dal sito www.gazzetta.it
BRUSCO RISVEGLIO: ORIGI E FIRMINO IN GOL, ROSSONERI SPENTI
Nessun tiro in porta per la squadra di Montella, inglesi più organizzati e più in forma. Il tecnico rossonero: "Meglio così, una vittoria ci avrebbe fatto male"
Gita sulla luna e ritorno, brusco, sulla Terra dopo soli tre giorni. Ora occorrerà capire quanto è stato duro l’atterraggio. Dopo due successi, contro Bordeaux e Bayern, il Milan depone le armi per la prima volta in questa estate di fronte al Liverpool. La concretezza e la personalità viste con i tedeschi mercoledì hanno lasciato il posto a un brutto spettacolo, dove i rossoneri hanno fatto una gran fatica contro avversari molto più brillanti atleticamente e anche con le idee più chiare. Cose peraltro strettamente correlate. Il dato peggiore che fornisce questa partita riguarda i tiri nello specchio della porta: zero. Il Milan, oltre ad aver concluso poco, l’ha fatto sempre fuori. Adesso occorre soprattutto molta calma: così come era d’obbligo evitare trionfalismi eccessivi dopo il successo sul Bayern (esercizio obiettivamente molto difficile), non bisogna sprofondare nello sconforto ora, sebbene le cose da salvare in questa partita siano pochine. Gli alibi, però, ci sono e sono reali: oltre alla differenza di condizione, pesa il fatto che dopo il Bayern la squadra ha affrontato un volo di quattro ore e mezza (con un fuso orario ulteriormente allungato di altre due ore rispetto a Chicago). In pratica Montella ha avuto a disposizione la sola giornata di venerdì per preparare questa sfida.
LE NOVITÀ — Resta il fatto che il Liverpool in versione estiva (privo di Balotelli, rimasto a lavorare in Inghilterra) si conferma un brutto cliente: è finita 2-0 come due anni fa a Charlotte, con i Reds padroni del campo. Rispetto all’uscita col Bayern, il tecnico rossonero ha fatto un po’ di turnover, sia per far riposare qualche giocatore, sia per valutarne altri. D’altra parte è questo il tempo degli esperimenti e delle riflessioni. La novità maggiore è stata il debutto in prima squadra di Niccolò Zanellato, mezzala classe ’98 dalle potenzialità molto interessanti, uno dei quattro baby aggregati alla spedizione americana. Gli altri cambi: Gabriel per Donnarumma in porta, Vergara (che aveva sulla coscienza il rigore regalato al Bayern allo scadere) per Paletta accanto a Romagnoli, e Luiz Adriano al posto di Bonaventura, nel senso che l’ingresso del brasiliano ha avuto l’effetto di dirottare Niang sulla fascia sinistra. Il francese, in quella che sta diventando la sua estate, si è acceso solo a sprazzi, ma è stato l’unico dei rossoneri a dare l’impressione di poter far male al Liverpool. E’ rientrato invece in Italia Ely, vittima di una lesione al flessore della coscia sinistra: ora in tournée restano 24 giocatori.
ORIGI E FIRMINO — I problemi maggiori del Milan sono arrivati dalla differenza di passo rispetto agli inglesi, con diversi giorni di lavoro e qualche amichevole in più nella gambe. Il Liverpool ha giocato su ritmi decisamente più alti, chiudendo agevolmente i varchi e le linee di passaggio milaniste. Klopp ha come sempre dato una grande organizzazione tattica, grazie alla quale la sua squadra è in grado di alternare il 4-3-3 al 4-2-3-1 a seconda dei momenti di gioco. Variazioni che hanno spesso mandato in difficoltà il Milan, salvato in più di un’occasione dalla bravura dell’ultimo difensore (un paio di mezzi miracoli a testa per Abate e Antonelli). Il Liverpool in realtà nel primo tempo ha concluso in porta soltanto una volta – superlativo Gabriel su Mané da distanza ravvicinata -, ma ha esercitato una pressione quasi costante. In parole povere: ai punti avrebbero nettamente vinto gli inglesi già dopo i primi 45’. Contromosse rossonere? Il Milan ha provato a ripartire, ma l’azione si è spenta troppo spesso sulla trequarti per mancanza di sbocchi. Un po’ perché Luiz Adriano è andato poco incontro al pallone, un po’ perché le mezzali rossonere si sono trovate sempre ingabbiate dagli inglesi, bravi e rapidissimi nel raddoppiare, e a volte triplicare le marcature. In realtà va detto che il Milan ha provato anche questa volta a mettere in pratica le linee guida dell’allenatore, ma il divario atletico (e, in alcuni duelli, tecnico) è stato incolmabile. La pressione del Liverpool non ha mai accennato a diminuire, e nel secondo tempo il canovaccio è rimasto lo stesso, anche perché Klopp ha praticamente cambiato tutta la squadra, inserendo muscoli freschi. Il Milan è capitolato al quarto d’ora, con Origi che si è liberato di Paletta con un bello spunto e ha superato Gabriel nell’angolino. I rossoneri hanno provato a reagire, e questa è una delle note positive di serata, ma alla mezzora la partita si è chiusa col raddoppio di Firmino, che poi allo scadere si è visto stoppare il tris da una super parata di Gabriel.
MONTELLA TRANQUILLO — A fine gara Montella non è parso minimamente preoccupato: “Oltre alla differenza di condizione vorrei ricordare che loro sono i finalisti dell’ultima Europa League. Nonostante ciò abbiamo fatto una discreta partita, non ho visto una differenza netta fra noi e loro. Sappiamo su che cosa dobbiamo lavorare, e il tempo è dalla nostra parte. Vedo i ragazzi che provano a mettere in pratica le mie richieste, non si può pensare che in quindici giorni risolvessimo tutti problemi e diventassimo una grande squadra. Anzi, dirò di più: oggi ci avrebbe fatto peggio una vittoria… Insomma, occorre equilibrio. Per il resto, con la società abbiamo le idee molto chiare e siamo d’accordo su cosa intervenire, dove intervenire e se è possibile intervenire”. Il tecnico ne parla sorridendo, e tutto sembra tranne che una recita di facciata. La sensazione è quella di un allenatore sicuro che il lavoro di queste settimane alla fine pagherà. “Mi è piaciuto l’approccio, la squadra non si risparmia, ma siamo all’inizio del percorso, è normale che arrivi qualche sconfitta. E poi è stata una partita preparata in molto meno tempo rispetto alla precedente, ha inciso anche questo. Io dico che siamo sulla strada giusta. Se mancano i gol di Bacca? A me piacciono i calciatori forti, e Bacca è forte. L’abbiamo lasciato a casa per farlo lavorare, conto di ritrovarlo in ottime condizioni”.
Marco Pasotto
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