dal sito www.gazzetta.it
IL GOL DI HIGUAIN RISPONDE AL RITORNO DI JOAO PEDRO
Rossoneri subito sotto per la rete del brasiliano, al ritorno dalla squalifica per doping. Poi il forcing porta al pareggio del Pipita. Cragno decisivo nel finale su Suso
Il Milan rallenta, il Cagliari avanza. La squadra di Gattuso esce dalla trasferta sarda con l'idea che non è tutto sbagliato, tutto da rifare, ma qualcosa da aggiustare c'è. Giovedì si va in Lussemburgo per L'Europa League e per il doppio impegno i rossoneri devono attrezzarsi. Finisce 1-1 alla Sardegna Arena che festeggia, come nelle favole, il ritorno in campo dopo sei mesi (per la squalifica per doping) del brasiliano Joao Pedro. Il numero 10 esulta nel migliore dei modi: rientro con gol che il Cagliari difende per 56 minuti quando, messo alle corde dal forcing del Milan è calato di ritmo, subisce la zampata di Gonzalo Higuain che torna al gol e segna la sua prima rete con la maglia rossonera davanti a tutto l'establishment di Casa Milan e sotto gli occhi dei cestisti dell'Armani e del Banco di Sardegna Sassari, ospiti in una tribuna stracolma, come stracolmo è lo stadio in cui sono stati inaugurati i due nuovi formaggini. Uno ospita i ragazzi delle scuole, la scuola di tifo, la Curva Futura.
MODULI — Maran sceglie di dare fiducia subito a Joao Pedro che scalpita da mesi in cui ha giocato solo 20' a Firenze il 13 maggio. In attacco accanto a Pavoletti c'è Farias. 4-3-1-2 d'ordinanza per tamponare il 4-3-3 di Gattuso che punta tutto sulla qualità e la mobilità di Suso, devastante. La mossa di Maran è premiata dopo appena 4 minuti: la ripartenza del Cagliari con Srna innesca Pavoletti che in corsa brucia Romagnoli e scaglia il destro che Donnarumma con un prodigio riesce a deviare sul palo, ma la palla finisce sui piedi di Joao che tira a colpo sicuro e stavolta Gigio tocca ma non ha scampo. È il tripudio di Joao che scaglia anche il pallone al cielo e si rivolge al signore. Il Cagliari tiene un ritmo forsennato, pressa altissimo e spezza ogni trama del Milan il cui centrocampo è sovrastato dal dinamismo e dalla qualità di Barella, dall'impatto di Castro e dall'intelligenza tattica di Bradaric che è dappertutto e sempre al posto giusto, al contrario di Biglia che sembra sempre fuori posizione. Dopo 13 minuti Farias, forse l'anello debole, nonostante il tanto movimento, scivola in area su di un'altra possibile occasione. Cragno dimostra di essersi meritato l'azzurro respingendo alla grande su Rodriguez. Il Milan non è quello visto a Napoli e con la Roma, spinge solo a destra con Kessie e Suso che mettono in difficoltà Padoin. Ma è il Cagliari che sfiora il 2-0 con Barella che su una palla che gli arriva fuori area, si coordina e prende il palo. Il Milan risponde solo con Suso, il più attivo, che pesca Bonaventura che sfugge a Srna, ma in fuorigioco: il Milan protesta, come protesta Maran per una presunta trattenuta su Pavoletti in area.
RIPRESA — Il secondo tempo comincia con l'assedio del Milan; Maran capisce che è dura e butta Ionita per Farias. Ma dopo 10 minuti è 1-1: lo stinco di Kessie innesca il Pipita che supera anche Cragno e segna il primo gol in campionato in maglia rossonera. Maran si copre col 4-4-2 come a Bergamo, ma dopo 18' toglie anche lo sfinito Joao Pedro inserendo Sau. Il Cagliari è alle corde, stanco, stremato. Srna e Padoin soffrono sulle corsie, ma reggono. Il Milan vuole la vittoria come a gennaio, quando ribaltò con Kessie il gol di Barella. Ma non è serata. Maran fa entrare anche Dessena (perché?) al posto di Castro, Gattuso che ha già inserito Castillejo, risponde con Laxalt per Rordriguez. Ma l'unico sussulto è del solito Suso sul quale lo strepitoso Cragno si oppone ancora una volta deviando in angolo. Poi è proprio Laxalt che centra trovando la testa del Pipita che spedisce fuori.
Francesco Velluzzi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - HIGUAIN, GIOIA A METÀ. KESSIE BENE IN MEZZO AL CAMPO. MALE SUSO E CALHANOGLU
G. Donnarumma 5.5: sul gol di Joao Pedro non è impeccabile nella parata, il che vanifica la deviazione sul tiro di Pavoletti. Graziato dal palo sul destro al volo di Barella. Più incisivo nelle uscite alte.
Calabria 6: Padoin non spinge mai e lui si concentra di più sulla fase offensiva dove diventa spesso uno dei tre vertici del triangolo composto da Kessie e Suso. Meno preciso del solito in fase di cross.
Musacchio 5,5: Pavoletti è un bruttissimo cliente sulle palle alte, ma col passare del tempo lo disinnesca. Arriva in ritardo su Joao Pedro in occasione del gol cagliaritano.
Romagnoli 5: errore gravissimo del capitano milanista in occasione del vantaggio dei padroni di casa, dove perde la linea e poi il contatto con Pavoletti che prenderà il palo dal quale poi nascerà la rete di Joao Pedro.
Rodriguez 6: impegna Cragno con un sinistro dalla distanza ed è più propositivo del solito in fase offensiva. Come Calabria, nel secondo tempo perde lucidità nel dosare il macino sui cross. (dall’85’ Laxalt sv).
Kessie 6,5: stantuffa in mezzo al campo e mette in scena un grande duello con Barella. Recupera il pallone che poi Higuain traduce nel pareggio. Uno dei migliori anche quando la squadra cala.
Biglia 6: è tra i più lucidi nei primi 15 minuti, ovvero quando il Milan rimane negli spogliatoi e il Cagliari lo travolge. Cresce insieme alla squadra e non fa mancare mai il suo appoggio ai compagni.
Bonaventura 5: partitaccia di Jack, che non ne becca mezza. Inizia con l’appoggio sbagliato a Calhanoglu, prosegue con il colpo di testa che manda quasi in bandierina dal cuore dell’area di rigore per poi concludere con l’errore da quattro metri sul cross di Calabria che poteva valere il pareggio. (dal 66’ Bakayoko 6: entra con il Cagliari in fase di down e mette la sua fisicità al servizio della squadra. Avvia una delle ultime azioni pericolose della partita).
Suso 6: tocca una miriade di palloni e, contrariamente a quanto accaduto in passato, si assume più responsabilità in fase d’inventiva. Cragno gli disinnesca un mancino che stava andando a morire nell’angolo basso.
Higuain 6,5: ha un’altra testa rispetto ai compagni. Lui aggredisce sempre gli avversari e invita la squadra a pressare con lui. La squadra non gioca ancora per lui, ma quando gli arriva il pallone giusto, fa quello che sa fare bene, ovvero segnare.
Calhanoglu 5: stecca anche lui. Dopo la bella prova in nazionale, torna nella realtà del campionato con meno incisività rispetto al solito tanto è vero che Gattuso arriva a toglierlo. (dal 72’ Castillejo 6: mette frizzantezza alla fase offensiva milanista nella parte finale del match).
Gattuso 6: il Milan sbaglia l’approccio alla partita ed è un aspetto che non può passare inosservato. Si fa sentire nell’intervallo e la squadra, per 20 minuti nella ripresa, pareggia e dà la sensazione di poterla vincere. Poi abbassa i ritmi e non azzanna la preda spaurita. C’è ancora tanto da lavorare, perché queste partite vanno vinte.
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