dal sito www.gazzetta.it
SUPERCOPPA, JUVENTUS-MILAN 4-5 DOPO I RIGORI: DECIDE L'ERRORE DI DYBALA
I rossoneri si impongono dal dischetto dopo le reti di Chiellini e Bonaventura nei 120'. Dell'argentino l'errore decisivo
In fondo era questione di rivincite. Il Milan voleva quella di Coppa Italia, la Juve quella di campionato. In entrambi i casi, sconfitte molto mal digerite da chi era tornato a casa col bruciore dell’ingiustizia, sebbene per motivi diversi. Alla fine se l’è presa il Milan, che torna ad alzare un trofeo cinque anni e mezzo dopo la Supercoppa nel derby di Pechino. Per Montella è il primo titolo da allenatore, per Berlusconi probabilmente sarà l’ultimo da proprietario del Milan. Con questo siamo a quota 29. Decisivo ancora una volta Donnarumma, che dal dischetto si conferma un fenomeno e ipnotizza un certo Dybala. E’ il trionfo del giovane Milan, il trionfo del Milan italiano. La Coppa è racchiusa in un emblema perfetto per il nuovo corso rossonero. La Juve, invece, per una volta molla la presa e probabilmente cercherà di non mettere più piede a Doha. Con questa, dopo quella col Napoli, fanno due sconfitte in Supercoppa in tre anni.
NIENTE TRIDENTE — Alla fine Allegri ha accantonato l’idea del tridente, che alla vigilia pareva essere una strada assolutamente percorribile. A farne le spese è stato anche questa volta Dybala – alla quarta panca di fila -, con trequarti consegnata nei piedi di Pjanic, a supporto di Higuain e Mandzukic. Disco verde per Lichtsteiner, regolarmente al suo posto sulla corsia destra in difesa, ma un’altra novità al centro: Rugani preferito a Barzagli. Montella invece ha confermato l’undici che era apparso ben chiaro lungo la settimana: Bertolacci ha vinto il ballottaggio con Niang e si è accomodato alla sinistra di Locatelli, con Bonaventura alzato sulla linea – più teorica che pratica – di Bacca e Suso. In difesa De Sciglio è stato preferito ad Antonelli.
SOLO JUVE — La partita è iniziata com’era lecito aspettarsi: palla fra i piedi bianconeri e Milan di rimessa. Molto, molto di rimessa. Quel che infatti probabilmente Montella non si attendeva era una remissività così evidente, anche se in questi casi i propri demeriti si avvicinano parecchio ai meriti altrui. La Juve è andata a prendere il Milan altissima, impedendogli di ripartire fin dalla mediana, con conseguenze evidenti: Suso e Bonaventura – per non parlare di Bacca – sono rimasti senza rifornimenti. Soprattutto Jack, che per metà del primo tempo è restato per lo più fuori dal gioco. Il Milan ha patito in particolare sulla propria destra, dove Sturaro e Alex Sandro, nonostante la lucida opposizione di Abate, hanno imperversato. Sul taccuino troviamo un tiro al volo di Mandzukic (7’) deviato con difficoltà da Donnarumma, una conclusione a botta sicura di Sturaro su cui il portiere rossonero ha compiuto uno dei suoi soliti miracoli, e il gol di Chiellini (18’): angolo di Pjanic e il difensore bianconero appoggia in rete senza il fastidio di alcuna marcatura perché il Milan resta a guardare in blocco. Sono passati venti minuti, e in campo c’è una squadra sola, che oltre a giocare molto meglio va al doppio dell’altra. L’unico brivido per Buffon è un sinistro a giro di Suso che esce di un soffio.
ALEX SANDRO K.O. — Poi, però, la Juve commette un errore colossale, perché allenta la pressione – il perché non è dato a sapersi – e permette al Milan di tirare fuori la testa gradualmente. La vera svolta è al 33’, quando Alex Sandro, fin lì impeccabile, è costretto a uscire per infortunio. Al suo posto Evra, che a differenza del compagno lascia sempre qualche centimetro in più a Suso. Con i piedi e lo scatto dello spagnolo, è un errore imperdonabile. E infatti è dal suo sinistro che nasce un bel cross che taglia l’area e finisce sulla testa di Bonaventura. Esecuzione perfetta, Buffon – alla 600/a in bianconero - non può arrivarci.
SUSO SCATENATO — La ripresa è iniziata esattamente all’opposto del primo tempo: Milan padrone del campo e Juve ad aspettare, più per calo fisico che per scelta. I rossoneri, rincuorati dalla seconda parte della prima frazione, hanno giocato con scioltezza, passando soprattutto dai piedi di Suso, che ha piazzato un paio di cross consecutivi al veleno, fino al terzo tentativo, su cui Romagnoli di testa ha centrato la traversa piena. La Juve ha alleggerito con un gran destro di Khedira (Donnarumma ha risposto alla grande) e poi è stato ancora Milan, con Bacca che non è arrivato per questione di millimetri su un cross basso di Kucka.
TRIDENTE E ERRORI — Fino a quando Allegri ha fatto la mossa che la parte bianconera dello stadio reclamava da un po’: fuori lo spento Pjanic, dentro Dybala, piazzato qualche metro dietro le punte. Sarà un caso, ma la Juve a quel punto si è rivitalizzata (l’argentino ha concluso un paio di volte molto pericolosamente), solo che la fiammata è durata poco. Giusto una decina di minuti, poi è tornato a farsi sotto il Milan. Il clou è stato un colpo di testa di Bacca a due centimetri da Buffon, che il portiere bianconero ha smanacciato via miracolosamente in qualche modo. Poi, via ai supplementari. Il primo, col Milan padrone del campo, sarà ricordato come quello del grande spreco rossonero: dopo due minuti Bacca, su respinta di Buffon, tutto solo ha incredibilmente fallito un’occasione colossale. Nel secondo invece è Dybala a spedire alle stelle da posizione invitantissima. Un errore non da lui, che pesa parecchio. Ultime emozioni per un braccio in area di De Sciglio su cross di Evra, che provoca proteste feroci della Juve. Nulla da fare, si va ai rigori, ed è festa rossonera.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - JACK E GIGIO SCEICCHI DA SUPERCOPPA. PASALIC COME SHEVA. BACCA SPRECONE
Donnarumma 8: compie almeno quattro parate decisive e, su una di queste, vola col la mano di richiamo sulla sassata di Khedira, nel remake del duello dell’ultimo secondo di San Siro.
Abate 6,5: Alex Sandro gli rende la vita difficile. Quando entra Evra, invece, la musica cambia in positivo. Da tutto finché i crampi non lo mettono ko. (12’ 1pt Antonelli:
Paletta 6,5: dorme, insieme a Romagnoli, nella marcatura su Chiellini. Poi si riprende dall’errore e lotta duramente sia con Higuain sia con Mandzukic.
Romagnoli 6,5: concorso di colpa nel gol di Chiellini, ma viene fuori alla distanza. Colpisce la traversa con una grande incornata.
De Sciglio 6,5: ordinato nello svolgere i suoi compiti difensivi, più intraprendente di altre volte anche in fase offensiva dove arriva anche al tiro. Grande chiusura su Dybala all’alba del primo tempo supplementare.
Kucka 6: come un diesel, emerge alla distanza. Parte male soffrendo il dinamismo dell’intera mediana bianconera.
Locatelli 5,5: alla sua prima finale da grande, si trova a dover fronteggiare l’impeto bianconero. Tatticamente fa la solita partita attenta e diligente, ma poi torna ad annaspare e Montella lo toglie. (dal 29’ st Pasalic 6,5: entra nella storia come l’uomo che ha regalato la Supercoppa al Milan. Dopo Shevchenko, un altro prodotto del calcio dell’est è decisivo in una vittoria ai rigori sulla Juventus. In partita è utile, attento e diligente).
Bertolacci 6: inizia come mezz’ala e finisce in cabina di regia. Jolly ritrovato
Suso 7,5: l’uscita di Alex Sandro lo libera da compiti difensivi e il suo mancino si accende in maniera decisiva. È lui a sfornare il cross che Bonaventura tramuta nel gol del pareggio. Evra lo soffre tantissimo ed è sempre pronto a creare qualcosa di pericoloso.
Bacca 5,5: se la partita arriva ai rigori, un po’ colpa è anche sua. Si divora almeno tre occasioni importanti, ma a differenza degli avanti juventini, fa il suo mestiere. (dal 12’ 1pt Lapadula 5,5: gioca pochi palloni e sbaglia il primo rigore della serie rossonera).
Bonaventura 7,5: segna un gol da centravanti puro e finché le duracel vanno alla massima potenza, manda fuori di testa Lichtsteiner. Cala nei supplementari, ma è sempre stato pericoloso. Glaciale dal dischetto. |