DAL DIARIO DI UN TIFOSO... (di Colombo Labate)
27.04.1980 - CATANZARO vs MILAN 0-3, Campionato di Serie A (28^ giornata)
In pieno periodo post-scandalo, il 27 aprile 1980 il Milan giocò a Catanzaro ed il giorno precedente mi recai assieme al mio amico Michele all'albergo che ospitava la squadra, lo stesso di un anno prima, ma la folla che attendeva l'arrivo dei campioni d'Italia, nel frattempo caduti in disgrazia, non era quella (strabocchevole) vista qualche mese precedente, in compenso c'era qualche ultras del Catanzaro che faceva azione di disturbo; ricordo, tra gli altri, alcuni esponenti del Milan Club "Paron Nereo" di Campora San Giovanni (CS), con i quali intrattenemmo una lunga discussione sul delicato momento del Milan. Facemmo le foto con Aldo Maldera, Walter De Vecchi, Roberto "Dustin" Antonelli (che accompagnammo ad un edicola in seguito ad una sua specifica richiesta) e con tal Giuseppe Galluzzo, un ragazzo di Siderno (RC) che l'indomani segnò un gran gol, seguito da Antonelli e da un'autorete di Groppi per un tre a zero senza problemi. Nella hall dell'albergo i giocatori mi firmarono la cartolina della squadra mentre l'allenatore Massimo Giacomini la firmò sul retro, asserendo, giustamente, di non figurare. Salutai il tuttofare rossonero Rino Amendola (che scomparve qualche anno dopo), il quale rispose al saluto affacciato da un balcone.
Nel riprendere la strada di casa, ci imbattemmo in un gruppetto di teppisti i quali vollero lo striscione, da noi confezionato qualche giorno prima, cercammo in tutti i modi di farli desistere ma al nostro ulteriore diniego dal pugno di uno di questi spuntò un punteruolo, alchè, molto a malincuore, dovemmo cedere vedendo la nostra opera in mille pezzi. Che rabbia!
L'indomani fuori dallo stadio al termine della partita, che vedemmo dalla curva Est, incontrammo da lontano quel tizio, accompagnato da uno dei capi della tifoseria giallorossa, aggirarsi con fare minaccioso e girammo a largo per paura di qualche ulteriore ritorsione; era incominciata infatti la solita "caccia al milanista". Notai un esaltato, avvicinarsi come una furia ad una signora che teneva per mano due bambini con le bandiere del Milan, le sfilò dalle loro mani e le strappò gridando in dialetto che un vero calabrese non poteva fare il tifo per una squadra del Nord; quella donna assistette alla scena impietrita dalla paura senza che nessuna delle persone adulte presenti muovesse un dito nei confronti di quell'esagitato, quantomeno per fermarlo... Colombo Labate |