dal sito www.gazzetta.it
MILAN COLPITO E AFFONDATO. L'INTER NE FA 4 NEL DERBY
La squadra di Leonardo crolla e si sfalda sotto i colpi di Thiago Motta, Milito, Maicon e Stankovic. Mourinho azzecca le mosse, compreso il debutto dal primo minuto di Sneijder. Fischi per i rossoneri, condizionati anche dall'espulsione di Gattuso al 40' del primo tempo
MILANO, 29 agosto 2009 - Quattro a zero. Anzi, zero a quattro, perché così fa più impressione. L'Inter abbatte il Milan. Lo illude, poi lo stende. Nel primo tempo gliene fa tre: Thiago Motta, Milito e Maicon. Nella ripresa solo uno con Stankovic. Perché può bastare. Asfalta il Milan con insaziabile autorevolezza, approfittando di un avversario impalpabile e senza idee. La realtà è che il Milan non è ancora squadra. Gruppo allo sbando, subisce la potenza dell'Inter e i numeri dei suoi fuoriclasse. Prestazioni immense. Maicon su tutti. E poi Thiago Motta, Eto'o, Milito. E Sneijder. Giganti senza avversari.
LE MOSSE DI MOU - José Mourinho non regala spunti alla banalità. Di Santon e Muntari non c'è traccia. Il portoghese lancia subito nella mischia l'esperienza di Zanetti e l'imprevedibilità di Sneijder. E' nel suo stile. Sorprendere ed entusiasmare. Decisioni che gli daranno ragione. Come quella sua idea fissa di avere l'olandese che ripaga subito con una grande prestazione. Leonardo, che mai avrebbe immaginato una batosta di queste dimensioni, non può che confermare la formazione di Siena; scelta ineccepibile e in linea con i blandi requisiti della rosa.
AVVOLTOI - Il primo affondo è di Milito. Classica giocata dell'argentino con tiro dal limite decisamente alto. Al 6' Marco Storari fa capire di meritare il posto respingendo a mano aperta un bolide di Sneijder dalla stessa distanza. Flamini risponde all'8' con un'incursione in area e un tocco molle dal fondo intercettato da Julio Cesar. Ma cosa si mangia Ronaldinho al 13'. Servito da Pato, dopo una cavalcata imperiosa, il Gaucho spreca oltre la traversa con la porta spalancata. Il Milan sembra avere le idee più chiare, ma l'Inter c'è. Come un avvoltoio aspetta l'attimo giusto. Ricama con i suoi piedi buoni e i suoi muscoli d'acciaio e al 29' trova il guizzo vincente.
DILAGANTI - Splendida azione quella nerazzurra con triangolo chirurgico tra Eto', Milito e Thiago Motta abile a battere con un diagonale imparabile l'incolpevole Storari. In mezzo c'è la sconcertante immobilità di Jankulovski che in bambola completa concede metri e gioco all'Inter. Che, ovviamente, non se lo fa ripetere due volte. Al 36', proprio nel punto in cui Jankulovski dovrebbe fare il suo dovere, Eto'o irrompe in area e subisce fallo dall'acciaccato Gattuso. Per Rizzoli, che ammonisce il rossonero, è rigore netto. Milito sfonda la rete con un tiro centrale e il 2-0 spezza letteralmente gambe e mente al Milan. Gattuso, che aveva chiesto prima del penalty la sostituzione, al 40' abbatte Sneijder e subisce il secondo giallo. Il Milan, che sbuffava in undici, non può competere in dieci e la rete tutta potenza e rabbia di Maicon al 46' ne è l'avvilente conclusione.
>L'AFFONDO - Leonardo, che avrebbe dovuto rinunciare a Gattuso sin dai primi minuti, e possibilmente fare a meno anche di Jankulovski, all'inizio della ripresa schiera Seedorf e Ambrosini per Flamini e Borriello. Cambi velleitari che non stravolgono la storia della partita. L'Inter si rilassa; attende e riparte, ma mai con l'intenzione di infierire. Prova la giocata il freddo Sneijder: bolide dai trenta metri che sfiora la traversa all'11'. Mou sostituisce l'acciaccatoThiago Motta: dentro Muntari. Cambio a cui Leo risponde con Huntelaar per l'inguardabile Ronaldinho. Siparietto che precede lo show di Stankovic. Il suo gol, quello del 4-0, è una bomba terrificante da fuori area. Ben vengano i salutari fischi contro il Milan e gli sfottò dei tifosi contro la società. Ma queste sono le conseguenze di un mercato discutibile. Ben vengano anche gli applausi per Sneijder che lascia il posto a Vieira. Un'ulteriore conseguenza del mercato mirato dell'Inter che urla a squarciagola la sua potenza.
Gaetano De Stefano
dal sito www.sportmediaset.it
LE PAGELLE di Alberto Catalano
Gattuso 4: Il suo derby, giocato con la fascia di capitano al braccio, dura 39 minuti. Gli sono bastati per collezionare più errori di quelli messi insieme negli ultimi 10 anni di carriera. L'espulsione l'avrebbe meritata in occasione del fallo da rigore su Eto'o. Incomprensibilmente perdonato da Rizzoli, ha "rimediato" 180 secondi più tardi quando il cambio con Seedorf era già pronto. Senza attenuanti.
Milito 8: Mourinho, dopo l'acquisto di Sneijder, si è detto soddisfatto dalla campagna acquisti: "Volevo un difensore, un centrocampista, un trequartista e un attaccante. Sono arrivati tutti". Speciale sì, ma preparato in matematica no. Perché calcolati Lucio, Motta, Sneijder ed Eto'o, José si è dimenticato di... Milito. Forse perché il Principe è troppe cose insieme. Uno e trino.
Eto'o 7: Partecipa alla festa e non lo fa da imbucato dell'ultimo minuto. Entra nell'azione dell'1-0 e si conquista il rigore del raddoppio nerazzurro. Si nasconde agli avversari ma si rende ben visibile ai compagni. Con Milito l'intesa è già perfetta e il confronto con la coppia Nesta-Thiago Silva è impietoso. Per i difensori di Leonardo, ovviamente.
Thiago Motta 7: Il risultato assume ben presto proporzioni tali da rasserenare l'animo dei tifosi nerazzurri, ma suo è stato il gol che ha spezzato in due la partita, fino a quel momento ben condotta dal Milan. Negli inserimenti senza palla è sempre stato un maestro, nella fragilità fisica, putroppo, ha il suo tallone d'Achille. Esce anzitempo e non si sa quando potrà rientrare.
Maicon 7,5: Con un pallone tra i piedi, potrebbe sfidare anche Usain Bolt. La fascia destra come una corsia, gli avversari come sparring partner. Quando il brasiliano si esprime a questi livelli, l'Inter gioca con un uomo in più. Le uniche falle in difesa, ma suvvia...
Ronaldinho 4,5: Passa i primi 15 minuti del primo tempo a rimproverare i compagni che non giocano palla a terra, poi comincia a giocare come nemmeno i più pessimisti avrebbero osato immaginare. Gli era stato chiesto di fare il Kakà, di trascinare al successo i suoi compagni. Ripassare prego, sarete più fortunati. Forse.
COMMENTO A CURA DI FRANCO BOVAIO, GIORNALISTA DE "IL TEMPO"
Il primo derby post Ibrahimovic e Kakà va all’Inter, che se lo aggiudica nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo approfittando del blocco mentale del Milan, che fino all’1-0 aveva fatto la partita, forse per una precisa scelta tecnica dei nerazzurri. La squadra di Mourinho, nella quale ha esordito subito Sneijder, ha fatto sfogare quella di Leonardo facendogli credere di poterla far franca e poi se l’è mangiata in un sol boccone. Decisiva la rete di T.Motta (29’), che nel secondo tempo lascerà per un guaio muscolare. Il gol è tutto “made in Genoa”, visto che nasce da una perfetta triangolazione tra Milito e il brasiliano, due che sotto la Lanterna non finiranno mai di rimpiangere. Sbloccato lo 0-0 è stato tutto facile per l’Inter, anche perché il gol ha mandato in tilt il Milan, che sei minuti dopo la rete di T.Motta ha lasciato tutto il campo al contropiede di un velocista come Eto’o. Questo si è bevuto Gattuso, che poi lo ha steso in area. La chiara occasione da rete per l’Inter è parsa evidente, ma Rizzoli ha solo ammonito il rossonero anziché espellerlo. Mourinho è andato su tutte le furie e solo la successiva trasformazione di Milito lo ha un po’ calmato. A parziale scusante di Gattuso va ricordato l’infortunio subito alla caviglia sinistra al 17’ che lo ha costretto a giocare stringendo i denti e a chiedere il cambio proprio dieci secondi prima di commettere il fallo su Eto’o. Ma il peggio per il Milan doveva ancora arrivare, visto che al 38’ lo stremato Gattuso chiedeva di nuovo il cambio alla panchina, dalla quale si alzava Seedorf, con la pettorina ma senza maglia. L’olandese ci metteva troppo ad indossarla e ritardava la sua entrata in campo. Subito dopo lo stesso Gattuso stendeva Sneijder e rimediava il secondo giallo, che sapeva un po’ di pentimento per Rizzoli, reo di non averlo cacciato nell’occasione del rigore. Visto il rosso Gattuso si infuriava con la sua panchina, ma un campione esperto come lui doveva evitare quell’entrata su Sneijder. L’inferiorità numerica penalizzava ancora di più il Milan, ormai in bambola e al 45’ l’Inter triplicava con Maicon, lanciato ancora da un superbo Milito sempre dalla parte di Jankulovski, che quando difende è un dramma. Anche sul gol di T.Motta era parso in ritardo nella copertura. Nella ripresa Leonardo prova a fare qualcosa inserendo Seedorf e Ambrosini al posto di Flamini e Borriello, ma i cambi incidono poco. Anzi, al 22’ è ancora l’Inter a passare con un gran destro di Stankovic. E’ vero che la squadra di Mourinho non è bella a vedersi e vive sugli spunti dei suoi tanti campioni, ma questi sono tanti e dietro è granitica, con la coppia Samuel-Lucio che a parte qualche piccolo svarione è difficile da superare. A centrocampo il trio di interdittori-costruttori J.Zanetti-Stankovic-T.Motta fa diga davanti alla difesa e riparte subito una volta conquistata palla. Davanti la coppia Eto’o-Milito non fa rimpiangere Ibrahimovic. Nel derby è parso chiaro che tra le due squadre quella che si è indebolita è il Milan, al quale un Kakà manca come il pane. Ronaldinho è troppo discontinuo per non farlo rimpiangere. Al di là del ruolo che gli si voglia dare in campo. |