Le righe sono sottili, lo sponsor c’è ma non si vede, la foto, nel suo complesso, è di una bellezza metafisica. Napoli 8 dicembre 1985. Un pomeriggio limpido e freddo come il sorriso della Tathcher, avrebbe detto l’immenso Sandro Ciotti. Chi vi scrive è un giovanotto ventiduenne, gaudente ma equilibrato, appassionato di calcio, tifosissimo del Milan e naturalmente presente sugli spalti di un San Paolo “gremito al limite della capienza”, avrebbe detto sempre Ciotti. Dalla foto si capisce benissimo che la densità di popolazione all’interno dell’impianto partenopeo è di dieci volte superiore a quella di Tokyo. Va in scena un interessante Napoli-Milan d’alta classifica, gara che potrebbe designare l’anti-Juve, anche se in realtà i bianconeri vanno a velocità doppia rispetto a tutte le altre. La vigilia è animata dai dubbi sulla presenza in campo del Pibe de Oro, il quale da protocollo sarebbe squalificato ma, grazie alla certosina opera dei legali del Napoli, viene graziato dal Giudice Sportivo e riabilitato proprio a poche ore dalla sfida con i rossoneri. La sua non sarà una gran prestazione, a dispetto della giocata che vediamo in foto. Il Milan si presenta acciaccato all’appuntamento, per le assenze pesanti di Franco Baresi, sostituito da Luigi Russo, e di Pietro Paolo Virdis al cui posto gioca Carotti con una collocazione tattica ovviamente diversa. Sul campo non c’è tanta storia. La squadra rossonera, attesa tra qualche giorno da una delicata partita di coppa con il Waregem, subisce fin dai primi minuti la maggiore spinta partenopea, soprattutto a metà campo dove Di Bartolomei deve fare la guardia al fenomeno argentino e pertanto Wilkins ed Evani vanno costantemente in inferiorità contro Bagni, Celestini e Pecci. Quelli in maglia azzurra cominciano a costruire occasioni su occasioni, una a dir poco surreale mancata da Giordano. È un vero miracolo se la porta di Terraneo resta illibata. Si va all’intervallo sullo 0-0. Gli sporadici tentativi della squadra di Liedholm vengono affidati alle spizzate di testa di Hateley per i guizzi di un Pablito Rossi ombra del calciatore che fu. Carotti mostra qualche spunto interessante, ma in fase di non possesso non aiuta i compagni, dunque in definitiva la retroguardia dei partenopei non va mai in affanno. Nella ripresa il quadro tattico non cambia e, proprio quando manca meno di un quarto d’ora ed il Milan intravede la possibilità di portar via da Napoli un punto assolutamente pesante, i partenopei passano, in uno stadio in cui la temperatura è bollente, a dispetto del fatto che siamo quasi a Natale. Nasce tutto sugli sviluppi di un corner. Al limite dell’area si innesca un batti e ribatti al termine del quale il pallone spiove davanti alla porta e Giordano di testa batte il Poeta Terraneo. Quelli del Milan protestano per un presunto fuori gioco ma, al di là di tutto, il vantaggio azzurro è sacrosanto. Gli animi si accendono, ai rossoneri fa tanta rabbia essere stati colpiti ad una manciata di metri dal traguardo, così si assiste a qualche intervento di gioco fuori ordinanza. Ne fa le spese il buon Filippo Galli, uno dei due milanisti in foto insieme a Tassotti, che viene espulso per un fallo in verità bruttino su Celestini. La partita virtualmente finisce qui. C’è solo da applaudire il secondo gol del Napoli, segnato da Bagni con una spettacolare azione personale a quattro dal termine. Due a zero. Rammarico dei ragazzi di Liedholm per aver incassato due gol nel finale, ma risultato che non fa una piega per ciò che si è visto sul green del San Paolo. Il pomeriggio partenopeo ha detto che, ammesso che esista un anti-Juve, questa non è certo il Milan. Ha detto anche che il Napoli è complesso solido e quadrato, potenzialmente in grado più dello stesso Milan di competere per un piazzamento d’alta classifica. Ciò che non ha detto è che queste due squadre, azzurri e rossoneri, sono molto vicine a svolte epocali della loro storia e che, di qui ad un paio d’anni, si giocheranno lo scudetto. Altro che ruolo di anti-Juve. (by Corrado Izzo) - Un gruppo di tifosi rossoneri (tra cui le BRN Sez. Roma) era presente nella tribuna laterale inferiore adiacente alla Curva A (credit Massimo Rocco, facente parte del gruppo) |