Commento di Francesco Filograsso
Milano, 24 settembre 1972, prima giornata della Serie A edizione 1972-73. 47.000 spettatori sugli spalti di San Siro accolgono l'ingresso in campo della formazione rossonera, affidata ancora una volta al triestino Nereo Rocco (oramai in veste ufficiale di D.T., con Cesare Maldini in panchina formalmente in quella di allenatore), in occasione dell'esordio stagionale contro il neopromosso Palermo. Il Milan, che ha saltato il girone di qualificazione estivo di Coppa Italia, avendo infatti vinto il trofeo lo scorso giugno, ha di fatto nelle gambe un solo match ufficiale, quello disputato in Lussemburgo, e valido per l'andata dei sedicesimi di finale di Coppa delle Coppe, agevolmente vinto, tuttavia la squadra rossonera si presenta subito in forma decisamente scintillante. C'è grande voglia di riscatto, sia nella società che nella tifoseria milanista, dopo i due polemici secondi posti ottenuti nelle ultime due stagioni, e c'è grande curiosità di vedere subito all'opera il grande acquisto di mercato, l'ex viola Luciano Chiarugi, con il quale si è presentato il nuovo presidente spezzino Albino Buticchi (anche se non è ufficialmente ancora in carica), subentrante a Federico Sordillo, che ha oramai optato per la carriera politico-sportiva in Federazione. L'acquisto di Chiarugi, dopo le sole 36 reti realizzate nella precedente stagione, oltre a fornire a Prati un partner d'attacco più adeguato, garantirà maggiore imprevedibilità e velocità, consentendo di arretrare a centrocampo Bigon, in questa domenica peraltro assente. Rocco manda in campo, infatti, Vecchi tra i pali, in difesa Anquilletti, Sabadini, Rosato e Schnellinger, Biasiolo e Benetti a centrocampo, in avanti Rivera a supportare Prati, Chiarugi e Tresoldi. Inspiegabilmente, l'accoglienza del pubblico rossonero verso la formazione siciliana è alquanto ostile, per ragioni che ci sono ignote, accolta in campo con cori che inelegantemente augurano ai rosanero un immediato ritorno in Serie B... Ed invece, la modesta ma coraggiosa formazione siciliana, sorprende tutti con una partenza sprint, sfiorando per ben due volte la rete nei primi quattro minuti di gioco con il centravanti Troja. Poi, finalmente, il Milan si scuote e già al nono minuto potrebbe passare in vantaggio grazie ad una bella rete realizzata da Prati, che il famigerato Barbaresco di Cormons prima convalida ma poi annulla per un assai dubbio fuorigioco, su segnalazione del guardalinee, tra i boati di rabbia del pubblico milanista. Ma il Milan decisamente c'è e continua ad attaccare con manovre briose e avvolgenti, e pochi minuti dopo si procura un calcio di rigore per un atterramento in area sempre di Prati, nonostante le forti proteste dei siciliani, che, in effetti, a ragione, lamentano la posizione di partenza irregolare dell'attaccante milanista. Ad ogni modo il rigore viene realizzato da Rivera, per l'1-0 che sblocca il risultato. Il Palermo, da questo momento in poi, si squaglia completamente ed in campo c'è una sola squadra, quella di Rocco, trascinata da un Rivera davvero superlativo, che al 31esimo realizza la rete del raddoppio, infilando la rete siciliana da posizione assolutamente non facile, e raccogliendo un suggerimento di testa di Prati (i ruoli tra i due per una volta si invertono...), a sua volta servito da un crosso dal fondo di Rosato. Il 2-0 non placa affatto il Milan, che continua ad attaccare e a creare occasioni su occasioni, e poco prima dell'intervallo è proprio il nuovo acquisto Chiarugi a realizzare la sua prima rete da milanista a San Siro, direttamente su calcio di punizione (eseguito una prima volta da Prati e fatto ripetere da Barbaresco, per una presunta posizione irregolare della barriera ospite, il che suscita ulteriori roventi proteste da parte sicula...) per il 3-0 che chiude praticamente il match con 45 minuti di anticipo. Alla ripresa, infatti, appare subito evidente che il Milan non ha intenzione di infierire, la squadra di Rocco tira letteralmente i remi in barca, e complice l'inconsistenza degli avversari, incapaci di qualsiasi reazione, la partita scivola via verso il fischio finale senza più fornire emozioni, fino all'86esimo, quando un tiro di Prati viene deviato involontariamente da un difensore rosanero, e fissa il risultato sul definitivo 4-0. Nel frattempo Rocco aveva mandato in campo Turone per Biasiolo, mentre Sabadini, uno dei migliori in campo quest'oggi, insieme ad uno strepitoso Rivera ed a Schnellinger, si procura un infortunio che lo terrà fermo per almeno tre settimane. Nel dopo partita, negli spogliatoi, mentre il presidente rosanero Barbera se la prende con Barbaresco, per via del fuorigioco di Prati sulla prima rete milanista, e per la decisione di far ripetere la punizione dal limite che ha determinato la terza rete, al contrario il presidente in pectore rossonero Buticchi è felice come una pasqua e parla senza mezzi termini di grande prestazione dei suoi ragazzi. A sorpresa, invece, non sappiamo se davvero sincero o per smorzare opportunamente il clima di eccessiva euforia, Rocco si dichiara non troppo entusiasta della prestazione dei suoi, lamentando il calo di tensione nella ripresa, ed invitando tutti ad attendere test più probanti del fin troppo arrendevole Palermo visto oggi a San Siro. Ma la sensazione, al di là della debolezza dell'avversario odierno, è che con l'arrivo di Chiarugi, e soprattutto con "questo" Rivera, i tifosi del Milan potranno attendersi davvero una grande stagione, e la caccia alla Stella è nuovamente cominciata... |