Estati Diaboliche. 23 agosto 1973. Nel quadro della preparazione alla stagione 1973-74, i rossoneri partecipano al prestigioso quadrangolare Villa de Madrid riuscendo a portare a casa il trofeo contro avversarie rognose come il Benfica e il Partizan Belgrado. È il Milan reduce dalla Fatal Verona, tanto per intenderci. Una squadra profondamente prostrata a livello psicologico da quanto avvenuto in quella sciagurata domenica di maggio, orfana peraltro di campioni che ne hanno scritto la storia, quali Rosato e Prati. La conquista della Coppa Italia contro la Juve ha diffuso l'illusione che lo shock sia stato superato, ma i fatti dimostreranno che in realtà si è chiuso un ciclo. Nel frattempo i ragazzi di Rocco vincono questa coppa, battendo in finale gli slavi del Partizan in una gara tutt'altro che amichevole. Contro una squadra tecnica, più avanti nella preparazione e dal temperamento oltremodo fumantino, il Milan, seppur privo di un cagnaccio come Benetti, risponde colpo su colpo anche quando la partita sfocia in rissa e si passa alle vie di fatto. Ne fanno le spese Turno e Biasiolo, espulsi, mentre l'allenatore del Partizan, un certo Vasovic (ve lo ricordate? ci aveva fatto gol con la maglia dell'Ajax nella finale del '69), rincara la dose quasi aizzando i suoi contro i rossoneri. Alla fine vinciamo noi, portando a casa, ahimè, l'unico platonico alloro di quella stagione sfortunata. Insomma, se ci fosse stato Mourinho avrebbe detto: uno titulo. In foto i due "cattivi", Turone e Biasiolo, con Dolci e Chiarugi, si oppongono agli attacchi slavi. Più o meno tra 15 anni la sorte ci riserverà un'altra battaglia, di livello ben diverso, sempre contro una squadra di Belgrado. Tra nebbie, partite ripetute, night clubs, gol non visti e rigori. (Corrado Izzo) |