dal sito www.gazzetta.it
MILAN-CHIVAS 3-0: GOL DI NIANG, BALOTELLI E PAZZINI
I rossoneri - dopo la brutta Champions Cup - tornano alla vittoria contro i messicani su un campo ai limiti della praticabilità. Gioco duro, sei gialli e organizzazione scarsa: gli uomini di Inzaghi hanno dovuto giocare i due tempi con maglie diverse
Houston (USA) - Prima di parlare di gol, risultato, miglioramenti e altre questioni tecnico-tattiche, è necessaria una premessa: questa partita non avrebbe dovuto essere giocata. O meglio: non su un campo del genere. Un insulto al gioco del calcio ma soprattutto all’incolumità dei giocatori. E’ stato un miracolo, come hanno ammesso a fine partita anche i diretti interessati, che nessuno si sia fatto male. Una pessima serata per gli organizzatori della Relevent Sports (gli stessi della Guinness Cup) e della Lone Star Sports & Entertainment (l’organizzazione locale), che hanno programmato questa amichevole in un impianto magnifico (l’Nrg Arena è uno stadio con il tetto retrattile, si è giocato al chiuso in un ambiente perfettamente climatizzato mentre all’esterno c’erano 35 gradi), ma con un terreno di gioco disastroso.
CAMPO DISASTROSO — Disastroso perché il tappeto è stato steso soltanto due giorni prima della partita, e sistemato in modo inadeguato. C’erano avvallamenti, toppe, buche vere e proprie, rattoppi e tantissima sabbia fra le giunture delle zolle, che si alzava a nugoli ogni volta che rimbalzava il pallone. Insomma, roba molto pericolosa per muscoli e articolazioni. Alla fine è andato tutto bene, ma non è questo il punto: il punto è che Milan e Chivas – più il Milan del Chivas - hanno fatto presente l’impossibilità di giocare su un terreno simile, ma l’arbitro (che è responsabile per l’incolumità dei giocatori) è stato irremovibile: per lui sussistevano le condizioni di sicurezza e quindi si è giocato. Con calcio d’inizio un quarto d’ora in ritardo, vista la quantità di discussioni. Possibile, viene da chiedersi, che nessuno sapesse in che condizioni era il – si fa per dire – manto erboso? E che nessuno ne abbia controllato la posa? Che l’evento sia stato gestito in un modo poco felice e molto superficiale è deducibile anche dalle maglie delle squadre: bianca quella del Milan, a strisce biancorosse quella del Chivas, con evidente confusione cromatica. Tanto che nel secondo tempo il Milan si è presentato in divisa rossonera. Una scenetta da torneo del dopolavoro, più che da amichevole internazionale.
ATTACCO SBLOCCATO — Per il resto, ci sono finalmente buone notizie. Il Milan chiude la lunga parentesi americana con una vittoria, e lo fa mandando in gol tre attaccanti diversi. Se pensiamo che sino ad ora ne era stato segnato soltanto uno, a opera di un centrocampista, c’è di che sorridere. A parte i primi dieci minuti di sbandamento, in cui i messicani hanno sfiorato due volte il vantaggio (incrocio dei pali e grande intervento di Abbiati), i rossoneri hanno confermato di aver acquistato solidità e compattezza, ma soprattutto iniziato ad assimilare i meccanismi che vuole Inzaghi in fase di possesso palla.
Balotelli, alla prima partita stagionale da titolare, ha fatto molto movimento (come sempre, il più delle volte lontano dall’area), ha cercato l’intesa con i compagni ed è andato in gol con una magnifica punizione a giro. Niang conferma di essere in un ottimo momento, al di là del gol un po’ fortunoso, e Pazzini si è sbloccato con una zampata in area piccola, come piace a lui. La mediana stavolta ha funzionato. Bene Cristante, ordinato ed efficace davanti alla difesa, protetto da Poli e Muntari, che presto si sono trovati in mezzo alla battaglia: i messicani infatti a un certo punto l’hanno messa sulla ruvidezza ed è volato qualche calcione. Alla fine sul taccuino di Jallow sono finiti sei nomi, fra cui Balotelli e Pazzini: un po’ troppi per un’amichevole estiva (stasera Premium Calcio trasmetterà la differita alle 22.20). Ma anche questo serve a farsi le ossa, e poi il profumo della vittoria ha il potere di coprire tutto il resto.
dal sito www.milannews.it
UNA VITTORIA CHE AIUTA IL MORALE. BENE BALO, BENISSIMO NIANG MA È LA SQUADRA CHE È CRESCIUTA NEL COMPLESSO
Abbiati 6.5: in avvio di partita tocca tanti palloni, molti con i piedi e alcuni con le mani. Strepitoso nel riflesso sul pallonetto tentato da de Nigris. (dal 18’ st Agazzi sv; evita con un bell’intervento nel finale il gol della bandiera dei messicani, ma è l’unico tiro in porta che subisce)
Abate 6: segnali di crescita dal punto di vista fisico. Tuttavia il Milan preferisce giocare sulla fascia opposta.
Alex 6: dopo alcuni minuti di rodaggio, prende bene le misure agli attaccanti messicani e quando il Milan prende in mano la partita, gestisce bene la sua zona senza affanni. (dal 18’ st Zapata 6: normale amministrazione, sfiora il quarto gol di testa disturbando Essien)
Mexes 6: come Alex, ha bisogno di alcuni minuti per carburare. Poi dalla sua zona non si passa. Bene anche nella ripresa. (dal 26’ st Bonera 6: sostanzialmente fa un’esercitazione tattica)
Albertazzi 6: sicuramente la miglior prestazione da quando è tornato al Milan. Spinge e si propone bene sulla sua corsia di competenza, duettando spesso con Niang.
Poli 6: con i messicani che cercano la lotta in mezzo al campo, lui non tira indietro la gamba e sfiora anche il gol nel primo tempo. (dal 18’ st Essien 6: nella ripresa la partita ha poco da dire, serve a Pazzini l’assist del 3-0)
Cristante 6: gestisce bene i palloni che gli arrivano. Gioca spesso a due tocchi cercando di guadagnare tempi di gioco utili alla transizione offensiva.
Muntari 6: un po’ come Cristante, si libera spesso del pallone scaricandolo su un Niang molto in palla. Anche lui non si tira indietro nei contrarsi con i messicani in mezzo al campo. (dal 18’ st Saponara 6: si fa notare con delle belle accelerazioni e con un sinistro che finisce fuori di poco)
Honda 5.5: si divora un’occasione colossale sullo 0-0 su ottimo assist di Niang. Poi, con un cross poco convincente, entra nell’azione del gol dell’1-0 ma anche nella ripresa non è che si veda molto. (dal 26’ st Menez 6: appena entrato, pianta un paio di scatti dove fa vedere che la gamba è buona. Il campo infimo lo frena)
Balotelli 6.5: gioca 45 minuti ma fa tutto quello che Inzaghi gli ha chiesto di fare. Gravita maggiormente vicino all’area di rigore, duetta con i compagni, prende falli e segna. (dal 1’ st Pazzini 6: lotta come un matto alla caccia del pallone giusto, che arriva al 25’ della ripresa su cross di Essien e lui, di testa, non sbaglia)
Niang 7: dimostra con i fatti che la prova con il Liverpool e i miglioramenti in allenamento non sono stati un fuoco di paglia. Segna, in maniera un po’ fortunosa, il gol dell’1-0 ma è ovunque, soprattutto in fase di ripiegamento. (dal 26’ st Mastour 6: tocca pochi palloni, ma quando li tocca manda quasi al manicomio gli avversari)
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