dal sito www.gazzetta.it
INZAGHI DA LEGGENDA. IL MILAN SBANCA MARSIGLIA
Con il gioco di squadra i rossoneri vincono 2-1 al Velodrome grazie a una doppietta dall'immortale centravanti. Di Heinze la rete del momentaneo pareggio Berlusconi: francese. Leonardo indovina la mossa Seedorf al posto di Ronaldinho. "Finalmente una buona notizia"
MARSIGLIA (Francia) , 15 settembre 2009 - La musica della Champions League accende tutte le lampadine del Milan che si toglie la maschera del campionato e indossa il suo smoking preferito. I rossoneri, dopo un anno di letargo, tornano nell'Europa che conta e vincono a Marsiglia 2-1. Partita combattuta e giocata all'insegna del gruppo; illuminata da Seedorf e decisa da quell'incredibile sparviero dell'area di rigore che è Filippo Inzaghi, autore di una doppietta; in mezzo la rete del momentaneo pareggio di Heinze. Superpippo risponde alla chiamata di Leonardo con una prestazione gigantesca e porta a 68 il suo record personale di gol segnati nelle coppe continentali. Uno in meno del tedesco Gerd Muller, ma una tacca in più in Champions dove le reti ora sono 48, di cui 31 in rossonero.
SEEDORF TREQUARTISTA - Ostile e complicato, il Marsiglia con il suo gioco di fascia e la predisposizione al pressing alto, è l'avversario peggiore per il MIlan di oggi. Didier Deschamps, che conosce dei rossoneri vita, morte e miracoli, detta regole precise per fermare il rombo rossonero, dove Leonardo si esalta con una scelta coraggiosa: Seedorf trequartista alle spalle di Pato e Inzaghi, con Pirlo in mezzo al centrocampo e Ronaldinho in panchina. Mossa dovuta e azzeccata; da utilizzare anche in campionato.
HIGHLANDER INZAGHI - L'Om parte a razzo. Come di consueto. Fa rugggire i motori di Kaboré e Taiwo sulle fasce e si affida alla classe dell'argentino Lucho Gonzalez recuperato a tempo pieno da Deschamps. Il Milan tentenna un po'. Ma dura poco. I rossoneri si compattano e inaugurano 45 minuti efficaci e costruttivi. Seedorf è il faro: dirige il gioco, lo amministra e invita a nozze. La difesa chiude gli spazi, concede di tanto in tanto qualcosa, ma Storari fa buona guardia. Il centrocampo, inoltre, copre bene e fa ripartire la squadra. In attacco Pato e Inzaghi non danno riferimenti ai difensori avversari e creano spesso il panico. Unico neo, i problemi sulla fascia sinistra, dove Zambrotta fatica su Kaboré. Ma nel palleggio e nel possesso palla il Milan fa la differenza, e non è un caso che grazie a queste doti Seedorf al 28', dopo due tocchi d'alta scuola metta davanti a Mandanda dove Inzaghi attende e spinge in rete. "Spina nel fianco" segna da posizione dubbia, ma esibisce ancora una volta il suo immenso opportunismo. Il gol stronca le velleità marsigliesi ed esalta la saggezza rossonera, limitata al possesso palla e alla ripartenza. C'è da registrare solo una bella deviazione di Storari sul fendente dal limite di Cheyrou.
PARTENZA FALSA - Si riparte con l'OM ferocemente in attacco. Prima prende le misure con un rasoterra di Lucho Gonzalez che sfiora il palo, poi agguanta il pareggio al 4' quando Heinze impatta violentemente di testa, facendo passare la palla fra le gambe di Storari. La partenza sbagliata del Milan amplifica la voglia di vincere dei marsigliesi che uniscono le forze, approfittando della mancanza di lucidità dei rossoneri.
MA C'E' PIPPO - Potrebbe essere il momento giusto per domare l'esperienza rossonera, ma l'OM manca di cinismo. Gattuso sostituisce Ambrosini che non ne ha più, proprio nel momento in cui il Milan spezza il ritmo dei francesi e alza il suo baricentro. E' Seedorf a illuminare e a far rialzare la testa ai compagni. Che meraviglia il cross di esterno destro in mezzo all'area piccola, dove Inzaghi in scivolata infila il 2-1. Inutile l'assedio anemico dell'OM: il Milan resiste e conquista i primi tre punti del girone.
Gaetano De Stefano
LE 7 VITE DI INZAGHI
"E' pazzesco" dice di SuperPippo Adriano Galliani, dopo la doppietta decisiva di Marsiglia in Champions League. "Strepitoso, incredibile" aggiunge Massimo Oddo. L'ex capitano Franco Baresi: "Quando serve il Milan tira fuori un giovane di nome Filippo Inzaghi"
MILANO, 16 settembre 2009 - Psichiatra a parte (secondo Galliani il Milan ne avrebbe bisogno per capire perché il Milan è bello e vincente in Champions League), il nuovo guizzo europeo dei rossoneri porta pe rl'ennesima volta la firma della sua icona per eccellenza: Filippo Inzaghi. A quota 68 gol in Europa, a uno solo dal mitico Gerd Muller, ormai prossimo al sorpasso; con 48 reti in Champions League, SuperPippo ingolfa inevitabilmnete le prime pagine dei giornali di mezzo mondo. Rapace, avvoltoio, sparviero, opportunista e via dicendo, il bomber necessita di nuovi accostamenti. "Pippo è veramente fantastico. Ha un senso del gol incredibile - ha spiegato Adriano Galliani -. Davvero pazzesco. Mamma mia che cosa è stato il secondo gol".
IL "GIOVANE" PIPPO - "Strepitoso, incredibile", le parole utilizzate da Massimo Oddo. "Pippo si fa sempre trovare pronto e alla sua età non è facile - ha spiegato l'esterno destro del Milan -, ma per quello che fa in campo e per come si comporta, per l'ansia che ha di giocare, resta un bambino. È un giocatore molto determinante che speriamo di avere ancora con noi per lungo tempo". Inzaghi vive per il gol, sente molto le partite, ma, ha assicurato Oddo, prima di scendere in campo "è abbastanza tranquillo, ride e scherza con i compagni anche poco prima della gara, ma una volta in campo ha una voglia incredibile di far gol: è la sua arma in più". "La vittoria di ieri a Marsiglia - ha aggiunto Franco Baresi - è stata molto importante, e quando serve il Milan tira fuori un giovane di nome Filippo Inzaghi".
SIMONE: "GRANDE!" - "Non mi stupisco più, e penso nemmeno la gente - ha spiegato il fratello Simone, centravanti della Lazio -. Penso che Pippo sia stato e sia tuttora l'attaccante più forte in area di rigore degli ultimi 15 anni. A 36 anni va applaudito per la voglia che ha, non molla mai. Ha sempre l'entusiasmo e la voglia di un ragazzino: è davvero un grande. Filippo fa una vita da atleta, il calcio è stato la sua vita e lo sarà sempre - ha aggiunto -. Secondo me per altri due o tre anni ci sarà da divertirsi. La grande professionalità, la voglia che ha sempre di migliorarsi sono state determinati, ma è la testa la cosa che ha in più rispetto a tutti gli altri". E non è finita qui. "I suoi obiettivi? Sempre gli stessi, fare gol - ha concluso - e magari andare ai Mondiali. Anche se ha 36 anni, lui ci pensa sempre. Certo manca ancora un anno, ma penso che Lippi lo tenga in considerazione".
NUMERI DA SBALLO - Ma per capirne di più occorre prendere in mano le statistiche di Inzaghi. Riepilogando, Pippo ha segnato 68 gol in Europa, così suddivisi: 48 in Champions League, 2 in Coppa delle Coppe, 10 in Coppa Uefa, 7 in Intertoto, 1 in Supercoppa europea). In lotta con Inzaghi c'è anche il capitano del Real Madrid Raul, da ieri sera a quota 67, al terzo posto. Avendo totalizzato in tutte le coppe europee 7.489 minuti di presenza in campo, Pippo viaggia in Europa a una media di un gol ogni 110'. Tra i suoi primati raggiunti anche quello di essere il giocatore di un club italiano primo nella classifica all-time di coppa Campioni/Champions League (48 centri contro i 44 di Del Piero, ma con una media-gol decisamente migliore rispetto allo juventino: 1 rete ogni 114' per il rossonero che è rimasto in campo 5.488 minuti contro 1 ogni 155 del bianconero, in campo per 6807 minuti complessivi). Ma Inzaghi ha un altro record in vista: le sue 31 reti in rossonero in Champions League gli valgono il secondo posto tra i marcatori di sempre del Milan nella principale Coppa europea, a due soli gol dal record di Shevchenko, capolista, fermatosi a quota 33. Una nota infine per dilatare la grandezza del giocatore. Inzaghi è il quarto maracatore di sempre in Italia in tutte le omeptizioni: 308 gol, per l'esattezza, e minaccia Roberto Baggio che è terzo con 318. Primo, irraggiungibnile, Silvio Piola con 364, secondo, Peppino Meazza con 358. |