dal sito amarcordmilan.blog.lastampa.it
LA MORTE IMPROVVISA DEL GIOVANE TECNICO ALVARO GASPARINI
Durante la tourneè sudamericana di fine stagione, un infarto stroncò, ad appena 40 anni, la vita dell’allenatore rossonero in seconda, stretto collaboratore di Nils Liedholm
Il 5 giugno 1979 se ne andava per sempre Alvaro Gasparini, allenatore in seconda nel Milan che conquistò lo scudetto della Stella. Una morte improvvisa e repentina, durante una tourneè dei rossoneri in Argentina per festeggiare il decimo scudetto. Gasparini, nato in provincia di Modena nell’agosto del ’38, era approdato al Milan nell’estate del ’76. Prima stagione come vice di Marchioro (poi esonerato) e di Rocco, dalla stagione seguente fu il secondo di Liedholm, di cui fu un fedelissimo collaboratore.
Da calciatore, la sua carriera era cominciata e finita a Cesena (1959-1971). Nel ’66 disputò una finale di Coppa Italia con la maglia del Catanzaro, sconfitto 2-1 dalla Fiorentina.
Un forte dolore al petto, la richiesta al medico sociale milanista, dottor Monti, di visitarlo. Poi, il trasferimento in ospedale e la terribile diagnosi: il malore era il preludio ad un violentissimo infarto, di quelli che non lasciano scampo. Il suo cuore cessò di battere all’ospedale di Buenos Aires. I giocatori, come riportato dalle cronache del tempo della Gazzetta dello Sport, appresero della sua morte mentre si avviavano all’allenamento in vista dell’incontro con l’Andes Talleres, ultima partita da calciatore di Gianni Rivera. E fu proprio il numero 10 rossonero, insieme al dirigente Ghizzo, che si mise in contatto con il presidente Colombo per comunicargli la tragica notizia.
I funerali si svolsero a Cesena, sua città d’adozione. Il comune di nascita di Gasparini (Bastiglia) gli ha dedicato la palestra comunale. Negli anni ottanta, per iniziativa del Milan Club Lissone, furono organizzati dei tornei giovanili intitolati alla memoria dell’vice-allenatore della stella rossonera.
Da Wikipedia si apprende che, pur essendo stato stroncato da un infarto, il suo nome è stato incluso tra quelli dei deceduti per la SLA. Nel 2009 il suo nome è tornato agli onori delle cronache in quanto collegato alle morti sospette nel calcio italiano sulle quali, da tempo, indaga il pubblico ministero torinese Raffaele Guariniello. |