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1° TURNO - 4^ GIORNATA
17 settembre 1978, Milan vs Catanzaro 2-2




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Prima della partita
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 16 e 17 settembre 1978)



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(da "La Stampa" del 17 settembre 1978)
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(da "La Stampa" del 17 settembre 1978)



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Prima della partita, Giuseppe Sabadini riceve dal Presidente A.I.M.C. Gianfranco Taccone un riconoscimento per i suoi trascorsi in rossonero



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Il calcio di rigore di Palanca
(per gentile concessione di Pier Francesco Grande dell'Accademia del Calcio di Catanzaro)



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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 18 settembre 1978)



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(da "La Stampa" del 18 settembre 1978)
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(da "La Stampa" del 19 settembre 1978)




dal sito milanblogclub.iobloggo.com
di Sergio Taccone

TURONE-SABADINI, LA RIVINCITA DEGLI EX
Obbligato a vincere con tre gol di scarto per passare il turno di Coppa Italia, il Milan fu bloccato in casa sul 2-2 dal Catanzaro di Mazzone, con Ramon e Tato protagonisti
Il gol allo scadere di Palanca, su rigore, negò al Milan persino la consolazione di una vittoria platonica. Il Catanzaro di mister Carletto Mazzone non solo superava il turno a spese dei rossoneri ma usciva indenne da San Siro, confermando le perplessità sulla squadra di Liedholm a due settimane dall’inizio del campionato 1978/79. Fu una bocciatura netta e senza attenuanti per il Milan. La squadra usciva mestamente dalla Coppa Italia. Una sola partita convincente (in casa contro il Foggia), per il resto un successo sudatissimo contro il Lecce (vittoria in trasferta) e una sconfitta netta sul campo della Spal. Per passare il turno, occorreva battere il Catanzaro con tre gol di scarto.
Il tentativo di rimonta imponeva un match giocato alla riscossa. Dopo venti minuti, l’arbitro assegnava un rigore ai rossoneri. Dal dischetto, Chiodi trasformava con la solita botte forte che si spegneva sotto la traversa di Mattolini. Due minuti più tardi, Bigon falliva la più facile delle occasioni per raddoppiare, impattando malamente un assist di Rivera. Il 2-0 sarebbe stata la vera svolta della partita in chiave qualificazione. Dopo lo scampato pericolo, il Catanzaro registrò meglio i meccanismi difensivi.
I due ex milanisti Sabadini e Turone si distinsero in modo particolare. Il primo annullò praticamente Novellino, Ramon non sbagliò una giocata e si fece notare anche per qualche sortita in avanti. Per fermare le sfuriate di Maldera, Mazzone mise Ranieri in marcatura sulla maglia rossonera numero 3, con Banelli dirottato su Rivera. Ad accusare qualche incertezza fu soprattutto lo stopper milanista Bet. Con il passare dei minuti, un desolante pressapochismo tecnico, unito ad un’approssimativa condizione atletica, ridussero le sfuriate del Milan dalle parti di Mattolini.
Qualche passaggio illuminante di Rivera e nulla più. Troppo poco per sperare nell’impresa. Nervosismo e disordine presero il sopravvento sul versante milanista. Il “non gioco” del Milan si rivelò incapace di impensierire la difesa ospite. Eppure, poco dopo la mezzora, Chiodi e Bigon si divorarono l’opportunità del 2-0, Palanca reclamò un rigore per un contatto in area con Collovati. Agnolin lasciò correre. Fu l’ultima sfuriata della prima frazione di gioco.
L’abnegazione dei calabresi fu premiata in avvio di ripresa. Al 10', l’arbitro vanificava una prodezza di Rivera. In seguito a una punizione calciata da Turone, a circa trenta metri dalla porta calabrese, il numero 10 rossonero si impossessa del pallone, puntando verso Mattolini, superato in uscita. Agnolln annullava, facendo ripetere la punizione, calciato, a detta dell’arbitro, non dal punto indicato. Inevitabili le proteste del rossoneri. Cinque minuti più tardi, il Catanzaro pareggiava con Ranieri. Il difensore, liberato da un lancio millimetrico di Palanca, entrava in area e batteva Albertosi. Per i tifosi calabresi fu l’apoteosi. La qualificazione era ormai ad un passo.
In tribuna scoppiò un tafferuglio tra opposte fazioni di tifosi, rendendo necessario l’intervento delle forze dell’ordine per dividere i più esagitati. Il Milan ripartì a testa bassa. Liedholm inserì Sartori al posto di Buriani. I rossoneri ritrovarono il vantaggio al 26’, con un rasoterra di Bet in mischia. Obbligato a segnare altre due reti, il Milan perse mordente e convinzione con il passare dei minuti. Dopo una salvataggio di Albertosi, fu il Catanzaro a pareggiare allo scadere. Collovati entra fallosamente su Palanca: rigore. Dal dischetto, lo stesso Palanca superava Albertosi che riuscì soltanto a sfiorare il pallone con una mano.
Per il Catanzaro fu festa grande. La piccola squadra calabrese, neopromossa in serie A, centrava l’impresa. Il Milan sciatto e confusionario di Coppa Italia cominciava la stagione sotto i peggiori auspici, mentre Liedholm predicava calma, concentrazione ed applicazione.