dal sito www.gazzetta.it
QUAGLIARELLA-DEL PIERO, CHE JUVE. AL MILAN NON BASTA IBRAHIMOVIC
I bianconeri vincono 2-1 a S. Siro nonostante le numerose assenze: super partenza rossonera (traversa di Ibra), poi segna Quagliarella. Nella ripresa raddoppia Del Piero, poi lo svedese accorcia al 36'. Eccellente Melo
MILANO, 30 ottobre 2010 - Nel calcio nulla è scontato. Quanti di noi hanno pensato a una passeggiata rossonera in una fredda notte milanese? Invece Milan-Juve esalta eroicamente i bianconeri che fanno a pezzi il Milan che non ti aspetti. Che si scioglie con il passare dei minuti, anche se Ibrahimovic illude il popolo rossonero dopo i gol di Quagliarella e Del Piero.
MAZZATA CHIELLINI - Il forfait di Giorgio Chiellini a un passo dalla gara è infatti una mazzata micidiale per una Juventus già gravata da assenze pesanti e senza Krasic sulla fascia. Il vuoto lasciato dal difensore complica la vita a Delneri. Il sostituto è Legrottaglie. Al posto del serbo, Delneri schiera invece Martinez che si alterna sulle fasce con Marchisio in un 4-1-4-1 con Del Piero libero di svariare. Allegri, senza Thiago Silva e Ronaldinho, oppone ai bianconeri lo stesso Milan di Napoli. Sokratis in difesa, Robinho dietro le punte e una partenza spettacolare che dopo soli 30 secondi porta Pato a tu per tu con il gol. Un’azione così fluida ed eccitante che obbliga i bianconeri ad alzare il fronte e pressare.
PARTENZA MILAN - Ma sono i rossoneri a impressionare di più. Al 7’ tocca a Ibra far vibrare lo stadio con un piatto destro da fuori area che va a sbattere sull’incrocio dei pali. Al 9’ Storari devia in angolo il tocco sul primo palo dello svedese. Il dominio è evidente, ma al 19’ il vento cambia direzione e la Juve lancia il primo segnale importante. Ibra scatta in contropiede ma si allunga la palla; Melo recupera e serve Del Piero che impegna Abbiati in due tempi sul primo palo. Trovato l’equilibrio la Juve chiude gli spazi e trova addirittura il vantaggio al 23’ al termine di un’azione esemplare. L’assist è di De Ceglie: Quagliarella sovrasta Antonini e in elevazione infila di testa nel sette alla destra di Abbiati. Non è un caso, perché al 29’ Del Piero va via alla sua maniera. Gioco di gambe, finta e rasoterra che Abbiati manda in angolo allungandosi sulla destra.
JUVE IN ESTASI - E’ il momento dell’esaltazione. Prendere ad esempio Felipe Melo; prestazione eccellente. E Martinez? Quello che fa Martinez al 30’ è poesia. Serie di dribbling e palla che va a impennarsi e finire tra le braccia del portiere rossonero. Bella Juve, Milan spento. Che perde Bonera al 35’ dopo uno scontro fortuito con De Ceglie. Tocca ad Abate sostituirlo. Identico destino per il bianconero che lascia a Pepe, che si piazza nell'inedito ruolo di terzino. Il Milan è molle come il colpo di testa di Robinho al 42’. Come la difesa che si impappina su un innocuo cross di Del Piero che Abbiati deve allontanare con il pugno. Nel finale del primo tempo i rossoneri si scuotono. Al 48’ Ibra non dà potenza al suo colpo di testa centrale: Storari ringrazia. Subito dopo, invece, Zlatan si libera di Pepe, ma da due passi calcia oltre la traversa.
MECCANISMI PERFETTI - Nella Juve tutto funziona alla perfezione. Difesa incerottata ed eroica d’altri tempi e organizzazione di gioco. Felipe Melo è un gigante; al 5’ si immola sul bolide ravvicinato di Ibra destinato in rete. Delneri perde anche l’ottimo Martinez al 9’ (dentro Sissoko), ma la Juve sembra sopportare qualsiasi colpo. Chi non va, invece, è il Milan. Soprattutto dove dovrebbe fare faville. Pato è abulico; Ibra soffre la marcatura e il centrocampo non combina nulla di buono. Roba da mettersi le mani nei capelli. Milan da scudetto? Una squadra creata per vincere deve poter contare su una panchina adeguata e difensori pronti all’uso. Capace di chiudere e far ripartire la manovra. Invece quello che accade al 20’ è sconcertante. Sissoko se ne va come Maradona aiutato dall'errore di Antonini, si impappina davanti ad Abbiati ma riesce a toccare all’indietro a Del Piero che, chapeau capitano, non sbaglia. Inutili gli inserimenti di Seedorf e Inzaghi (fuori Boateng e l’impossibile Pato) e il gol di testa del solito Ibra. Ale chiude magicamente il cerchio su una serata da sballo. La Juve è viva e vegeta. Il Milan sconcertato e rimandato.
Gaetano De Stefano
dal sito www.milannews.it
DIFESA TROPPO SOFT. ATTACCO TROPPO IBRA...
LE PAGELLE di Francesco Somma
Abbiati 5,5: Incolpevole sui gol della Juve; da brividi, come ormai da troppe giornate, sulle palle alte
Bonera 6: Una partenza discreta ed attenta, interrotta da un infortunio al ginocchio che lo costringe a lasciare il campo (Abate 5,5: Ci mette, come sempre, tanta voglia, ma i risultati non si vedono)
Nesta 6,5: Giganteggia rispetto ai compagni di reparto, facendo di tutto per mantenere in piedi una baracca che stasera è ceduta in troppi punti
Sokratis 6: Un passo avanti rispetto all’uscita napoletana dello scorso lunedì: Quagliarella e Del Piero lo mettono in ansia meno di Lavezzi, ma in generale mostra una buona personalità
Antonini 5: Due leggerezze evidenti e pesanti, sui entrambi i gol della Juve
Gattuso 5,5: Fa il terzino, il mediano incontrista e la mezzala, mettendoci tutto il cuore possibile, ma non basta
Pirlo 5: Se il direttore d’orchestra ha le idee e confuse e non riesce ad armeggiare la bacchetta a dovere, le conseguenze non possono che essere deludenti
Boateng 5,5: Si mantiene sui modesti livelli di Napoli: la grinta e la determinazione non gli mancano, ma non arrivano le giocate importanti di cui è capace (68' Seedorf 5: Chiamato a dare ordine ad un reparto confuso, non riesce ad entrare in partita)
Pato 4,5: Delle due l’una: o non è ancora guarito del tutto dall’infortunio alla caviglia, oppure ha ancora tanta (tanta) strada da percorrere per imparare a rimanere in piedi nei momenti che contano (75' Inzaghi sv.)
Robinho 5,5: Un inizio incoraggiante seguito da un letargo troppo lungo, e dal risveglio nell’ultimo quarto di gara: invano
Ibrahimovic 6,5: Riesce da solo a mettere in apprensione l’intera retroguardia bianconera, ad andare ripetutamente vicino al gol, e a salire in cielo per riaccendere le speranze, deluse, purtroppo dall’ingeneroso finale
Allegri 6: Ci sono di buono la determinazione e la ricerca continua del gol, finalizzata soprattutto da Ibrahimovic. Se le idee che arrivano dal centrocampo sono esigue e confuse, è l’intera squadra a pagare |