dal sito amarcordmilan.blog.lastampa.it
LA MAGICA SERATA DI CALLONI
L’eliminazione dalla Coppa Uefa, dopo la sciatta partita di ieri contro il Werder Brema, conferma il feeling negativo tra il Milan e questa competizione europea, unico trofeo mancante nella bacheca del club di via Turati.
Tra le delusioni più cocenti subite dal Milan in Uefa, vogliamo ricordare quella relativa all’edizione 1976-‘77 di questo trofeo. Fu quella un'annata molto difficile per il diavolo. L’allenatore, Pippo Marchioro, non completò la stagione: venne esonerato a febbraio del ’77 con la squadra pericolosamente invischiata nei bassifondi della classifica (in quel campionato il Milan si salverà all’ultima giornata). Al suo posto fu chiamato Nereo Rocco.
In Coppa Uefa, il cammino era cominciato da Bucarest: 0-0 contro la Dinamo. Nella partita di ritorno il Milan s’impose di misura (2-1) (foto in alto), superando il turno. Sofferto fu anche l’impegno successivo, contro i bulgari dell’Akademik Sofia, capaci di vincere in casa (4-3) ma battuti 2-0 a San Siro. Gli ottavi di finale riservarono al Milan un avversario ostico: l’Athletic Bilbao. La partita d’andata in terra basca fu per i rossoneri una debacle: 4-1 (con il Milan passato per primo in vantaggio con Capello). Marchioro, con la squadra sotto di un gol, a 20’ dal termine sostituì Rivera credendo di poter limitare al minimo il passivo. Nello scampolo restante di partita, l’Athletic segnò altri due gol: il risultato finale lasciava poche speranze di passare il turno. A San Siro serviva l’impresa.
La gara di ritorno (inizio dicembre '76), per l’intero primo tempo sembrò non riservare emozioni. Lo 0-0 diminuì le già scarse speranze rossonere. La svolta giunse con l’ingresso in campo di Egidio Calloni, l’unica punta vera nell'organico di quel Milan non certo sfavillante, già decisivo nei due turni precedenti di coppa. Marchioro lo schierò nella ripresa al posto di Vincenzi. Con l'ingresso dell'attaccante, la partita registrò la svolta attesa dai tifosi: 2-0 nel breve volgere di pochi giri d’orologio, reti di Calloni e Biasiolo. Serviva il terzo gol per qualificarsi. A sette minuti dal termine, l’arbitro assegnò un rigore al Milan, per un dubbio fallo subito da Rivera. Realizzò Calloni e sembrò la concretizzazione di un’impresa, con il centravanti passato dalla panchina al ruolo di protagonista assoluto della serata.
Ma quando la qualificazione sembrava ormai raggiunta, a due minuti dallo scadere del tempo, i giocatori rossoneri confezionarono la “frittata perfetta”. Punizione battuta da Albertino Bigon a centrocampo, retropassaggio per il portiere Albertosi che gira la palla al terzino Sabadini che, anziché spazzarla alla “viva il parroco”, si avventurò in un improbabile dribbling sull'attaccante basco Rojo, lesto a rubargli palla ed involarsi verso l’area di rigore dove finì a terra dopo un contrasto, sembrato non falloso, con Bigon. Probabilmente l’arbitro volle compensare, con quella decisione, il precedente rigore concesso, altrettanto benevolmente, ai padroni di casa.
Dal dischetto Madariaga fece centro e il Milan salutò, amaramente, la Coppa Uefa. Impresa sfiorata nella più bella serata milanista di quel Calloni passato alla storia rossonera come “lo sciagurato Egidio”. L’Athletic Bilbao, dopo aver eliminato Barcellona e Molenbeek, si arrese in finale alla Juventus di Trapattoni.
Paron Rocco (centrata la salvezza all'ultima giornata di campionato, battendo in trasferta, 0-2, il Cesena) condusse i rossoneri alla conquista della Coppa Italia. Nella finale unica, disputata il 3 luglio ’77 a San Siro, il Milan ebbe la meglio sull’Inter: 2-0, gol di Maldera e Braglia nella ripresa.
DAL PARADISO ALL'INFERNO IN TRE MINUTI
Il pomeriggio dell'Immacolata di 42 anni fa, davanti agli occhi del grande Placido Domingo, presente a San Siro dopo aver inaugurato la stagione lirica alla Scala, il Milan sfiora l'impresa epica rimontando tre gol al Bilbao.
Il 3-0 segnato da Calloni su rigore spalanca le porte della felicità, ma un brutto pasticcio difensivo procura agli spagnoli un penalty molto generoso, che Madariaga trasforma.
Una delle più atroci beffe della storia del Milan (Corrado Izzo)
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