dal sito amarcordmilan.blog.lastampa.it
IL MILAN VINCE ANCHE IN MITROPA
MILANO - Penultimo turno per il Milan nella Mitropa Cup, la più vecchia tra le manifestazioni europee, anche se è quella più declassata. Sente il peso degli anni. Dopo l’Osijek, i rossoneri concluderanno contro i cecoslovacchi del Vitkovice con buone possibilità di assicurarsi il trofeo, un motivo di consolazione dopo un'annata balorda. Mancano Novellino e Tassotti tenuti in serbo per l'Avellino, in compenso c’è Moro per i 10 mila tifosi presenti a San Siro, invogliati dalla bella serata. Una buona azione iniziale condotta da Baresi e Collovati e conclusa da Maldera lateralmente con il portiere pronto a parare. Al 6' il Milan passa in vantaggio nonostante un probabile fallo sul portiere. Azione Moro-Romano, conclude lo stesso Moro sul portiere che respinge, entra Antonelli ed è gol. Gli jugoslavi protestano per un fallo dello stesso Moro sul portiere ma l'arbitro Poncek, sfacciatamente casalingo, convalida la marcatura. Il direttore di gara fischia un rigore per il Milan al 10' quando Maldera, entrato in area viene contrastato e cade. Prontissimo Poncek indica il dischetto del rigore e Baresi trasforma con una gran botta a filo di traversa: 2-0. Gli slavi affidano la loro risposta ad una bella rovesciata di Gernja che finisce appena a lato. Il Milan, che ha confermato ufficialmente Jordan per il prossimo campionato e sceglierà il nuovo allenatore tra Bersellini, Giacomini, Liedholm e Pace, nell'ordine, gioca sciolto e disinvolto. L'avversarlo è modesto e riesce a far ben figurare i rossoneri, una volta tanto, e a divertire il pubblico. Una prodezza di Baresi (37') che aggancia una palla-gol diretta a Todorovk, completamente solo in area, è l'episodio più interessante del finale del primo tempo che vede il Milan sempre ben piazzato e pronto ad aprirsi con il suo agile contropiede. All'inizio di ripresa passano pochi secondi e l'OsiJek accorcia le distanze con un gran tiro da una ventina di metri, col pallone che si infila all’incrocio dei pali. Non c'è niente da fare per Piotti Al 63', gli slavi restano in dieci uomini (espulso uno dei terzini). Questo rende più facile il compito del Milan anche se gli jugoslavi non si danno per vinti e cercano fino al termine, però senza successo, di ottenere almeno il pareggio. |