dal sito www.gazzetta.it
IL MILAN NON SI FERMA PIU'. LAZIO GIU', BALLARDINI RISCHIA
I rossoneri vincono 2-1 all'Olimpico e scavalcano la Sampdoria. Nel primo tempo la squadra di Leonardo cinica va in rete con Thiago Silva e Pato. Nella ripresa il difensore brasiliano segna un autogol. Per i biancoceleste la crisi è ufficiale e il tecnico è in bilico
ROMA, 8 novembre 2009 - Il Milan non si ferma più. All'insegna della sua anima brasliana espugna anche l'Olimpico battendo la Lazio 2-1. I rossoneri passano con esperienza e cinismo. Nel primo tempo, infatti, sfruttano le uniche due occasioni: apre Thiago Silva, poi tocca a Pato raddoppiare. Nella ripresa la Lazio si impegna e va in gol con un'autorete di Thiago Silva, tra l'altro interprete di una grande prestazione. Per i biancocelesti la crisi è ormai conclamata e Ballardini potrebbe avere le ore contate.
BALLARDINI - Un trequartista per salvare la panchina. L'ex allenatore di Cagliari e Palermo oppone al Milan il 4-3-1-2, il suo modulo preferito, con Matuzalem alle spalle di Rocchi e Zarate. Ritiene di poter contrastare così il Milan ormai modellato da Leonardo sul 4-3-3. Ogni pedina al suo posto; ancora una volta Borriello in mezzo al tridente con Pato e Ronaldinho e la solita mossa con Seedorf offensivo nel centrocampo.
PIU' LAZIO - La partita della vita della Lazio e del suo tecnico, parte con il piede giusto. Pressing, velocità e grande occasione già al 2', ma Rocchi da posizione ideale non chiude bene l'angolo e mette a lato. Il Milan sonnecchia. Sornione attende e riparte, ma senza alzare troppo il ritmo. Tra i biancocelesti il più ispirato è Zarate, ma quando si gioca da soli è impensabile riuscire a fare male al Milan. La Lazio prova dalla distanza con Kolarov e soprattutto Matuzalem, sperando nella pioggia fitta e in un Dida distratto, ma il brasiliano è molto attento.
MUSICA BRASILIANA - E il Milan? I rossoneri prendono campo con il possesso palla. Movimenti ipnotici e tagli improvvisi che costringono la difesa dei laziali a chiudere gli spazi con i raddoppi, dovendo fare i conti con il fiuto del gol di Pato e Borriello. Ma il guizzo vincente lo trova al 21' Thiago Silva che corregge in rete una punizione a rientrare di Pirlo dal lato corto dell'area di rigore. Impeccabile il tocco del difensore, implacabile nella sua area come in quella di Muslera. Un Milan cinico e spietato, perché alla seconda occasione infila il 2-0. Questa volta l'assist è di Ronaldinho: palla perfetta che spiove sulla testa di Pato, straordinario nel deviare in reta alla sinistra del portiere uruguaiano.
NEL BENE E NEL MALE - Ballardini all'inizio della ripresa propone Cruz al posto di Mauri. Il tecnico prova a scuotere la squadra con una mossa offensiva e a dire il vero sembra funzionare. Cruz è la scossa; le palle buone arrivano, ma l'argentino viene tradito da una lentezza sconosciuta. C'è da sottolineare la grande prova difensiva del Milan, pronto a chiudere tutte le iniziative dei padroni di casa e ripartire sfruttando vaste praterie. Ma la Lazio, con Meghni al posto di Baronio, non molla e con un pressing costante mette in affanno i rossoneri che si inguaiano da soli. Al 19', su tiro di Zarate, Thiago Silva realizza nella sua porta il più classico degli autogol.
BATTICUORE MILAN - Come può non crederci a questo punto la Lazio? La lezione di Napoli insegna e il Milan subisce. Dida deve fare i salti mortali per evitare il 2-2, ma la stanchezza fa la differenza. Con Flamini al posto di Seedorf, Leonardo regala copertura e spinta al Milan e proprio il francese, al 38', si vede negare da Muslera il gol al volo dalla distanza: splendida la deviazione del portiere laziale che alza oltre la traversa. Il finale è un dèja-vu: la Lazio prova l'ultimo assedio; il Milan con Abate inserito per fare muro, risponde con la testa e manca ancora il 3-1 con una magia di Pato, deviato con bravura da Muslera. I rossoneri balzano al terzo posto.
Gaetano De Stefano
dal sito www.sportmediaset.it
LE PAGELLE di Andrea Saronni
Dida 6,5: Incolpevole sul gol del 2-1, sicuro e determinato su tutti gli altri palloni. Rinvigorito.
Oddo 6-: Una prova nel complesso accettabile, ma non entusiasmante. Diversi gli errori di distrazione, controbilanciati dalla costante presenza nella metà campo avversaria, in appoggio alle manovre d'attacco.
Nesta 6: Tornare all' Olimpico da ex non gli fa più specie. I break dell' attacco biancoceleste (di Zarate in particolare) lo tengono in tensione costante: da leader difensivo qual'è, se la cava egregiamente.
Thiago Silva 6,5: Il gol del vantaggio su punizione di Pirlo è il sigillo ad un primo tempo perfetto. Nella ripresa la Lazio fa paura e lui, seppur in maniera meno elegante, dà anima e corpo per evitare guai; ci rimette una sfortunata autorete.
Zambrotta 6: Spavaldo e voglioso nel primo tempo, guardingo ed attento nella ripresa.
Pirlo 6,5: Pioggia, campo pesante, avversario aggressivo: oggi Andrea è più forte di tutto e tutti. Telecomandato l'assist che al 35' manda in rete Thiago Silva; da applausi il cross al volo vanificato da Borriello nel secondo tempo. Chiude in discesa, complice la comprensibile stanchezza.
Ambrosini 7: Ciò che gli riesce meglio, come sempre, è rubar palla agli avversari, ma all'occorrenza sa trasformarsi in metronomo, attaccante, roccioso difensore. Insuperabile.
Seedorf 5: Dispiace che un atleta del suo calibro non riesca ad influire in maniera tangibile sul gioco della squadra, ma da un pò di partite, a Clarence va così. Che sia la posizione in campo? (80' Flamini 6): Gioca 10' intensi minuti, durante i quali si mette in evidenza con una stupenda volée neutralizzata da Muslera)
Pato 6,5: Lui che sa essere devastante negli spazi ampi, è costretto a giocare in un fazzoletto dal pressing capitolino. Mai domo, colpisce con la sua arma più rara, il colpo di testa.
Ronaldinho 6: Una prestazione fatta di luci ed ombre, nella quale riesce comunque ad essere fondamentale, sfornando un bellissimo assist (5° in campionato) a Pato per il gol del 2-0.
Borriello 5,5: Anche oggi fa indigestione del pellegattiano "filo spinato" ma, ancora una volta, non riesce mai ad essere pericoloso. A metà ripresa, un capolavoro di Pirlo gli offre un'occasione d'oro: la spreca. (72' Inzaghi 6): Rimedia un doloroso quanto utile calcione da Radu e crea un pò di scompiglio nella retroguardia laziale.
Leonardo 6,5: 4 vittorie nelle ultime 5 partite hanno il loro significato. Con classe, cuore, e un pò di sofferenza, il suo Milan - quello del 4-2-1-3 - sta assumendo l'identità di una squadra solida e cosciente della propria forza. |