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24 aprile 2019, Milan vs Lazio 0-1




dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - CLAMOROSA RIVOLUZIONE DI GATTUSO: RINO CAMBIA TUTTO, MODULO ED INTERPRETI. CALDARA IN DIFESA, CALHANOGLU E PAQUETÀ OUT
"Ora o mai più". Così Suso si è espresso su Instagram, alla vigilia della semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Lazio. Un appello, una speranza, un'adunata a dare il massimo in una gara da dentro e fuori. Una gara che il Milan dovrebbe affrontare con uno schieramento totalmente rivoluzionato, a partire dal modulo: non più 4-3-3 ma 3-4-3.
REINA E NON GIGIO, CALDARA RITORNA - Stando alle indiscrezioni della vigilia, Gattuso dovrebbe schierare Reina e non Donnarumma a difesa dei pali della porta rossonera. Ma la vera sorpresa sarà la formazione della retroguardia e il ritorno di Mattia Caldara: l'ex Atalanta dovrebbe agire al centro della difesa, a fianco di Musacchio e Romagnoli.
MEDIANA A QUATTRO, NIENTE PAQUETA' - In base alle dichiarazioni sembrava probabilissima la presenza di Paquetà dal primo minuto, invece Gattuso sembra aver scelto diversamente: centrocampo a quattro con Calabria e Laxalt sulle corsie laterali e il roccioso binomio Kessie-Bakayoko: un quartetto certamente solido per cercare di compattare il più possibile la squadra.
CASTILLEJO E NON CALHANOGLU - Il reparto con meno modifiche sarà l'attacco, con Suso e Piatek confermati ed un solo cambio rispetto alle previsioni. Come esterno offensivo sinistro ci sarà Castillejo e non Calhanoglu: lo spagnolo probabilmente ha convinto Gattuso con la prestazione del Tardini, portandolo ad un avvicendamento col numero 10 turco.
Di seguito la probabile formazione rossonera:
Milan (3-5-2): Reina; Musacchio, Caldara, Romagnoli; Calabria, Kessie, Bakayoko, Laxalt; Suso, Piatek, Castillejo.





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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 19 aprile 2019)




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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 23 aprile 2019)



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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 24 aprile 2019)
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Istantanee di Milan TV dove si vede la pezza di Maglia Rossonera




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(da Spazio Milan)
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(by Mauro Busnati e Ultras Old Style)


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Il Milan Club Benevento
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Il Milan Club Benevento
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(foto Avanguardia 1987)


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(by Finché Vivrò)
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(da Ac Milan - facebook)






Tifo del Milan e lettura della formazione rossonera




Alcune ore prima della partita, in Piazzale Loreto, un gruppo degli Irriducibili della Lazio,
assieme ad alcuni Ultras dell'Inter, avevano inneggiato a Benito Mussolini
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L'ammonizione di Bakayoko
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(da Ac Milan - facebook)


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Il gol di Correa
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(by Getty Images)


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(da Ac Milan - facebook)
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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 25 aprile 2019)
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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 26 e 27 aprile 2019)
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dal sito www.gazzetta.it

CORREA MANDA I BIANCOCELESTI IN FINALE
Dopo lo 0-0 dell’andata, il gol dell’argentino al 58’ è fatale per la squadra di Gattuso. Reina più volte impegnato, Cutrone segna, ma è in fuorigioco. Infortuni per Calabria e Milinkovic
Il secondo atto, quello definitivo, va alla Lazio. Simone Inzaghi si giocherà la possibilità di alzare il trofeo. Non Gattuso e non il suo Milan, che trascina le fatiche del campionato anche in coppa. La squadra che non convince in Serie A si presenta nella serata di coppa a San Siro nella stessa versione. Non basta un Milan rivoluzionato nell’impianto: difesa a tre, con Caldara (un’unica presenza sette mesi fa) in difesa, Laxalt e Castillejo a spingere in fascia. La Lazio è invece quella annunciata, anche se costretta a modificarsi dopo meno di un quarto d’ora: la caviglia destra di Milinkovic va k.o. e al suo posto entra Parolo. Un gol cambia gli scenari, ma entrambe temono di più di esporsi al rischio: ognuno sta allora ben attento in difesa e quando l’azione si avvicina alle due aree fa fatica a concretizzarsi o anche solo a trasformarsi in qualcosa di potenzialmente pericoloso. Il primo tiro in porta arriva poco prima della mezzora: Calabria (che prima aveva protestato per una spinta subita in area avversaria e poi uscirà infortunato) impegna Strakosha dalla distanza. E’ la prima volta in cui uno dei due portieri è chiamato davvero in causa. Sul finale il tentativo di Bastos su azione d’angolo finisce di poco a lato. Dopo invece Reina pareggia Strakosha nel conto delle parate e fa anche meglio: la conclusione di Correa arriva da due passi e il vice Gigio chiude tutto.
SUBITO LAZIO — L’intervallo scioglie la tensione e il secondo tempo è subito più vivace: il merito è soprattutto della Lazio, che si avvicina al gol con tre azioni pericolose, una di Leiva (ottimo Reina), l’altra di Bastos e la terza di Correa, ancora pronto Reina. Al 13’ invece la porta rossonera si apre, e Pepe non è impeccabile: Correa servito da Immobile la piazza sotto le gambe del portiere e trova il vantaggio. La mossa di Gattuso è Cutrone, ma la reazione è faticosa. E quando Patrick segna, di testa, è in fuorigioco. Chi tira di nuovo in porta allora è Luis Alberto, parato. Mentre Immobile spara alto un rigore in movimento, e più tardi si fa deviare in angolo da Reina. La Lazio giocherà la finale all’Olimpico. Il Milan esce sconsolato da San Siro.
Alessandra Gozzini


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - SUSO, ANCHE BASTA ADESSO. REINA UNICO BALUDARDO A SALVARSI PIENAMENTE. BUONO IL RIENTRO DI CALDARA
Reina 7,5: è strepitoso nell’uno contro uno con Correa nel finale di primo tempo e anche a disinnescare il destro a giro di Leiva in avvio di ripresa. Correa lo beffa con una puntata sotto le gambe per il gol della Lazio. È uno dei pochi a crederci, a gesti e a parole. Vola anche nel finale su Correa a negargli il gol dello 0-2.
Musacchio 5,5: almeno nel primo tempo sembra dare stabilità, nella ripresa viene infilato di continuo da Correa e Immobile.
Caldara 6: torna titolare dopo quasi sei mesi, da quel Dudelange-Milan di Europa League che lo vide esordire in gare ufficiali, e fa un’ottima partita. Da centrale della difesa a tre detta bene i tempi delle salite (dal 64’ Cutrone 6: tardivo il suo ingresso in campo. Ancora una volta gli si chiede di essere il salvatore della patria dentro un deserto tecnico e mentale globale che è desolante)
Romagnoli 5,5: come Musacchio, nel primo tempo gioca bene, nel secondo tempo va in down, come tutta la squadra. Correa e Caicedo lo mettono a dura prova.
Calabria 6: il primo tiro in porta del Milan è il suo (il che è tutto dire) ed è un mancino che impegna severamente Strakosha. Poi esce per un colpo. (dal 40’ Conti 5,5: entra a sorpresa, ma non carbura mai. Grippa sulla corsia di destro e non becca mezzo cross).
Kessie 5,5: non ne ha oggettivamente più. Impreciso in ogni palla che tocca o che prova a gestire. Nell’azione del contropiede del gol della Lazio, lui sembra andare con la prima mentre Correa ha innescato il kers.
Bakayoko 6: gioca bersagliato dai cori e dagli ululati della nord laziale, ma prova a sbattersene per quanto sia possibile. Cerca di dare qualche strappo dei suoi per aprire il campo nel cono centrale, ma gli riescono poco.
Laxalt 5: impalpabile da esterno a tutta fascia. Perde nettamente il duello con Romulo, che gli fa venire il mal di testa. Di prendere la fascia in corsa e di metter dentro un cross, nemmeno a pagamento.
Suso 4: siamo al capolinea o quasi. Giocatore ormai diventato leggibile a tutte le latitudini. Sembra cullarsi sulla sua titolarità, ma la verità è che ormai si è fermato come crescita. Più di questo non è, ovvero un buon giocatore che fallisce sempre i grandi appuntamenti. Emblema della sua gara: il sinistro monco con cui non trova la porta nel primo tempo e il corner da cui nasce la ripartenza per il gol della Lazio. Una domanda sorge spontanea: ma fa fatica a calciare forte?
Castillejo 4,5: dovrebbe dare brio alla manovra milanista, invece viene schiacciato nel duello fisico dai laziali, che lo spostano anche con troppa facilità. (dal 57’ Calhanoglu 4,5: dovrebbe dare un po’ di inventiva, di imprevedibilità. Invece sembra avere la sorgente settata su AV1 al posto di HDMI).
Piatek 5: a furia di stare da solo a lottare con i difensori avversari, vagando alla ricerca di un pallone giocabile, si eclissa. Poi, quei pochi che gli arrivano, tutti ovviamente a 30 metri dalla porta, li gestisce maluccio.