13 marzo 1988. Al Comunale torinese, per la XXII giornata della Serie A 1987-88, si disputa Torino-Milan. I rossoneri sono impegnati in una rincorsa in classifica al Napoli di Maradona, al momento apparentemente inarrestabile, nella quale credono solo Arrigo Sacchi e Silvio Berlusconi, ma questa partita, lo dirà poi il "profeta" di Fusignano, è tra le più temute dal tecnico milanista, perchè sulla panchina granata siede quel Gigi Radice, antesignano del calcio moderno in Italia, che è membro autorevole del personale "pantheon" tecnico al quale Sacchi si ispira da sempre. In realtà, Radice quest'oggi non è in panchina, perchè squalificato, rimpiazzato da Cazzaniga, tuttavia, vuoi perchè guida una squadra di giovanissimi (ma che sta facendo decisamente bene), vuoi perchè non può contare sul bomber Tony Polster, indisponibile, stavolta il tecnico brianzolo viene meno al suo credo offensivista, e monta un autentico catenaccio nella propria tre quarti. Ciò nonostante, il Milan disputa una gran partita, dominando in lungo e largo, ma la fortuna non è dalla sua parte, oggi. Sullo 0-0, infatti, capitan Baresi sbaglia un calcio di rigore, e come sempre accade in queste occasioni, si finisce poi per rischiare la sconfitta, al 77esimo, infatti, il Toro passa in vantaggio con Bresciani, nella sua unica azione dell'incontro, e meno male che il pari rossonero, con Carletto Ancelotti, è immediato, appena un minuto dopo. Il Milan continua a premere ma il risultato non si sblocca più, si finisce 1-1, ed il Napoli mantiene tre lunghezze di vantaggio sui rossoneri, ad otto giornate dal termine (by Francesco Filograsso) |