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27 settembre 1992, Sampdoria vs Milan  (rinviata)




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Il settore dello Stadio Marassi occupato dai tifosi rossoneri
(dal sito www.fdl.it)



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(by Vincenzo De Santi)



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(dalla "Gazzetta dello Sport", grazie a Matteo Mori)



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(da "L'Unità" del 28 settembre 1992)



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(dal "Guerin Sportivo", per gentile concessione di Paolo 049)




dal sito www.repubblica.it
27 settembre 1992

SAMP - MILAN: NON SOLO ZONA
GENOVA - Gli esami cominciano presto, per la nuova Sampdoria di Eriksson. Una breve manciata di partite, tra amichevoli e campionato, prima della verifica più terribile, contro il grande vecchio del campionato, la squadra degli stranieri in tribuna. Sampdoria-Milan è anche e soprattutto una questione di primati, sopratutto se vista dalla parte rossonera. I campioni d'Italia non perdono da 38 partite, hanno violato per ultimi il Marassi doriano, hanno inflitto agli avversari di oggi l'ultima sconfitta in campionato, un 5-1 pesantissimo nel catino ridondante di San Siro, il 5 aprile scorso. Ma per la prima trasferta da cuori forti, Capello ricicla per intero il gruppo storico della gestione di Berlusconi, la stessa formazione che due anni fa vinse la Coppa Campioni proprio contro il Benfica di Eriksson. In campo i tre olandesi, Evani a sinistra e Gullit a destra, con l'acciaccato Lentini a riposo. Dietro i recuperati Baresi e Maldini, a centrocampo insieme ad Albertini c'è Rijkaard, la stanchezza rimandata a data da destinarsi. E davanti l'inossidabile Massaro a servire la santa causa di Van Basten, con lo smarrito Papin (ancor più frastornato ora dopo le parole di Blatter che avrebbero voluto tirarlo fuori dai posti numerati) in tribuna.
Per Eriksson, invece, non c' è la fortuna della scelta tecnica: Mancini conta su un commissario di campo distratto per vedere la partita all' imbocco degli spogliatoi, Mannini e Katanec saranno in tribuna, orfani poco consolabili del rispettivi infortuni. Di fianco a loro Mantovani, altro malato eccellente, minacciato fino all'ultimo istante dai medici, ma testardo e troppo innamorato del suo giocattolo per mancare alla possibile grande impresa. La città vive un approccio d' autunno a metà tra la tensione degli scioperi e la voglia di sole dopo gli strapazzi di inizio autunno. Manca poco, pochissimo al tutto esaurito, con la sostanziosa quota abbonati (24.000 tessere) supportata dai quasi 15.000 tagliandi esauriti in prevendita, al di là dei prezzi poco teneri (30.000 lire le curve).
La vigilia è stata quieta e intensa, di quelle che piacciono a Sacchi: Eriksson conosce troppo bene il calcio e i suoi figli per soffrire gli umori balzani delle ultime ore, a maggior ragione quando l'avversario è un nemico carissimo. Così, dopo il doveroso elenco di piccole sciagure annunciate ('Cominciamo il conto alla rovescia con il forfait di Katanec, per noi una triste notizia. Poi c' è il problema di Jugovic: nell'ultimo allenamento ha lavorato a parte, saprò solo all' ultimo momento se posso contare su di lui, ma ci spero'), il tecnico svedese racconta i molti pregi e i pochi limiti del Milan. ' Una squadra che gioca alla grande e con le spalle coperte da una memoria tattica lunga almeno cinque anni. Parlo della vecchia squadra, quella che ho conosciuto a Vienna e che dovrebbe giocare contro di noi. Mamma mia, non perdono da un' infinità di partite, troppo facile sperare che succeda proprio con la Sampdoria. Non bisogna dimenticare mai che qualsiasi partita giochi, contro qualsiasi squadra al mondo, il Milan parte favorito'. Grandi diversità da Sacchi a Capello? 'Non so, questo Milan lo conosco poco, mentre ricordo bene quello di Sacchi. A Vienna io allenavo il Benfica: vinse la squadra che aveva più classe, quella capace di sbagliare di meno. Quella sera, Ricardo e Aldair decisero autonomamente di fare il fuorigioco. Ce l'ho ancora davanti agli occhi Rijkaard, che va a chiudere il triangolo con Van Basten.
E dire che avevamo giocato anche bene, pur senza riuscire a costruire molte occasioni. Quel Milan giocava con il pressing e il fuorigioco in maniera esasperata. Bravissimo Baresi a fare l'elastico, muovendo la difesa come avesse avuto in mano un filo invisibile'. Eriksson non ama troppo il fuorigioco, ma non solo per motivi tecnici. 'Bisogna che ci sia un leader in difesa, capace di essere convincente nei confronti del guardalinee quelle due o tre volte in cui il giochino non funziona' . Come dire che certe braccia alzate vigorosamente, certe posizioni forti a livello dirigenziale a volte possono più di uno scatto sincronizzato, a patto di essere comunque grandi. Il tecnico prende atto e nega qualsiasi rilievo critico sulla difesa che ha preso quattro gol a Pescara. 'I gol subiti sono assolutamente casuali, purtroppo il Milan è una grande squadra con una grande difesa, con un centrocampo aggressivo, due fasce sempre ben presidiate e adatte alla spinta, un attaccante aiutato a turno da tutti i compagni'. Troppo più bravi della Sampdoria? ' Noi ci muoviamo in maniera abbastanza simile, senza cambiare faccia da una partita all' altra, che si giochi in casa o in trasferta. Facciamo un pressing continuo e cerchiamo di far adattare gli avversari al nostro gioco e mai il contrario. Però tutto questo il Milan lo fa da molto tempo e noi solo da due mesi. Con dei giocatori nuovi e un allenatore nuovo, si può vivere solo alla giornata'. Il tutto è anche un po' peggio quando gioca Van Basten e non gioca Mancini. 'Van Basten è il miglior numero nove del mondo: è alto, veloce, freddissimo, con due buoni piedi, capace di segnare e far segnare gli altri. Vierchowod su di lui a uomo si è sempre comportato bene, anche questa volta sarà un gran duello. Mancini è il nostro capitano e anche il nostro giocatore più forte. Ma se siamo una buona squadra, dobbiamo provare a giocar bene anche senza di lui'.


dal libro "Nella Fossa dei Leoni"

Già alla partenza da Milano le voci che circolano non sono molto rassicuranti, su Genova piove da giorni e sembra che la situazione sia piuttosto critica, comunque si parte. Al nostro arrivo si intuisce che c'è qualcosa di diverso dal solito: poca polizia, controlli blandi, nessun tifoso doriano in giro. Una volta dentro lo stadio si scatena il diluvio, la pioggia aumenta d'intensità in maniera incredibile, il campo è allagato e viene comunicato che la partita non verrà giocata. Ci si affretta ad uscire in quanto nei sottopassi d'ingresso (a Genova sono situati in basso, sotto le curve) l'acqua aumenta rapidamente e ormai è ad altezza ginocchio.
L'uscita viene effettuata a piccoli gruppi sparsi senza nessun controllo da parte della polizia che si è letteralmente dissolta. Fuori la situazione è tragica, lungo la via che costeggia lo stadio si "sciaborda" con l'acqua a mezza gamba siamo zuppi da far paura e oltretutto siamo rimasti nelle retrovie in non più di una ventina di persone. Davanti alla loro curva c'imbattiamo in un noto (il più conosciuto) capo ultrà doriano che, quando si accorge di noi, fa ampi cenni rivolti all'interno dello stadio. Vista la situazione non ci rimane molto da fare e partiamo di gran carriera ( si fa per dire visto che ci si muoveva modello Robocop) verso di lui e di alcuni suoi soci che l'avevano raggiunto, e li ricacciamo dentro lo stadio, poi con molta fatica raggiungiamo la stazione. Se non prendiamo la polmonite questa volta ...... Dura la vita degli Ultrà!



dal sito www.corriere.it
28 settembre 1992

PAURA NEL LAGO DI MARASSI
Gravi danni all' impianto ligure, in forse anche Genoa-Ancona di domenica prossima.
Ore 14: l' acqua invade lo stadio, Samp e Milan in salvo sui pullman. cronaca domenicale dell' avvicinamento alla prima sfida scudetto in programma a Genova e mai andata in onda, travolta da un fiume d' acqua

Paura sulla prima sfida-scudetto del campionato. Sampdoria-Milan non e' andata in onda, travolta da un fiume d'acqua che si e' scatenato per quattro ore dal cielo. Paura fisica, attimi di terrore, quando i pullman con a bordo le due squadre sono stati bloccati sullo scivolo che porta agli spogliatoi, pochi istanti prima che una massa di fango interrompesse qualsiasi collegamento con l'interno. Paura anche attorno a Marassi, lo stadio gioiello, rimesso a nuovo per il Mondiale di Italia 90 e rivelatosi una pericolosissima spugna: la furia degli elementi ha infatti trasformato le strade in piccoli torrenti in piena, con l'acqua all'altezza dei finestrini delle auto.
ALLARME. La violenta perturbazione che ha incominciato a interessare Genova poco prima di mezzogiorno era stata segnalata dai satelliti meteo. Non a caso, infatti, nella notte tra sabato e ieri le Prefetture delle regioni del Norditalia e la Protezione civile erano state allertate. Che Samp-Milan corresse il rischio di "saltare" lo si e' pero' intuito attorno alle 14. Il nuovo stadio di Marassi aveva gia' accusato problemi in un paio di circostanze, ma stavolta la furia degli elementi si presentava di una tale eccezionalita' da scagionare a priori il contestato sistema di drenaggio. Un primo contatto telefonico con gli spogliatoi faceva scattare l'allarme: infiltrazioni d' acqua erano segnalate un po' dappertutto.
SOPRALLUOGO. Alle 14.30, eludendo il servizio di sorveglianza, siamo riusciti a introdurci nello stadio genovese. Gruppi di volonterosi, muniti di scope, erano intenti ad alleggerire la pressione della pioggia. Impresa apparsa subito patetica: gonfiata dal sistema fognario ormai impazzito, l'acqua si stava infatti impadronendo della fitta rete di stanze e corridoi, posti a 8 metri di profondita'. Milan e Samp, bloccati nei rispettivi pullman, si rendevano conto della impossibilita' di contattare l'arbitro Baldas, appollaiato su un tavolo del suo spogliatoio.
SGOMBERO. Dovevano intervenire i vigili del fuoco per ordinare lo sgombero degli spogliatoi, ormai inagibili. Con l'acqua giunta a un metro e venti di altezza, con le caldaie fuori uso e il generatore elettrico impazzito, Baldas, in tuta, decideva comunque di prendere l'iniziativa. Raggiunta la tribuna stampa, grazie all' aiuto di alcuni giornalisti si metteva infatti in contatto telefonico con Silvio Berlusconi, ad Arcore. Il presidente rossonero ribadiva al direttore di gara i concetti poco prima espressi, via telefono, ad alcuni amici. "Abbiamo un calendario denso di impegni, preferiremmo recuperare la partita gia' domani (oggi, ndr) nonostante l'impegno di Coppa dei campioni a Lubiana. Il 4.0 dell'andata ci da' tranquillita' ".
LINEA DIRETTA. "Presidente. esordiva Baldas nella sua "linea diretta" con Berlusconi, questo pero' e' un problema che deve risolvere lei con la Samp. Per me va tutto bene. L'importante e' che siate d'accordo voi". Poi l'attivissimo arbitro triestino si sintonizzava con Galliani, che gli ribadiva gli orientamenti societari, e con gli esponenti blucerchiati, dai quali giungeva un assenso di massima. Ultima telefonata: quella al segretario generale della Lega, Petrosino, il quale concedeva il suo "nullaosta" allo slittamento ad oggi della gara, previo pero' il necessario pacchetto di autorizzazioni da parte delle autorita' competenti.
A RAPALLO. Blindato nel suo pullman, il Milan riprendeva la strada (avventurosa) per il ritiro di Rapallo, mentre la Samp raggiungeva il quartier generale di Nervi, ma la situazione di Marassi appariva al collasso. Rossoneri e blucerchiati si erano lasciati con l'intesa di ritrovarsi stamattina in Prefettura per fare il punto ed eventualmente ripresentarsi in campo a giocare. Giunti nell' abitato di Rapallo, i campioni d'Italia erano pero' contattati via "cellulare" dall'assessore allo sport del Comune di Genova, Alfio Lamanna, che ufficializzava i gravi danni alle strutture dello stadio. "Esiste il fondato sospetto . spiegava l'assessore al capocomitiva Galliani. che Genoa.Ancona di domenica debba essere dirottata altrove. Quindi regolatevi di conseguenza".
DIETROFRONT. Immediata l'inversione di marcia del pullman milanista, attorno alle 17, mentre Galliani "liberava" la Samp. Intanto il pauroso traffico in autostrada costringeva i rossoneri a raggiungere Milano via La Spezia. Una trasferta davvero da dimenticare, cominciata male gia' subito dopo la partenza da Milanello, quando, nei pressi di Legnano, un' auto con a bordo due extracomunitari si era ribaltata costringendo il dottor Monti, medico sociale, a soccorrere i feriti e ad assisterli fino al ricovero in ospedale.
RECUPERO. Quando verra' recuperata Samp-Milan? "Forse gia' settimana prossima. sostiene Adriano Galliani, braccio destro di Berlusconi per le questioni calcistiche, mercoledi' 7 o giovedi' 8. Chiederemo lo slittamento della nostra partita di Coppa Italia. La Samp sembra d'accordo”.