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20 novembre 1986, Sampdoria vs Milan 3-0




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(by Vincenzo De Santi)
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I tifosi del Milan presenti a Marassi
(Archivio Massimo Catozzi)



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Il tifo rossonero



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Bonetti e Vialli



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(da "La Stampa" del 21 novembre 1986)



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(dal "Guerin Sportivo")
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(dal "Guerin Sportivo", grazie a Paolo 049)




dal sito www.repubblica.it
23 novembre 1986 - pagina 42 sezione: SPORT - di Gianni Mura

SE BERLUSCONI FA RIMA CON OPZIONI...
DIAVOLO d'un Berlusconi, bisogna dargli 9. Il Milan, titola in prima pagina la "Gazzetta" di venerdi, "la Samp lo distrugge. Berlusconi lo ricrea". Ma lo ha ricreato, qui sta il bello, prima ancora che fosse distrutto a Genova. Vola mercoledì ad Amsterdam, nel mirino Van Basten e Gullit, e come li conquista? "Con un abile corteggiamento alla fidanzata di Van Basten e alla moglie di Gullit". E così anche il prestigio del latin lover è salvo. Solo quei finferli di giapponesi insistono a dire che gli italiani sono i più stupidi del mondo (dalla "Stampa" di ieri). Siamo i più svegli, invece. E contenuti nei toni, come dimostra l' inizio del racconto olandese: "Berlusconi è come Giulio Cesare. Con un ' blitz' da grande stratega e guerrigliero, un' azione fulminea alla ' veni vidi vici' , il capo dell' impero milanista vince la guerra contro la Juventus e il resto del mondo. Le legioni del grande popolo rossonero possono giustamente esultare". Sicuro. Considerata la prova sul campo, che ha indignato perfino Liedholm, c' è meno da esultare. Ma altri aspetti del blitz berlusconiano sono da approfondire. Probabile che fosse un po' indispettito per il gran parlare del viaggio di Craxi in Cina, con appendice blanda di Grillo in tv. Fatto sta che, destinazione Olanda, sull' aereo del presidente, stando al racconto della "Gazzetta": "Partivano con lui il padre Luigi, il figlio Silvio junior, l' amministratore delegato del Milan Galliani, il direttore sportivo Braida, il direttore della rivista rossonera Vesigna, gli amici Sannicola, Rivetti, La Valle, Gucci e Coppola, con la segretaria Maria Brambilla a risolvere i problemi logistici di tutta la spedizione". Qualcuno si chiede perchè Berlusconi stia opzionando mezzo mondo ed è banale rispondere che dovrà rifare almeno mezza squadra. La verità è che Berlusconi non opziona a caso. Gullit è quasi l'anagramma di Tigullio (dove B. ha una villa). Borghi è un omaggio alla lombardidad industriale, nel ricordo del cumenda. Alemao, trasparente omaggio al simbolo di Milano, il panettone (non c' è nessun Motta in circolazione). Matthaus è la scelta dell' uomo di spettacolo, Borgonovo del costruttore. Van Basten serve solo a confondere le piste. Non è confuso, anzi ha le idee chiarissime, lo stopper Bonetti (5). Da "Tuttosport" di ieri: "Ci sono troppi giornalisti in giro che vogliono farci fuori dalla Nazionale (lui e Baresi, ndr) non appena vi abbiamo messo piede. Ce lo dicano subito, se vogliono sostituirci loro...". Per carità, non è il caso, ci son già, tanti difensori in Italia in grado di sostituire Bonetti. Un 8 invece a Franco Carraro, uscito dal suo gessato garbo per salvare 40 miliardi del Coni dalle unghie dei politici. Se l' antidoping è una faccenda seria, non si vede perchè non debba occuparsene lo Stato. E poi, questi quattrini gestiti dai ministeri di Pubblica Distruzione e Vanità, c' è poco da stare allegri. Allegria m' ha messo addosso il neologismo "Underina" coniato dalla "Gazzetta" di giovedì. Linguisticamente, merita 8 come un triplo carpiato: sostantivare, con diminutivo, una preposizione, per giunta straniera, non è roba di tutti i giorni. Come non lo è lo sciopero anticalcio dei giornalisti francesi, in pratica anti-Bez. Il presidente (4) del Bordeaux sostiene (dal "Giorno" di ieri): "Il 97 per cento dei giornalisti sono disonesti. Bisogna sbarazzarsi dei cattivi giornalisti (basta la ghigliottina o ha in mente qualcosa di più sofisticato?). Il mio progetto è di dotare i giornalisti di una carta rilasciata dai club". Non conosco a fondo la situazione francese, ma bisognerebbe potersi sbarazzare anche dei cattivi presidenti. Che però hanno più soldi e potere dei cattivi giornalisti. E anche di quelli buoni, lo sparuto 3 per cento protetto ormai dal Wwf. Per proteggere l' Avellino, il presidente Graziano annuncia che non verrà a Milano a giocare con l' Inter, perdendo 0-2 a tavolino. La dichiarazione ha depresso i tifosi del Milan: già che c' era, non potevano saltare la partita di oggi? Non la salta Brady, "fervente cattolico" secondo "Il Giorno", che s' è fatto convincere a partire per Verona dal vescovo di Ascoli. In verità, Brady è anche protestante contro Rozzi. Idem Iachini. Aspetta davvero cinque stipendi, come dice lui, o li ha già avuti, come dice Rozzi? Il seguito al prossimo "numero", non posso anticipare nulla, se non un 4 a quello dei due che ci farà una figuraccia. Infine, la questione dei rigori in Coppa, affascinante. "La Stampa" dedica un' inchiesta e nella vicenda (tutelare i grossi o i piccoli) mi sento di dare 7 a Radice, Bianchi, Bersellini e Bagnoli, che sono per il mantenimento dei regolamenti attuali. Di conseguenza, 5 a Liedholm ("i rigori, una cosa nefasta per lo sport, anzi antisportiva"). Caro Nils, antisportivo è gabellare i rigori per una lotteria, come insiste a fare la nostra tv. Semmai non era male la sua precedente idea, undici rigori per parte. Com' è che l' ha già cambiata?