dal sito www.gazzetta.it
MILAN, CHE FIGURACCIA. VINCE L'AJAX, DINHO GIU'
I rossoneri, già qualificati agli ottavi di Champions, battuti in casa dai Lancieri (2-0). Senza Ibra, inserito nel finale di gara, la squadra di Allegri subisce il gioco e non brilla. Mai in partita il brasiliano
MILANO, 8 dicembre 2010 - Ciò che temeva Allegri alla vigilia di Milan-Ajax, si materializza fastidiosamente a San Siro con una sconfitta ai limiti della figuraccia. Il 2-0 per gli olandesi è l'ineccepibile risultato di una serata su cui riflettere perché fa a pugni con la cavalcata in campionato. Un passo indietro quello dei rossoneri, anche se il k.o., con la qualificazione in banca, è indolore; anche se in campo c'è spazio per molte seconde linee. Non c'è Ibra e questa, dopo 19 presenze consecutive, è la notizia. La seconda, dopo sette panchine di fila, è la presenza dal primo minuto di Ronaldinho al fianco dell'amico Robinho. Una scelta che al fischio finale si rivelerà inconsistente per l'atteggiamento a tratti irriverente del brasiliano: lento e mai in partita. Allegri fa un po' di turnover: Amelia in porta, Bonera e Yepes in difesa, Flamini al posto di Gattuso e Seedorf di nuovo titolare come trequartista. Di fronte c'è un Ajax più motivato dopo l'avvento in panchina di Frank de Boer al posto di Jol. "Giocate con gioia" dice l'ex nazionale orange e amico di Seedorf ai suoi. Messaggio recepito.
TANTO AJAX - I Lancieri partono bene. Pressing costante; velocità sulle fasce. La scuola Ajax si vede e il Milan subisce. Il disagio è evidente, anche la difesa tiene, diretta con autorità da Yepes e Thiago Silva. Amelia, dal canto suo, ci mette tante pezze nonostante l'impiego esiguo. Dice di no a Suarez, Sulejmani ed Eriksen, dotato di piedi buoni e potenti. I rossoneri per oltre mezzora subiscono il pressing feroce degli olandesi e quando ripartono non hanno punti di riferimento a cui affidarsi. Troppo lunghi per incidere, i ragazzi di Allegri lasciano l'iniziativa all'Ajax, condizionati inevitabilmente dalla qualificazione già raggiunta, ma anche dai giustificati timori di infortuni. Non a caso al 26' ci lascia le penne Flamini per un colpo duro al ginocchio destro. lo sostituisce Boateng. E Ronaldinho? Anonimo. Solo nel finale, quando il Milan decide finalmente di alzare il baricentro, il Gaucho si fa notare, ma il colpo di testa in torsione sul cross di Robinho è centrale. Il finale del primo tempo conferma però la buona preparazione fisica dei rossoneri che innescano tre belle azioni, senza trovare però il colpo decisivo.
CROLLO ROSSONERO - La ripresa ripropone lo stesso Ajax, feroce nel suo pressing che si divora un Milan lento e senza idee. Quasi anarchico nel suo modo di proporsi, con un Ronaldinho che esagera alla ricerca di un guizzo convincente, ma ombra di se stesso: irriconoscibile. Ma anche con un centrocampo che non fa filtro e regala metri all'Ajax. Così diventa inevitabile il gran gol di De Zeew al 13': un palla dalla lunetta che si infila nell'angolo alla destra di Amelia. Allegri non ci sta a perdere, e 19' toglie Ambrosini per Ibrahimovic. Ma lo svedese non è Henry Potter. L'Ajax caricato a mille trova addirittura il raddoppio con un gol pazzesco di Alderweireld dal limite, sotto la traversa. Così Ibra prova a inventare qualcosa di nuovo. Quasi ci riesce al 27', trovando lo spazio in un fazzoletto di terra e mancando il gol per l'intervento di piede di Stekelemburg. Con tale vantaggio l'Ajax può permettersi di fare possesso palla mentre il Milan trotterella senza pressare. Sconcertante l'atteggiamento di Ronaldinho che non partecipa alla manovra, mentre Ibra a piccoli passi domina la scena. Quasi un saluto del brasiliano al pubblico rossonero. Chissà, forse la fine di una storia mai decollata.
Gaetano De Stefano
dal sito www.milannews.it
AMELIA STREPITOSO. FANTASMA DINHO
LE PAGELLE di Pietro Mazzara
Amelia 7,5: se Allegri può dormire sonni tranquilli per ciò che riguarda i portieri è anche perché può puntare su un Marco Amelia sontuoso. Contro l’Ajax l’ex portiere del Genoa è perfetto e vola al minuto 28 toglie dall’incrocio dei pali un destro a colpo sicuro di Eriksen, strozzando in gola l’urlo del gol all’avversario. Puntuale nelle uscite, non può nulla sulle due sassate scagliate da De Zeeuw e Alderweireld. Capiamo perché il mister faccia fatica a scegliere il titolare.
Bonera 6: torna titolare sulla destra al posto di Abate. Gara senza infamia e senza lode.
Thiago Silva 6,5: conferma di essere una delle colonne di questo Milan tant’è che Allegri lo manda in campo anche contro i lanceri ed è sempre presente.
Yepes 6,5: prima scelta del mister rossonero per ciò che riguarda il reparto arretrato, è protagonista di una buona prestazione e non va mai in difficoltà contro De Jong e Sulejmani. Anche lui, come Thiago Silva, è incolpevole sui gol degli olandesi.
Antonini 6: torna titolare e tiene bene la fascia mancina nonostante Van der Wield scenda sempre con puntualità. Un buon test a livello fisico che da una buona risposta al suo allenatore. E’ pronto a riprendersi la fascia anche in campionato.
Flamini 6: fin quando resta in campo da molto dinamismo alla mediana ed attacca bene gli spazi creando una delle poche occasioni del primo tempo con un bel cross che non trova nessuno all’appuntamento decisivo. Esce dopo uno scontro con Eriksen (dal 26 pt Boateng 5,5: prende il posto di Flamini con gli stessi compiti ed alza molto il pressing della squadra. Ha sulla coscienza lo slalom di Suarez sul gol del 2 a 0 ospite)
Pirlo 6: ancora minuti importanti per il bresciano che ha dimostrato di avere il piede sempre caldo. Cala alla distanza ma la condizione sta tornando quella ottimale.
Ambrosini 6: solito lavoro di legna e di generosità (dal 20’ Ibrahimovic 6: entra, da la scossa e sfiora due volte il gol, una delle quali provando una rovesciata alla Van Basten. Doveva riposare, si è riposato e quando è entrato ha fatto vedere perché Allegri non lo ha mai lasciato fuori).
Seedorf 5: torna titolare, dovrebbe illuminare i due brasiliani la davanti ma non fa nulla di tutto ciò. Si gusta, per modo di dire, da posizione privilegiata il gol del vantaggio dei suoi connazionali facendosi superare in velocità da De Zeeuw che batte l’incolpevole Amelia.
Ronaldinho 4,5: un fantasma. La voglia matta di scendere in campo la lascia negli spogliatoi. Si accende solo per cinque minuti nel finale di primo tempo ma poi sparisce. La squadra non lo aiuta ma anche lui non fa molto. Allegri lo tiene in campo per tutti i 90’ minuti ma forse avrebbe fatto meglio a toglierlo.
Robinho 6: conferma il suo ottimo momento di forma correndo come un ossesso su tutto il fronte offensivo. Crea, dopo una illuminante apertura di Pirlo, l’occasione più ghiotta del primo tempo con un tiro-cross che viene salvato, prima del tap-in vincente di uno tra Dinho ed Ambrosini, dalla difesa dei lancieri. Mette sulla testa del Gaucho un pallone importante non sfruttato dal numero 80. Pato può rientrare con calma. (dal 32 st Merkel sv).
Allegri 6: comunque sufficiente la prova del Milan due dal quale ottiene risposte importanti soprattutto da Amelia e Yepes. |