dal sito www.gazzetta.it
MILAN CAMPIONE D'ITALIA. A ROMA BASTA LO 0-0
I rossoneri conquistano il 18° scudetto all'Olimpico, con due turni d'anticipo, pareggiando contro i giallorossi. Nel primo tempo Vucinic sfiora il gol, poi nella ripresa la squadra di Allegri cambia marcia e va vicina al vantaggio con Robinho (palo) e Boateng
ROMA, 7 maggio 2011 - Tutti al Milan party. Perché basta lo 0-0 all’Olimpico per conquistare lo scudetto numero 18, l’ottavo dell’era Berlusconi. Titolo meritato, frutto di una cavalcata irresistibile. La Roma ci prova a guastare la festa soprattutto nel primo tempo, ma con una grande ripresa e un possesso palla magistrale, i rossoneri conquistato un punto che vale una montagna d’oro.
IBRA SFIDA TOTTI - L’aria di festa è l’ultima cosa che Vincenzo Montella ha voglia di respirare. Con il basso profilo, senza squilli di tromba, mette insieme una formazione priva di De Rossi e Perrotta, senza per questo rinunciare ai suoi numeri preferiti, a cominciare da Totti punta unica, con un tridente alle sue spalle composto da Taddei, Simplicio, Vucinic. Massimiliano Allegri schiera il solito blocco, quel 4-3-1-2 che si è fatto largo in campionato. La solita difesa, il centrocampo di sempre, con Gattuso recuperato e Ibrahimovic finalmente liberato dalle catene, schierato al fianco di Robinho. Turn over? Nemmeno per sogno. Boateng il trequartista, con Robinho al fianco di Ibra. Un mix di muscoli e fantasia che non spaventa la Roma
ABBIATI E' SUPER - Infatti i giallorossi partono forte, mentre il Milan cerca di addomesticare la partita con il possesso palla. Eccezion fatta per la bella combinazione al 10’ tra Seedorf e Boateng con tiro del ghanese che supera la traversa, è evidente come la testa dei primi della classe non sia sgombra da responsabilità. La Roma risponde con un buon calcio e una manciata di secondi dopo sfiora il gol con Taddei che confeziona un diagonale di pochissimo alto dalla destra. Il tamburo dei giallorossi è insistente e crea problemi al Milan che fatica a contenerli soprattutto sulla fascia destra. Come al 14’ quando Cassetti pennella il cross perfetto per Vucinic. Il montenegrino stoppa di petto nell’area piccola e calcia a colpo sicuro, senza fare i conti però con Abbiati che si oppone con il corpo. L’occasione pazzesca aumenta i giri del motore giallorosso, anche se Montella al 17’ perde Brighi per un problema al ginocchio. Entra Rosi, e la Roma passa al 4-4-1-1, con Taddei che scala a sinistra.
VUCINIC CI PROVA - Il senso però non cambia, perché al 23’ solo un prodigioso intervento in scivolata di Nesta impedisce a Vucinic di assestare la zampata vincente. Il Milan si compatta e riesce ad arginare l’impeto della Roma, puntando però sulla partita difensiva. Il rischio infatti è dietro l’angolo per la capacità della Roma di ritagliarsi gli spazi giusti. Vale come esempio, al 37’, la parata di Abbiati che si oppone a Rosi sul primo palo. Di Milan invece c’è davvero poco, eccezion fatta, al 39’, del primo guizzo di Ibra che perde il contrasto con Juan. Scintille a parte fra Totti e Van Bommel, il primo tempo si congeda con l’uscita di Abbiati che anticipa Simplicio. La firma del portiere ancora una volta decisivo.
OCCASIONI D'ORO - Allegri comprende le difficoltà dei suoi ragazzi e parte nella ripresa con Ambrosini al posto di Gattuso. E la partenza è rumorosa. Come il palo colpito al 1’ da Robinho e il gol sfuggito poco dopo ad Ambrosini che si vede deviare in angolo la sua girata ravvicinata. Il concetto è semplice: quando i rossoneri alzano il ritmo la Roma va in sofferenza; appena la tensione dei rossoneri cala, i giallorossi ne approfittano. Ma è sicuramente un Milan diverso; che pressa con più convinzione e che chiede il rigore per un’uscita di Doni su Ibra. Montella intanto decide di rinunciare a Vucinic per Borriello. La partita però è decollata, e vi partecipano tutti. Abate al 12’ toglie la palla dai piedi di Taddei pronto a colpire; Van Bommel prima pasticcia, ma poi con rabbia risolve una pericolosa situazione in area. E al 15’ Boateng spreca l’impossibile. Servito da Ambrosini, il ghanese, a tu per tu con Doni, calcia un pallonetto a lato. Non è tutto: al 18’ Doni respinge la punizione violenta di Ibra a caccia della gloria personale.
POSSESSO PALLA - Sono evidenti minuti di passione che il Milan divora con gran possesso palla e affondi improvvisi, concedendo di tanto in tanto campo alla Roma, per futili disattenzioni. Allegri però pensa a dare vigore all’attacco, togliendo Robinho per Pato. Piccoli sussulti per il brasiliano, ma utili per concentrare giallorossi su di sé. La tensione sale inevitabilmente, soprattutto quando la Roma accelera, trascinata da un Totti inesauribile, quasi volesse scacciare l’idea della festa rossonera. Ma la fame non la controlli; la voglia di spaccare il mondo non la plachi. Quando dopo cinque lunghissimi minuti di recupero Morganti fischia la fine, esplode la gioia: incontenibile e infinita. Il Milan è campione.
Gaetano De Stefano
dal sito www.milannews.it
E' FINITA COME DOVEVA, FINALMENTE: 18 VOLTE, GRAZIE RAGAZZI!!!
LE PAGELLE di Francesco Somma
Abbiati 7: Dopo 14 minuti salva da zero metri su Vucinic, per poi ripetersi dopo 30 minuti. Chiude in bellezza una delle sue migliori stagioni in rossonero
Abate 6,5: La più bella sorpresa del campionato confeziona l’ennesima gara fatta di attenzione e generosità: dà l’anima in entrambe le fasi, superarlo è sempre più difficile
Nesta 7: Una manciata di minuti, e compie il primo miracolo della serata, togliendo dai piedi di Vucinic una palla in attesa di essere spinta in rete
Thiago Silva 7: Con la fine dei giochi, sono finite anche le parole per descrivere la grandezza e lo spettacolo offerto dalle sue prestazioni. Piaccia o non piaccia: è il numero uno al mondo
Zambrotta 6: Nel primo tempo le migliori occasioni per la Roma arrivano dalla sua fascia di competenza: impiega un po’ per prendere le misure a Cassetti e Taddei, ma nella ripresa è un’altra storia
Gattuso 6: Qualche imprecisione in appoggio, soprattutto nel primo tempo, e prima di riuscire a prendere in mano in mano il centrocampo e dar man forte a Van Bommel e Boateng (45’Ambrosini 6: Prova ad innescare Boateng inventandosi uomo assist, ma invano)
Van Bommel 7: Fa a sportellate con Totti praticamente per tutto il primo tempo, riuscendo a tenere bene in mano gli equilibri di una mediana che fatica ad accendersi, ma non ad arginare le offensive giallorosse
Seedorf 6,5: Qualche pezzo d’alta scuola: pennellate, numeri, contornati da una prova elegante e di grande spessore
Boateng 6,5: A pochi minuti dall’inizio del secondo tempo, divora l’occasione per insaccare l’1-0, imbeccato perfettamente da Ambrosini. Ha altre buone occasioni, ma non riesce a sfruttarle. Poco importa, grazie Big Beng!
Robinho 6: Il palo su bellissima conclusione a giro è il punto più alto di una gara fatta soprattutto di corsa e sacrificio. In pieno stile, insomma… (73’Pato: sv)
Ibrahimovic 7: Dal primo all’ultimo minuto, è la peggiore spina nel fianco della difesa giallorossa. Mr.Scudetto non poteva fallire, non sa fallire, e non ha fallito…Sono 18, grazie soprattutto a lui
Allegri 7,5: Ci scusi mister, ha ragione, è grazie soprattutto a lei che – maestro, esperto e motivatore – è riuscito a sfruttare al meglio tutte le risorse a disposizione. Chapeau!
ALLEGRI RINGRAZIA BERLUSCONI: "UNO SCUDETTO MERITATO"
L'allenatore dei rossoneri: "Devo ringraziare tutti, in primis il presidente Berlusconi che mi ha messo a disposizione una rosa importante. Gli ultimi 5 minuti li ho vissuti intensamente, avevamo fatto una buona partita ed era importante chiudere subito il discorso scudetto"
ROMA, 7 maggio 2011 - "Gli ultimi 5 minuti li ho vissuti intensamente, avevamo fatto una buona partita ed era importante chiudere subito il discorso scudetto". Così Massimiliano Allegri commenta ai microfoni di Sky Sport la vittoria del tricolore dei rossoneri. "Non era semplice, i ragazzi hanno dato dimostrazione che meritano di vincere questo titolo. Anche stasera - prosegue Allegri - hanno giocato con concentrazione e hanno fatto di tutto per vincere, senza aspettare la prossima domenica.
IL GRAZIE A BERLUSCONI - "Devo ringraziare tutti, in primis il presidente Berlusconi che mi ha messo a disposizione una rosa importante, miscelata tra i nuovi e i vecchi che hanno vinto tanto e che hanno dato sempre l'esempio con un comportamento esemplare, anche fuori dal campo. Siamo contenti anche per i tifosi - aggiunge Allegri - ci dispiace non essere a Milano stasera, ma festeggeremo in settimana e poi sabato sera allo stadio".
MOMENTI CHIAVE - Per Allegri i momenti decisivi sono stati "il derby, e la vittoria di Firenze con il Napoli a pari punti".
IL FIORETTO - "È una bella sensazione vincere lo scudetto al primo anno", ammette l'allenatore neo-campione d'Italia, che confessa anche il fioretto fatto con Galliani in caso di vittoria del tricolore: "Abbiamo deciso che quest'anno in Versilia andremo al Santuario di Montenero a piedi, ci aspetta una bella salita". |