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FINALE
26 maggio 1993, Olympique Marseille vs Milan 1-0




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"Forza Milan!" di maggio 1993
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Prima della finale
(da "Forza Milan!", per gentile concessione di Stefano Ravaglia)



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Prima della partita
(da "L'Unità" del 26 maggio 1993)



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Il programma ufficiale della finale di Campions League 1993
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(per gentile concessione di Riccardo Gaggero)



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Il magazine di Olympique Marseille vs Milan
(per gentile concessione di Beniamino Fiore)
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Fanzine della Fossa dei Leoni per la finale di Coppa dei Campioni 1992-93



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Il biglietto della partita
(by Fabrizio Perotta)
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(by Gabriele Castelli)



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(by Domenico Tricarico)




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Alcuni biglietti della finale di Champions League 1993
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(da "Quando al cielo si alzeran le bandiere" - facebook)
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26 maggio 1993, Monaco di Baviera: pre Milan vs Marsiglia
(by Marco Saviola)




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Piero Volpi "Wilkins" e Cosimo Pintore in viaggio verso Monaco per la finale di Champions League
(by Cosimo Pintore - facebook)
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(by Fabrizio Perotta)
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(by Fabio Salvini)



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Le Brigate Rossonere Sez. Roma a Monaco di Baviera
(by Elio Ippolito)



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FdL Sez. Friuli: Andrea, Silvano e "Il Vecchio", R.I.P. Il ragazzo con il cerchio rosso è Andrea Fellet, mancato a luglio 2018
schiacciato da una lastra di acciaio, il ragazzo con il cerchio giallo è Roberto Fantuz, per tutti conosciuto come "Il Vecchio"
(mancato nel 2013) e quello in blu è Silvano Vicenzutto (mancato a febbraio 2018)
(by Miro Gallo - facebook)



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La curva rossonera all'Olympiastadion di Monaco di Baviera prima della finale
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Tre immagini del tifo rossonero a Monaco
(by FdL - Facebook)




Foto by Vincenzo De Santi
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(by Giampietro Zambelli - facebook)
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(per gentile concessione di Joe Schiano)



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(by Donatello Franzoso - facebook)



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La Fossa dei Leoni Sez. Calabria a Monaco
(grazie all'amico Daniele)



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Il bandierone del Milan Club Gallipoli (LE) all’Olympiastadion di Monaco



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Dal settore rossonero
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Il settore francese



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Veduta del campo prima del fischio d'inizio



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I giocatori rossoneri sotto il settore dei tifosi del Milan
(by Miro Gallo)
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(by Piero Wilkins)



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Monaco di Baviera, 26 maggio 1993, prima della finale di Coppa dei Campioni,
Boban, Berlusconi e Savicevic a bordo campo
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Silvio Berlusconi



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L'entrata in campo di Marco Van Basten. Fu la sua ultima partita ufficiale



Alcune immagini delle formazioni di Milan e Olympique Marseille
scese in campo a Monaco di Baviera per la finale di Champions League 1993



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Altre due immagini della formazione rossonera



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Marco Van Basten nella finale di Monaco contro l'Olympique Marseille
(ultima partita della sua gloriosa carriera) contrastato da Basile Boli,
che segnerà il gol-vittoria per la squadra francese
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Marco Van Basten saluta
(www.picturechina.com.cn)
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Marco Van Basten discute animatamente con Marcel Desailly



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Marco Van Basten

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Marco Van Basten dolorante




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(per gentile concessione di Fabrizio Silvestrini)
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(per gentile concessione di Fabrizio Silvestrini)



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Jean Pierre Papin in azione
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Gigi Lentini in azione



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(per gentile concessione di Fabrizio Silvestrini)
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(per gentile concessione di Fabrizio Silvestrini)



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(per gentile concessione di Fabrizio Silvestrini)
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(per gentile concessione di Fabrizio Silvestrini)



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Abedi Pelé e Van Basten in azione
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(per gentile concessione di Fabrizio Silvestrini)



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Il gol di Basile Boli, che decide la partita
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I giocatori francesi abbracciano Boli dopo il gol



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Filatelie celebrative della finale di Champions League tra Olympique Marseille e Milan



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Il gagliardetto della partita
(per gentile concessione di Roberto Pengo)
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Bandiera della finale di Champions League 1993
(by Luigi Ferro)



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(da "La Stampa" del 27 maggio 1993)



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(da "L'Unità" del 29 maggio 1993)



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La prima pagina con cui "L'Equipe" celebra la vittoria dell'Olympique Marseille, Campione d''Europa 1993



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(dal "Guerin Sportivo", per gentile concessione di Paolo 049)




dal sito www.repubblica.it
30 giugno 1993 — pagina 35 sezione: SPORT - di Maurizio Crosetti

BERLUSCONI NON VUOLE LA COPPA A TAVOLINO
SILVIO BERLUSCONI rifiuta l’eventuale cadeau: l’Uefa tolga pure la Coppa dei Campioni all’Olympique Marsiglia, ma non la regali al Milan. "Restiamo alla finestra e non entriamo nel merito e nel giudizio di quanto sta accadendo in Francia" ha detto ieri il presidente rossonero. "Una sola cosa dev’essere chiara: se l’Uefa decidesse di revocare la Coppa conquistata dal Marsiglia, noi non accetteremmo mai che ci venisse consegnata a tavolino. Chiederemmo di poter disputare una nuova finale contro i Glasgow Rangers". Cioè contro la squadra che contese ai marsigliesi il primato nel girone eliminatorio della "Champions League".
Un’eventualità neppure troppo remota, visto che l’ente calcistico europeo ha chiesto tutta la documentazione alla federcalcio francese e ha deciso di aprire un’inchiesta dopo le rivelazioni di Gemeidi Kostiliev, allenatore del Cska Mosca. Costui ha parlato di tentata corruzione operata dall’Olympique nei confronti dei suoi giocatori, e c’è chi ha tirato in ballo un misterioso tè che avrebbe provocato febbre e diarrea tra i calciatori moscoviti, impedendo ad alcuni di loro di scendere in campo. Per la cronaca, il Cska perse 6-0 a Marsiglia. "Ma perchè i russi hanno parlato soltanto adesso?" si chiede Andrè Vieli, esponente dell’Uefa. Il titolo continentale conquistato a maggio dall’OM potrebbe comunque restare vacante, come ha ammesso il portavoce dell’Uefa Rothenbuhler. L’operazione "piedi puliti" varca dunque i confini francesi mentre il giudice istruttore Bernard Beffy prosegue l’inchiesta tra Marsiglia e Valenciennes. Ieri ha mandato due periti medici ad accertarsi delle effettive condizioni fisiche di Jean Pierre Bernes, il direttore generale dell’OM ricoverato in ospedale, prima in cardiologia e quindi in psichiatria. Quasi certamente uno stratagemma per sottrarsi agli inquirenti: e difatti, dopo la perizia, Bernes è stato ascoltato dagli inquirenti mentre due poliziotti piantonavano la camera.
"Per evitare qualcuno lo suicidi", commentano a Parigi con macabro sarcasmo. L’inchiesta sportiva seguirà quella della magistratura ordinaria ed è possibile che, visti i tempi tecnici, un’eventuale retrocessione possa scattare solo nella stagione ‘94-’95. Resta in carcere Jean Jacques Eydelie, il difensore dell’Olympique che avrebbe materialmente consegnato i 250 mila franchi - circa 70 milioni di lire - alla moglie di Christophe Robert, attaccante reo-confesso del Valenciannes: il famoso denaro sepolto in giardino. Eydelie continua a respingere le accuse e così aggrava la propria posizione mentre Robert si dichiara pentito: "Sono pronto a tornare in prigione per quel che ho fatto". Si mette male anche per Bernard Tapie, presidente dell’OM ed ex ministro: il suo coinvolgimento nella corruzione è scontato. Intanto è saltato il raduno dei campioni d’Europa, in programma per le 17 di questo pomeriggio allo stadio Velodrome. Meglio nascondersi e vedere che succede. Da domani la squadra sarà in ritiro a Font Romeau, ma oggi scendono in strada i tifosi: sulla Canebiere avrà luogo un’imponente manifestazione contro quello che ogni marsigliese definisce uno sporco complotto.



dal sito www.corriere.it
13 luglio 1993

MARSIGLIA NEI GUAI - EYDELIE CONFESSA
E' stato lui il mediatore della corruzione con i 3 giocatori del Valenciennes prima della finale di Coppa con il Milan
MARSIGLIA . E alla fine, Jean Jacques Eydelie ha parlato, confessando. E stato lui il mediatore della corruzione con i tre giocatori del Valenciennes, sei giorni prima della finale di Coppa con il Milan, una partita da ammorbidire per non correre rischi in vista dell’importante appuntamento continentale. Ma non "per interesse o qualche profitto personale" bensi’in nome e per conto del general manager del Marsiglia, Berne’s, attualmente ricoverato nell’infermeria del carcere di Lilla. Aveva ragione la moglie del giocatore, Christine, che al giudice aveva raccontato tutto venerdi’scorso provocando la reazione dello stesso Eydelie. Quel racconto, contraddittorio e lacunoso, ha resistito per tre settimane. Ma nell’ultimo interrogatorio del giudice Bernard Beffy, durato cinque ore, Eydelie si e’assunto una parte di responsabilita’, scaricando su Berne’s quella del mandante. La parte decisiva nell’inchiesta sullo scandalo del calcio francese, l’hanno fatta comunque le mogli. Dopo Marie Christine Robert, moglie di uno dei corrotti e accusata di complicita’per aver incassato i 70 milioni destinati al marito, ecco Christine. "Eydelie ha confermato in tutto e per tutto la versione della moglie" ha detto il nuovo difensore del giocatore, Patrick Lefebvre. Secondo l’avvocato, Eydelie dovrebbe essere rimesso in liberta’probabilmente oggi.



dal sito www.corriere.it
7 settembre 1993

IL MARSIGLIA ESPULSO DALL’EUROPA
Punite le lentezze della Federcalcio di Parigi incapace di decidere . Paris S. G. e Bordeaux non vogliono subentrare.
l’Uefa lo esclude dalla Coppa dei campioni " in via preventiva " ma il trofeo 1993 resta suo: l’eventuale truffa fu in campionato. 3 arresti e un ex ministro come testimone. calcio arma di " killeraggio " politico il vero obiettivo e’distruggere Tapie

ZURIGO . Cacciato dall’Europa. L’Olympique Marsiglia non giochera’la Coppa dei campioni ‘93 ‘94, anche se resta campione d’Europa per il ‘92 ‘93. A decidere l’esclusione della squadra detentrice del trofeo, in relazione al presunto illecito legato alla partita con il Valenciennes, e’stato l’Esecutivo dell’Uefa, presieduto dallo svedese Johansson e riunitosi in seduta straordinaria ieri a Zurigo, presenti il presidente della Fifa, Havelange e il segretario, Blatter, che in mattinata avevano incontrato i dirigenti della Federcalcio francese. Il verdetto dell’Esecutivo Uefa, emesso dopo cinque ore di discussione, e’stato votato all’unanimita’ed e’inappellabile. La cacciata del Marsiglia dall’Europa (avrebbe esordito il 15 settembre con l’Aek Atene) e’stata motivata in un comunicato: "La Federcalcio francese ha dimostrato di essere incapace di pervenire a risultati concreti delle proprie indagini, su una questione considerata di fondamentale importanza per il calcio mondiale. L’Esecutivo e’convinto che i principali risultati dell’inchiesta del tribunale francese, ormai di dominio pubblico, dimostrino che sono state commesse pesanti irregolarita’. Questa vicenda, che si trascina da piu’di tre mesi, ha molto nuociuto all’immagine del calcio. Il Comitato ha deciso di respingere la domanda di ammissione alla Coppa campioni del Marsiglia, come misura preventiva per proteggere la regolarita’delle competizioni europee". L’Uefa ha ritenuto di non togliere al Marsiglia la Coppa dei campioni conquistata il 26 maggio a Monaco, battendo il Milan (1 0), in quanto il presunto illecito e’stato commesso nel campionato francese, sia pure sei giorni prima della finale. L’Uefa ha dato tempo alla Francia fino alle 17 di domani per designare la squadra che rimpiazzera’il Marsiglia nella Coppa campioni, ma il Paris St. Germain, secondo in campionato, per il momento non vuol saperne di rimpiazzare il Marsiglia, cosi’come il Bordeaux, giunto quarto. Matarrese, vicepresidente Uefa, ha commentato: "Ha vinto la fermezza, in Italia tre mesi senza sentenze sono impensabili. E un brutto momento per il calcio europeo, ma la Francia non ci ha mai fornito certezze. Inevitabile il verdetto". Amara la reazione del presidente della Federcalcio francese, Fournet Fayard: "L’Uefa non ha preso in considerazione gli elementi che noi avevamo portato". Tapie e’partito al contrattacco, chiedendo alla Federcalcio di designare comunque il Marsiglia alla prossima Coppa campioni. E ha dato mandato al presidente degli avvocati di Parigi di intraprendere un’azione legale contro l’Uefa. E se il Marsiglia dovesse essere assolto in Francia?



dal sito www.corriere.it
7 settembre 1993

CALCIO ARMA DI "KILLERAGGIO" POLITICO IL VERO OBIETTIVO E’DISTRUGGERE TAPIE
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI . "L’Olympique si gioca la sua vita", ha detto, domenica, Bernard Tapie. Forse si aspettava la decisione dei "saggi" di Zurigo. Cosa fara’adesso? Si dimettera’? L’Olympique, ormai, s’e’giocata la propria reputazione e, nel crescendo passionale che seguira’il diktat dell’Uefa, vedra’sfumare il suo amor proprio e la sua saldezza psicologica. In sintesi, l’Olympique e’stato "condannato" agli occhi del mondo sportivo prima ancora che, sui fatti di corruzione, si pronunciasse la magistratura ordinaria. E con la squadra di Marsiglia, che ha vinto per cinque volte il campionato, s’e’"squalificato" il calcio transalpino. Perche’la gente dira’: se c’e’del marcio nell’Olympique, c’e’del marcio dappertutto. Inoltre, essendo gli "odi francesi" profondi e radicati nella dimensione sportiva come in quella sociale, ci sara’chi gioira’, nel suo intimo, dell’esclusione della squadra marsigliese dalla Coppa dei campioni. Mors tua, vita mea. Alla notizia di Zurigo, Marsiglia e’insorta, per ora, solo nei bar, ma puo’scendere nelle sue strade. Marsiglia puo’infiammarsi come una "citta’martire". Alla stregua della Napoli dei tempi di Maradona, non ha che il calcio per sognare una rivincita agli occhi dei francesi e, soprattutto, agli occhi degli odiati parigini. Una "pariginita’" balorda perche’, quando l’Olympique ha vinto nella partita con il Milan, la "Ville Lumie’re" s’e’appropriata della squadra di Tapie come gloria nazionale. I parigini sono andati, in automobile, a strombazzare sui Campi Elisi. Da quando il sospetto incombe sulla squadra di Tapie, esaltano la purezza del loro Paris St Germain che, in una diffusa sceneggiata di cordoglio e d’indignazione per la sentenza dell’Uefa, si distingue nel rifiuto di prendere il posto dell’Olympique in Coppa dei campioni. Da piu’di tre mesi si parla di questo scandalo politico calcistico. Non si sa bene se si voglia far fuori il Tapie politico o il Tapie presidente dell’Olympique. Entrambi, probabilmente. Perche’l’Olympique e’diventato una star grazie a Tapie che, a sua volta, se ne serve per puntare allo scanno di sindaco e, forse, allo stesso scanno presidenziale nel 1995. Il calcio come arma di killeraggio politico. "L’esclusione dell’Olympique . ha detto il primo ministro Balladur . e’un vero peccato per il calcio francese ma non e’affar mio". Non ci sono prove che il "Grande Gastby", com’e’soprannominato Tapie, abbia corrotto o fatto corrompere alcuni giocatori del Valenciennes per ottenere piu’facilmente una vittoria nell’ormai lontano 20 maggio. Il Valenciennes ha perso. Corruzione o no, ha sempre sostenuto Tapie, il Valenciennes sarebbe stato sconfitto. Ma, effettivamente, corruzione c’e’stata perche’, il 30 giugno, la polizia ha scoperto 250 mila franchi nel giardino d’una parente del giocatore Christophe Robert del Valenciennes. Affidata a due grintosi giudici all’italiana, De Montgolfier e Beffy, l’inchiesta e’un susseguirsi di colpi di scena. Il che e’normale. Ma cio’che non e’normale e’che la polizia parta in crociata per smascherare Tapie. In altre parole, da’per scontato che Tapie sia informato della curruzione e che le testimonianze in suo favore siano false. Usa metodi spietati per far riflettere i testimoni, tra cui un deputato socialista. Il risultato e’magro. L’inchiesta si trascina. Ogni tanto Tapie insorge: "Sono vittima di un complotto". Le incertezze della Lega nazionale del football e della Federazione francese del football contribuiscono a diffondere il sospetto sull’Olympique, sul suo presidente e su dirigenti e giocatori. Ma ci si puo’esprimere prima dei magistrati? In questo clima malsano, che condiziona anche la Nazionale perche’Desailly e Deschamps sono giocatori marsigliesi, l’Uefa, come ai bei tempi del Terrore giacobino, taglia la testa all’Olympique di Tapie e allo stesso Tapie.



dal sito www.corriere.it
21 gennaio 2006

«BATTEMMO IL MILAN, MA ERAVAMO DOPATI»
Eydelie, mediano del Marsiglia: «Prendemmo farmaci, mi sentivo diverso»
Raymond « la Science » spostava le tazze sul tavolo e spiegava con quale tattica, con quali movimenti dei giocatori aveva annientato l'invincibile Milan berlusconiano. All'hotel Bachmair sul Tegernsee, appena fuori Monaco di Baviera, che ospitava il Marsiglia, era quasi l'alba. Raymond Goethals, uno dei santoni del calcio mondiale (la scienza, appunto), si godeva il trionfo. Basile Boli, l'homme du match, imitava Aretha Franklin. Chissà che cosa starà pensando Goethals, ovunque sia, ora che un'altra ombra — non è la prima e non sarà l'ultima — offusca uno dei suoi capolavori strategici. Riposi in pace, perché questa partita pace non l'avrà mai. Olympique Marsiglia-Milan 1-0 (gol di Boli, 44’p.t.), finale di Coppa dei Campioni, 26 maggio 1993, Monaco di Baviera, Olympiastadion, diventerà, fatte le debite proporzioni, come uno dei grandi misteri tra cronaca e storia: l'affondamento del Titanic, l'assassinio di Kennedy, la famosa foto dei Beatles ad Abbey Road, il suicidio di Tenco. Un avvenimento a più voci, prospettive, sospetti.
L'ultimo incrocio con la cronaca riguarda le confessioni di Jean-Jacques Eydelie, ex centrocampista dell'OM. Intervistato dall'Équipe magazine, Eydelie ha fatto alcune anticipazioni del libro che uscirà il primo marzo. Ecco quella, clamorosa, che riguarda Marsiglia-Milan. «In tutti i club in cui ho giocato, Bastia a parte, ho visto praticare il doping. La finale di Coppa dei Campioni del 1993 è stata, per quello che mi riguarda, l'unica occasione in cui ho accettato di farlo anch'io. Ci fu una seduta obbligatoria di iniezioni. Solo Rudi Voeller si rifiutò. Durante la partita mi sono sentito diverso, il mio fisico rispondeva in modo differente allo sforzo». Si racconta che Rudi Voeller li abbia «scoraggiati» in tre lingue.
Il Milan ha subito incaricato l'avvocato Leandro Cantamessa di valutare gli aspetti legali della faccenda. Difficile immaginare a cosa porterà la «valutazione», attorno a quella partita e al caso Marsiglia c'è un groviglio. Tutto comincia il 20 maggio '93 a Valenciennes, dove la squadra di Bernard Tapie ipoteca (1-0, gol di Boksic) il quinto titolo francese consecutivo. Due giorni dopo, sabato 22, il gruppo sale a Notre Dame de la Garde, la Chiesa che domina (154 metri) e protegge Marsiglia, per chiedere la grazia di battere il Milan. Goethals giocava con i fanti e pure con i Santi. Però un fantaccino aveva rotto le file. Jacques Glassmann denuncia i compagni del Valenciennes. Gli daranno una medaglia, scriveranno un libro su di lui, ma finirà a correre dietro a un pallone all'isola della Reunion, in mezzo all'Oceano Indiano. Lui, almeno, parlò subito. Jean Pierre Papin ci mise due anni, prima di rivelare: «Due giocatori del Milan vendettero la Coppa. Il Marsiglia comprò la finale, io avvertii anche Berlusconi». Accuse precipitate in un'assenza di riscontri, ma ora Eydelie conferma: «Imbrogliare era diventata una seconda natura per il Marsiglia. Quasi tutti i giocatori, negli anni, hanno partecipato all'aggiustamento di partite». Soldi ma anche donne. Marie-Christine Robert, moglie di uno dei corrotti, ricevette da Eydelie una busta con i 250 mila franchi nel parcheggio di un hotel. Christine Eydelie, invece, testimoniò che il marito li aveva ricevuti dal direttore sportivo del Marsiglia, Pierre Vernès, poi finito in carcere. Vi transitò anche Bernard Tapie, l'anti-Berlusconi. Socialista, decisionista, da qualche mese, in Francia, è al centro di un caso di revisionismo: secondo una corrente di pensiero, fu un complotto a perderlo. Di pressioni su Eydelie — in cambio di sconti di pena — si parlò anche allora. Nel frattempo Tapie si è riciclato come attore, con un certo successo. Anche se la sua parte migliore è stata in questo film. Marsiglia-Milan, il mistero senza fine.



dal sito www.repubblica.it
21 gennaio 2006

NOI DEL MARSIGLIA DOPATI IN QUELLA FINALE CONTRO IL MILAN
MILANO - Lo scandalo doping, stavolta, arriva dalla Francia: l’Olympique Marsiglia avrebbe vinto la Coppa Campioni ‘93 grazie alle sostanze proibite. Se si accertasse che è vero, il Milan, sconfitto nella finale di Monaco di Baviera dalla squadra di Tapie, potrebbe chiedere all’Uefa il trofeo perduto: della vicenda si sta già occupando il legale del club rossonero, Leandro Cantamessa. La confessione parte dal libro autobiografico scritto dal centrocampista Jean Jacques Eydelie. Il volume uscirà in marzo, ma ieri ne sono state diffuse alcune anticipazioni, che hanno subito provocato choc fra i protagonisti di quella partita. «Se è successo sul serio, provo disgusto. L’indignazione supererebbe qualunque altro sentimento. L’eventuale assegnazione della coppa diventerebbe un aspetto assolutamente secondario», ha detto Albertini, regista del Milan in campo quella sera in Germania. Il racconto di Eydelie è circostanziato. Comincia dallo scandalo di Marsiglia-Valenciennes (successivo alla finale di Monaco) e delle partite comprate da Tapie, che costarono al club la retrocessione e al suo proprietario la prigione e la fine di un’irresistibile ascesa. Chiuso il capitolo sugli incontri truccati, il centrocampista-narratore passa alla questione doping. Demolisce definitivamente il mito dell’Olympique e getta ombre anche sul calcio francese. «In tutte le squadre in cui ho giocato ho visto situazioni di doping, tranne che a Bastia». Nel racconto l’annata magica del Marsiglia - il ‘93 - si trasforma in una vergogna. Prima ci sono le due partite contro il Cska Mosca («all’andata a Berlino qualcuno mise una sostanza nelle bottigliette d’acqua dei nostri avversari, che tagliò loro le gambe e al ritorno a Marsiglia erano tutti malati»), poi la clamorosa storia della finale: «Quella è stata personalmente l’unica occasione in cui ho accettato di prendere un prodotto. Ci fu una seduta obbligatoria di punture, a cui si rifiutò di partecipare soltanto Rudi Voeller. Durante la partita il mio fisico rispondeva in modo differente sotto sforzo. Sono pentito: una vittoria, per quanto prestigiosa, non giustifica il fatto che tu metta in pericolo la tua vita». Appreso il contenuto del libro, il Milan si è affidato all’avvocato Cantamessa. L’eventuale frode sportiva comporterebbe la perdita del trofeo da parte del Marsiglia. L’Uefa avvierà un’istruttoria e verranno rivisti anche i filmati della gara. Il 26 giugno 1993 la squadra allenata da Goethals vinse con un gol di Boli al 44’. Schierava, tra gli altri, Barthez, Boksic, Deschamps e il futuro milanista Desailly, tutti coinvolti dalle accuse del loro compagno Eydelie. Anche se l’imputato numero uno torna ad essere Bernard Tapie. Si era riciclato, nella sua "seconda" vita, perfino come attore. Ora riaffiorano gli incubi del Marsiglia e gli restituiscono la parte dell’uomo disposto a tutto, pur di avere successo.



dal sito www.milannews.it
25 febbraio 2011

HATELEY: "TOGLIETE LA CHAMPIONS DEL 1993 AL MARSIGLIA"
Dura accusa da parte di Mark Hatley, ex centravanti del Milan, nei confronti dell’Olympique Marsiglia. L’ex bomber rossonero, autore di uno dei gol che sono entrati nella galleria storica di via Turati in uno storico derby, ha parlato dei metodi poco chiari con i quali la società francese è salita alla ribalta tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni ’90. “Nella partita decisiva per il passaggio alla finale tra noi dei Rangers ed il Marsiglia, venni espulso - dichiara Hatley alla tv britannica Itv -. Prima della sfida mi fu offerta una grossa somma di denaro per non giocare e quando l’arbitro mi mostrò il cartellino rosso mi sentì fregato al 100%. Secondo me il Marsiglia andrebbe privato di quel titolo”. A proporgli i soldi per non giocare, stando alle parole di Hatley, fu proprio l’ex presidente dell’OM, Bernard Tapie.