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14 marzo 1976, Juventus vs Milan 1-1





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Prima della partita
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 13 marzo 1976)



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Prima della partita
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 14 marzo 1976)





Il biglietto della partita
(dal sito www.1899.it)



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Gli striscioni dei Milan Club Femminile "Stella" Saronno e Seregno nel settore rossonero




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La Fossa dei Campioni Juve
(A sinistra e in basso, by Guido Santini. A destra, dal sito www.lajuvesiamonoi.it)
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Il tifo bianconero



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I due allenatori Carlo Parola e Giovanni Trapattoni entrano in campo
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Benetti e Causio a centrocampo, prima della partita
(per gentile concessione di Francesco Di Salvo)



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Aldo Maldera interviene in anticipo su Causio



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Albertosi e Gori
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Aldo Maldera contrastato da Franco Causio



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Tato Sabadini colpisce di testa a seguito di un calcio d’angolo battuto da Chiarugi: colpisce la traversa e insacca
(by Corrado Izzo - facebook)



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Il gol di Giuseppe Sabadini
(dalla "Gazzetta dello Sport")


Sabadini e Vincenzi esultano dopo il gol del vantaggio rossonero a Torino contro la Juventus



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Il gol di Giuseppe Sabadini
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L'esultanza di Giuseppe Sabadini dopo il gol



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L'esultanza di Giuseppe Sabadini dopo il gol del vantaggio rossonero



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Albertosi anticipa Damiani
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Zoff devia in angolo un tiro di Chiarugi


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Superba deviazione di Albertosi su tiro ravvicinato di Tardelli



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14 marzo 1976, 21esima giornata della A 1975-76. Sembra un campionato decisamente chiuso, quello in corso, con la Juventus del tecnico Carletto Parola che marcia a vele spiegate verso l'ennesimo scudetto, con un rassicurante vantaggio di cinque lunghezze sui cugini granata, i loro più immediati inseguitori, e solo l'irriducibile Gigi Radice, il neo tecnico torinista, continua a chiedere ai suoi di non mollare.
E in effetti, la prima crepa in un muro che pareva solidissimo, ma che nel giro di sole quattro domeniche franerà clamorosamente
si verifica in questa domenica ad opera del Milan di Trapattoni, piuttosto distante dai bianconeri, ma che dopo un girone di andata deludente ha trovato finalmente continuità di risultati. Per quasi un'ora, Benetti (capitano in assenza di Rivera) e compagni disputano
una gara sorprendentemente autoritaria, chiudendo il primo tempo in vantaggio grazie ad una rete di Giuseppe Sabadini, e sfiorando
poi il raddoppio con Bigon, che spreca la più facile delle occasioni. Poi, inatteso, arriva il pari di Capello, e la partita un po' cambia,
il Milan perde sicurezza e cresce la Juventus, che va vicina a sua volta alla rete di una però immeritata vittoria, ma grazie al pur febbricitante Ricky Albertosi, il Milan regge e porta a casa un prestigioso 1-1. In casa Juve non si fanno drammi eccessivi, visto anche
il contestuale pari al San Paolo del Toro, ma la prova sostanzialmente deludente di oggi, è il chiaro segnale che qualcosa ha preso
d'un tratto ad incepparsi nel marchingegno finora impeccabile
(by Francesco Filograsso)



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Aldo Maldera e Duino Gorin escono dal campo a fine partita



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"Mio figlio Ale era stato operato prima di Juve vs Milan, gli avevo promesso un gol, e lo feci..." (Tato Sabadini)



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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 15 marzo 1976)



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Articolo sugli incidenti post partita
(dal "Corriere della Sera" del 15 marzo 1976)



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(da "Tuttosport" del 15 marzo 1976)



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(da "La Stampa" del 15 marzo 1976)
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(da "L'Unità" del 15 marzo 1976)



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(dal "Guerin Sportivo")
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(dal "Guerin Sportivo")


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(dal "Guerin Sportivo")




DAL DIARIO DI UN TIFOSO...IO C'ERO (il mio esordio da tifoso allo stadio, Colombo Labate)   

14.03.1976 - JUVENTUS vs MILAN 1-1, Campionato di Serie A (21^ giornata)

LA PRIMA PARTITA (DAL VIVO) NON SI SCORDA MAI
"Siamo nel 1976, avevo 12 anni, in quel periodo, abitavo con la mia famiglia a Torino. il mio Milan nel frattempo si è mantenuto, tra qualche vicissitudine societaria, nella medio-alta classifica; chiedo più volte a mio padre di portarmi allo stadio quando il Milan verrà a Torino a giocare (contro i granata o i bianconeri, non mi interessa) e lui, dopo tanto incessante martellamento, crolla dicendomi di si. Inutile dire che ero felicissimo e che lo dissi a tutti i miei compagni, ostentando orgoglio e gonfiando il petto.
Passavano i giorni, si avvicina l'evento, ed io incomincio a sentirlo emotivamente; arriva, indi, la domenica della partita, mio padre mi fa le solite raccomandazioni: stai vicino a me, comportati bene, non esultare in caso di gol del Milan, "va bene papà, non ti preoccupare".
Quel giorno c'è, a casa mia, un'amichetta di infanzia, Angela, simpatizzante per i colori rossoneri, la quale è stata "parcheggiata" a casa mia poiché febbricitante in quanto la sua famiglia era impegnata per il matrimonio di sua sorella. Vista la situazione contingente, mio padre, fino all'ultimo, mi chiede se intendo astenermi dal recarmi allo stadio; la risposta la lascio immaginare....
Bene, domenica 14 marzo 1976, io e papà (che Dio l'abbia in gloria ...) ci incamminiamo verso il Comunale di Torino per assistere all'incontro Juventus Vs Milan (io, ricordo, indosso un giacchetto verde) e durante il tragitto scorgiamo un fiume di auto con i vessilli delle due squadre e la tensione si alza sempre più.... Giunti allo stadio Comunale, intravedo dall'esterno la curva "Maratona", per l'occasione interamente rossonera, con qualche striscione appeso. Entriamo nei distinti, dalla parte di detta curva e mio padre incontra un suo amico con il quale si intrattiene ed io, pian piano, mi defilo di qualche gradone più in basso; è la prima volta che varco la soglia di uno stadio, per giunta che ospita le gesta dei miei idoli, sono emozionatissimo. Passa vicino a me un ragazzo bardato di rossonero dalla testa ai piedi con in mano un tamburello e quando la Maratona intona un assordante "Milan-Milan !!", lui ritma detto urlo con il tamburello, contorcendosi sui gradoni, finchè non arrivano dei carabinieri ad allontanarlo dal posto. Io seguo papà con lo sguardo, vorrei gridare anch'io il mio incitamento, essere da supporto a quella meravigliosa curva rossonera, ma mi manca il coraggio, un pò memore delle parole paterne, un pò per paura degli juventini a me vicini, anche se quella era zona "promisqua". Mi sembra di sognare, non mi pare vero, una cosa indimenticabile ! La Juventus di Carlo Parola lotta per lo scudetto, che poi perderà all'ultima giornata a vantaggio del Toro di Gigi Radice, ex rossonero, ma, inaspettatamente, è il Milan, privo del suo capitano Gianni Rivera, ad imporre il gioco ed a sfiorare più volte la marcatura. Ma andiamo per ordine. Visto che è la prima partita che vedo dal vivo è giusto che immortali, a futura memoria, quegli undici "eroi" rossoneri oltre che, naturalmente, i giocatori bianconeri. Juventus: Zoff, Gentile, Tardelli, Cuccureddu, Spinosi, Scirea, Damiani (Anastasi dal 70°), Causio, Gori, Capello, Bettega. Allenatore Carletto Parola. Milan: Albertosi, Sabadini, Anquilletti, Turone, Bet, A. Maldera, Gorin I, Benetti, Vincenzi (poi espulso), Bigon, Chiarugi. Allenatore Giovanni Trapattoni, arbitro il famoso Luigi Agnolin di Bassano del Grappa.
Il primo tempo, tutto di marca rossonera, vede il Milan farsi vivo più volte sotto la porta di Zoff, ricordo un bolide di Romeo Benetti sfiorare il palo alla sinistra di Zoff ed un tiro ad effetto di Luciano Chiarugi deviato a fatica in angolo dal portiere juventino. Sul susseguente corner, battuto dallo stesso Chiarugi all'altezza dei distinti ove mi trovo, la palla, con un effetto meraviglioso, sbatte sulla traversa, torna in campo e Tato Sabadini la incorna di testa in rete. Bellissimo! La curva milanista accompagna il gol con un boato assordante, io, incurante delle precedenti raccomandazioni, alzo le braccia al cielo, tenendole in aria per qualche, interminabile secondo con i pugni strettissimi, senza, però, farmi uscire un filo di voce, tra la baldanza dei milanisti e lo sconforto degli juventini a me vicini che mi guardavano in cagnesco.... Che soddisfazione!
Finalmente, in qualche modo, mi sono palesato, sopratutto agli occhi dei tifosi bianconeri! Mi era subentrata una forza inaspettata. Il Milan sfiora la marcatura altre volte, ma nel secondo tempo la musica cambia ed è Ricky Albertosi (altro idolo di gioventù) ad ergersi a protagonista e salvare il risultato più volte (sopratutto con delle strabilianti parate su Tardelli e Causio), salvo poi capitolare su un colpo di testa ravvicinato di Fabio Capello (che poi vincerà lo scudetto della Stella da giocatore e quattro scudetti in cinque anni da allenatore con il Milan). Il risultato finale non cambierà più, ma alla fine dell'incontro, quasi in trans post agonistica, non volevo più lasciare lo stadio per vivere sempre più a lungo quel sogno indimenticabile (naturalmente poi, la sera stessa rividi la partita alla televisione - all'epoca veniva trasmesso un tempo alle 19.00 sul secondo canale - ed il solo fatto di pensare di essere tra quei settantamila mi faceva venire la pelle d'oca; ah, se ci fossero stati all'epoca i videoregistratori!). Sarebbe stata la prima di una lunghissma serie, in giro per l'Italico Stivale ed anche oltre, ma credo di poter affermare, senza ombra di dubbio, che questa sia la partita, tra le in numerevoli viste in ogni condizione, ed a prescindere dai risultati successivamente ottenuti, alla quale sono affettivamente più legato."

Colombo LABATE, Maglia Rossonera ... Old Style Casciavìt !