È il punto più alto della luminosa parabola del Milan edizione 1972-73. In un tiepido pomeriggio primaverile i rossoneri inscenano una prestazione davvero straordinaria a Genova, dove passano con il piglio autoritario della grande squadra che ormai non teme più nulla, oltre che con un punteggio di 4-1 al quale è difficile replicare. L'istantanea del primo gol di Gianni Rivera è diventata una sorta di icona per chi a quei tempi era un ragazzo. Finta sublime a palla ferma, poi, dai 18 metri, rasoiata di sinistro scoccata con l'eleganza eterea di una dama dell'800. Quella sfera di cuoio diventa una specie di terra-aria diretto alla sinistra del povero Cacciatori il quale ovviamente, come tutti quelli presenti a Marassi, può solo restare ammirato. Dopo il momentaneo pareggio doriano di Salvi, saranno due volte Bigon ed una Biasiolo a dimensionare il risultato. Davvero impossibile prevedere che, dopo una prestazione del genere e questa straripante vittoria, stia per iniziare la fase discendente della parabola (by Corrado Izzo)