Nota di Francesco Filograsso

"17 settembre 1975. Dopo un anno sabbatico il Diavolo rossonero torna in Europa partecipando alla Coppa Uefa, ed il sorteggio è subito malevolo abbinandogli il temibile (per lo meno alla vigilia...) Everton, l'altro club di Liverpool (e saranno proprio i Reds ad aggiudicarsi poi la coppa...) caro a più di uno dei Beatles. Il match è per certi versi "storico" perchè sarà l'ultimo che vedrà ancora al "servizio" della società rossonera il patron Albino Buticchi e il tecnico Giagnoni, tre giorni dopo, infatti, al termine di un infuocato consiglio di amministrazione milanese, Buticchi sarà defenestrato definitivamente da Rivera (anche se resterà ufficialmente in carica fino a dicembre), e con lui toglieranno le tende sia Giagnoni (che sarà comunque in panchina la domenica successiva a Catanzaro, in Coppa Italia) che Zecchini, anch'egli schierato a Liverpool, come si vede dalla foto della formazione iniziale. Per venire al match, che si disputa in un Goodison Park gremito in ogni ordine di posto, diciamo subito che la prova dei rossoneri non è proprio leggendaria, schierati in campo dal tecnico sardo con l'inequivocabile obiettivo di portare a casa lo 0-0, e proprio 0-0 alla fine sarà. L'Everton si dimostra molto meno pericoloso di quanto le relazioni tecniche lo avessero dipinto alla vigilia, mettendo in mostra tanta grinta e generosità e null'altro. I blues cercano costantemente la testa dell'ariete Lachtford, controllato, peraltro, ottimamente da Bet, che si distrae un paio di volte sole nel finale, consentendo prima ad Albertosi di salvare il risultato su incornata di Lachtford, e poi all'arbitro di graziarlo per un evidente fallo da rigore, sempre sul modesto ma scatenato Lachtford. Se il primo tempo si chiude con gli inglesi costantemente a spingere e a racchiudere il Milan nella sua tre quarti, ma senza concreti pericoli per la porta rossonera, la ripresa vede, quindi, qualche brivido in più per il Milan, e non a caso, alla fine, i migliori in campo saranno Albertosi, Bet e Turone. Il centrocampo, Bigon su tutti, si sacrifica votandosi esclusivamente a far filtro, mentre l'attacco è praticamente inesistente, avendo rinunziato Giagnoni a schierare Calloni, ed il solo soletto Chiarugi ha dovuto fare da spettatore non pagante, là davanti. Certo, l'Everton, non è il Leeds di Don Revie (a fine stagione in First Division si piazzerà 11esimo...), e non è quindi il caso di scomodare l'epopea di Salonicco, ma il Milan ha disputato al Goodison Park una gara d'altri tempi, montando su un catenaccio da manuale, e portando a casa un prezioso pari grazie alla complicità di un avversario, la cui modestia tecnica non poteva essere celata dalla generosità agonistica. Prima del finale c'è tempo anche per l'espulsione del terzino inglese, colto a rifilare un calcione a Benetti, e per la solitaria invasione di un fan dei Blues. Il ritorno, a San Siro, vedrà il Diavolo rossonero affidato nuovamente (dicono i rumors...) alla guida tecnica di Rocco (rimasto a Trieste), rappresentato in panchina da Giovanni Trapattoni, Ma ne riparleremo."