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30 ottobre 1988, Juventus vs Milan 0-0




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Il biglietto della partita
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Il biglietto della partita
(per gentile concessione di Andrea Leva)



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Il biglietto della partita
(by Gabriele Lele Viganò)



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(per gentile concessione di Stefano "Potsy" Pozzoni)



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(by Davide Milano - facebook)



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Il settore occupato dai tifosi rossoneri
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(dal libro "Nella Fossa dei Leoni")
La didascalia in basso è errata



(per gentile concessione di Stefano "Potsy" Pozzoni)



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(by Stefano Flanell Mix)




(Foto by Vincenzo De Santi)
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(by Stefano Taffy - facebook)




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Immagini dei tifosi rossoneri in trasferta a Torino
(dal sito www.fdl.it)
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Il tifo bianconero
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La curva juventina
(dal sito www.lajuvesiamonoi.it)



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Il tifo bianconero
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Il tifo bianconero



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La Curva Filadelfia
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La Curva Filadelfia



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Il tifo della Juventus




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(by Stefano Taffy - facebook)
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Brio e Donadoni



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(da "La Stampa" del 31 ottobre 1988) (da "L'Unità" del 31 ottobre 1988)



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(dal "Guerin Sportivo", per gentile concessione di Paolo 049)




dal sito www.repubblica.it
29 ottobre 1988 - pagina 37 - Sezione Sport


ECCO IL MILAN DAI MILLE VOLTI
MILANO - Il Milan cambia tutto, presentandosi in edizione riveduta e corretta all'appuntamento con la Juventus. Tornano Gullit ed Evani, che escono così dal tunnel degli infortuni. Pietro Paolo Virdis imbocca la via della panchina. Novità anche in difesa: domani Frank Rijkaard sarà lo stopper. In prossimità dei momenti che contano, Sacchi recupera il Milan a pieno organico. Manca solo Filippo Galli (con Rijkaard restituito al centrocampo ed esclusione di Colombo) per la formazione titolare che il tecnico ha in mente: poco male, considerati il superlavoro in infermeria. Sacchi non si sbilancia, evitando di annunciare la formazione con ventiquattr'ore d'anticipo. E'una mossa dettata anche dalla scaramanzia: Aspettiamo l'ultimo allenamento. Finora, tutti i giorni c'è stata una sorpresa... Ma intanto, Virdis pensa già alle giustificazioni di rito: Sono stanco, la fatica olimpica ha lasciato il segno. E Rijkaard fa il generico: Stopper? Non ci sono problemi. Potrei giocare anche in porta, se Sacchi me lo chiedesse.
Senza dubbi, invece, è Gullit. Recuperando la felicità dimenticata, Ruud non nasconde il suo particolare stato d'animo: Sto bene, finalmente. La caviglia è a posto. Contro la Juventus giocherò. Non sono ancora al massimo, ma è solo questione di poco tempo. L'olandese manifesta euforia: parla, sorride, scherza. Mi sento positivo. Anche una battuta: Altri malanni? Nessun problema, andremo al Lourdes. L'atmosfera è di ritrovata serenità. Nella squadra, ho notato la grinta dell'anno scorso. Mi sembra di rivivere il periodo successivo alla sconfitta con l'Espanol, racconta Gullit. Nessuno ha paura dei processi, anche se i fucili sono puntati e la Juve si delinea pericolosamente al varco del campionato. Ma Van Basten condensa in poche parole la fiduciosa attesa del clan milanista: Andremo a Torino a caccia del successo, perchè siamo in grado di vincere ovunque. Nell'attesa permeata d'ottimismo, anche quel diavoletto rosso di Zavarov viene esorcizzato: Un grande giocatore dicono in coro i tre olandesi , ma la forza della Juventus si basa sul collettivo. Proprio in tema bianconero, Gullit si congratula: Quest'anno, la Juve gioca un ottimo calcio. Abbiamo fatto scuola: tanto spettacolo, niente barricate in difesa. La Juventus sta seguendo il nostro esempio, grazie a Zoff. E'un allenatore preparato e moderno. Ma anche altre squadre italiane ci stanno seguendo. Sacchi ascolta, ma non annuisce: Calcio italiano offensivo? Non credo. Faremo i conti alla fine del campionato.