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15 marzo 2009, Siena vs Milan 1-5




dal sito www.gazzetta.it

KAKA' E RONIE CONVOCATI, SEEDORF NO
14 marzo 2009 - Ricardo Kakà e Ronaldinho tornano a disposizione del Milan. I due sono stati inclusi da Carlo Ancelotti tra i 20 convocati per la partita di domani contro il Siena mentre non ci sarà Clarence Seedorf. Questo l'elenco completo. Portieri: Abbiati, Dida, Kalac. Difensori: Antonini, Darmian, Favalli, Jankulovski, Maldini, Senderos, Zambrotta. Centrocampisti: Ambrosini, Beckham, Emerson, Flamini, Pirlo. Attaccanti: Inzaghi, Kakà, Pato, Shevchenko, Ronaldinho.





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Prima della partita
(dal "Corriere di Siena" del 15 marzo 2009)



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Lo stendardo di Maglia Rossonera presente a Siena



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I tifosi del Milan in trasferta a Siena
(dal sito www.brigaterossonere.net)





Andrea Pirlo festeggiato dopo il rigore dell'1-0
(dal sito www.acmilan.com)


Alexandre Pato esulta dopo un gol
(dal sito www.acmilan.com)




L'esultanza di Alexandre Pato




Flamini in azione
(dal sito www.acmilan.com)


Pato esulta con Beckham
(dal sito www.acmilan.com)




L'esultanza di Superpippo
(dal sito www.acmilan.com)


La determinazione di Pippo Inzaghi
(dal sito www.acmilan.com)


Pippo Inzaghi raggiunge quota 300 gol segnati in carriera e festeggia con una maglia rossonera celebrativa
(dal sito www.acmilan.com)




A segno anche il brasiliano Pato che festeggia a modo suo
(Ap)




Pirlo festeggiato dai compagni ha sbloccato il risultato su rigore


Rossoneri a valanga in Toscana. Una doppietta di Inzaghi
che raggiunge quota 300 gol tra i professionisti



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Pippo Inzaghi con la maglia celebrativa dei suoi 300 gol tra i professionisti



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Maglia Rossonera al "Franchi" per Siena vs Milan 1-5
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(da "Forza Milan" - facebook)



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La "Gazzetta dello Sport" del 16 marzo 2009



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(da "L'Unità" del 16 marzo 2009)




dal sito www.gazzetta.it

HIGHLANDER INZAGHI FA 300. "SONO ORGOGLIOSO"
Con la doppietta al Siena SuperPippo si avvicina ai 318 gol di Roberto Baggio. "E' incredibile la prima rete la segnai proprio ai toscani". E pensa al futuro: "Il Milan mi ha rinnovato il contratto per un altro anno"
SIENA, 15 marzo 2009 - Il Milan ha il miglior attacco del campionato. Esattamente 51 gol in 28 partite di campionato. Sette li ha firmati Filippo Inzaghi; cinque li ha messi in archivio nelle ultime due giornate di campionato. Ma rispetto alla prodigiosa tripletta all'Atalanta, la doppietta al Siena ha qualcosa di innaturale, perché voluta a tutti costi. SuperPippo oggi è sceso in campo al Franchi con un'idea fissa: segnare due gol per raggiunge i 300 gol segnati in carriera. Il bomber, toccato il traguardo, è corso a bordo campo e si è fatto passare una maglietta celebrativa con impresso a caratteri cubitali il numero in questione. Se l'era preparata, insomma, perché l'impresa se la sentiva addosso.
UN BAMBINO - Ma subito dopo aver raggiunto lo scopo ha realizzato che si può far di meglio e quindi superare il nuovo tetto; cosa per altro sfiorata un paio di volte. Inzaghi l'immortale, Inzaghi l'highlander. Carlo Ancelotti dice che Pippo va di pari passo con le stagioni: quando arriva la Primavera sboccia. E sono dolori per tutti. "Mi sento un po' un bambino" ha detto al termine della gara, dopo essersi impossessato della palla magica che è valsa il record. Esattamente come domenica scorsa. "Mi sono preso il pallone" ha raccontato con un sorriso stanco e soddisfatto. "Oggi festeggio un traguardo che mi riempie d'orgoglio. I compagni delle varie squadre mi hanno aiutato, è anche un po' loro".
COL LEFFE - Poi fa un salto nel passato più lontano per rievocare la prima volta; in C1. Davvero singolare: "Il destino è incredibile: il primo l'ho fatto al Siena. Stamattina quando l'ho letto non me lo ricordavo. Non ci avevo fatto caso. Non è tutto, ma per un attaccante sono un bel traguardo 300 gol". Proprio così: traguardo raggiunto con chi gli era servito da trampolino di lancio. Indossava la maglia del Leffe il 20 dicembre 1992 quando gonfiò per la prima volta la rete. "Ricordo tutto come fosse ieri - spiega -. Partita importante per evitare la lotta retrocessione. In panchina c'è Mutti. E seduto accanto a lui ci sono io, 19 anni. Attacchiamo, ma niente, non si riesce a far gol. Al 72', dopo mezz'ora di riscaldamento, il mister mi fa entrare. Penso: 'Ho a disposizione 18 minuti per far gol'. Beh, me ne bastarono nove: gran botta da fuori area e palla all'incrocio..."
I 25 SIGILLI CON LA NAZIONALE - Col Leffe ne segnò 13. Poi arrivarono il salto in B e il Verona: 14 sigilli. Dal 1994 il ritorno nella sua Piacenza, sempre in B: 17 gol. Il passaggio al Parma nel 1995 esaltò il sio cinismo straordinario, perché la prima rete arrivo il 28 settembre 1995 in Coppa delle Coppe contro il Teuta Durres; ne seguirono altri 4. Nel 1996 passa all'Atalanta ed esplode: 25 reti in 33 partite. Il premio sono quattro anni alla Juventus con 57 gol in 120 gare. Da ricordare anche le litigate con Del Piero. Dal 2001 è al Milan, con cui ha messo a segno 64 gol in 156 presenze. Nei 300 sono compresi anche i 28 gol con l'Under 21 (3) e la Nazionale, 25.
BAGGIO - Se li ricorda tutti a memoria e li ha catalogati sul suo pc. Tante emozioni e nessun dubbio: i gol più belli restano quelli di un'indimenticabile notte di Atene. "Una serata magica, due gol in una finale di Champions League...Sono quelli che non dimenticherò mai". E' intanto pensa al futuro, ragionando come un "vecchietto" in gamba. "Il Milan mi ha rinnovato il contratto per un altro anno" dice. Come dire: 300 è solo una boa. Re nelle coppe internazionali con 68 gol, adesso ha in mente uno scherzetto a Roberto Baggio: raggiungerlo a 318. Davvero un'impresa. Ma da Pippo puoi aspettarti di tutto.
Gaetano De Stefano


ANCELOTTI: "PIPPO? E' LA PRIMAVERA"
15 marzo 2009 - Cinque gol al Siena, trecento di Inzaghi. Il Milan dà i numeri. E Ancelotti se li gode col sorriso. Soprattutto quelli del super vecchietto: "Trecento gol sono davvero tanti - dice il tecnico rossonero - non abbiamo fatto nemmeno in tempo a preparare i festeggiamenti... ha fatto 5 gol in due partite. La verità è che quando arriva la primavera lui risboccia. È successo l'anno scorso e sta succedendo anche quest'anno. E questo ci rende efficaci in attacco. C'è anche Pato. Sono giocatori particolari: si assentano per un po', e poi diventano decisivi. Pato ad esempio ha dormito per un'oretta e poi ha fatto due gol straordinari. Deve crescere per la continuità perché ha delle qualità strepitose. Fa gol con una facilità che è solo dei fuoriclasse". Ma Ancelotti fa un po' di autocritica per il gioco in generale: "Come è successo come con l'Atalanta, una volta in vantaggio non abbiamo amministrato, abbiamo sofferto la pressione, poi con il raddoppio e con Kakà si è sbilanciato il Siena. Abbiamo fatto meglio della scorsa settimana, ma abbiamo attaccanti che non ci aiutano nel momento di difficoltà. Quindi fatichiamo in alcuni momenti". Per l'anno prossimo il Milan dovrà ricorrere al mercato: "È normale che qualcosa serve, alcuni giocatori chiuderanno la carriera. Uno ce l'abbiamo già però, è Thiago Silva, e speriamo di avere Borriello che non abbiamo avuto quest'anno, e poi valuteremo il mercato". S'è fatto male anche Abbiati: "Non è una cosa leggera, il ginocchio ha avuto una torsione strana. Ma fortunatamente abbiamo un sostituto di altissimo livello". Il Real intanto continua a fare la corte ad Ancelotti.."Non posso dire niente di nuovo - dice il tecnico -. Ho un contratto, con l'obiettivo del terzo posto. Nessuna novità. E poi mi trovo bene al Milan. Le cose se devono succedere succedono, ma mi auguro che le cose non cambino".


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE
Abbiati sv – L’infortunio capita proprio nel momento migliore della sua stagione: in bocca al lupo Cristian!
Dida 6 – Il Milan ora è tutto nelle sue mani: Nelson nelle prossime 10 partite dovrà riconquistare il cuore dei tifosi e la stima di Ancelotti.
Zambrotta 6 – Una partita di riposo in pratica per Gianluca: anche troppo sul gol di Maccarone.
Maldini 6 – Con le tante assenze in difesa, sempre più indispensabile.
Favalli 6 – Lo scontro con Abbiati è l’episodio che purtroppo lo vede protagonista: per il resto, ordinaria amministrazione.
Jankulovski 5.5 – Tornato in difesa, ritornano anche le difficoltà.
Flamini 6.5 – Conferma la costante crescita dimostrata ultimamente, procurandosi anche il rigore.
Pirlo 6 – Freddo sul dischetto, indirizza la partita in maniera decisiva: bello anche l’assist sul quarto gol.
Ambrosini 6 – Di legna ne fa tanta, ma non dà quel “quid” in più garantito ad oggi da Flamini.
Beckham 5.5 – In campo per necessità nonostante il problema alla caviglia: non è al top e si vede.
Pato 7 – Eurogol, l’ennesimo e poi raddoppio, a cancellare una primo tempo “sonnolente” per dirla alla Ancelotti.
Inzaghi 10 – Entra nella storia, con il suo 300esimo gol in carriera: la doppietta di oggi non è la più importante di certo, ma rimarrà nella memoria di Pippo per sempre.
Kakà 5.5 – Sbaglia un gol già fatto, ma è superfluo dire che ciò che preoccupa è la sua sostituzione… Solo un pestone? Speriamo non come l’ultima volta.
Ronaldinho sv – Bentornato Dinho: a Napoli titolare? Speriamo…


Maglia Rossonera è lieta di pubblicare una lettera ricevuta in data 26 gennaio 2012 da Umberto Trezzi, figlio di Germano Trezzi, Dirigente del Milan dagli Anni Quaranta agli Anni Sessanta:
Forse in periodi come questi, non fa male parlare di un calcio fatto di sentimenti e di ricordi e non fa male parlarne quando poi il calcio diventa espressione di un legame profondo tra due città: Milano, dove sono nato, e Siena che dopo 20 anni ritengo diventata la mia città.
Lo so “cor magis tibi Sena pandit”, ed è verissimo, ma da qui a riuscire a farsi considerare senese per un milanese non è cosa facile, forse non sono sufficienti i 20 anni dentro le mura, né il canto della Verbena cantato allo Stadio e al Palazzetto, né i tre palii vinti saltando e pagando la giusta quota da protettore, né un nipotino che ormai aspira la c e tronca gli infiniti. Non basterà nemmeno essere diventato un appassionato tifoso del Siena nonostante le origini milaniste? E quali origini! Di quelle che stanno nel dna, perché provengono da una lunga tradizione.
Siena – Milan del 15 marzo in qualche modo si collega a quelle origini: approssimativamente in quei giorni infatti 7 anni fa’ ci lasciava mio padre. Alcuni giornali, sportivi e non, intitolarono “Se ne è andato il più vecchio tifoso del Milan”. Germano Trezzi, era nato nel 1910, era stato dirigente del Milan dal 1946 ai primi anni 70, era stato accompagnatore delle squadre giovanili (quanti ricordi legati al Torneo di Viareggio, altro legame con la Toscana) e non, era diventato socio vitalizio, (figura che oggi il business non può più considerare) e come tale era il più anziano dei soci quando se ne andò.
Mio padre mi insegnò, portandomi ogni domenica a San Siro, a guardare le partite con l’occhio del divertimento, ma anche dello sfottò per l’avversario, con la pretesa di vedere bel gioco, ma con la profonda convinzione che se si vince ci si diverte di più, se si perde bisogna sapere che comunque la vittoria prima o dopo arriverà e che alla squadra vincente bisogna sempre rendere onore, seppur punzecchiando il suo tifoso.
La parola nemico in genere mi infastidisce: siamo tutti uomini tra i quali la solidarietà deve sempre in ogni momento prevalere, ma quando si usava per l’Inter, così come si usa a Siena per la contrada avversaria, la parola si colora della fantasia di quel dileggio che non è mai offesa. Battere la contrada rivale così come battere l’Inter, era un sottile piacere specie se avveniva nelle condizioni più insolite.
Mio padre amava dire la stessa frase che trovai una volta in una intervista ad un quotidiano del grande avvocato interista Prisco (sinceramente amico di mio padre anche per una comune militanza tra gli Alpini): “il miglior risultato di un derby è vincere con un autogol al 90.mo”. Ma né mio padre, né Prisco si sarebbero mai sognati di pensare che avrebbe dato maggiore soddisfazione aggredire fisicamente il tifoso avversario.
Negli ultimi anni mio padre sentiva che qualcosa stava cambiando. Ai suoi tempi tutti i dirigenti lavoravano per la società in maniera del tutto volontaria, quello era un impegno ricompensato dalla passione prima ancora che dai risultati sul campo.
Talvolta qualche giocatore veniva a casa mia per un pasto frugale, ma spesso ben gradito perché i soldi non erano molti e nei locali alla moda andarci per loro era tassativamente vietato! Ricordo lo scalpore che fece il matrimonio tra Buffon e la presentatrice Edy Campagnoli….oggi è quasi la norma che un calciatore sposi o si accompagni con una velina!
La violenza negli stadi era inconcepibile per il mio babbo, perché non riusciva a capire come da un gioco che insegna a stare insieme possa nascere qualcosa che fa stare contro. Allora c’era la classica invasione di campo, ma aveva il sapore della manifestazione di una insofferenza repressa che si esprimeva, per la maggior parte dei tifosi, in una occupazione di un suolo occupato indegnamente dai propri giocatori o dagli avversari (una invasione particolarmente “vivace” mio padre la ricordava a Livorno nel 1948 se non erro e lui, ahimè, era in panchina!).
L’amore per il calcio e per il figlio andato a vivere a Siena, così lontano da lui, faceva sì che anche il Siena fosse diventata una squadra cui guardare con attenzione e ogni domenica sera i commenti telefonici tra me e lui vertevano sui risultati del Meroni nel quale giocava il nipote, del Milan e su quelli del Siena prima in C e poi in B.
Purtroppo non potè vedere il Siena in serie A.
Come si sarebbe comportato davanti a un Milan - Siena? Non c’è dubbio la sua fede rossonera era troppo grande. Da parte mia avrei dovuto nascondergli che in fondo vedere il Milan perdere in questa e solo in questa occasione non mi sarebbe affatto dispiaciuto!
Umberto Trezzi