dal sito www.ultrasmilan.it
TABELLINO DI EVA KANT
Ammoniti: Gattuso per proteste, Gonnella per gioco falloso.
Spettatori: 40 mila.
MILANO - Uno strano e sconosciuto male incombe su Milanello. I primi sintomi si sono registrati oggi pomeriggio durante la gara col Verona. Il Verona è ormai una squadra derelitta avviata inesorabilmente verso la serie B, la difesa scaligera non è certamente un bunker imperforabile. Nonostante questo, i rossoneri hanno stentato a trovare il gol e a mantenere il vantaggio. Il Milan ha sofferto il mal di gol! Per ora non c'è nulla da temere, ma la cosa potrebbe diventare molto più seria se la fobia del gol si radica nelle viscere della squadra. Solitamente ogni giocatore che si trova sotto porta vuole tirare, sperando sempre di fare gol, oggi no. Gli attaccanti rossoneri (ma non solo gli attaccanti) hanno fatto di tutto per rendere indolore la trasferta di Ferron; quando si ritrovavano in area avversaria il panico saliva, e invece di bucare la porta difesa da Ferron si perdevano in inutili giochetti. Le occasioni sprecate in questo modo non si contano, se solo non fossero stati colti da queste assurde paure - perché come diceva Olly "il pallone è il tuo migliore amico" - il passivo per i veronesi sarebbe stato di certo maggiore, e la vittoria non sarebbe rimasta in bilico fino al fischio finale.
Ma la vittoria dà comunque morale. Con i tre punti guadagnati a San Siro, il Milan ha superato Atalanta e Inter in classifica e si porta a soli tre punti dal Parma, cioè in vista Champions League. Si allunga poi a 369 minuti l'imbattibilità di Rossi in casa, l'ultima rete risale al lontano 4 marzo, proprio contro il Parma. Inoltre il Milan può festeggiare con un successo le 500 gare del suo presidente Berlusconi che, anche ieri, non si è fatto vedere allo stadio, rinnegando una promessa fatta poco più di un mese fa, quando liquidò in malo modo Zaccheroni. E il presidente non si smentisce nemmeno negli interventi, o meglio nei non-interventi. Da tre anni a questa parte i rossoneri si trascinano dietro un dilemma quasi amletico: trequartista o non trequartista? Il Cavaliere pretende lo pretende (in particolar modo Boban), e il povero Zaccheroni, per due anni e mezzo bacchettato a intervalli regolari dal suo presidente aveva risolto il dilemma in uno dei possibili modi: togliendo un difensore. Questa decisione non era però gradita in vetta alla società di via Turati, così in seguito ai troppi gol subiti il cesenate è stato esonerato. Cesare Maldini ha riproposto la difesa a quattro, anch'essa pallino di Berlusconi, a scapito però del trequartista. Acciaccato e dalla tenuta fisica ridotta fin che si vuole, ma indispensabile in partite come questa. Il risultato è un Milan che, di fronte ad una squadra sommersa dai gol nelle ultime gare, per un ora non riesce a produrre gioco, gravato com'è dal peso di due terzini che non spingono; da un centrocampo composto da operai del pallone (Gattuso e Kaladze), da un ragioniere dai ritmi bassissimi (Giunti) e da un anarchico che prende il nome di Serginho capace solamente di scattare in velocità e puntare l'uomo.
In queste condizioni, per il Verona è stato facile opporsi per tutto il primo tempo alle iniziative - si fa per dire - dei rossoneri, appesantiti in attacco dal solito immobile Bierhoff, e in grado solo di fare lanci lunghi per Shevchenko.
Preoccupato dall' andamento della gara e dall'abulia del suo centrocampo, Maldini lancia finalmente Boban al posto di un inutile Giunti e il Milan cambia volto. Al croato bastano solo cinque minuti per fare quello che i suoi compagni stravo tentando da un'ora, alza gli occhi e lancia Bierhoff finalmente capace di uno scatto in profondità. Ferron interviene sul tedesco in modo irregolare, Paparesta fischia il rigore e Shevchenko trasforma. La rete libera il Milan ma anche il Verona che abbandona la roccaforte costruita davanti a Ferron e va alla ricerca del disperato pareggio. Si scopre così in difesa e Shevchenko e compagni hanno più di una volta l'occasione per raddoppiare, ma la poca convinzione dà il via al valzer degli errori. Ma anche il Verona si fa pericoloso, e Colucci sbaglia d'un soffio il pareggio che il Verona non avrebbe di certo demeritato.
La formazione rossonera era sbagliata sin dall'inizio, non si può privare la squadra di u8na vera ala destra, soprattutto se i terzini non hanno le possibilità per proporsi. Ora viene da domandarsi se era questo lo spettacolo chiesto da Berlusconi al nuovo tecnico; Zac rischiava troppo in difesa, ma garantiva partite ricche di emozioni (nel bene e nel male) e aveva dato al Milan, almeno sulla carta, quella impronta tattica che dovrebbe avere: quella di una squadra di vertice.
LE PAGELLE
Boban illumina. Giunti oscura
MILAN
Rossi 6 - Gli attaccanti veronesi si affacciano poche volte davanti alla sua porta, solo nel finale rischia qualcosa. Non ha più iriflessi di una volta e a lungo andare questo potrebbe rivelarsi pericoloso.
Helveg 5 - Da un po' di tempo a questa parte sembra aver perso lo sprint. Non si propone sulla fascia e annaspa in difesa.
Costacurta 6 - Tiene sotto controllo la difesa, il suo compito è ridotto al minimo dato la poca incidenza degli attaccanti avversari.
Maldini 6.5 - In difesa ha poco lavoro allora cerca di proporsi in avanti e di dare la carica ai suoi.
Coco 5.5 - Meglio del suo compagno di ruolo ma potrebbe sicuramente fare di più. Contro il Verona avrebbe potuto mettere in mostra tutte le sue doti nello scatto, ma è rimasto rintanato in difesa.
Gattuso 6.5 - Non è ancora al meglio ma la grinta non gli manca.
Giunti 4.5 - La sua presenza in campo è inutile. è lento, macchinoso, incapace di impostare un'azione degna di questo nome
Boban 7 - Entra in campo e la partita cambia volto. Illumina il centrocampo e l'attacco dando più fluidità alla manovra. È un'assurdità lasciare in panchina un giocatore del genere, indispensabile anche quando non è al meglio.
Kaladze 6 - Non gioca hai massimi livelli, ci aveva abituato bene negli ultimi tempi quindi le aspettative sono sempre molte. Fa il suo lavoro senza grossi affanni, ma nemmeno senza squilli.
Serginho 7 - E' l'unico rossonero a rendersi pericoloso prima dell'entrata in campo di Boban. Le sue scorribande sulla fascia danno filo da torcere ai veronesi.
Bierhoff 5.5 - Ha il solo merito di procurarsi il rigore, per il resto la solita gara impersonale. Assurdo farlo giocare.
Guly s.v. - Gioca troppo poco per essere giudicato.
Shevchenko 6 - Fallisce palle gol d'oro, si salva segnando il rigore e mettendosi a disposizione della squadra.
VERONA
Ferron 7, Oddo 6, Gonnella 6, Laursen 6, Teodorani 6, Seric 5.5, G.Colucci 6, Solvetti 6.5, L. Colucci 6.5, Italiano 5, Melis s.v.., Bonazzoli 5, Mutu 5, Cossato 5.
ARBITRO
Paparesta 5.5 - Il rigore fischiato è molto dubbio, inoltre sbaglia qualche decisione in occasione dei falli e dei corner.
TIFO 6 - Il primo tempo il tifo è stato più che buono, ma il motivo è presto svelato. I veronesi entrano a partita inoltrata (al fischio d'inizio nel settore ospiti non c'erano più di 50 persone) come già era successo lo scorso anno. Quando la curva rossonera trova un avversario di fronte, anche se si sente poco, tentenna e il tifo cala inesorabilmente. C'è da dire però, che anche molti della Sud sono entrati tardi; parecchi erano in stazione e alcuni si sono fermati fuori dallo stadio fino a circa la fine del primo tempo.
La prossima partita in casa sarà il derby, li di scontri non ce ne saranno e tutto si baserà sul tifo. Battere le merde è un DOVERE, i 20 milioni spesi per la coreografia devono scontarli tutti sul campo fino a rimpiangere di averli spesi!
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