling con l’Europa League e sale a quota 21 gol in 52 presenze con il Milan. Se non è un predestinato, poco ci manca).
Gattuso 6,5: voto che è la media tra l’interpretazione della partita da parte della squadra, che va a cablaggio ridotto andando anche sotto. Al 54’ il doppio cambio che ribalta la gara e che lo porta a vincerla. Premiate le scelte in corsa, meno quelle iniziali con alcuni giocatori che non sfruttano la chance che gli concede.
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