dal sito www.gazzetta.it
MILAN, TUTTO FACILE A CESENA
I rossoneri vincono 3-1 al Manuzzi e tornano al comando della classifica: sabato sera a San Siro lo scontro diretto con la squadra di Conte. Subito in gol Muntari; poi Emanuelson e Robinho. Di Pusil la rete dei romagnoli
CESENA, 19 febbraio 2012 - Il Carnevale rossonero ha i colori di Muntari, Emanuelson e Robinho, i match-winner, ma anche i migliori in campo. Una questione di brio, fantasia e una voglia di vincere straordinaria. Il Cesena rimane abbagliato dal gioco del Milan che vince e torna al comando della classifica a sei giorni dalla sfida alla Juventus. Nonostante le assenze, la squadra di Allegri dà spettacolo e praticamentte chiude la partita al 31' del primo tempo con l'uno-due di Muntari ed Emanuelson; gol a cui si aggiunge quello di Robinho nella ripresa. Di Pusil la rete dei romagnoli. Impressionante la forza d'urto di Abbiati e compagni che dalla vittoria di Udine e da quella di Champions hanno trovato nuova linfa.
SOGNI PROIBITI - Daniele Arrigoni vuole riscattare la rimonta con sconfitta subita all'Olimpico contro la Lazio. Per scalare la montagna punta sul 3-5-2, affidando le sorti della squadra all'esperienza di Mutu e Iaquinta. La linea mediana è solida; una diga per bloccare la fonte del gioco del Milan. Nella passata stagione i romagnoli sbalordirono il campionato rifilando un 2-0 netto netto ai rossoneri. Allora c'erano Ibra e Pato. Nella versione 2011-12, lo svedese sconta la seconda giornata di squalifica, mentre il brasiliano viene tenuto a riposo precauzionale. Dopo avere aperto in due l'Arsenal, è già al palo, invece, Boateng, fermato da un problema muscolare che gli potrebbe far saltare anche la Juve. Non ci sono nemmeno Nesta e Mexes, così tocca a Bonera giocare in mezzo, mentre a centrocampo esordisce Muntari. Conferma in attacco per Robinho, schierato con Maxi Lopez.
SUBITO MUNTARI - Ma le assenze, le tante assenze, non incidono nella psicologia rossonera. Nel senso che la squadra di Allegri si prende il primo tempo e se lo cuce addosso. Non c'è partita. Il Cesena resta ipnotizzato dal possesso palla del Milan che non concede nulla. Un'orchestra affiatata; suono nitido e tempi giusti a cui partecipa con la grancassa Muntari. Il ghanese sfiora il gol al 5' e partecipa alla manovra con una naturalezza sorprendente; come se giocasse da sempre nel Milan. I bianconeri non trovano spazi e si fanno schiacciare inesorabilmente dal pressing dei campioni d'Italia, nonostante le urla di Arrigoni che chiede ai suoi ragazzi di avanzare di qualche metro. Emanuelson manca il gol grazie a una deviaizone di Antonioli all'8'. Ma quelle dell'ex interista e dell'olandese sono soltanto le grandi manovre per i gol che arrivano dopo la grande occasione mancata da Ambrosini fermato ad Antonioli. Si tratta di uno-due mcidiale che tra il 29' e il 31' zittiscono il Manuzzi. Prima Muntari mette in rete la palla maldestramente respinta da Antoniloi sulla punizione-bomba di Thiago Silva, poi Emanuelson, con un sinistro violento, colpisce il palo interno alla sinistra del portiere cesenate e arrotonda.
ROBINHO ARROTONDA - Arrigoni ribalta la squadra negli spogliatoi e l'approccio alla ripresa lo conferma. Mutu, infatti, coglie la difesa rossonera un po' distratta, ma solo davanti ad Abbiati manca di testa un gol pazzesco sprecandolo oltre la traversa. Lo scatto del Cesena fa arrabbiare Allegri che onde evitare problemi al 6' toglie Ambrosini, stanco e alle prese con un problema muscolare, per Van Bommel. Il viatico al terzo gol del Milan che arriva al 10'. Lo spunto è di Abate che mette al limite per Robinho. Il funambolo penetra in area indisturbato e incrocia perfettamente per il 3-0. I rossoneri rallentano e concedono campo al Cesena che però non molla e trova un gol con Pudil bravo da fuori area a cogliere Abbiati impreparato e infilarlo nell'angolino.
OCCASIONE EL SHAARAWY - Perché non crederci? Arrigoni inserisce anche Guana per Colucci, la cui freschezza può dare nuovi impulsi al Cesena. Allegri replica con El Shaarawy al posto del distrutto Robinho. Il Faraone manca subito il 4-1, calciando su Antonioli a porta spalancata. Iaquinta replica con una girata al volo splendida, ma è altrettanto spettacolare la deviazione di Abbiati che toglie la palla dall'angolo. El Shaarawy ci prova anche sul fischio finale dopo l'ingresso di Inzaghi per Maxi Lopez. Così, tanto per ricordare ad Allegri di essere sempre pronto. Alla fine è 3-1. Nuovo sorpasso. La sfida continua.
Gaetano De Stefano
dal sito www.milannews.it
L'ORCHESTRA MILAN "SUONA" IL CESENA E STRAPPA APPLAUSI
Con un'ottima prova collettiva, soprattutto nel primo tempo e con due nuovi goleador che vanno ad aggiungersi ad una già nutrita lista, i rossoneri passano agevolmente a Cesena e si riportano in testa alla classifica
Il Milan è in salute, nonostante i molti infortuni e la conferma è venuta dalla partita di Cesena, vinta in scioltezza e dando spettacolo con una formazione rimaneggiata e senza tanti campioni, ma che proprio per questo ha mostrato la forza del gruppo e la bontà della rosa, visto che si sono messi in luce nuovi giocatori come Muntari (alla prima partita e al primo gol in rossonero) e "gregari" come Emanuelson (anche lui al primo gol in rossonero e protagonista di una splendida prova che fa il bis con quella di coppa); insomma il Milan attuale è un'orchestra in cui tutti conoscono a memoria lo spartito e sanno interpretare al meglio la propria parte e per questo gli avversari finiscono "suonati" e severamente battuti: è successo all'Arsenal mercoledì, è successo anche al Cesena, ultima in classifica ma non per questo avversario facile, perchè in Italia non ci sono partite scontate. Allegri aveva catechizzato i suoi sull'importanza della partita, soprattutto alla vigilia di Milan-Juventus e temeva, come un po' tutti del resto, un calo di tensione o un approccio sbagliato alla partita, ma evidentemente ha saputo motivare al meglio i suoi ragazzi e toccare le corde giuste, perchè il Milan è scattato dai blocchi come un centometrista, ha travolto il Cesena fin dai primi minuti, ha disputato un primo tempo sontuoso e ha vinto nettamente, chiudendo la partita dopo solo mezz'ora e gestendo sufficientemente bene la ripresa, anche se nel finale ha rallentato un po' troppo, ma quest'ultima considerazione assomiglia tanto al tentativo di cercare il classico pelo nell'uovo di una prestazione molto positiva da parte di tutti, con i tre goleador di giornata in cima alla lista e non solo per le reti realizzate.
Allegri conferma la formazione ipotizzata alla vigilia, anche perchè gli infortuni dell'ultim'ora gli hanno tolto gran parte della possibilità di scelta: a sinistra in difesa c'è Mesbah, accanto a Thiago Silva c'è Bonera, Ambrosini fa rifiatare Van Bommel, il "jolly" Emanuelson torna trequartista, esordisce Muntari sulla sinistra a centrocampo, Maxi Lopez gioca la prima da titolare e al suo fianco c'è Robinho, rivitalizzato e galvanizzato dalla doppietta in Champions League, mentre per El Shaarawy c'è solo panchina. Cesena è una delle tante tappe fondamentali del campionato, perchè al Manuzzi la scorsa stagione il Milan ha perso e non bisogna replicare la disavventura, perchè è l'ultima partita prima di Milan-Juventus e bisogna rispondere alla vittoria dei rivali nell'anticipo contro il Catania, perchè bisogna tornare in testa, seppur temporaneamente e virtualmente e perchè bisogna dare continuità alle vittorie, dopo la rimonta di Udine e il trionfo contro l'Arsenal, per arrivare alla sfida scudetto di sabato prossimo con grande entusiasmo, carica e consapevolezza della propria forza e di una condizione finalmente ritrovata e che i rossoneri devono testare contro un Cesena che, non solo non è stato impegnato in settimana al contrario del Milan, ma anche nello scorso turno di campionato ha giocato addirittura al giovedì a Roma contro la Lazio, quindi ha avuto praticamente dieci giorni a disposizione per preparare al meglio la sfida.
Il Milan parte sparato, domina fin dai primi minuti, mantiene costantemente il possesso palla, chiude il Cesena nella sua metà campo e lo percuote in continuazione, creando addirittura tre nitide palle gol nei primi dieci minuti, con Muntari, Emanuelson e Ambrosini; l'ex Antonioli è bravo a tenere in partita i suoi con grandi parate, ma si ha l'impressione che il gol sia solo questione di tempo. Impressionante la facilità e la naturalezza con cui Muntari partecipa al gioco e si inserisce negli schemi e negli automatismi, al punto che sembra al Milan da una vita e non solo da pochi giorni e ciò dà realmente l'idea di quanto la squadra sia un'orchestra e la manovra una sinfonia che incanta, perchè il possesso palla è produttivo e non fine a se stesso, il pallone gira velocemente e non lentamente come qualche settimana fa, il ritmo è alto e il pressing asfissiante al punto che permette spesso di recuperare palla già sulla trequarti, se non addirittura al limite dell'area avversaria e ciò consente di schiacciare il Cesena e metterlo in difficoltà. A furia di tempestare Antonioli con frequenti tiri verso la porta, il portiere va in confusione e respinge maldestramente sui piedi di Muntari una violenta punizione di Thiago Silva; il ghanese non si fa pregare e deposita in rete da pochi passi un gol che fa esultare doppiamente il popolo rossonero, in quanto realizzato dopo solo mezz'ora giocata in maglia rossonera dall'ennesimo scarto dell'Inter che al Milan si trasforma e dà il meglio di sè. Per questo in curva si saltella al ritmo di "chi non salta è un nerazzurro", ma gli sfottò nei confronti dei cugini vengono interrotti dal secondo boato che arriva quasi subito per il raddoppio realizzato da Emanuelson con un violento rasoterra di sinistro che va a colpire il palo e rimbalza in rete; un gol splendido e meritato dall'olandese che negli ultimi tempi è cresciuto moltissimo e si è reso utile in molti ruoli. Il Milan, nonostante il doppio rassicurante vantaggio, continua ad imperversare fino alla fine del tempo e quando l'arbitro manda le squadre negli spogliatoi, il Cesena, che ha avuto solo un'occasione con un colpo di testa di Iaquinta, sembra rintronato e scosso come chi è appena uscito da una lavatrice in centrifuga. Da sottolineare la qualità del gioco rossonero e, soprattutto, le ottime trame palla a terra sul terreno sintetico; era già accaduto a Novara e ciò dimostra che un terreno di questo tipo avvantaggia le squadre molto tecniche, in quanto regolare e senza insidie e sarebbe il caso di farci un pensierino anche per San Siro, che ha sempre un prato in condizione pietose e che penalizza il gioco tecnico e rasoterra.
Dagli spogliatoi esce un Cesena più motivato che vuole riscattarsi e un Milan un po' sazio che vuole controllare la situazione e non sprecare molte energie, visto che all'orizzonte c'è la partitissima contro la Juventus; la difesa rossonera si distrae e viene graziata da Mutu, che sbaglia in modo incredibile un gol di testa che sembrava già fatto; Allegri si arrabbia, teme che ciò che non è avvenuto nel primo tempo (approccio sbagliato) possa avvenire nella ripresa e cerca di dare la scossa inserendo Van Bommel al posto dello stanco e acciaccato Ambrosini (zoppicava già nel primo tempo). Evidentemente le urla dell'allenatore svegliano la squadra che si rimette a giocare, trova grandi spazi nella difesa avversaria e la punisce con una verticalizzazione di Abate che smarca Robinho al limite dell'area e il brasiliano dimostra di essere in un momento magico, entra in area e fulmina Antonioli, facendo dimenticare gli sciagurati errori del recente passato e andando ad esultare verso la panchina in cerca di Zambrotta che compie gli anni proprio oggi, a conferma che Binho è un uomo squadra anche per la capacità di far gruppo e per la sua simpatia. Partita chiusa e il Milan rallenta nuovamente concendendo campo al Cesena che ne approfitta, ha il merito di non mollare e trova il premio del gol della bandiera, realizzato da Pudil che sorprende Abbiati con un tiro dalla distanza che coglie impreparato il portiere rossonero. Incredibilmente il Cesena ci crede e prova a riaprire la partita, sfruttando anche le energie e la freschezza dei nuovi entrati; Allegri manda in campo El Shaarawy al posto di Robinho (stanchissimo perchè, come sempre, ha corso molto) e il Faraone ha subito l'occasione per segnare, ma se la divora sparando su Antonioli in uscita. Diventa protagonista anche Abbiati, che devia in angolo una bella girata al volo di Iaquinta che poteva segnare il secondo gol per il Cesena, costringendo il Milan ad un inaspettato finale di sofferenza. Invece gli ultimi minuti scorrono via in scioltezza e Allegri nel recupero manda in campo anche Inzaghi per consentirgli di aggiungere un'altra presenza alla sua lunga serie, ma ovviamente SuperPippo non ha l'occasione per mettersi in mostra ed è ancora El Shaarawy a tentare l'ultimo guizzo nei secondi finali di partita per dimostrare ad Allegri di essere pimpante e sempre pronto in qualsiasi momento.
Il Milan vince per l'ottava volta in trasferta (seconda consecutiva dopo il successo di Udine) e lancia la sfida alla Juventus; arriverà alla partita di sabato da capoclassifica, perchè i bianconeri recupereranno più avanti la partita di Bologna rinviata per maltempo e questo può essere un piccolo vantaggio psicologico se si riuscirà a non pensare che la classifica è incompleta. Ma ciò che più dà fiducia è che ora i rossoneri sembrano davvero brillanti e in perfetta forma, a conferma che la preparazione a Dubai sta dando i frutti sperati proprio nei tempi previsti e le gambe imballate e il gioco lento e poco produttivo delle scorse settimane sembrano solo un brutto ricordo; la squadra corre, gioca in velocità, crea molte occasioni da gol e tutti i giocatori sembrano perfettamente inseriti nei meccanismi del gioco, anche chi, come Muntari, è appena arrivato. Il Milan ha bissato l'ottima prova contro l'Arsenal e ha vinto in scioltezza, dando l'impressione di non soffrire troppo le tante e importanti assenze; la formazione che ha dominato il primo tempo di Cesena non sembrava certo in estrema emergenza, visto che ha dato spettacolo ed è sembrata un'orchestra affiatata nonostante mancassero molti "primi violini", anche perchè ha dimostrato di essere una vera cooperativa del gol raggiungendo quota diciassette marcatori diversi in stagione con due ulteriori "new entry"; il popolo rossonero ha gradito il "concerto", ma ora si aspetta un grandioso bis nell'occasione più importante, ovvero la sfida contro la Juve. |