dal sito www.ultrasmilan.it
TABELLINO DI EVA KANT
Ammoniti: Gattuso, Simic e Helveg per gioco falloso
Spettatori: 80 mila
MILANO - "Via l'aspersorio,/prete, e il tuo metro!/ No, prete, Satana/ Non torna in dietro!/… Ne la materia/ che mai non dorme, /Re dei fenomeni, / Re de le forme,/ Sol vive Satana. / Ei tien l'impero/ Nel lampo tremulo/ D'un occhio nero…" Carducci, che già aveva capito il potere infinito di Satana, nel lontano 1865 gli dedicava addirittura un inno. Non ci sono parole migliori per descrivere il tripudio di questo caldo venerdì sera di maggio. La coreografia iniziale del resto parlava chiaro: il Diavolo stritolava il serpente (o forse verme?) nerazzurro. Così è stato.
Dall'altra parte i cugini, nonostante le strane voci messe in giro alla vigilia - "sarà qualcosa di fantastico, immenso,"dicevano" sarà su tre anelli, abbiamo speso 20 milioni per realizzarla…!!!" - si riducevano a riprodurre un'immagine antica quanto il derby: un serpentone che si ingoiava un misero diavoletto. L'esorcismo però non ha funzionato, il Satana ribellione e forza vindice ha liquidato in nemmeno venti minuti di gioco la pratica derby.
Alla vigilia però gli animi dei tifosi erano ben diversi. Il Milan veniva da una dura batosta, l'Inter da una quasi convincente vittoria, e ripensando all'andamento della stracittadina degli ultimi anni, è facile capire perché l'altra sponda del Naviglio fosse indirizzata a pensare in positivo. Ma il calcio si sa sfugge a tutti gli schemi, e il derby ancora di più. Ma quella di stasera non può nemmeno essere definito un derby, non è una gara come le altre. Mai nella storia del campionato si era giunti ad un risultato tale, mai l'Inter aveva subito un'umiliazione simile da parte del Milan.
Il Diavolo ha abituato a stupire nel corso degli anni, ha insegnato che mai nulla è perduto e che i miracoli a volte accadono. Ecco allora sparire sotto gli occhi attoniti e increduli degli 80 mila di San Siro, l'Inter di Tardelli che ad inizio stagione avrebbe dovuto spaccare il mondo. Si può capire che subire due gol in nemmeno venti minuti sia un duro colpo, ma è inconcepibile pensare ad un'Inter così arrendevole, che non ha nemmeno avuto la forza di reagire quanto meno con l'orgoglio. Il punteggio parla chiaro, solo una squadra è scesa in campo, solo una squadra ha giocato, l'altra è stata la spettatrice inerme della propria disfatta. Perché solo di disfatta si può parlare.
L'eroe della serata è stato lui, il Cumandin, il giocatore che ha l'onore e l'onere di indossare quella maglia numero 9, che fu di un certo Marco Van Basten e ancora prima di tali Altafini e Nordhal. La storia impone al povero eroe di Vicenza, un fardello insostenibile tanto da piegargli la schiena per alcuni mesi. Ma col tempo ha imparato a sopportare il peso della storia, la schiena non fa più male e può giocare con una certa tranquillità. Il nostro Gianni, ha impiegato un po' di tempo a sopportare la "sua croce", ma una volta imparato il trucco è esploso e senza farsi pregare si è buttato nella mischia. Quatto quatto ha spodestato il panzer tedesco, che in una calda sera di maggio è stato spedito in tribuna. Dalle parti di Berlusconi? No, il Cavaliere non c'è, alla vigilia delle votazioni è troppo impegnato, e non vede il ragazzetto venuto da Vicenza mettere in subbuglio la difesa nerazzurra. Il Cavaliere non vede il Milan, peccato si perde l'unica grande partita del campionato. La gara che riporta tutti in dietro nel tempo, quando il Diavolo faceva tremare tutti, scendeva in campo e dava spettacolo, vincendo. Ma il Cumandin non si lascia demoralizzare, non importa se il suo datore di lavoro non lo vede quando, lanciato a rete, costringe Simic ad un fallo da ultimo uomo. E non vede quella girata da vero numero nove che si infrange sui pugni di Frey.
Due gol alla fine del primo tempo: incredibile pensano in molti. Dal versante milanista si spera di mantenere il risultato, se la teoria del Vico dei corsi e ricorsi storici, quando un rossonero segna una doppietta il derby finisce due a due. Il versante interista pensa che non può finire in questo modo, "adesso- dicono - Tardelli negli spogliatoi si fa sentire, e vedrai che secondo tempo!!". La partita ha dato ragione agli interisti: "non è finita in questo modo", il Diavolo si è scatenato e ha dato libero sfogo alla sua forza distruttiva, quasi volesse imitare uno scontro di Goku… La mano "magica" di Tardelli si è vista: da un accettabile due a zero si è passati ad un pazzesco e sublime 0-6.
Il popolo non accetta la disfatta e sfolla prima del fischio finale, per una volta tribuna e curva si trovano unite. Nemmeno Moratti rimane fino alla fine, non vede né il secondo gol di Sheva né il terribile gol di Serginho. I rossoneri decidono di non infierire ulteriormente, e incoraggiati dagli olè della curva, pasteggiano sui resti dell'Inter.
Uno striscione della Sud parla chiaro: siete da rottamare
PAGELLE
L'uragano Milan spazza via la catapecchia Inter
MILAN
Rossi 6 - E' l'unica nota stonata dell'incontro, ha un paio di indecisioni che contro altri attaccanti avrebbero sicuramente causato dei danni. Fortunatamente, considerando la serata, passano in secondo piano.
Helveg 7 - Ha giocato un'ottima gara, ha spinto sulla fascia e difeso come meglio poteva. Soprattutto nella parte credibile dell'incontro si è dimostrato in ottima forma.
Costacurta 7 - Senza grosse difficoltà tiene a bada gli attaccanti avversari. certo che stasera hanno punto ben poco…
Maldini 8 - Ritorna sulla fascia e la domina, grazie alla sua copertura Serginho è libero di scorazzare. Dalla fascia sinistra non si passava e sono bastati pochi minuti perché gli interisti lo capissero.
Gattuso 7.5 - Ha interpretato il derby nel migliore dei modi. Furia agonistica sin dalle prime battute, centrocampo avversario lasciato senza respiro, un vero ossesso. Quando ormai la squadra in campo era solo una molla leggermente, ma quando c'è da mostrare i denti è sempre presente.
Giunti 7 - A differenza delle ultime gare, gioca con maggiore precisione e convinzione. Il gol, anche se casuale, premia la sua gara.
Guly s.v. - E' entrato quando l'incontro era già finito. Ingiudicabile.
Kaladze 7.5 - Ha annullato sia Di Biagio che Dalmat con una facilità disarmante; ma la sua partita non si è limitata al contenimento, è andato spesso in avanti rendendosi pericoloso. Parte da lui il pallone per il secondo gol di Shevchenko.
Serginho 9 - E', con Comandini, l'eroe della gara. Sgretola la difesa interista già dai primi minuti, i suoi dribbling ubriacano Blanc &c che nulla possono contro la sua velocità. Offre palloni su palloni per tutti i 90' e alla fine, dopo tre assist, arriva anche il meritatissimo gol.
Shevchenko 8.5 - E' lui il vero fenomeno, non ci sono più dubbi! Rimane in disparte all'inizio, facendo da spettatore alle scorribande di Comandino e Serginho, poi si scatena e piazza due gol memorabili.
Leonardo s.v. - Ingiudicabile
Comandini 9 - La vittoria schiacciante è in gran parte merito suo. Si comporta da vero numero nove segnando i due gol che stroncano gli avversari. grandissima prestazione.
José Mari 6.5 - Entra nella ripresa e festeggia con gli altri una storica vittoria.
ARBITRO
Collina 5.5 - Ha rincorso un po' la partita e in un paio lascia correre. In particolar modo sul fallo di Maldini su Vieri nel primo tempo sul 2-0, in quell'occasione il rigore ci poteva stare. Ammonisce soltanto Simic quando si meriterebbe qualcosa in più.
TIFO 9.5 - Per la prima volta in questo campionato la Sud è stata all'altezza della sua fama. La coreografia iniziale, anche se non estremamente originale, fornisce un ottimo impatto visivo, superando di gran lunga la coreografia avversaria. Dopo la "pausa" di gennaio, dovuta più alle condizioni meteorologiche che ad altri fattori, la Sud è ritornata ad alti livelli per quanto riguarda le coreografie, dimostrando di non avere nulla da invidiare alle romane. Ma è nel tifo che la curva dà il meglio di sé. Una volta tanto TUTTI cantano dall'inizio alla fine, tempi morti non ce ne sono e la nord e schiacciata inesorabilmente. L'unica nota negativa, se così si può definire, è il non aver portato avanti, anche sullo 0-6 la contestazione verso la società. A fine gara sarebbe stato perfetto un "tirate fuori la grana" o "comprate i giocatori". |