dal sito www.gazzetta.it
TROFEO BERLUSCONI ALLA JUVE. 5-4 AI RIGORI: DECIDE MOTTA
I tempi regolamentari si erano chiusi sullo 0-0. La 20ª edizione del classico appuntamento estivo si decide dal dischetto. Sbaglia Thiago Silva, per la Juve segnano tutti: Pepe, Bonucci, Lanzafame, Diego e l'ex difensore della Roma. Sprazzi interessanti di Ronaldinho e Diego
MILANO, 22 agosto 2010 - Ci vuole un errore dal dischetto di Thiago Silva per decidere la squadra vincitrice della 20ª esima edizione del Trofeo Luigi Berlusconi. Sotto gli occhi del c.t. azzurro Prandelli, la Juventus porta a casa la coppa per la nona volta nella sua storia, dopo che la più classica amichevole del calcio d'estate era finita senza gol.
ASPETTANDO IBRA? - San Siro aspetta il rientro di Pato e, soprattutto, notizie più certe sul futuro di Ibrahimovic, sul cui approdo in rossonero Berlusconi pare possibilista. Intanto, il clima è quello della serata di gala, del tradizionale appuntamento estivo tra due nobili famiglie che al prestigio, negli ultimi anni, hanno unito ben poche gioie. Due grandi club che vorrebbero porre fine al dominio dell'Inter, uscita ieri sera proprio da questo stadio con un altro trofeo in tasca. La voglia di ben figurare non manca, ma la temperatura vicina ai 30°C non favorisce la ricerca di ritmi alti di gioco. Uno svantaggio soprattutto per la Juve, che avrebbe bisogno di aggredire e spingere di più sulle fasce, affidate per l'occasione a Martinez (inizialmente a destra nel 4-4-2) e Pepe.
DINHO C'E' - Nel primo tempo, dopo una fase iniziale all'insegna della prudenza, è il Milan a far vedere le cose migliori. Ronaldinho, apparso in netto progresso fisico rispetto al Trofeo Tim, fa capire subito di essere ispirato, concentrato e desideroso di regalare soddisfazioni al presidente Berlusconi, che lo osserva dalla tribuna vip e non ha mai perso occasione per riempirlo di fiducia e complimenti. Sono suoi gli spunti più interessanti, compreso un passaggio illuminante che il giovane Oduamadi, schierato a destra nel tridente d'attacco, spreca sciaguratamente. Manninger, però, è spaventato soprattutto da due conclusioni potenti di Seedorf, finite sul fondo dopo aver sfiorato i pali. La Juve, fino all'intervallo, è tutta in un colpo di testa centrale di Trezeguet, in un affondo di Pepe e in un diagonale largo di De Ceglie. Del Piero trotterella in attesa di rifornimenti centrali che Felipe Melo e Marchisio non gli garantiscono, Trezeguet aspetta cross che Pepe e Martinez non propongono, nemmeno quando Delneri scambia le posizioni dei due esterni.
LAMPI DI DIEGO - La ripresa inizia con un volo di Manninger sulla velenosa punizione di Ronaldinho e con l'impressione che il Milan sia più vicino della Juve a trovare il modo di sbloccare il risultato. Poi, però, arriva il momento di Diego. E la musica cambia. Il brasiliano, entrato in campo tra una pioggia di sostituzioni da una parte e dall'altra, si presenta subito con un paio di accelerazioni palla al piede, culminate in tiri pericolosi. I lampi di Diego, supportati dalla fisicità di Amauri e Sissoko, rivitalizzano i bianconeri e rimettono in equilibrio la gara, mentre sul fronte rossonero Inzaghi si danna l'anima per sfruttare la mezz'ora che Allegri gli concede. Dinho rimane sul terreno di gioco fino alla fine, ma la benzina per lui termina ben prima del triplice fischio di Romeo.
DAL DISCHETTO - Se Amauri non "svenisse" davanti ad Abbiati a una decina di minuti dal fischio finale, o se Diego non calciasse sul Chiellini, uomo aggiunto in barriera, una punizione dal limite in pieno recupero, forse l'assegnazione del Trofeo avverrebbe senza bisogno di ricorrere ai rigori. Invece si va ai tiri dal dischetto, per la sesta volta nell'albo d'oro, la seconda consecutiva. Segnano Ronaldinho, Pepe, Bonucci, Bonera, Lanzafame, Inzaghi, Diego, Huntelaar e Motta, sbaglia solo Thiago Silva. Ed è l'errore fatale.
Stefano Cantalupi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - DINHO, LAMPI DI GENIO. THIAGO IMPECCABILE... FINO AI PENALTY
Abbiati 6: Risponde con prontezza alle pur poche sollecitazioni bianconere. Indovina la direzione di un solo rigore su 5: non basta
Bonera 6: Si disimpegna con la consueta sicurezza in fase difensiva, senza disdegnare la presenza costante in zona cross. Che, ahinoi, sono pochini...
Sokratis 6: Qualcuno direbbe che giocare al fianco di Thiago Silva è quasi un gioco da ragazzi. Certo: beneficia sicuramente di una cospicua dose di tranquillità fornitagli dalla vicinanza del brasiliano, ma - pur perdendo Diego e Amauri in qualche occasione nella ripresa - ci mette del suo
Thiago Silva 7: Si produce nell'ennesima prova che rasenta la perfezione, sbagliando pochissimo o nulla. Fino ai calci di rigore, naturalmente...
Antonini 6: Pepe non è un cliente facile: anzi è un grillo e gli dà filo da torcere, ma lui riesce ad essere sempre all'altezza della situazione
Ambrosini 6,5: Uno degli elementi più in forma di questo Milan: abbina alla grinta in interdizione, l'intelligenza negli inserimenti
Pirlo 6: Gioca 70' sulle sue mattonelle preferite: quelle della cabina di regia. Offre l'impressione di essere in palla e avere ancora tanto da dare (72' Gattuso 5,5)
Seedorf 6: Una sua sventola al 41' dà i brividi di tifosi bianconeri: sarà l'unico sussulto in una gara comunque attenta e generosa, anche se da un fuoriclasse come lui non smetteremo mai di desiderare qualcosa in più (76' Huntelaar sv)
Oduamadi 5,5: Ha il complicato compito di sostituire Pato: corre, vuol fare bene...ma è un pò troppo emozionato, il che si traduce in due grosse occasioni mancate e conseguenti rimpianti (66'Flamini 6: è sua la giocata rossonera più bella nella ripresa: numero su Chiellini e tiro sul primo palo messo in angolo. Poi manca un ottimo assist di Ronaldinho)
Borriello 5,5: Per un'ora abbondante prova a darsi da fare come può, ma si vede poco, pochissmo, offuscato dalla forza fisica dei centraloni bianconeri o, chissà, da remoti timori di affollamento in attacco... (59' Inzaghi 6)
Ronaldinho 7: E' il primo tra i rossoneri a salire in cattedra, inventando soprattutto per Oduamadi. Risulta il più pericoloso nel primo tempo, cala a poco a poco nella ripresa. Non fallisce dal dischetto.
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