dal sito www.gazzetta.it
CURA INZAGHI-KAKA'. IL MILAN ESPUGNA SAN SIRO
I rossoneri tornano alla vittoria al Meazza battendo il Cagliari 3-1. Ancelotti schiera Inzaghi al posto dell'infortunato Pato. Pippo si esalta con una doppietta. In gol anche il brasiliano. Di Conti la rete del Cagliari, ma che papera Kalac
MILANO, 5 aprile 2008 - Sono tornati per risolvere i problemi del Milan: sempre loro, ancora loro. Kakà e Inzaghi irrompono a San Siro esibendo classe e furbizia, potenza e rapacità. Un gol per il brasiliano, una doppietta per Superpippo, per regolare un Cagliari caparbio che prima di vendere la pelle spaventa i rossoneri. Succede nella ripresa, dopo il primo tempo spettacolare del Milan, quando Kalac cicca su una punizione facile facile di Conti sul 2-0 e riapre la partita. Ma alla reazione veemente dei rossoblù, i rossoneri rispondono con carattere ed esperienza. Soprattutto con lo strepitoso gol di Inzaghi che non poteva chiedere di meglio al suo ritorno dopo un mese di assenza. C'è solo una nota stonata: l'ammonizione di Kaladze che, diffidato, salterà la Juve. Già senza Nesta, Ancelotti dovrà trovare nuove soluzioni in difesa.
PATO K.O. - Un Milan spettacolare che i rossoblù contengono a fatica, grazia a una prova corale della formazione di Ancelotti che fa dimenticare i tracolli a San Siro del recente passato. Nel disegno del tecnico milanista c'è un 4-3-1-2, con Seedorf alle spalle di Kakà e Pippo, quest'ultimo gettato nella mischia all'ultimo momento per i problemi muscolari di Pato, dirottato in tribuna. Lo stesso schema utilizzato da Ballardini (squalificato), che propone però un ribaltone, rispetto alle previsioni della vigilia. In difesa c'è Ferri al posto di Pisano, mentre in attacco Cossu si piazza alle spalle di Foggia e Matri. I sacrificati, un po' sorprendentemente, sono Jeda e Acquafresca.
MAGIE DI KAKA' - Poco comprensibile la decisione del tecnico dei sardi che subiscono il Milan per tutto il primo tempo. E a San Siro si respira aria nuova. Spettacolo, finalmente, con le cavalcate morbide di Kakà, il dominio sulle fasce, il gioco di prima e il possesso palla. Al Cagliari molto compatto e chiuso, il Milan martellante propone pressing e palla bassa fino alla rete del vantaggio. Un dèjà-vu. Kakà si accentra verso il limite con la sua falcata inimitabile e scarica un potente destro angolato che si infila alla sinistra di Storari. Il gioiello di Ricardo esalta i rossoneri che aspettano il Cagliari, ma lo impallinano in contropiede, sfiorando più volte il gol. Fino al raddoppio firmato da Inzaghi: deviazione di testa doc imparabile. E potrebbero essere tre, se Storari non si esaltasse deviando in angolo. Insomma, un Milan scintillante che sa dare profondità alla sua manovra, senza concedere nulla all'avversario, grazie alla propulsione di Ambrosini e l'intelligenza di Pirlo.
PAPERE - Limiti che obbligano la panchina del Cagliari a cambiare. Nella ripresa subito dentro Parola e Jeda, fuori Fini e Cossu. Mossa efficace perché regala più compattezza e brio ai sardi. Il Milan cerca di far valere la sua tecnica, ma va a scontrarsi con la praticità dei rossoblù che con Jeda sembrano avere fatto il pieno di benzina. Arriva così la rete di Conti. Oddio, non certo per una prodezza del centrocampista rossoblù. La punizione del cagliaritano è infatti un rasoterra di ordinaria amministrazione che Kalac blocca ma poi si lascia sfuggire: una papera grave, insomma, e 2-1. E' un "gollonzo" che manda in tilt il Milan e carica i ragazzi di Ballardini che sfiorano la rete prima con Foggia, poi con Matri (bella rivesciata). Semplice la ricettta: baricentro più alto e pressing sui portatori di palla.
PIPPO INFINITO - Il Milan, in affanno e un po' spaventato, ricuce lo strappo, ma perde Favalli. Lo rileva Cafu che si posiziona a destra, mentre Bonera va a occupare la fascia opposta. E con un Cagliari intraprendente e un Milan che perde pezzi, la partita rischia di prendere una piega che non ti aspetti. Anche perché una botta a un ginocchio obbliga Ancelotti a sostituire Gattuso con Brocchi. Poco prima dello splendido raddoppio di Inzaghi. Brocchi lo innesca con un lancio calibrato. L'attaccante evita Storari, scivola, si coordina e da distanza angolata infila fra due avversari: un capolavoro. Come la parata di Storari sul tocco morbido di Kakà: la firma del brasiliano su una prestazione superlativa. Il Milan espugna San Siro; il quarto posto non è poi così un miraggio.
Gaetano De Stefano
ANCELOTTI: "CI SIAMO RITROVATI"
MILANO, 5 aprile 2008 - Carlo Ancelotti è felice: "Ci siamo ritrovati". La vittoria con il Cagliari lo fa sorridere. "Abbiamo finalmente iniziato bene e la partita si è messa subito in discesa - ha detto il tecnico -. Ci siamo ritrovati, anche se poi il finale è stato un po' faticoso". Poi Kakà e Inzaghi. "Kakà è tornato sui suoi livelli, quando non c'è la sua assenza si sente. Ha sbloccato la gara e le sue accelerazioni sono sempre state importanti. Inzaghi ci poteva essere utile, si è visto, purtroppo è stato spesso fermo". E Pato? "Pato è sempre Pato - ha sorriso Ancelotti -. In qualche modo faremo...". Al di là degli uomini, però, è un Milan che "ha ancora orgoglio e voglia di fare. Di chiudere bene un'annata difficile". Forse con il 4-4-2... "Seedorf è stato un po' decentrato, per avere maggiore compattezza. È stato un po' un ritorno all'antico, anche in passato spesso abbiamo giocato così". E Ronaldinho. "È un grande campione, che ha avuto un'annata difficile. Ma il suo valore non si discute". |