dal sito www.gazzetta.it
ICARDI SBAGLIA, MA I NERAZZURRI RESTANO A +8
La squadra di Spalletti costruisce di più, il centravanti si mangia due clamorose occasioni: segna un gol nel primo tempo, ma la Var annulla
Il calice è decisamente mezzo pieno, inaffondabile Inter. Non è ancora tempo di brindare alla Champions perché ne mancano ancora otto alla fine, ma il traguardo si avvicina e il Milan è rimasto a distanza di sicurezza: il derby di Milano finisce 0-0 ma a sorridere è solo Spalletti. Per Gattuso, sempre a -8 dal quarto posto, la rimonta ha ormai assunto i contorni dellamission impossible.
TENUTA INTER — Non è stato un bel derby, né tecnicamente né dal punto di vista del ritmo, ma la banda Spalletti si conferma una garanzia negli scontri diretti: non ha mai perso in campionato contro le prime sei in classifica, e i punti guadagnati contro le big, probabilmente, saranno la password per entrare nel club delle grandi d’Europa nella prossima stagione. La tenuta nerazzurra, soprattutto psicologicamente, è impeccabile: far gol ad Handanovic è stata un’impresa tanto per il povero Diavolo di oggi quanto per attacchi ben più attrezzati, vedi Juve, Napoli, Lazio. Il Milan ha perso brillantezza e fantasia sul più bello, sgonfiandosi nella serata che avrebbe potuto cambiare la stagione. Gattuso ha costruito con merito un gruppo organizzato e solido, ma ultimamente incapace di trovare sbocchi in verticale: Cutrone prima e Kalinic poi non sono riusciti a pungere come ci si aspettava, anche nella giornata meno lucida di Icardi in campionato (che errore nel recupero…).
LA PARTITA — L’Inter arrivava a questo derby con l’assicurazione dell’abbondante vantaggio in classifica e ha amministrato la gara con i ritmi che vuole. Brozovic gioca una marea di palloni e si rende più pericoloso di Perisic, spesso impegnato ad abbassarsi da mezzala in fase di non possesso: il croato col 77 sulle spalle va al tiro un paio di volte senza inquadrare lo specchio, il 44 invece arriva poco lucido dalle parti di Donnarumma, anche se con un cross che si stampa sulla traversa sfiora il gol meno cercato dell storia dei derby a inizio ripresa. Icardi si vede poco o nulla, ma gela Gigio al primo pallone toccato, bruciandolo sull’imbucata di Candreva al 38’: solo un piede in fuorigioco, scovato dalla Var, impedisce all’argentino di esultare per l’1-0. Nella ripresa due volte, l'ultima nel recupero, Maurito sbaglierà invece a porta vuota. Gattuso mette in campo una squadra attenta a tenere le posizioni ma senza guizzi di imprevedibilità: il mandato esplorativo di Suso per governare la partita rossonera si spegne presto sulle chiusure di D’Ambrosio e Miranda e i gattusiani finiscono per pendere più a sinistra, dove Calhanoglu gode di maggiore libertà nei faccia a faccia con Cancelo. L’unica vera occasione milanista arriva però da fermo e parte dal destro del turco, che al 21’ telecomanda una punizione sulla testa di Bonucci: Handa si salva col miracolo e gli nega il bis dopo lo Stadium. Per il resto, si vede poco del bel Diavolo di inizio anno: le occasioni, un tiro di Cutrone respinto da Handa, una botta di Kessie a lato nel traffico dell’area interista e un mancato colpo di testa di Kalinic nel finale, sembrano saltar fuori quasi per caso. E la pioggia che bagna San Siro scioglie il fuoco della rimonta da Champions, mentre l’Inter può portarsi le mani alle orecchie come avrebbe fatto Icardi in caso di gol: le note dell’inno della Champions, adesso, risuonano da molto più vicino.
Marco Fallisi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - CALA DOMA PERISIC. BONUCCI-ROMAGNOLI TENGONO BOTTA. JACK-SUSO-KALINIC: TRIANGOLO DI ASSENTI
G. Donnarumma 6,5: disinnesca il destro dritto per dritto di Candreva in avvio di tempo. Molto sollecitato con i piedi, salva il risultato cancellando un cross di Perisic che stava arrivando a destinazione, ovvero sul piede di Icardi.
Calabria 7: chi temeva un mis-match con Perisic tornerà a casa con nuove certezze su Davide. Assolutamente perfetto sul croato, gli ringhia addosso come se Gattuso si fosse impossesato di lui. Crossa a ripetizione quando riesce ad arrivare nella zona di sparo.
Bonucci 6,5: sale quel tanto che basta per mettere fuorigioco Icardi in occasione del gol annullato, giustamente, dal VAR. L’Inter imbavaglia il Milan nelle uscite dal pressing, lui ha la personalità che serve in questi casi e si fa dare il pallone.
Romagnoli 6,5: stare con i radar sempre accesi con Icardi è un obbligo, lui attacca le Duracel e dura fino alla fine. Va spesso in aiuto a Rodriguez in raddoppio sulle scorribande di Candreva e Cancelo.
Rodriguez 6: di attaccare la profondità non se ne parla. Ha ancora il viziaccio di portare la palla verso l’interno piuttosto che proseguire la corsa sul fondo. Però difensivamente parlando tiene botta.
Kessie 6: parte bene, anche perché deve chiudere le linee di passaggio tra Brozovic e Perisic. Recupera tanti palloni. Nella ripresa finisce la carica, sbaglia qualche pallone di troppo, ma da la sua mano in chiusura.
Montolivo 5,5: si nota la differenza con Lucas Biglia e che è fermo da tempo. Le uscite dalla pressione non sono lucide come avviene con l’argentino. (dal 69’ Locatelli 6: entra nella fase calda della gara e si trova in mezzo al campo con l’Inter che alza la pressione. Lui riesce a far bene le due fasi).
Bonaventura 5: perde due palloni letali, soprattutto quello nel secondo tempo quando l’Inter si presenta davanti alla porta milanista, con Icardi che grazia Donnarumma. È al limite della condizione fisica e deve rifiatare per tornare decisivo. (dall’81’ Borini sv).
Suso 5: il derby era la sua partita, non quello di questa sera. Non trova mai un pertugio vincente e della catena di destra è quello meno lucido. Dovrebbe premiare di più Calabria quando il terzino arriva a tuono alle sue spalle. Ha un problema con i caldi d’angolo, che calcia molli e sempre sul primo palo.
Cutrone 6: si mette i guantoni e va in guerra con Skriniar e Miranda. Le prende e le da. Nel secondo tempo trova due volte la profondità, in una di queste viene stoppato da Handanovic. (dal 69’ Kalinic 5: scelta alquanto discutibile da parte di Gattuso di non mandare in campo André Silva, anche perché il croato si nasconde dopo la prima legnata che gli arriva. Non trova il tempo giusto per impattare nel cuore dell’area di rigore nel finale di gara).
Calhanoglu 6,5: memore dei rimbrotti di Gattuso, sta zitto e corre di più. Cancelo lo soffre parecchio tant’è che si fa ammonire. È quello che calcia meglio i piazzati e da una sua palla, mette in porta Bonucci.
Gattuso 6: Milan un po’ stanco, l’Inter è sembrata più lucida, ma la squadra tiene bene mentalmente. Rivedibile il cambio Cutrone-Kalinic. Adesso c’è da scollinare Sassuolo per tornare a lavorare con la settimana piena.
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